Musica
Damiano David tra passato e futuro: “Sanremo ci ha lanciati, Eurovision ci ha cambiato la vita. Magioglio Maneskin ad honorem”
Tra ironia e sincerità, Damiano David ripercorre la sua carriera: dagli esordi nei Maneskin alla nuova avventura da solista. E sulla fidanzata Dove Cameron: “Si è innamorata di Malgioglio, è il suo nuovo idolo”.

A distanza di dieci anni dai bootcamp di X Factor, Damiano David si guarda indietro e ammette che ancora non si capacita di come la sua vita sia cambiata così radicalmente. Ospite della nuova puntata di Supernova, il programma di Alessandro Cattelan, il frontman dei Maneskin ha ripercorso la sua carriera, tra il trionfo a Sanremo, la vittoria all’Eurovision e il successo internazionale che lo ha portato a vivere tra Roma e Los Angeles.
L’intervista è iniziata in inglese, quasi a voler ironizzare sulla recente polemica che lo vede accusato di “snobbare” la lingua italiana, comunicando sempre più spesso in inglese. “Penso sia colpa del mio team social” ha spiegato, riferendosi a un tweet che ringraziava l’Italia, ma scritto in inglese. “Non me l’hanno perdonata” ha aggiunto con un sorriso, prima di precisare, in perfetto italiano, che non si è certo dimenticato della sua lingua madre.
Dieci anni fa, Damiano e i Maneskin erano poco più che un gruppo di ragazzi con il sogno di fare musica. Da allora, le cose sono cambiate drasticamente. “A Sanremo 2021 c’erano sette canzoni fortissime: Fedez e Francesca Michielin, Ermal Meta, Noemi, un sacco di gente forte” ha ricordato. “Noi avevamo un pubblico nostro in Italia, ma non eravamo quello che rappresentiamo oggi. Tutt’ora non capisco come abbiamo fatto a vincere. Per me è stato come la Roma che la ribalta contro il Barcellona, c’era una possibilità su un miliardo e ci siamo riusciti”.
Ma se Sanremo è stato il trampolino di lancio, è con l’Eurovision Song Contest che la band ha raggiunto il successo mondiale. Un risultato che, però, è stato macchiato da una polemica surreale: l’accusa, da parte dei francesi, di aver sniffato cocaina in diretta. Per screditarli e tentare di farli squalificare, la stampa d’Oltralpe aveva rilanciato l’immagine di Damiano chino sul tavolino, insinuando il peggio. Il cantante, invece di ignorare la questione, aveva scelto di sottoporsi immediatamente a un test antidroga, risultato ovviamente negativo.
A distanza di anni, però, ammette che, col senno di poi, forse non avrebbe dovuto difendersi con così tanto zelo. “Ho sbagliato a fare il test antidroga e a smentire, l’ho detto anche in passato e lo continuo a dire” ha dichiarato, ridendo. “Dovevo essere per sempre quell’icona che non resiste al richiamo”. Un’affermazione che sa di provocazione, ma che conferma quanto, con il tempo, abbia imparato a gestire la sua immagine pubblica con ironia.
Oggi Damiano ha preso una pausa dai Maneskin per concentrarsi sulla carriera da solista, alternando il tempo tra Roma e Los Angeles, dove vive con la compagna, l’attrice e cantante Dove Cameron. Durante la sua ospitata a Sanremo 2025, la star americana era tra il pubblico e, a quanto pare, è rimasta folgorata da Cristiano Malgioglio. “È il suo nuovo Dio” ha raccontato Damiano ridendo. “Gliel’ho dovuto spiegare: è un uomo con un look pazzesco e un modo di fare mega assurdo, e poi è anche uno dei più grandi songwriter della storia della musica”.
Cattelan, cogliendo l’assist, gli ha chiesto se Malgioglio avrebbe potuto essere un Maneskin da giovane. La risposta di Damiano è stata immediata: “Malgioglio è un Maneskin! Un Maneskin senior, ad honorem”. Con questa battuta si chiude una chiacchierata tra passato e presente, tra successi e polemiche, tra serietà e autoironia. Un ritratto di un artista che, nonostante tutto, sembra ancora divertirsi nel gioco del pop, senza prendersi troppo sul serio.
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Musica
Whitney Houston “torna” in tour con l’intelligenza artificiale: la voce della diva farà rivivere la magia della musica
Il progetto, intitolato The Voice of Whitney, porterà in sette città la voce estratta digitalmente dai brani originali della Houston. Non è la prima volta: già nel 2020 un suo ologramma aveva calcato i palchi internazionali.

Una voce dall’oltretomba, resa possibile dalle tecnologie più avanzate. Whitney Houston, morta nel 2012 a soli 48 anni, “torna” a emozionare il pubblico con un nuovo spettacolo che mescola intelligenza artificiale, registrazioni originali e orchestra sinfonica dal vivo. Il tour, battezzato The Voice of Whitney, è stato annunciato dagli eredi della cantante in collaborazione con Primary Wave Music e Park Avenue Artists.
Il progetto prevede sette date in città selezionate, durante le quali la voce della Houston, estratta digitalmente dalle tracce originali, accompagnerà le esecuzioni dal vivo di una grande orchestra. A completare l’esperienza ci saranno filmati rari e materiali d’archivio che restituiranno il fascino e la potenza scenica della diva di Newark, ricordata come una delle voci più iconiche della musica pop e soul.
Ross Michaels, co-presidente di Park Avenue Artists, ha presentato l’iniziativa come un passo decisivo nell’uso “ponderato” dell’intelligenza artificiale al servizio dell’arte: «Questo progetto dimostra come si possano creare esperienze significative per gli amanti della musica attraverso un uso attento della tecnologia. Sarà solo la prima di diverse collaborazioni che mirano a far emergere nuove dimensioni del lavoro di un artista».
Non è la prima volta che la Houston viene riportata simbolicamente sul palco dopo la sua morte. Nel 2020 un ologramma della cantante era stato protagonista di una serie di spettacoli live, tra entusiasmi e polemiche sul confine tra celebrazione e sfruttamento postumo. Stavolta, però, il focus è tutto sulla voce: quel timbro unico, capace di attraversare generi e generazioni, che torna a vibrare in un contesto sinfonico, con arrangiamenti pensati per amplificarne la forza emotiva.
Whitney Houston, che nella sua carriera ha venduto oltre 200 milioni di dischi e firmato brani immortali come I Will Always Love You e Greatest Love of All, si conferma così mito intramontabile. Anche attraverso l’intelligenza artificiale, la sua eredità continua a parlare alle platee di oggi, in un dialogo sospeso tra memoria, innovazione e nostalgia.
Musica
Mengoni e Annalisa avvistati a Venezia: duetto in arrivo?
Un breve video ha fatto esplodere la curiosità degli ammiratori: Mengoni e Annalisa insieme, proprio mentre lei prepara il nuovo album. Semplice coincidenza o strategia per un singolo inedito?

È bastato un breve filmato girato tra l’1 e il 2 agosto per scatenare i sogni del popolo del web: Marco Mengoni e Annalisa sono stati visti insieme a Venezia, più precisamente in Piazza San Marco, e subito si è parlato di un possibile progetto condiviso. Il video, pubblicato su X dalla pagina “AnnalisaNews”, mostra i due artisti in atteggiamento amichevole e rilassato, ma senza microfoni o altri indizi che confermino una vera e propria performance. Eppure tanto è bastato per far parlare i fan di una possibile collaborazione artistica.
Per il momento, né Mengoni né Annalisa hanno confermato o smentito l’indiscrezione. Nessun comunicato, nessun post ufficiale, solo quel frammento virale accompagnato dal commento: “È un sogno?”.
Una coincidenza? Forse. Ma c’è chi legge il tutto come una mossa strategica in vista di un duetto da lanciare nei prossimi mesi, magari come parte del nuovo progetto discografico di Annalisa.
La cantautrice ligure ha infatti da poco annunciato l’uscita del suo prossimo album, intitolato “Ma io sono fuoco”, previsto per l’autunno 2025. Il titolo prende spunto dal messaggio che accompagna il lancio: “Quando è tutto da rifare io mi posso trasformare, pensi che mi faccia male? Ma io sono fuoco”. Una dichiarazione di forza e rinascita, in linea con l’evoluzione artistica e stilistica intrapresa negli ultimi anni.
Il primo singolo estratto, “Maschio”, ha già ottenuto un successo notevole, conquistando la vetta della classifica radiofonica e mantenendosi nella Top 10 FIMI per diverse settimane. Con questo brano, Annalisa ha anche raggiunto un record: è la prima donna italiana ad aver totalizzato così tanti ingressi nella Top 10 FIMI nella storia recente.
E Marco Mengoni? Reduce da un tour sold-out e da un periodo di grande esposizione internazionale, l’artista non ha annunciato nuovi lavori a breve termine. Tuttavia, non è nuovo alle collaborazioni di alto profilo: da Elodie a Tom Walker, i suoi featuring sono sempre attesi e curati nei dettagli.
L’incontro a Venezia, in una delle città più scenografiche del Paese, potrebbe dunque non essere stato solo una passeggiata. I fan scommettono su un singolo a due voci che unisca la potenza vocale di Mengoni con l’eleganza pop di Annalisa.
In attesa di scoprire se il duetto diventerà realtà, una cosa è certa: il pubblico è già pronto ad ascoltarli. Insieme.
Musica
Loredana Berté e l’eredità di De André: «Mi disse che ero il pettirosso da combattimento»
«Avevo ascoltato La Domenica delle Salme e decisi di chiedere a De André un verso per il mio album. Lui mi disse: “Sei tu il pettirosso da combattimento”». Da lì nacque un disco che segnò la rinascita di Loredana Berté.

Loredana Berté non ha mai nascosto il dolore per la perdita di Mia Martini. Dopo la morte della sorella, racconta, visse tre anni di silenzio, chiusa in casa, senza riuscire a guardare altro che il soffitto. Una pausa lunga e dolorosa, da cui sembrava impossibile rialzarsi. La svolta arrivò grazie a un incontro inatteso, quello con Fabrizio De André.
«Avevo ascoltato La Domenica delle Salme», ha ricordato Berté. «Quel testo mi aveva colpito al cuore. Decisi di chiedere a Fabrizio di poter utilizzare un suo verso per intitolare il mio album». Il passo non era semplice: Loredana si rivolse a Dori Ghezzi, amica di lunga data, che era stata testimone dell’innamoramento con Faber in un mese torinese rimasto nella memoria.
Fu proprio Dori a fare da ponte. Loredana consegnò le sue canzoni, chiedendo che De André le ascoltasse prima di dare l’ok. Passò una settimana, poi arrivò la telefonata. «Mi chiamò Fabrizio e mi disse: “Sei seduta?”. Io risposi: “Sdraiata”. E lui: “Belin, sei tu il pettirosso da combattimento. Sto mandando il fax alla Sony. È bellissimo. Hai la mia benedizione”».
Quelle parole segnarono l’inizio di una nuova fase artistica. L’album Pettirosso da Combattimento, interamente dedicato a Mimì, vide la luce grazie a quella benedizione. Un titolo che portava dentro di sé tutta la forza e la fragilità di Loredana, capace di trasformare il dolore in musica.
Non fu l’unico incrocio con De André. La Berté incise anche Una Storia Sbagliata, brano scritto dal cantautore genovese insieme a Massimo Bubola e diventato nel tempo una canzone di culto. Quel pezzo, dedicato alla morte di Pier Paolo Pasolini, univa due ribelli per natura: da un lato Faber, dall’altro Loredana, voce scomoda e potente della musica italiana.
Ricordi che oggi diventano testimonianza: dietro l’icona, la donna che seppe rialzarsi, e accanto a lei, un gigante come De André che seppe riconoscere nel suo dolore e nella sua rabbia l’anima di un vero “pettirosso da combattimento”.
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