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Musica

Mogol e l’aldilà: Lucio Battisti, se ci sei batti un colpo…

Il paroliere Mogol racconta di aver ricevuto, per interposta persona, una richiesta da parte di Lucio Battisti, scomparso nel 1998: un’ultima canzone per lui…

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    Uno dei più grandi parolieri, Giulio Rapetti conosciuto da tutti come Mogol, a 88 anni sta vivendo un periodo di “nuova giovinezza”. O di… rinascita, come titola il suo nuovo libro. La Rinascita, edito da L’Altra Metà, rappresenta una sorta di vademecum di “prevenzione primaria”, un insieme di indicazioni che dovrebbe permettere alla gente di non ammalarsi

    La prevenzione passa inevitabilmente per la conoscenza

    Dice Mogol: «Salute e conoscenza sono connesse tra loro. Il libro che ho scritto con il contributo scientifico di Giovanni Scapagnini, Emanuele De Nobili, Carlo Massullo, Antonio Mistretta, Maria Pontillo, Fabiana Superti e la collaborazione editoriale di Giuseppe Cesaro, nasce con l’intento di suggerire soluzioni per individuare ciò che fa bene e ciò che fa male; ciò che attraverso la Conoscenza indica la strada per non ammalarsi. E’ un trattato di prevenzione primaria. Un progetto che ho particolarmente a cuore».

    Mettendo in collegamento spirito e corpo

    E a giudicare dal suo stato attuale, le indicazioni del libro su di lui funzionano, eccome! Un’ora di palestra al giorno, con lo sviluppo di esercizi che neanche i suoi figli riescono a replicare. Anche se sconta un errore alimentare del quale fu “colpevole” la madre, alla fine della guerra: «Finite le nostre ristrettezze, mia madre mi diede così tanta carne rossa che mi ha ostruito le arterie. Ma ora ho quattro bypass e sto meglio di prima».

    Il silenzio come stimolo per la riflessione interiore

    In Umbria Mogol trent’anni fa ha realizzato un progetto ambizioso: un piccolo borgo che ospita la sua scuola per autori. Un luogo che stimola l’ispirazione creativa ma anche una profonda riflessione sui grandi temi che ogni persona si porta nel cuore, morte compresa. Non a caso questo luogo rappresenta anche l’arrivo del cosiddetto “cammino dei borghi silenti”, un percorso fra natura, storia e cultura, un emozionante percorso ad anello lungo 86 chilometri, che si snoda sulle pendici settentrionali dei Monti Amerini. La caratteristica principale che contraddistingue questo cammino è il fascino del silenzio, che dai boschi di lecci e castagni, fino alle mura antiche dei piccoli paesi, sembra abbracciare e comprendere ogni cosa. Stimolando il viandante all’ascolto del silenzio che lo circonda, facendo un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio.

    Il rapporto di Mogol con la morte

    Rapetti, nella sua lunga carriera, ha firmato due bellissimi brani sulla morte. Uno, direttamente dedicato alla moglie Daniela Gimmelli, Dormi amore. Dove il paroliere, parlando in prima persona, s’immagina come potrà tornare a farle visita una volta che sarà morto: “Come un vento con gli alberi, vedrai/ muoverò/ sfiorerò le ginestre/ giù per mille sentieri/ Dormi amore/ non ti svegliare/ no, non temere/ con altre mani ti accarezzerò”.

    Lo spirito di Lucio

    L’altro pezzo si intitola L’arcobaleno, caratterizzato da una storia che ha qualcosa di ultraterreno: due persone, tra di loro sconosciute (una è una medium) gli hanno raccontato di aver ricevuto segnali precisi da parte dello spirito di Lucio Battisti. Il cantautore o, meglio… il suo spirito, chiedeva attraverso di loro che l’amico sodale di un tempo scrivesse in sua vece alcuni versi d’addio che lui non aveva avuto il tempo di realizzare.

    Alcune immagini di un fortissimo sodalizio, sia professionale che umano

    La folgorazione su una melodia di Gianni Bella

    L’amico e collega Gianni Bella (fratello di Marcella Bella, ndr) un giorno al pianoforte gli fa sentire l’abbozzo di una melodia appena composta. Mogol ha una folgorazione, capendo che proprio quella è l’ispirazione giusta, scrivendo per conto di Battisti quel famoso saluto: “Io sono sparito poi così d’improvviso/che non ho avuto il tempo di salutare/ istante breve, ancor più breve/ se c’è una luce che trafigge il tuo cuore…. Son diventato, sai, tramonto di sera/ e parlo come le foglie d’aprile/ e vivrò dentro ad ogni voce sincera… Mi manchi tanto amico caro, davvero/ e tante cose son rimaste da dire/ ascolta sempre e solo musica vera/ e cerca sempre se puoi di capire…”.

    L’amico di una vita

    Su Battisti racconta: «E’ morto troppo giovane. Quando è stato ricoverato gli feci recapitare una lettera in ospedale. “Spero che i giornali esagerino sulla gravità delle tue condizioni” – scrivevo – “e comunque chiama…”. So per certo che gli arrivò attraverso un dottore, e che lui si mise a piangere leggendola. È stato il nostro ultimo contatto».

    Tutto è più chiaro per chi ha fede

    Uomo religioso e non superstiziono, afferma che non scherzerebbe mai con questo genere di cose. Prima della sessione in palestra, ogni mattina si reca nella chiesetta in stile romanico che ha fatto costruire nel borgo per pregare la Madonna. La fede riesce a far intravedere una spiegazione sul mistero della morte: «La morte fa parte della vita. Direi anzi che è più difficile nascere che morire. Io sono credente, dunque sono sereno. Ho fiducia che Lui mi accoglierà. Se poi dovrò fare qualche anno di Purgatorio, va bene, lo farò. Ma non è detto, magari Dio è anche più misericordioso di quanto pensiamo…».

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      Musica

      Al Bano al vetriolo al gala romano: stoccate a Carlo Conti per Sanremo e frecciate a Milly Carlucci su Jasmine

      Al Bano più diretto che mai al Gala Dinner di Campioni per la salute. Tra premi, politica e beneficenza, il cantante pugliese diventa il vero protagonista della serata con una raffica di stoccate: prima contro Carlo Conti, reo di non volerlo a Sanremo, poi contro Milly Carlucci, accusata di non realizzare il sogno televisivo della figlia Jasmine.

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        Altro che performance musicale. Al Bano, al Gala Dinner di Campioni per la salute andato in scena al lussuoso St. Regis Hotel di Roma, ha scelto un altro strumento per intrattenere la platea: la lingua. Affilata, diretta, senza filtri. Il “leone di Cellino” si è preso la scena diventando la vera anima dell’evento, ma non con Felicità o Nel sole. Questa volta a volare sono state le frecciate.

        Il gala e il ruolo da protagonista
        La serata, dedicata a premiare alcuni esponenti politici attivi in ambito sanitario, aveva un tono istituzionale e misurato. Ma la presenza di Al Bano ha cambiato immediatamente l’atmosfera. Tra un tavolo e l’altro, il cantante pugliese ha intrattenuto gli ospiti con racconti, battute e soprattutto con una serie di stoccate che hanno fatto sorridere, ma anche alzare più di un sopracciglio.

        Al Bano non ha mai amato i mezzi toni, e anche questa volta non ha deluso chi se lo aspettava combattivo.

        La frecciata a Carlo Conti su Sanremo
        Il primo bersaglio è stato Carlo Conti. Al Bano non ha nascosto l’amarezza per il rapporto con il Festival di Sanremo e per il fatto di sentirsi, ancora una volta, escluso dal palco dell’Ariston. Le sue parole, riferite davanti agli ospiti, hanno avuto il sapore della rivendicazione personale.

        Il messaggio è chiaro: Al Bano non accetta di essere considerato un capitolo chiuso della musica italiana e continua a vivere come un affronto il mancato coinvolgimento a Sanremo. Una ferita mai rimarginata, che riemerge puntuale ogni volta che si parla del Festival.

        Nel mirino anche Milly Carlucci
        Ma il vero colpo a sorpresa è arrivato subito dopo. Perché Al Bano non si è fermato a Sanremo. Nel mirino è finita anche Milly Carlucci, accusata – secondo il racconto del cantante – di non voler realizzare il sogno della figlia Jasmine: partecipare a Ballando con le stelle.

        Una critica che tocca un tasto personale. Per Al Bano, Jasmine meriterebbe quell’occasione e il mancato invito viene vissuto come un’ingiustizia. Il tono, anche in questo caso, non è stato morbido. Più che una lamentela, una vera presa di posizione pubblica, pronunciata senza troppi giri di parole.

        Il leone di Cellino non abbassa la criniera
        Il ritratto che emerge è quello di un Al Bano agguerrito, poco incline a smussare gli angoli. Un artista che sente ancora di avere molto da dire e che non accetta di essere messo ai margini, né lui né la sua famiglia.

        Durante la serata romana, il cantante ha alternato ironia e amarezza, facendo capire che dietro le battute c’è un malcontento reale. E se qualcuno si aspettava un Al Bano più istituzionale, l’aspettativa è stata rapidamente smentita.

        Tra spettacolo e rivendicazione personale
        Il paradosso è che, pur senza cantare, Al Bano è stato il vero showman della serata. Ha catalizzato l’attenzione, acceso conversazioni, creato il classico “retroscena” che il giorno dopo diventa racconto.

        Il Gala Dinner di Campioni per la salute doveva celebrare l’impegno politico in ambito sanitario. Ma molti ospiti, a fine serata, ricordavano soprattutto le parole del cantante pugliese.

        Un personaggio che continua a dividere
        Al Bano resta così: divisivo, passionale, incapace di restare in silenzio. C’è chi applaude la sua franchezza e chi storce il naso davanti a quello che considera un eterno regolamento di conti. Ma una cosa è certa: quando prende la parola, non passa inosservato.

        E anche questa volta, tra Sanremo, Ballando e sogni mancati, il “leone di Cellino” ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di ruggire a bassa voce.

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          Musica

          Ricky Martin torna a dominare lo schermo in Palm Royale 2: fascino esplosivo, scene bollenti e un ritorno che manda in tilt i fan

          Palm Royale 2 riporta Ricky Martin sotto i riflettori con un personaggio più intenso, fisico e magnetico che mai. I fan parlano di “scene hot senza interruzione”, di attimi mozzafiato e di incontri appassionati che promettono di diventare cult. Il suo ritorno è un’esplosione di carisma che ha riacceso l’hype attorno alla serie.

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            Ricky Martin è tornato. E lo ha fatto con quella miscela di eleganza, sensualità e potenza scenica che lo ha reso una delle icone più amate degli ultimi trent’anni. Nella seconda stagione di Palm Royale, l’attesissima serie che gioca con glamour, segreti e desideri nascosti, il cantante e attore porta in scena una versione ancora più intensa del suo personaggio, capace di scuotere l’intera storyline.

            Un ritorno che fa tremare lo schermo
            Già dalle prime immagini rilasciate, Ricky appare in una forma straordinaria, con quello sguardo che alterna dolcezza e tormento e una presenza fisica che calamita l’attenzione. I fan lo sanno bene: ogni sua entrata in scena è diventata terreno fertile per commenti, meme e desideri. E l’hype intorno al suo ruolo sta volando altissimo, complice una narrazione più matura e sensuale.

            Scene hot “senza interruzione”
            Se c’è un elemento che ha fatto esplodere l’entusiasmo sui social, sono le prime indiscrezioni sulle scene più piccanti della stagione. Gli spettatori parlano di momenti “senza interruzione”, di un ritmo che alterna dramma puro e passione cinematografica. Ricky Martin si muove tra sguardi di fuoco, tensioni irrisolte e incontri che promettono di diventare alcune delle sequenze più discusse dell’anno.

            Dramma, desiderio e un personaggio che evolve
            A livello narrativo, il suo personaggio acquista nuove sfumature. Non più solo l’uomo affascinante che osserva da lontano: in Palm Royale 2 Rick entra nelle dinamiche emotive con un’intensità che amplifica ogni gesto. È vulnerabile, enigmatico, seducente e determinato, in un crescendo che cattura anche chi della serie aveva apprezzato soprattutto il lato ironico.

            I fan sono già in fermento
            Sui social tutto questo ha creato un effetto domino. I commenti parlano di “Ricky in modalità devasto”, di “calore tropicale sullo schermo” e di un ritorno che molti aspettavano da anni. Alcuni utenti dichiarano di guardare la stagione “solo per lui”, altri immortalano ogni frame in cui appare, trasformandolo nel centro della conversazione globale sulla serie.

            Ricky Martin, icona eterna del pop e della tv
            Tra fascino senza tempo e un talento attoriale sempre più riconosciuto, Ricky Martin conferma il suo status di icona moderna. E Palm Royale 2 potrebbe essere il progetto che ridisegna definitivamente il suo percorso sul piccolo schermo, con una carica sensuale che nessuno aveva previsto così esplosiva.

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              Dieci canzoni per accendere lo spirito delle feste: la playlist perfetta per il Natale

              Una selezione di canzoni che mescola tradizione e modernità, ideali per riempire la casa di atmosfera natalizia, accompagnare una cena, un viaggio o semplicemente una serata di relax.

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              la playlist perfetta per il Natale

                Quando si avvicina dicembre, una delle prime cose che facciamo per entrare nello spirito delle feste è cercare la musica giusta. Le canzoni natalizie hanno un potere unico: riportano alla mente ricordi, rituali familiari e sensazioni di calore che nessun’altra colonna sonora sa evocare. Preparare una playlist, dunque, è quasi un gesto rituale. Ma quali brani scegliere per creare l’atmosfera perfetta?

                Dai classici americani alle hit internazionali più recenti, alcune canzoni sono diventate veri e propri pilastri del Natale contemporaneo. Molte di esse, infatti, registrano ogni anno nuovi record di ascolti, segno che la tradizione musicale legata alle feste è viva e continua a rinnovarsi.

                1. “All I Want for Christmas Is You” – Mariah Carey

                Pubblicata nel 1994, è ancora oggi uno dei brani più ascoltati al mondo durante il periodo natalizio, tanto da raggiungere spesso la vetta delle classifiche internazionali.

                2. “Last Christmas” – Wham!

                Un altro evergreen, uscito nel 1984 e rimasto uno dei simboli più pop del Natale. La sua melodia malinconica ma irresistibile è ormai immancabile in ogni playlist.

                3. “It’s the Most Wonderful Time of the Year” – Andy Williams

                Classico del 1963, richiama in pochi secondi tutto ciò che associamo alle feste: luci, riunioni familiari e gioia condivisa.

                4. “Jingle Bell Rock” – Bobby Helms

                Vivace e immediatamente riconoscibile, dal 1957 è la scelta perfetta per dare una spinta di energia ai momenti di festa.

                5. “Santa Tell Me” – Ariana Grande

                Tra le hit natalizie moderne più amate, uscita nel 2014, unisce pop contemporaneo e atmosfera brillante, diventando rapidamente un nuovo classico.

                6. “Rockin’ Around the Christmas Tree” – Brenda Lee

                Registrata quando Brenda Lee aveva solo 13 anni (1958), è tornata in auge negli ultimi anni grazie ai social e alle playlist digitali.

                7. “Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!” – Dean Martin

                Una delle melodie più iconiche legate all’inverno: romantica, rilassante e perfetta come sottofondo per una serata in casa.

                8. “Feliz Navidad” – José Feliciano

                Brano del 1970 diffusissimo a livello globale, unisce lingua inglese e spagnola e porta con sé un’energia contagiosa.

                9. “Underneath the Tree” – Kelly Clarkson

                Pubblicata nel 2013, è considerata una delle migliori canzoni natalizie degli ultimi anni, grazie alla sua produzione brillante e alla voce potente della cantante.

                10. “White Christmas” – Bing Crosby

                È il singolo più venduto di sempre nella storia della musica (dato Guinness World Records). Un capolavoro intramontabile che chiude la playlist con eleganza.

                Questa selezione unisce stili diversi e decenni lontani, dimostrando quanto la musica natalizia riesca a superare il passare del tempo mantenendo intatto il suo fascino.

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