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Musica

Noemi e i 15 chili persi, musica e nuovi obiettivi: «La mia metamorfosi? Un viaggio verso me stessa»

Dal debutto a X Factor al successo a Sanremo, fino alla conduzione di Gialappa Show, Noemi è un’icona di talento e determinazione. La sua trasformazione riflette un nuovo equilibrio tra carriera e vita privata.

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    La splendida forma della cantate Noemi, vista esibirsi sul palco di Sanremo 2025, ha riacceso i riflettori sulla dieta META: quel percorso a tutto tondo che coinvolge attività fisica ad alta intensità, aspetto psicologico ed educazione alimentare. Noemi, una delle voci più iconiche e amate del panorama musicale italiano, continua a stupire il suo pubblico. Questa volta non solo con la musica, ma con la sua trasformazione personale, che riflette un nuovo equilibrio tra corpo, mente e carriera. La cantante romana, debuttò nel 2008 a X Factor e da allora non ha mai smesso di conquistare palchi e cuori.

    La carriera
    Dal suo primo album Sulla mia pelle fino alla hit Sono solo parole, Noemi ha costruito una carriera solida e apprezzata. Dopo essere stata vocal coach a The Voice of Italy per tre edizioni, nel 2022 è tornata sul palco di Sanremo con Ti amo non lo so dire. Lo scorso festival si è presentata con Se t’innamori muori. Oggi, con una voce potente e un’autoironia che la rende unica, Noemi dimostra di essere molto più di una cantante: è un’artista completa e un esempio di determinazione.

    La metamorfosi fisica
    Nel 2021, Noemi ha sorpreso i suoi fan con una trasformazione fisica evidente: 15 chili persi in poco più di un anno e mezzo grazie al metodo META (Medical Educational Transform Action), un percorso personalizzato che combina nutrizione, movimento, supporto psicologico e rieducazione comportamentale.

    «Dimagrita? No, sono tornata magra», ha dichiarato Noemi, spiegando come questa metamorfosi sia stata molto più di un semplice obiettivo estetico. «Ritrovarmi è stato un percorso. Mi sono affidata a professionisti e ho capito che non ci sono scorciatoie: il web è pieno di fake news e prodotti miracolosi, ma la verità è che serve dedizione».

    Oltre alla dieta, Noemi ha seguito un intenso programma di allenamento Tabata, un training cardiovascolare ad alta intensità, noto per bruciare grassi e migliorare la resistenza fisica.

    I ritocchi estetici
    Dopo la perdita di peso, Noemi ha scelto di perfezionare la sua immagine con piccoli ritocchi estetici: filler alle labbra e una blefaroplastica per rendere lo sguardo più magnetico. «La mia bellezza esteriore non è altro che il riflesso di quella interiore», ha detto, dimostrando come il suo cambiamento sia il risultato di un equilibrio ritrovato.

    La vita privata
    Noemi è sposata dal 2018 con Gabriele Greco, batterista e compagno di vita dai tempi degli esordi. Parlando della maternità, ha rivelato in un’intervista: «Noi donne siamo nate per essere madri. Rispetto chi non desidera figli, ma per me sarebbe come mancare un appuntamento importante della vita».

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      Musica

      Sarah Toscano risponde al body shaming: «Non sono il mio corpo»

      Sui social piovono insulti e paragoni fuori luogo, ma la giovane artista replica con un video su TikTok che diventa un messaggio universale contro l’odio online.

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      Sarah Toscano

        «Ma come sei cambiata?», «Cosa ti è successo?», «Ti sei mangiata Elodie». Sono frasi che Sarah Toscano, 19 anni, ha letto più volte sotto le proprie foto su Instagram nelle ultime settimane. Un’ondata di body shaming che ha messo la cantante – vincitrice di Amici 23 – al centro di un ciclone social. Commenti che nulla hanno a che fare con la musica o il talento, ma che si concentrano soltanto sull’aspetto fisico. Riducendo l’artista a una questione di taglia e immagine.

        Stanca delle continue offese, Toscano ha deciso di reagire. Lo ha fatto pubblicando un video su TikTok in cui scorrono alcune sue fotografie, accompagnate da un brano dal forte valore simbolico: Esseri umani di Marco Mengoni. Un inno al rispetto e all’empatia, che diventa la sua risposta a chi, protetto dall’anonimato, si diverte a ferire.

        La giovane non è la prima a subire simili attacchi. Negli ultimi mesi anche artiste come Francesca Michielin e Levante hanno denunciato l’aggressività e la superficialità di certi commenti online. Sottolineando quanto le parole possano pesare, specialmente su chi è più fragile. E il caso di Angelina Mango, bersagliata a sua volta durante il percorso che l’ha portata fino alla vittoria a Sanremo 2024, è stato citato dai fan in difesa di Sarah. «Non avete imparato nulla», ha scritto la fanpage ufficiale della cantautrice lucana.

        La clip di Toscano si chiude con un collage di messaggi positivi ricevuti dai suoi sostenitori: «Sei bellissima», «Non cambiare mai», «La tua voce parla più di qualsiasi immagine». Segni concreti di un affetto che controbilancia almeno in parte l’odio ricevuto.

        Il caso apre ancora una volta il dibattito sulla tossicità dei social network e sulla facilità con cui, dietro uno schermo, si possa giudicare e insultare. Per Sarah Toscano questa esperienza, dolorosa ma affrontata a testa alta, diventa anche un’occasione per lanciare un messaggio. «Non siamo il nostro corpo, ma ciò che facciamo e quello che siamo dentro».

        A soli 19 anni, la cantante dimostra maturità e consapevolezza, trasformando l’attacco in un atto di resilienza. Perché la musica, alla fine, è proprio questo: un linguaggio universale capace di opporsi al rumore dell’odio con la forza delle emozioni autentiche.

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          Musica

          Baby Gang lascia il carcere e va in comunità: la giudice lo libera contro la Procura, «deve disintossicarsi e vuole guarire»

          Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, esce di cella dopo tre settimane e inizia un percorso di recupero. La gip di Milano ha accolto l’istanza della difesa, malgrado il parere contrario della Procura, ritenendo che il giovane debba disintossicarsi da droga e alcol. Resterà in comunità, senza social e telefoni, sorvegliato da prescrizioni stringenti.

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            Baby Gang torna libero, almeno in parte. Non in strada, non sui palchi, ma in una comunità terapeutica alle porte di Milano. Lì sconterà i domiciliari con braccialetto elettronico, dopo la decisione della gip Fiammetta Modica che ha concesso la scarcerazione malgrado il parere contrario della Procura. Per la giudice, la priorità è la disintossicazione: «È molto giovane e può guarire».

            Il trapper, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, 24 anni, era finito in carcere l’11 settembre per detenzione di una pistola semiautomatica con matricola abrasa, trovata dai carabinieri in un albergo di Milano, dove aveva trascorso la notte dopo un concerto di Emis Killa. L’arma, nascosta dentro un portatovaglioli, era solo uno dei tasselli emersi nell’inchiesta della Procura di Lecco che aveva già portato alla scoperta di due pistole nella sua abitazione a Calolziocorte e, più a monte, di un AK47 utilizzato nei videoclip realizzati insieme all’amico Simba La Rue.

            Il rapper, tra i più seguiti in Italia con milioni di follower e collaborazioni di peso, si era giustificato così: «Ho paura di essere derubato, porto sempre una collana che vale oltre 200mila euro». Una frase che, per i magistrati, non bastava certo a legittimare la detenzione di armi clandestine.

            La Procura voleva tenerlo in cella, ricordando le ripetute violazioni della sorveglianza speciale. La gip ha però ritenuto che oggi non vi siano esigenze cautelari «di eccezionale rilevanza» tali da giustificare la detenzione in carcere. Decisiva la documentazione presentata dalla difesa, che certifica uno stato di tossicodipendenza da cannabis e alcol. La Asst della Regione Lombardia lo ha preso in carico e una comunità si è detta disponibile a seguirlo in un percorso terapeutico.

            Le condizioni sono rigide: niente telefoni, niente social, solo contatti con familiari e compagna. Ogni violazione lo riporterebbe subito dietro le sbarre.

            Il legale, Niccolò Vecchioni, ha parlato di «ferma volontà» di Baby Gang di curarsi. Persino la vicenda della sparatoria del 2022 a Milano – per cui il cantante è stato condannato – viene citata a suo favore: «Non usava le armi per ferire», ha ricordato l’avvocato, ma ne era attratto in modo patologico. Una fascinazione che, con le cure, potrebbe lasciare spazio a una «nuova dimensione di vita» per quello che, nel bene e nel male, resta un simbolo di un’intera generazione.

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              Annalisa sulla chirurgia estetica: «Non ho ancora fatto niente, perché ho paura»

              In un’intervista a Vanity Fair, Annalisa si racconta: dai quarant’anni alla paura del tempo che passa, dal matrimonio “ramingo” con Francesco Muglia al desiderio, forse non biologico, di maternità. Parla anche di chirurgia estetica, gelosia e presente musicale che non vuole fermarsi.

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              Annalisa

                Quando Annalisa annuncia un titolo come Ma io sono fuoco, non lo fa per caso: l’immagine evoca trasformazione, passione e potenza. E infatti il nono album della cantante, in uscita il 10 ottobre 2025, è presentato come una rinascita creativa dopo il singolo di lancio “Maschio”.

                Il progetto già registra attese elevate: alcune date nei palazzetti sono già sold out, tra cui quelle milanesi e la prima tappa a Jesolo.
                Quando le chiedono degli stadi, la risposta è netta ma prudente: «Non sarebbe stata una tappa bruciata: non sono una ragazzina, sto sulle scene da 15 anni. Gli stadi sono per me una strategia da pianificare con serietà, un bel traguardo a cui non smettere di guardare».

                Quarant’anni, tempo e paura

                Appena compiuti i 40 anni, Annalisa ammette che il passaggio dell’età le pesa. «Alla fine sono uscita a cena con i miei genitori e mio marito per togliermi il pensiero del compleanno», racconta, senza grandi festeggiamenti perché l’idea stessa di celebrare le creava “ansia da prestazione”.

                Sul fronte dell’aspetto esteriore, dichiara di non aver mai fatto ricorso alla chirurgia estetica: «Non ho ancora fatto niente, perché ho paura. Però sono favorevole». Spiega che le dispiace quando vede ragazze bellissime che “già da giovani cambiano i connotati”, sebbene sottolinei che non sono “cazzi suoi”.

                Un matrimonio “ramingo” e la casa che è più un punto di ritorno

                Casata tra Genova (dove lavora Francesco), Milano (dove lavora lei) e Carcare (il suo luogo d’origine), la routine della coppia è definita “raminga”. «Lì mi scarico e ricarico. Sono “Annalisa e basta”: la gente non mi ferma per strada».

                Tra le mura domestiche, cucina, pulizie e quotidianità fanno parte del suo mondo. Dice che le arepas — piatto sudamericano simile alla piadina — sono tra le sue specialità, assaporate anche durante l’adattamento alla dieta per la celiachia.

                Riguardo alla gelosia reciproca, la cantautrice ammette che entrambi sono “un pochino gelosi”, ma che si tengono a un equilibrio: «Siamo pari».

                La maternità: non un obbligo, una scelta

                Annuncia con decisione che non sente pressione di dover diventare mamma solo perché sposata. Tuttavia, le voci su una sua possibile gravidanza sono state spesso al centro del gossip, tanto che lei ha dovuto smentire con ironia più di una volta. «Ho finito per parlarne più di quanto avrei voluto».

                Quando le viene chiesto se adotterebbe, risponde con convinzione: «Sarebbe una decisione importantissima, che prenderei volentieri con tutto il cuore e tutta la mente».

                Secondo lei, serve tanto tatto quando si parla di maternità, perché “spesso le donne stesse sono troppo leggere” nell’affrontare un tema così delicato.

                Musica, aspettative e progetto creativo

                Ma io sono fuoco contiene 11 tracce e include collaborazioni significative, come quella con Marco Mengoni nel brano Piazza San Marco, uscito come secondo singolo il 5 settembre 2025.
                Il singolo Maschio, rilasciato l’8 maggio 2025, è invece il primo estratto del progetto: un pezzo che gioca con l’identità e la rottura degli stereotipi di genere.

                Il tour “Capitolo I”, che partirà il 15 novembre da Jesolo, attraverserà i principali palasport italiani fino a dicembre. Alcune date risultano già sold out.

                Intervistata, Annalisa ammette che l’ansia da palco è parte del gioco: «Più impegni ho, più l’ansia scende».

                Con Ma io sono fuoco, Annalisa propone qualcosa di più di un nuovo disco: un affondo emotivo nel sé che cambia. Tra fragilità e battiti, il progetto diventa manifesto di chi vuole restare attiva anche quando tutto sembra scricchiolare.

                Il desiderio di maternità, la paura del tempo, il desiderio di indipendenza artistica e la voglia di non rinunciare ai propri spazi si intrecciano in un racconto che è quotidiano e universale. Il palcoscenico – sia esso palazzetto o sogno stadio — è il luogo in cui Annalisa vuole continuare a raccontarsi, con fuoco.

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