Musica
In Cecenia proibiti Bocelli, Adele e Taylor Swift?

Una notizia che, se non fosse vera, sembrerebbe il plot perfetto per un film di fantascienza su menti malate e distopiche. Il governo ceceno vuole vietare le canzoni troppo lente e troppo veloci. Il motivo?!? Per rendere la musica più conforme alla «mentalità cecena», ha dichiarato il ministro della Cultura Musa Dadayev. Anche se non è chiaro come intenda attuare questo quantomeno strambo (per non dir di peggio) proposito.
Minimi e massimi
Il governo della Cecenia, repubblica parte della Federazione russa, ha sentenziato che d’ora in poi la musica composta all’interno del paese dovrà avere un ritmo compreso tra gli 80 e i 116 BPM (battiti per minuto), e che tutte le canzoni al di sopra o al di sotto di questa soglia saranno vietate. Non rendendosi minimamente conto che, con questo provvedimento, anche l’inno nazionale degli amici russi verrà bandito!
Qualche esempio pratico:

L’ottusità dell’omologazione
Una decisione presa la scorsa settimana, durante un incontro tra Musa Dadayev, ministro della Cultur, e alcune associazioni di musicisti locali. Dadayev ha dichiarato di avere concordato il divieto insieme al presidente ceceno Ramzan Kadyrov… probabilmente cercando di condividere con altri un gesto che ai più appare insano. L’obiettivo ufficiale sarebbe quello di garantire la «conformità delle opere musicali, vocali e coreografiche» alla «mentalità cecena».
Riscriveranno la musica mondiale?
Ma la follia non si ferma qui. Infatti, entro il 1° giugno, i musicisti locali dovranno «riscrivere» la loro musica per adattare il ritmo delle loro canzoni alle nuove direttive. Chi non adeguerà le proprie composizioni entro quella data non potrà esibirsi in pubblico. Per ora non è chiaro se il divieto verrà applicato soltanto alla musica composta in Cecenia o anche a quella prodotta all’estero. Una seconda ipotesi che rappresentebbe un compito davvero impegnativo, visto che gran parte della musica pop attuale supera i 116 BPM. Esempio: come suonerebbe un brano di speed metal norvegese se venisse sottoposto al “rallentamento di Stato”? O un pezzo di slow core inglese? Di botto, in terra cecena, potrebbero sparire canzoni come Smell like teen spirt dei Nirvana, Imagine di John Lennon o Hotel California degli Eagles…
Amico di Putin
Il leader ceceno Kadyrov – grande sostenitore di Putin – tristemente è noto per i suoi metodi repressivi e antidemocratici, più volte citato per gravi violazioni dei diritti umani. Una delle accuse a lui mosse è, per esempio, l’apertura di campi di concentramento riservati ad omosessuali. Tempi duri per la musica…
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Musica
“Clonatemi, bastardi!”: il leader dei Black Sabbath vuole vivere per sempre, Ozzy forever
Ozzy, il Principe delle Tenebre, non smette di stupire neanche ora che si prepara a dire addio ai live con i Black Sabbath. La sua ultima follia? Vuole farsi clonare, o meglio, vuole che lo facciamo noi! In collaborazione con l’azienda di acqua in lattina Liquid Death, Ozzy ha messo in vendita dieci lattine di tè freddo vuote contenenti il suo DNA. Una trovata al limite tra il geniale e il delirante, con tanto di autografo e la provocatoria scritta: “Clonatemi, bastardi!”. Una operazione che è già diventata cult.

Liquid Death non è un brand qualunque: conosciuto per la sua acqua in lattina e le campagne pubblicitarie fuori dagli schemi, ha appena lanciato una collezione che sembra uscita da un film di fantascienza punk. Parliamo di dieci lattine di tè freddo, completamente vuote, ma contenenti il DNA di Ozzy Osbourne. Sì, avete capito bene, il DNA vero, autentico, del leggendario frontman dei Black Sabbath.
Un pezzetto di una leggenda rock in una lattina autografata
Come ci sono arrivati? Beh, Ozzy ha semplicemente bevuto le lattine e il contenuto biologico rimasto – saliva, cellule, tutto il corredo – è stato sigillato in laboratorio per preservarne il patrimonio genetico. Ogni lattina è stata autografata a mano dallo stesso Ozzy e viene venduta online al prezzo folle di 450 dollari l’una. Un investimento per veri fan o per chi vuole portarsi a casa un pezzetto immortale di storia rock?
“Clonatemi, bastardi!”: la sfida di Ozzy
Il messaggio è chiaro e tagliente. L’azienda e Ozzy stesso hanno dichiarato con ironia e una buona dose di sarcasmo che “una volta che la tecnologia e le leggi federali lo permetteranno, i fan potranno usare questo DNA per tentare di clonare Ozzy e goderselo per centinaia di anni”. Non manca la chicca dell’artista che scrive “Clonatemi, bastardi!” sulla lattina, come a dire: “Se proprio volete un Ozzy 2.0, fatelo!” Il progetto è una provocazione perfetta per un personaggio che ha sempre giocato con l’immortalità, tra morsi di pipistrello e concerti storici. È un modo ironico e leggermente inquietante per celebrare la sua eredità, proprio mentre si avvicina al suo ultimo live con i Black Sabbath.
Il concerto di addio a Birmingham: un’epoca che finisce
Il lancio di queste lattine Infinite Ozzy arriva in concomitanza con un evento molto importante: il 5 luglio 2025, Ozzy si esibirà per l’ultima volta dal vivo con i Black Sabbath nella loro città natale, Birmingham. Un addio epocale che segna la fine di un’era per la musica heavy metal e per i fan di tutto il mondo. In questo contesto, la trovata del DNA in lattina suona come un tributo ironico e, perché no, un’arma segreta per battere il tempo e l’usura degli anni. Non resta che aspettare la futura tecnologia che, chissà, magari un giorno ci restituirà un clone di Ozzy pronto a farci urlare ancora “Crazy Train”!
Un mito senza tempo
Che vi piaccia o meno, Ozzy Osbourne è e resterà per sempre una leggenda vivente (o forse no, ma questo lo decideranno i fan-cloni). Tra musica, follie e trovate pubblicitarie al limite, il Principe delle Tenebre dimostra che non ha paura di osare, neanche quando si parla di immortalità genetica. Se volete farvi un regalo unico, potete ancora accaparrarvi una di queste lattine su LiquidDeath.com. Nel frattempo, preparatevi a salutare Ozzy dal vivo una volta per tutte, o magari no… perché se la scienza lo permette, lui potrebbe tornare. Letteralmente.
Musica
In affitto breve la villa di George Michael: 550 sterline a notte

Se sei un fan di George Michael, l’artista scomparso il giorno di Natale del 2016, da oggi potrai concederti l’emozione di una vacanza (lunga o breve sta alle dimensioni del tuo portafoglio) nella casa dell’indimenticabile cantante.
Dormendo dove ha dormito lui
La lussuosa casa della star, prematuramente scomparsa a Natale del 2016, si trova a Goring-on-Thames nell’Oxfordshire. Disponibile per tutti i turisti su AirBnB alla modica cifra di 550 sterline a notte. Come si legge sul quotidiano The Sun, la proprietà, che risale al XVI secolo, è composta da una camera da letto ed è collegata alla casa principale. Nella tenuta ci sono degli splendidi giardini e una piscina e si trova vicino a una chiesa del X secolo. Una fonte vicina alla faniglia della popostar ha affermato che: “È stato molto apprezzato dai fan del cantante che sono grati dell’opportunità di vivere in prima persona la casa di George”.
Un’operazione simile a quella di Abba Voyage
Nel frattempo stanno girando voci su un ritorno di George Michael sul palco in versione ologramma. La società Nobby’s Hobbies Holdings, che gestisce l’eredità di Michael, ha dichiarato che “L’attività del gruppo si amplierà nei prossimi tre anni per includere esibizioni pubbliche dal vivo”.
Michael virtuale sul palco con l’ex compagno Andrew?
Il compagno di band degli Wham!, Andrew Ridgeley, lo scorso anno confidò che gli sarebbe piaciuto rivedere il gruppo sul palco in uno spettacolo in stile Abba Voyage, ma questo avrebbe sollevato questioni di genere etico: “Il mio pensiero sarebbe: ‘Fantastico!’ Avere gli Wham! al loro massimo splendore, suonare dal vivo. Certo, esistono questioni etiche. Quella decisione sarebbe da prendere da me e da chi gestisce l’eredità di George, se mai si dovesse realizzare. Io non posso parlare per loro, non so come si sentirebbero al riguardo. Ma penso che si potrebbe fare, e penso che potrebbe essere fatto eccezionalmente bene. Pagherei per vederlo!”.
Musica
I Beatles secondo il Boss: ecco chi è il suo vocalist preferito

Nella storia dei Beatles ognuno dei 4 membri ha avuto modo, chi più chi meno, di cimentarsi dietro il microfono. Pure il batterista Ringo Starr, sebbene non fosse uno dei principali autori, oltre a sedersi dietro alle pelli ha fornito alcuni contributi vocali (Yellow Submarine e With a Little Help from My Friends le sue performance più celebri).
Quale scarafaggio preferite? Il nasuto Ringo?
Ogni appassionato dei Fab Four – compreso naturalmente l’autore di questo articolo – ha una sua personale classifica su chi sia il migliore dei quattro. Chi preferisce McCartney o Lennon per la scrittura, chi ama il drumming essenziale di Starr o chi apprezza il contributo di Harrison, spesso sottovalutato, alla produzione della band. Idem dicasi se la domanda diventa più specifica: qual è il miglior cantante tra i quattro? In questo caso vi sveliamo la risposta di Bruce Springsteen.
George il silenzioso?
Che si tratti di George Harrison? Sono sue, fra le altre, la voce (e la penna) di Here Comes The Sun e While My Guitar Gently Weeps, due dei brani più amati della band. Il “quiet one” (questo era il suo soprannome, il silenzioso) continuerà a mostrare le sue doti di cantante anche quando intraprenderà una carriera solista dopo lo scioglimento dei Beatles. Ma non è lui il preferito dal Boss.
Forse il Macca?
Uno dei principali autori di canzoni della band, Paul McCartney si trovò spesso dietro al microfono, plasmando vocalmente le melodie ed amplificando la potenza emotiva dei testi. Ma non sono sufficenti capolavori come Yesterday e Let It Be per far sì che Springsteen metta il Macca in cima alla sua personale classifica.
Andando per esclusione
Quindi, per esclusione, resta John Lennon , che risulta essere secondo il rocker americano il miglior cantante dei Beatles, come ha dichiarato di recente alla testata Rolling Stone USA. Le sue motivazioni sono giustificate da un’ammirazione nella capacità di adattare il modo di cantare a ogni brano che interpretava. Esaltando, ancor più e meglio di quanto facesse Sir Paul, le emozioni contenute nei testi e nella musica. Anche nei brani da solista, Imagine su tutte.
Gli altri cantanti amati dal Boss
Come è lecito aspettarsi, questa esternazione di Springsteen non mancherà di aprire una diatriba tra i fan del quartetto britannico. Oltre a Lennon, ecco gli altri vocalist preferiti del Boss:
Ray Charles
Sam Cooke
Bob Dylan
Aretha Franklin
Little Richard
Jerry Lee Lewis
Mick Jagger
Van Morrison
Roy Orbison
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