Musica
Jennifer Lopez infiamma gli AMAs: 23 canzoni, baci saffici e il lato B più tonico dello showbiz
J.Lo è tornata single (di nuovo) dopo la rottura con Ben Affleck, ma non sembra sentire il colpo: sul palco degli American Music Awards 2025 ha scatenato un terremoto pop. Ventitré brani in sei minuti, ballerini ovunque, labbra ovunque, e una forma smagliante nonostante l’incidente al naso durante le prove

Altro che crisi post-divorzio: Jennifer Lopez si è appena ripresa la scena. E lo ha fatto a modo suo – con 23 brani concentrati in sei minuti, una pioggia di baci lesbo, e quel suo lato B monumentale sempre pronto a rubare l’inquadratura. Agli American Music Awards 2025, la popstar portoricana ha regalato uno degli opening act più esplosivi degli ultimi anni, alzando l’asticella della sensualità e della resistenza cardiaca del pubblico.














Con indosso un body che lasciava poco spazio all’immaginazione e molta pelle in vista, J.Lo ha aperto lo show con una versione malinconica e rallentata di “Dance Again”, per poi dare fuoco alle polveri. Da lì è partito un tour de force a ritmo serrato che ha attraversato pezzi suoi, altrui, hit del momento e mash-up da capogiro: da Kendrick Lamar a Bad Bunny, passando per Bruno Mars, Beyoncé e Chappell Roan.
A fine esibizione, la comica Tiffany Haddish – salita sul palco subito dopo – non si è trattenuta: “Jenny from the Block ha già fatto tutti i suoi passi giornalieri… e si è presa pure tutti i baci!”, ha scherzato tra le risate del pubblico. Poi l’affondo finale: “Conserva un ballerino per me, J.Lo. Non sei l’unica single qui in giro.”
Eh già, perché il divorzio da Ben Affleck è ufficiale da gennaio. E anche se i due ci avevano riprovato con tutto il trasporto delle seconde possibilità, il finale – per l’ennesima volta – non è stato da commedia romantica. Ma mentre Ben si è rintanato a Los Angeles, Jennifer ha deciso di ballarci sopra. Letteralmente.
Non solo musica e provocazione: J.Lo ha voluto pure omaggiare Billie Eilish e Beyoncé, passando per un’esibizione alla “Dancing with the Stars” che ha lasciato tutti senza fiato. Culmine? Un acrobatico twerking sulle note di “Nueva Yol”, con tanto di linguacciata saffica con una ballerina che ha fatto impazzire Twitter/X.
E pensare che, pochi giorni prima, la popstar aveva rischiato il forfait: una botta al naso durante le prove l’aveva spedita dal chirurgo estetico Jason B. Diamond in modalità pronto soccorso. Ma niente panico: bastati “un po’ di ghiaccio e due punti”, e Jenny è tornata a splendere. Parola sua (e del suo Instagram, dove ha mostrato il naso medicato con una story glamour come solo lei sa fare).
Nel finale, tributo a Kendrick Lamar con “Not Like Us” e “TV Off”. E pubblico in delirio. Perché Jennifer Lopez, a 55 anni suonati, ha ancora tutto per tenere il palco meglio di qualunque ventenne. E pure qualche bacino extra da regalare in prima fila.
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Musica
Quando il reggae incontra la luna: Loredana Bertè e i Boomdabash (video)
Loredana Bertè e i Boomdabash tornano a collaborare dopo sette anni con il nuovo singolo “Una stupida scusa”, un brano che fonde sonorità reggae e pop. La canzone, prodotta da Takagi & Ketra, è stata pubblicata il 16 maggio 2025 e segna un nuovo capitolo nella carriera della cantante calabrese e della band salentina. Il videoclip ufficiale, diretto da Fabrizio Conte, è disponibile su YouTube dal 29 maggio 2025.

Dopo il successo del 2018 con Non ti dico no, la Bertè e i Boomdabash tornano a collaborare. L’occasione è il singolo Una stupida scusa, pubblicato da pochi giorni. Il brano, scritto da Jacopo Angelo Èttorre, in arte Jacopo Èt, e prodotto dal duo Takagi & Ketra, rappresenta la seconda collaborazione tra l’iconica cantante e la band salentina. La canzone unisce le sonorità reggae tipiche dei Boomdabash con la voce graffiante e inconfondibile della Bertè, creando un mix coinvolgente e moderno.
Il videoclip: un viaggio tra musica e immagini
Il video ufficiale del brano, diretto da Fabrizio Conte, è stato pubblicato sul canale YouTube dei Boomdabash. Le immagini accompagnano la musica in un viaggio visivo che esalta le atmosfere del brano. Attraverso scenografie che richiamano paesaggi notturni e lunari, in linea con il titolo e il mood della canzone.
Una carriera tra innovazione e tradizione
Loredana Bertè, attiva sulla scena musicale italiana dagli anni ’70, è conosciuta per la sua capacità di reinventarsi e sperimentare nuovi generi. Con Una stupida scusa, la cantante dimostra ancora una volta la sua versatilità, collaborando con artisti contemporanei e portando la sua esperienza in un contesto musicale attuale. La sua precedente collaborazione con i Boomdabash nel 2018 con Non ti dico no aveva già mostrato la sua abilità nel fondere il suo stile con sonorità moderne.
Boomdabash: il reggae italiano che conquista
I Boomdabash, band originaria del Salento, sono noti per il loro stile che mescola reggae, pop e hip hop. La loro capacità di creare hit estive li ha resi protagonisti della scena musicale italiana. Con Una stupida scusa, continuano la loro tradizione di collaborazioni di successo, per un brano che promette di diventare un nuovo tormentone.
Musica
Fedez, il nuovo idolo di Forza Italia: “La sinistra? Codardi”. E si vende anche al Cav
Una volta predicava dal pulpito progressista, ora recita la parte del “ribelle moderato” tra i giovani di Forza Italia. Una performance studiata per i like, tra battute su Sala e carezze a Berlusconi. Il segreto? Parlare di tutto e non dire niente

Doveva essere l’ospite a sorpresa, il “nemico” da convertire. Ma Fedez, rapper che un tempo si atteggiava a predicatore della sinistra, sul palco dei giovani di Forza Italia si è calato perfettamente nella parte del finto ribelle in cerca di nuovi fan. E i baby-berlusconiani, tutti in giacca blu e ciuffo in ordine, lo hanno accolto come se fosse la reincarnazione di Silvio in versione TikTok.
Il copione è sempre quello: prima la tirata sui giovani, la salute mentale, i centri di aggregazione – tanto generica da non far alzare nemmeno un sopracciglio in sala – poi l’attacco a chi, a sinistra, lo aveva eletto a mascotte. «La sinistra non si confronta mai – ha spiegato il nostro nuovo profeta – mentre la destra, anche se non la penso come loro, viene sempre nei miei podcast». E giù applausi.
Il momento più esilarante? Quando Fedez ha mollato la stoccata a Beppe Sala, sindaco di Milano e amico di famiglia. «Ottima notizia che non possa ricandidarsi», ha detto con un sorriso che sapeva di vendetta social. Il rapper, che si faceva immortalare con l’Ambrogino d’Oro in mano, adesso scarica il sindaco come un disco fuori moda.
Ma il vero show è quando si passa al Cavaliere. Una volta lo definiva “vecchio bavoso”, oggi invece lo santifica a colpi di retorica spicciola: «Aveva carisma, visione. Travaglio, invece, fa i teatrini per vendere libri». Travaglio, la bestia nera di Berlusconi, viene sacrificato sull’altare del consenso forzista. In sala volano le mani al cielo, parte la standing ovation.
Accanto a Fedez c’è Giuseppe Cruciani, perfetto compagno di merende. “Io Berlusconi l’ho sempre votato, anche se perdeva!”, racconta Cruciani. E i giovani forzisti, più abituati a citare Tajani che a sentire un rapper, ridono e applaudono come a un comizio di Silvio. L’effetto è straniante: il “coso dipinto” (copyright Gasparri) diventa l’eroe del giorno.
Eppure, dietro l’applauso facile, resta l’impressione che Fedez reciti la parte dell’infiltrato di professione. Non è diventato azzurro, non ha mai smesso di essere uno che cambia bandiera a seconda della direzione del vento. Spara a zero sulla sinistra, si inchina alla destra, fa la predica sui giovani. Tutto in un’ora di palco. Tutto per qualche flash in più.
Chi pensava che il rapper venisse qui a lanciare un messaggio profondo, resta deluso. Chi invece cercava la provocazione da mettere in loop su Instagram, l’ha trovata. “Non voterei nessuno”, dice a un certo punto, come a dire: la politica è un palcoscenico, io sono qui per lo spettacolo.
E i baby-berlusconiani? Tra un selfie e un video, sono convinti di aver visto la luce. Mentre Fedez, a passo di danza e slogan, si gode la sua giornata da star.
Musica
Laureati col microfono: i cantanti italiani che possono vantare un dottorato in tasca
Se pensi che per fare musica bastino talento e fortuna, forse ti sorprenderà sapere quanti cantanti italiani hanno deciso di completare il loro percorso universitario, spesso con risultati eccellenti. In questo articolo ti raccontiamo le storie più curiose e ispiranti: da Annalisa, laureata in Fisica, a Aiello con due lauree in tasca, passando per Noemi, Baglioni, Nannini e molti altri. Ecco chi sono i “dottori” della musica italiana!

In un mondo dove spesso si pensa che per far musica basti talento, questi artisti dimostrano che lo studio può essere una risorsa preziosa, sia come “piano B” sia per arricchire la propria arte. I cantanti “dottori” italiani ci insegnano che investire nella propria formazione non è mai tempo perso… e può fare la differenza anche sotto i riflettori. Come per Claudio Baglioni, Noemi, Elio, Edoardo Bennato, Gianna Nannini e tanti altri.









Che “fisica” Annalisa!
Chi l’avrebbe mai detto che dietro la voce di Bellissima ci fosse una scienziata? Annalisa Scarrone, dopo essere arrivata seconda ad Amici nel 2011, ha continuato la sua carriera musicale, senza però trascurare la formazione. È infatti laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Torino. La sua passione per la scienza l’ha portata anche a condurre Tutta colpa di…, un programma di divulgazione scientifica su Italia 1. Sull’argomento università, la cantante ha dichiarato al Corriere della Sera:
“La laurea è una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita, una volta che raggiungi un traguardo così ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così. E poi sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po’ nerd, quella vena un po’ pazza ce l’ho nel sangue.”
Dal DAMS con lode alla musica d’autore
Veronica Scopelliti, in arte Noemi, ha dimostrato che passione per la musica e formazione artistica possono andare a braccetto. Dopo il liceo classico si è laureata con 110 e lode al DAMS dell’Università Roma Tre con una tesi dal titolo originale: Un corpo per Roger Rabbit. Non solo: ha anche conseguito una laurea magistrale in regia cinematografica e televisiva.
Il poliglotta della musica pop
Anche se ha iniziato studiando Ingegneria, Tiziano Ferro ha poi seguito un’altra strada. Dopo aver frequentato Scienze della Comunicazione, senza però laurearsi in Italia, ha ottenuto il titolo in Interpretariato e Traduzione in inglese e spagnolo in California. Questo gli ha permesso di conquistare anche il pubblico sudamericano.
Aiello: due lauree e un cuore rock
Il cantante cosentino Aiello non è solo anima e voce, ma anche cervello. Dopo il diploma scientifico, si è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università della Calabria e poi ha completato una magistrale in Economia alla LUISS. Un vero “cantautore economista”!
Claudio Baglioni è un architetto
Nel 2004, a 50 anni, Claudio Baglioni ha conseguito la laurea in Architettura presso La Sapienza di Roma. La sua tesi sul restauro del Gasometro di Roma dimostra quanto abbia preso sul serio l’università, nonostante una carriera musicale già affermata.
Brunori Sas: il cantautore ragioniere
Dario Brunori, noto come Brunori Sas, ha percorso prima la strada più razionale. Dopo il diploma in Ragioneria, si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Siena. Poi ha scelto la musica, ma con metodo e visione imprenditoriale.
Olly: una laurea tra un beat e l’altro
Olly, giovane rivelazione della musica italiana, è riuscito a ottenere una laurea in Economia e Management all’Università di Milano mentre costruiva la sua carriera artistica. Celebre la sua dichiarazione: “Mi mancavano sei punti, ho fatto i conti, ho preso 101. Mi sono tatuato un dalmata!”. Matematica e passione, un mix vincente.
Gianna Nannini: filosofia e rock
Nel 1994, al culmine del successo, Gianna Nannini ha scelto di laurearsi in Filosofia all’Università di Siena. La sua tesi, “Il corpo nella voce”, riflette perfettamente la profondità del suo legame con la musica. Laurea con lode e un curriculum che unisce studio e ribellione.
Cesare Cremonini: laureato ad honorem… con merito
Cesare Cremonini non ha frequentato l’università, ma la sua carriera gli è valsa una laurea honoris causa in Musica e Spettacolo dall’Università di Bologna. Un riconoscimento alla sua poesia in musica e al contributo alla cultura pop italiana.
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