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Musica

“Mai pentito di aver lasciato gli 883”: Mauro Repetto ha scelto la libertà

Co-fondatore degli 883 insieme a Max Pezzali, ha lasciato il gruppo all’apice del successo per inseguire la sua libertà creativa. Oggi racconta la sua incredibile storia tra musica, America, Parigi e palcoscenici teatrali.

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    Nel 1994, mentre gli 883 dominavano le classifiche italiane con brani simbolo di una generazione, Mauro Repetto decise di abbandonare tutto. Era il volto più vivace del duo formato con Max Pezzali: autore di testi iconici come Sei un mito e Come mai, e protagonista sul palco con i suoi inconfondibili balletti. Ma proprio il brano Gli anni lo spinse a riflettere: «Quel verso, ‘stessa storia, stesso posto, stesso bar’, mi dava la claustrofobia. Sognavo Los Angeles, sognavo altro».

    Da Hollywood a Disneyland: una vita fuori dagli schemi

    Dopo aver lasciato il gruppo, Repetto si trasferisce negli Stati Uniti con l’ambizione di sfondare come sceneggiatore. La barriera linguistica però si rivela un ostacolo. «Mi allenavo in palestra con Brad Pitt», racconta, «ma Hollywood non era pronta per me». Dopo una parentesi tra Beverly Hills e Miami, si sposta a Parigi. Qui, quasi per caso, trova lavoro come animatore a Disneyland. «Non dissi nulla del mio passato. Mi assegnarono un costume da cowboy. Poi un direttore italiano mi riconobbe e mi promosse: oggi organizzo eventi per il parco».

    Il ritorno in scena con “Alla ricerca dell’Uomo Ragno”

    Nel 2023 Mauro Repetto torna a far parlare di sé con Non ho ucciso l’Uomo Ragno, la sua autobiografia, seguita da uno spettacolo teatrale che sta raccogliendo consensi: Alla ricerca dell’Uomo Ragno. Uno show tra musica, racconto e ironia, dove ripercorre la sua storia personale e quella degli 883. Repetto, oggi 56enne, canta, balla e si racconta sul palco come un moderno menestrello, proprio come nel revival Sky dedicato al duo.

    Il legame con Max Pezzali e la rottura con Cecchetto

    Il rapporto con Max Pezzali è rimasto intatto, anche se oggi vivono vite professionali molto diverse. «Quando ci vediamo, non parliamo mai di lavoro», dice. Diversa invece la situazione con Claudio Cecchetto: «Non ho più contatti con lui. C’è stato un fraintendimento legato a una causa legale tra lui e Max. Per rispetto del mio migliore amico, ho preferito prendere le distanze».

    Vita nuova, lontano dai riflettori

    Oggi Mauro Repetto vive una vita lontana dalla fama ma piena di soddisfazioni personali. Il palco è tornato a far parte della sua quotidianità, ma senza le pressioni del passato. Il sogno americano non si è realizzato come sperava, ma ha dato vita a un uomo più consapevole, capace di reinventarsi ogni volta. La storia di Repetto è un esempio di coraggio: lasciare il successo per inseguire sé stessi. Un messaggio potente in un’epoca in cui la fama sembra l’unica strada. Lui, invece, ha scelto la libertà, e oggi racconta la sua verità con leggerezza, ironia e cuore.

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      Musica

      Baronetto e straricco: quanto rende essere un ex Beatles

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        Nella lista dei miliardari inglesi puoi trovarci tanti personaggi dello spettacolo e della musica. Come l’attrice Salma Hayek insieme al consorte François-Henri Pinault con un patrimonio da oltre 6 miliardi di sterline (7 miliardi di euro); l’autrice di Harry Potter JK Rowling in 175esima posizione con le sue 945 milioni di sterline (pari a più di un miliardo di euro) e Elton John, che occupa invece la 291esima posizione con 470 milioni di pound (550 milioni di euro).

        E’ il primo musicista miliardario del Regno Unito

        Ma è l’ex Beatles Paul McCartney, il bassista mancino della band che, soprattutto di recente
        ha visto aumentare la sua ricchezza di 50 milioni di sterline. Raggiungendo il patrimonio record di un miliardo di pound (1,17 miliardi di euro)! Per il Guinness dei Primati è il primo musicista a diventare miliardario in Gran Bretagna.

        Il Sunday Times li ha messi in fila

        Ha superato tutte le star emergenti, confermando il suo ruolo di assoluta star di ogni tempo, un vero e proprio “zio Paperone” della musica britannica, occupando la 165esima posizione, insieme a sua moglie Nancy, della classifica stilata dal Sunday Times delle 350 persone più ricche del Paese.

        Ma come ha fatto?

        Sir Paul di recente ha visto massimizzare i suoi guadagni grazie a una stagione ricca di concerti, nonostante la sua età. Senza dimenticare la cover di Blackbird dei Fab Four, inserita nell’ultimo album di Beyoncé, Cowboy Carter. Ha giocato pure un ruolo importante l’ultimo brano dei Beatles, Now and Then, uscito nel 2023. La traccia della canzone è stata registrata da John Lennon e consegnata poi a McCartney un anno prima della morte: è chiaro che diventasse una hit… e non solo tra i fan dei 4 di Liverpool.

        Non solo Beatles

        Paul McCartney pubblicherà a breve One Hand Clapping, un disco dal vivo con i Wings, registrato 50 anni fa agli Abbey Road Studios. Un lavoro che unisce hit della band a cover e rivisitazioni dei classici dei Beatles. Per la gioia dei collezionisti contiene anche 5 brani suonati da Paul in solitudine nel cortile del leggendario studio di registrazione londinese.


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          Musica

          Al Bano si sfoga: “Preso in giro da Amadeus e Carlo Conti. Sanremo mi ha deluso”

          Il cantante si racconta a “Storie al bivio Show”: dalla nostalgia per il Festival alle accuse su Ylenia, fino all’amore con Loredana Lecciso. “Sono amareggiato, solo il pubblico può giudicarmi”

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            Al Bano Carrisi non le manda a dire. Ospite del programma “Storie al bivio Show”, in onda su Rai 2 martedì 24 giugno in prima serata, il cantante di Cellino San Marco si è lasciato andare a uno sfogo che tocca corde personali, artistiche e familiari. Dal rapporto con Sanremo alle vicende legate alla figlia Ylenia, passando per Loredana Lecciso, il suo intervento ha restituito l’immagine di un uomo segnato dalla vita ma ancora capace di mettersi in gioco.

            “Dicono che ho la ‘sanremite’? È vero”, ammette Al Bano con il sorriso amaro di chi, però, non ci sta a sentirsi messo da parte. “Ci tenevo a tornare al Festival, ma sono stato preso in giro prima da Amadeus e poi anche da Carlo Conti. Io ho sempre difeso Sanremo quando tutti lo attaccavano. Riprovarci? Vedremo, ma sono molto amareggiato dalle promesse non mantenute. E poi, perché io dovrei essere giudicato da Amadeus o Conti? Con tutta la mia esperienza? Solo il pubblico mi può giudicare, e il pubblico è sempre stato dalla mia parte”.

            Una dichiarazione che pesa, soprattutto perché arriva da un artista che a Sanremo ha legato gran parte della sua carriera. E che ha sempre mostrato rispetto per quel palco, anche nei momenti in cui molti lo criticavano.

            Ma non è solo la musica al centro del racconto. Carrisi ricorda anche gli esordi: “Canto da quando ero piccolo. La prima canzone l’ho dedicata a mio padre. Mi disse: ‘Hai fatto tanto successo con una sola canzone? E adesso che succede?’. Seppe subito che avrei lasciato Cellino”. Il viaggio a Milano, la fame, le difficoltà: “Mi fermai a Milano perché sentivo che lì c’era qualcosa per la musica, ma facevo la fame. Non sapevo cosa fosse l’ananas e ne comprai delle scatolette, pensando fosse carne. Era il cibo che costava meno. Mangiai pane e ananas per una settimana”.

            E ancora: “Quando stavo a Milano guadagnavo 25mila lire al mese e 10mila li mandavo a mamma e papà”.

            I ricordi si intrecciano ai sentimenti. E Al Bano racconta anche il legame con Loredana Lecciso: “Quando l’ho conosciuta, Romina era già fuori dalla mia vita. La nostra grande casa era vuota e Loredana ha portato la gioia della nascita di Yasmine e Bido. Non credo sia necessaria una carta da bollo per dirsi ‘ti amo’. Ma è vero che ho pensato al matrimonio. Quando ho conosciuto Lory, le mandavo tantissime rose. Poi una volta, andando a casa sua, ho visto che metteva i fiori anche in bagno. Da quel momento ho smesso di farlo”.

            Non manca neppure il risentimento per voci che, negli anni, lo hanno ferito: “La cosa più squallida che ho subito riguarda mia figlia Ylenia. Mi hanno accusato di tenerla nascosta in casa per farmi pubblicità. Questo mi ha fatto davvero male”.

            E un’ultima stoccata arriva sulla percezione pubblica del rapporto con Lecciso: “La cosa che mi ha dato più fastidio? Che la gente credesse che fossi stato io a raccomandarla”.

            Un Al Bano diretto, a tratti disilluso, ma ancora combattivo. Che non nasconde il bisogno di essere ascoltato. E, forse, anche di essere capito.

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              Basta tormentoni: “Per Sanremo sogno una ballad”, l’aspirazione festivaliera di Baby K (audio)

              Dopo anni in cima alle classifiche con hit esplosive da spiaggia, Baby K cambia pelle. Ospite al 71° Taormina Film Fest, l’artista racconta un nuovo capitolo della sua carriera, più intimo, più cinematografico, dove il desiderio di rallentare incontra la voglia di raccontare storie diverse. “Dopo tante estati vissute al massimo, a un certo punto ho sentito il bisogno di fermarmi. È ora di fare spazio a nuove emozioni”, confessa.

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                Un desiderio che ha già preso forma con Follia mediterranea, un brano che mantiene le radici ritmiche del suo stile, ma alza l’asticella narrativa. “È una canzone che parla di libertà femminile, senza filtri e senza scuse”, dice. “Non è solo provocazione: è rivendicazione di un piacere vissuto con consapevolezza. Il divertimento non esclude la profondità”.

                Pensando alla kermesse per eccellenza

                Baby K rivendica con forza l’identità di una donna capace di dominare la scena e la narrazione, stanca però di essere incasellata nel ruolo di regina dell’estate. “L’estate si presta, certo, ma non voglio più limitarmi a quello. Sto lavorando su una ballad, sto pensando all’inverno. E, sì, sto pensando a Sanremo“. Un annuncio che sorprende, ma che lei motiva con coerenza: “Sanremo è il palco dove la musica italiana si prende il suo tempo. E io ho bisogno di tempo per raccontare una storia diversa”.

                Una musica può fare

                La riflessione si allarga poi al legame tra musica e cinema, tema centrale del Festival di Taormina. “Credo che siano due arti che si intrecciano profondamente. Un film può cambiare il modo in cui guardiamo alla vita, come fa una canzone. Mi piacerebbe provare a recitare. Ho studiato in Inghilterra, e da sempre nutro una passione per il cinema”.

                L’esempio ispiratore dell’amica Ilenia

                Tra le fonti d’ispirazione, Baby K cita l’amica Ilenia Pastorelli, protagonista in Lo chiamavano Jeeg Robot. “È stata magnifica. Vederla in quel ruolo mi ha fatto pensare: perché non provarci anche io?”. E non è solo un sogno a occhi aperti. “Non voglio improvvisare, ma se dovesse arrivare il ruolo giusto, lo prenderei molto sul serio”. La metamorfosi di Baby K è appena cominciata. Lontana dai cliché e dai tormentoni che l’hanno consacrata, l’artista sembra pronta ad affrontare nuove sfide, senza perdere il gusto per il ritmo ma con la voglia di raccontare di più, e meglio. Un inverno con Baby K? Forse ci siamo quasi.

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