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La nuova Dua Lipa ritorna dal vivo… e gioca di sottrazione (video)

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    Training season’s over… una specie di tormentone concettuale che ritorna spesso in Training season“, singolo che è stato estratto dal nuovo album – Radical optimism – uscito all’inizio dello scorso mese. Ed è anche quello che il pubblico sente ripetere come una sorta di mantra durante lo show ldella popstar inglese (di origine kosovara) di due giorni fa a Berlino.

    Un breve tour per promuovere il nuovo album

    Si è trattato della prima data del tour promozionale disco, durante la quale l’artista mette in chiaro più che mai un concetto: una stagione musicale si chiude e dopo una “sessione d’allenamento” il momento è arrivato per inaugurare una nuova era!

    Suggestioni da film noir in bianco e nero

    Cambio anche visivo, che si lascia alle spalle colori sfavillanti e body dai colori pastello. Il pop elegante stile anni ’80 di due anni fa (quando Dua Lipa transitò anche qui da noi col suo spettacolo), viene sostituito con un sound meno caratterizzato ma molto suggestivo, con lo zampino di Kevin Parker dei Tame Impala.

    Un momento dello show

    Sullo stage Dua Lipa si muove come una femme fatale che sembra uscita da qualche vecchio film noir in bianco e nero, mettendo in risalto – per contrasto – la nuova sua chioma rosso mogano. Tutto tende al minimale, con un palco caratterizzato da un maxischermo sullo sfondo e due strutture a due piani ai lati del palco con scale e la passerella nel parterre.

    Il focus più che visivo… stavolta è fortemente musicale

    Lo show è diviso in quattro parti, fra canzoni più o meno recenti e cambi d’abito, con Dua che interagisce alla perfezione con il pubblico che, non curante della pioggia, risponde in maniera sinergica. Concerto di un’ora e mezza, 17 brani, una forte concentrazione su musica e canzoni. nonostante l’ultimo disco non abbia completamente convinto tutti i fan.

    Scaletta

    Atto 1:

    Training Season
    One Kiss
    Illusion
    Break My Heart
    Levitating

    Atto 2:

    These Walls
    Be the One
    Love Again
    Pretty Please

    Atto 3:

    Hallucinate
    New Rules
    Electricity
    Cold Heart

    Atto 4:

    Happy for You
    Physical
    Don’t Start Now
    Houdini

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      Musica

      Ricky Martin torna a dominare lo schermo in Palm Royale 2: fascino esplosivo, scene bollenti e un ritorno che manda in tilt i fan

      Palm Royale 2 riporta Ricky Martin sotto i riflettori con un personaggio più intenso, fisico e magnetico che mai. I fan parlano di “scene hot senza interruzione”, di attimi mozzafiato e di incontri appassionati che promettono di diventare cult. Il suo ritorno è un’esplosione di carisma che ha riacceso l’hype attorno alla serie.

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        Ricky Martin è tornato. E lo ha fatto con quella miscela di eleganza, sensualità e potenza scenica che lo ha reso una delle icone più amate degli ultimi trent’anni. Nella seconda stagione di Palm Royale, l’attesissima serie che gioca con glamour, segreti e desideri nascosti, il cantante e attore porta in scena una versione ancora più intensa del suo personaggio, capace di scuotere l’intera storyline.

        Un ritorno che fa tremare lo schermo
        Già dalle prime immagini rilasciate, Ricky appare in una forma straordinaria, con quello sguardo che alterna dolcezza e tormento e una presenza fisica che calamita l’attenzione. I fan lo sanno bene: ogni sua entrata in scena è diventata terreno fertile per commenti, meme e desideri. E l’hype intorno al suo ruolo sta volando altissimo, complice una narrazione più matura e sensuale.

        Scene hot “senza interruzione”
        Se c’è un elemento che ha fatto esplodere l’entusiasmo sui social, sono le prime indiscrezioni sulle scene più piccanti della stagione. Gli spettatori parlano di momenti “senza interruzione”, di un ritmo che alterna dramma puro e passione cinematografica. Ricky Martin si muove tra sguardi di fuoco, tensioni irrisolte e incontri che promettono di diventare alcune delle sequenze più discusse dell’anno.

        Dramma, desiderio e un personaggio che evolve
        A livello narrativo, il suo personaggio acquista nuove sfumature. Non più solo l’uomo affascinante che osserva da lontano: in Palm Royale 2 Rick entra nelle dinamiche emotive con un’intensità che amplifica ogni gesto. È vulnerabile, enigmatico, seducente e determinato, in un crescendo che cattura anche chi della serie aveva apprezzato soprattutto il lato ironico.

        I fan sono già in fermento
        Sui social tutto questo ha creato un effetto domino. I commenti parlano di “Ricky in modalità devasto”, di “calore tropicale sullo schermo” e di un ritorno che molti aspettavano da anni. Alcuni utenti dichiarano di guardare la stagione “solo per lui”, altri immortalano ogni frame in cui appare, trasformandolo nel centro della conversazione globale sulla serie.

        Ricky Martin, icona eterna del pop e della tv
        Tra fascino senza tempo e un talento attoriale sempre più riconosciuto, Ricky Martin conferma il suo status di icona moderna. E Palm Royale 2 potrebbe essere il progetto che ridisegna definitivamente il suo percorso sul piccolo schermo, con una carica sensuale che nessuno aveva previsto così esplosiva.

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          Musica

          Dieci canzoni per accendere lo spirito delle feste: la playlist perfetta per il Natale

          Una selezione di canzoni che mescola tradizione e modernità, ideali per riempire la casa di atmosfera natalizia, accompagnare una cena, un viaggio o semplicemente una serata di relax.

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          la playlist perfetta per il Natale

            Quando si avvicina dicembre, una delle prime cose che facciamo per entrare nello spirito delle feste è cercare la musica giusta. Le canzoni natalizie hanno un potere unico: riportano alla mente ricordi, rituali familiari e sensazioni di calore che nessun’altra colonna sonora sa evocare. Preparare una playlist, dunque, è quasi un gesto rituale. Ma quali brani scegliere per creare l’atmosfera perfetta?

            Dai classici americani alle hit internazionali più recenti, alcune canzoni sono diventate veri e propri pilastri del Natale contemporaneo. Molte di esse, infatti, registrano ogni anno nuovi record di ascolti, segno che la tradizione musicale legata alle feste è viva e continua a rinnovarsi.

            1. “All I Want for Christmas Is You” – Mariah Carey

            Pubblicata nel 1994, è ancora oggi uno dei brani più ascoltati al mondo durante il periodo natalizio, tanto da raggiungere spesso la vetta delle classifiche internazionali.

            2. “Last Christmas” – Wham!

            Un altro evergreen, uscito nel 1984 e rimasto uno dei simboli più pop del Natale. La sua melodia malinconica ma irresistibile è ormai immancabile in ogni playlist.

            3. “It’s the Most Wonderful Time of the Year” – Andy Williams

            Classico del 1963, richiama in pochi secondi tutto ciò che associamo alle feste: luci, riunioni familiari e gioia condivisa.

            4. “Jingle Bell Rock” – Bobby Helms

            Vivace e immediatamente riconoscibile, dal 1957 è la scelta perfetta per dare una spinta di energia ai momenti di festa.

            5. “Santa Tell Me” – Ariana Grande

            Tra le hit natalizie moderne più amate, uscita nel 2014, unisce pop contemporaneo e atmosfera brillante, diventando rapidamente un nuovo classico.

            6. “Rockin’ Around the Christmas Tree” – Brenda Lee

            Registrata quando Brenda Lee aveva solo 13 anni (1958), è tornata in auge negli ultimi anni grazie ai social e alle playlist digitali.

            7. “Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!” – Dean Martin

            Una delle melodie più iconiche legate all’inverno: romantica, rilassante e perfetta come sottofondo per una serata in casa.

            8. “Feliz Navidad” – José Feliciano

            Brano del 1970 diffusissimo a livello globale, unisce lingua inglese e spagnola e porta con sé un’energia contagiosa.

            9. “Underneath the Tree” – Kelly Clarkson

            Pubblicata nel 2013, è considerata una delle migliori canzoni natalizie degli ultimi anni, grazie alla sua produzione brillante e alla voce potente della cantante.

            10. “White Christmas” – Bing Crosby

            È il singolo più venduto di sempre nella storia della musica (dato Guinness World Records). Un capolavoro intramontabile che chiude la playlist con eleganza.

            Questa selezione unisce stili diversi e decenni lontani, dimostrando quanto la musica natalizia riesca a superare il passare del tempo mantenendo intatto il suo fascino.

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              Musica

              Da Madonna a Lady Gaga fino a Rosalía: quando le popstar copiano Loredana Bertè senza saperlo, e la storia si ripete

              Dal vestito da sposa di Madonna alla gravidanza scenica di Lady Gaga, fino alla Rosalía in versione suora per la cover di “Lux”: tutti gesti che richiamano, quasi in fotocopia, idee già portate sul palco da Loredana Bertè tra Festivalbar, Sanremo e l’iconico “Traslocando”. Come direbbe Agatha Christie, tre indizi fanno una prova: Bertè è stata davvero un passo avanti.

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                C’è una regola non scritta della musica pop: quello che oggi fa scalpore, spesso Loredana Bertè l’ha già fatto. E puntualmente, quando una star internazionale decide di giocare con simboli, provocazioni e iconografie forti, spunta fuori un déjà-vu italiano che riporta tutto a lei. Un cerchio che continua a chiudersi, dagli anni Ottanta fino a oggi.

                Madonna in abito da sposa? Bertè lo aveva già fatto
                Nel 1984 Madonna conquista il mondo con la copertina di Like a Virgin, vestita da sposa tra tulle e guanti di pizzo. Un’immagine diventata epocale. Eppure, due anni prima, la stessa mossa l’aveva già fatta Loredana Bertè: al Festivalbar, con Non sono una signora, sfoggia un wedding look ribelle che ribalta l’estetica da brava ragazza. Il parallelo è evidente: ciò che per Madonna è rivoluzione globale, per Bertè era già un capitolo chiuso.

                Lady Gaga col pancione? Anche qui c’era arrivata Loredana
                Poi arriva il 2011: Lady Gaga sale sul palco con un pancione finto e un minidress di pelle nera, creando un’immagine potente che scatena i commenti di mezzo mondo. Ma basta tornare al 1986, sul palco del Festival di Sanremo, per ritrovare la stessa intuizione. Loredana l’aveva già messa in scena durante Re, tra body scuri, teatralità e un finto ventre che, allora, sembrava pura follia. Ancora una volta, anticipatrice inconsapevole.

                Rosalía suora per “Lux”? Un’altra eco di Bertè
                E oggi tocca a Rosalía. Per la cover del nuovo album Lux sceglie un ritratto monacale, velo in testa e atmosfera sacrale. Una scelta forte, simbolica, diversa da tutto ciò che ha fatto prima. Ma anche questa immagine trova il suo precedente italiano: nel 1982, per l’album Traslocando, Bertè posava già così, tra veli e richiami religiosi, un manifesto fotografico che oggi torna improvvisamente attuale.

                Tre indizi fanno una prova
                Il gioco dei rimandi fa sorridere, ma è più che un semplice caso. In tre decenni diversi, tre popstar globali hanno acceso i riflettori su intuizioni creative che Loredana aveva già portato sui palchi italiani molto prima che diventassero mainstream. Coincidenza? Forse. Ma la somma è irresistibile: Bertè come pioniera silenziosa, anticipatrice naturale dei codici visivi che oggi il mondo definisce iconici.

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