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Musica

Icona sopravvalutata o Signore incontrastato del pop italico: il dibattito su Jovanotti è aperto

Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, rappresenta da decenni una figura centrale nel panorama musicale italiano. Tuttavia, nonostante il suo successo, c’è chi lo considera sopravvalutato. Un sondaggio del “Fatto Quotidiano” lo ha indicato come l’artista italiano più sopravvalutato, superando nomi come Mario Balotelli e Fabio Volo. ​

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    Guai a parlar male di Jovanotti: si rischia di essere tacciati di ignoranza musicale! Negli anni ’80, Lorenzo Cherubini si affacciava alla scena musicale con brani leggeri e spensierati. All’epoca, critici illustri come Natalia Aspesi non risparmiarono su di lui giudizi taglienti, altri lo definivano “un implacabile rappresentante dell’idiozia”. Partecipò al Festival di Sanremo con la canzone Vasco che, vista la pochezza del brano, non riscosse particolare successo.​

    Un percorso artistico in evoluzione

    Nonostante le critiche iniziali, Jovanotti ha saputo reinventarsi nel tempo, passando da brani rap a canzoni più mature e riflessive. Album come Lorenzo 1994 e Capo Horn hanno segnato una svolta nella sua carriera, mostrando una maggiore profondità nei testi e nelle sonorità.​

    Il dibattito è aperto

    La sua indubbia capacità di adattarsi alle tendenze musicali ha sollevato dubbi sulla sua autenticità artistica. Alcuni critici lo accusano di essere troppo commerciale e di seguire le mode del momento senza essere in grado do esibire una vera identità musicale.​

    Il rapporto con i colleghi e le polemiche

    Nel corso degli anni, Jovanotti è stato al centro di polemiche con altri artisti. Nel 2015, il cantautore Tricarico lo ha criticato per aver dichiarato di aver partecipato a una riunione con “le 80 persone più importanti del pianeta”, accusandolo di autocelebrazione. ​

    Il successo commerciale e il calore del pubblico

    Nonostante le critiche, Lorenzo continua a riempire stadi e a vendere dischi. Il suo Jova Beach Party ha attirato migliaia di fan sulle spiagge italiane, dimostrando un legame forte con il pubblico.​ Anche se, pure in questo caso, niente è stato inventato: sono cose che già negli anni ’80 negli USA facevano i Beach Boys di Brian Wilson…

    Nuovamente a contatto coi suoi adorati (ed adoranti) fan

    Dopo il grave incidente in bicicletta, è tronato da poco ai concerti, con rinnovato entusiasmo. Concedendosi nuovamente ai bagni di folla che, per un artista, rappresentano la quintessenza del suo essere: «Quando si va sul palco si celebra la vita. Ecco perché si dà il massimo, sempre».

    Vita da atleta

    «Certo, mi stanco da morire, come no. Dopo ogni serata devo recuperare la voce. E ho un osteopata, un massaggiatore e un allenatore che mi seguono. Vivo come un atleta, però gli atleti alla mia età si sono ritirati da almeno trent’anni. Appena finito faccio una doccia, poi mi butto su un lettino dove mi massaggiano per un’ora come la carne di Kobe. Quindi dormo, e la mattina dopo comincio già a ripensare al palco. Quando sono in tour, come adesso, vivo costantemente puntando a quel momento.

    Musica leggera, leggerissima…

    Il dibattito su Jovanotti rimane aperto. È un artista che, va detto, ha saputo evolversi e adattarsi, conquistando diverse generazioni. Tuttavia, le opinioni sul suo reale valore artistico restano contrastanti, oscillando tra l’ammirazione per la sua versatilità e le critiche per una presunta superficialità.​ Sono solo canzonette, a volte – pur se stonate – fanno bene al cuore… ma trasformarle in perle di filosofia può risultare esagerato…

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      Musica

      Mengoni e Annalisa avvistati a Venezia: duetto in arrivo?

      Un breve video ha fatto esplodere la curiosità degli ammiratori: Mengoni e Annalisa insieme, proprio mentre lei prepara il nuovo album. Semplice coincidenza o strategia per un singolo inedito?

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      Mengoni e Annalisa

        È bastato un breve filmato girato tra l’1 e il 2 agosto per scatenare i sogni del popolo del web: Marco Mengoni e Annalisa sono stati visti insieme a Venezia, più precisamente in Piazza San Marco, e subito si è parlato di un possibile progetto condiviso. Il video, pubblicato su X dalla pagina “AnnalisaNews”, mostra i due artisti in atteggiamento amichevole e rilassato, ma senza microfoni o altri indizi che confermino una vera e propria performance. Eppure tanto è bastato per far parlare i fan di una possibile collaborazione artistica.

        Per il momento, né Mengoni né Annalisa hanno confermato o smentito l’indiscrezione. Nessun comunicato, nessun post ufficiale, solo quel frammento virale accompagnato dal commento: “È un sogno?”.

        Una coincidenza? Forse. Ma c’è chi legge il tutto come una mossa strategica in vista di un duetto da lanciare nei prossimi mesi, magari come parte del nuovo progetto discografico di Annalisa.

        La cantautrice ligure ha infatti da poco annunciato l’uscita del suo prossimo album, intitolato “Ma io sono fuoco”, previsto per l’autunno 2025. Il titolo prende spunto dal messaggio che accompagna il lancio: “Quando è tutto da rifare io mi posso trasformare, pensi che mi faccia male? Ma io sono fuoco”. Una dichiarazione di forza e rinascita, in linea con l’evoluzione artistica e stilistica intrapresa negli ultimi anni.

        Il primo singolo estratto, “Maschio”, ha già ottenuto un successo notevole, conquistando la vetta della classifica radiofonica e mantenendosi nella Top 10 FIMI per diverse settimane. Con questo brano, Annalisa ha anche raggiunto un record: è la prima donna italiana ad aver totalizzato così tanti ingressi nella Top 10 FIMI nella storia recente.

        E Marco Mengoni? Reduce da un tour sold-out e da un periodo di grande esposizione internazionale, l’artista non ha annunciato nuovi lavori a breve termine. Tuttavia, non è nuovo alle collaborazioni di alto profilo: da Elodie a Tom Walker, i suoi featuring sono sempre attesi e curati nei dettagli.

        L’incontro a Venezia, in una delle città più scenografiche del Paese, potrebbe dunque non essere stato solo una passeggiata. I fan scommettono su un singolo a due voci che unisca la potenza vocale di Mengoni con l’eleganza pop di Annalisa.

        In attesa di scoprire se il duetto diventerà realtà, una cosa è certa: il pubblico è già pronto ad ascoltarli. Insieme.

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          Musica

          Loredana Berté e l’eredità di De André: «Mi disse che ero il pettirosso da combattimento»

          «Avevo ascoltato La Domenica delle Salme e decisi di chiedere a De André un verso per il mio album. Lui mi disse: “Sei tu il pettirosso da combattimento”». Da lì nacque un disco che segnò la rinascita di Loredana Berté.

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            Loredana Berté non ha mai nascosto il dolore per la perdita di Mia Martini. Dopo la morte della sorella, racconta, visse tre anni di silenzio, chiusa in casa, senza riuscire a guardare altro che il soffitto. Una pausa lunga e dolorosa, da cui sembrava impossibile rialzarsi. La svolta arrivò grazie a un incontro inatteso, quello con Fabrizio De André.

            «Avevo ascoltato La Domenica delle Salme», ha ricordato Berté. «Quel testo mi aveva colpito al cuore. Decisi di chiedere a Fabrizio di poter utilizzare un suo verso per intitolare il mio album». Il passo non era semplice: Loredana si rivolse a Dori Ghezzi, amica di lunga data, che era stata testimone dell’innamoramento con Faber in un mese torinese rimasto nella memoria.

            Fu proprio Dori a fare da ponte. Loredana consegnò le sue canzoni, chiedendo che De André le ascoltasse prima di dare l’ok. Passò una settimana, poi arrivò la telefonata. «Mi chiamò Fabrizio e mi disse: “Sei seduta?”. Io risposi: “Sdraiata”. E lui: “Belin, sei tu il pettirosso da combattimento. Sto mandando il fax alla Sony. È bellissimo. Hai la mia benedizione”».

            Quelle parole segnarono l’inizio di una nuova fase artistica. L’album Pettirosso da Combattimento, interamente dedicato a Mimì, vide la luce grazie a quella benedizione. Un titolo che portava dentro di sé tutta la forza e la fragilità di Loredana, capace di trasformare il dolore in musica.

            Non fu l’unico incrocio con De André. La Berté incise anche Una Storia Sbagliata, brano scritto dal cantautore genovese insieme a Massimo Bubola e diventato nel tempo una canzone di culto. Quel pezzo, dedicato alla morte di Pier Paolo Pasolini, univa due ribelli per natura: da un lato Faber, dall’altro Loredana, voce scomoda e potente della musica italiana.

            Ricordi che oggi diventano testimonianza: dietro l’icona, la donna che seppe rialzarsi, e accanto a lei, un gigante come De André che seppe riconoscere nel suo dolore e nella sua rabbia l’anima di un vero “pettirosso da combattimento”.

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              Fedez, strofe al veleno contro Schlein e Sinner: «Ha l’accento di Hitler». Bufera social e ombre sui concerti di Milano

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                Provocatore per mestiere, Fedez torna a incendiare il dibattito. A pochi giorni dai concerti del 19 e 20 settembre al Forum di Assago, il rapper ha pubblicato una storia Instagram con un conto alla rovescia che anticipa l’uscita del nuovo brano. Strofe che hanno fatto subito discutere.

                Dopo l’attacco diretto a Essemagazine, arrivano le rime che prendono di mira politica e sport. «Avete sentito cos’ha detto Elly Schlein? “Io condanno Israele ma ho tanti amici ebrei”», recita un passaggio che già basta ad accendere il fuoco. Poi il colpo più duro, quello che ha fatto il giro del mondo: «L’italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner, purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler».

                La reazione è immediata. Sui social migliaia di utenti accusano il rapper di cattiveria gratuita, mentre i tifosi del tennista altoatesino parlano di insulto inaccettabile. La polemica diventa talmente travolgente da costringere Fedez a intervenire a La Zanzara. «Non è un attacco a Sinner, ma al fanatismo italiano. È ironia», si difende, salvo poi aggiungere un’altra frecciata: «Sta a Monaco, non paga le tasse qui ed è molto più ricco di me».

                Incalzato da Cruciani, ammette che anche lui, se potesse, lo farebbe subito. Una battuta che però non smorza i toni, ma li alimenta. Perché nel frattempo cresce il sospetto che questa miccia accesa serva anche a riportare attenzione su due concerti che non hanno registrato il sold out annunciato.

                A lanciare l’allarme è stata Selvaggia Lucarelli, che nella sua newsletter ha smontato le dichiarazioni trionfali di giugno: il primo Forum risulta chiuso, ma il secondo ha ancora biglietti disponibili. Non solo: su TicketOne è sparita l’opzione “scelta in pianta”, mossa che secondo la giornalista serve a celare i posti invenduti.

                Il risultato? Da ore non si parla d’altro. Che sia un calcolo di marketing o un passo falso poco importa: Fedez, ancora una volta, ha scelto la polemica come megafono. E la sua voce, tra applausi e insulti, continua a rimbombare ovunque.

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