Connect with us

Musica

Tre giorni di eventi al Tettuccio di Montecatini Terme, tutti per l’indimenticabile Mia Martini

Dal 10 al 12 maggio 2025, Montecatini Terme rende omaggio a Mia Martini con una rassegna unica in Italia. Tra concerti, mostre, proiezioni e dibattiti, il “Mia Martini Festival” porta in scena l’eredità di un’artista indimenticabile, grazie alla rassegna “Acqua in bocca ma non troppo”. Scopri tutti i dettagli, ospiti e iniziative in programma.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Montecatini Terme, città termale Patrimonio UNESCO, ospita dal 10 al 12 maggio 2025 un evento unico nel panorama culturale italiano: tre giorni dedicati alla cantante calabrese Mia Martini, una delle voci più intense e amate della musica italiana. La rassegna si inserisce nell’ottava edizione di Acqua in bocca ma non troppo, manifestazione che promuove la cultura in tutte le sue forme nello splendido scenario dello stabilimento termale Tettuccio. Il titolo scelto per l’omaggio – Mia Martini… E ancora canto – richiama una delle sue canzoni del 1981, sottolineando quanto il suo messaggio artistico continui a risuonare anche tra le nuove generazioni.

    Il programma del Mia Martini Festival 2025

    Sabato 10 maggio – Serata inaugurale tra musica e testimonianze

    Alle 20:30 nella Sala Portoghesi delle Terme Tettuccio, si terrà la decima edizione del Mia Martini Festival, con la partecipazione di artisti, musicisti e amici dell’artista.

    Tra i protagonisti:

    • Francesca Alotta
    • Mimmo Cavallo
    • Franco Fasano
    • Papillon
    • Cecille
    • Stefano Sani
    • Le giovani promesse Lady Sox e Flavia De Bartolomeo

    Ad arricchire la serata, proiezioni di materiale d’archivio a cura di Massimiliano Cané di Rai Techetechetè e la testimonianza di Marco Masini. L’apertura sarà affidata a Sara Fattori, vincitrice del Mia Martini Festival Song Contest online, diretto da Antonio Porcelli in collaborazione con Stefano Ripa.

    Domenica 11 maggio – Mostra, dibattiti e docufilm

    Dalle 10:00, inaugurazione della mostra di vinili, abiti e memorabilia dedicata all’artista, con pezzi unici come il tailleur Armani del Festival di Sanremo 1992 e la Gondola d’Oro del 1973.

    Alle 18:00, spazio al dialogo con:

    • Olivia Berté, sorella di Mimì
    • Gianna Bigazzi
    • Ilaria Bonuccelli, giornalista ed esperta di violenza di genere
    • Il regista Giorgio Verdelli

    Alle 20:00, proiezione del docufilm “Fammi sentire bella”.

    Lunedì 12 maggio – Presentazioni e approfondimenti

    Dalle 18:00, presentazioni di libri e tesi di Laurea dedicate a Mia Martini. Tra gli ospiti:

    • Andrea Cosimini
    • Fabrizio Manca
    • Rosaria Maria Marino

    La conduzione è affidata a Simona Peselli e Ciro Castaldo, direttore artistico, giornalista e autore del libro-CD Martini Cocktail, vincitore del Concorso Writers Casa Sanremo 2024.

    Un ricordo che resiste al tempo

    Simona Peselli, direttrice editoriale della rassegna, ha fortemente voluto questo tributo a Mia Martini. Con la collaborazione di Gianna Bigazzi e Ciro Castaldo, l’evento rappresenta un atto di giustizia culturale e artistica nei confronti di un talento troppo spesso osteggiato in vita, ma oggi celebrato come merita.

    “Mia Martini è stata vittima di un sistema che punisce il talento femminile. Oggi, finalmente, il tempo le sta rendendo giustizia.”

    Un appuntamento imperdibile a Montecatini Terme

    L’evento è organizzato dall’associazione no profit “Universo di Mimì”, con il patrocinio del Comune di Montecatini Terme, il sostegno di Esselunga e la collaborazione di Federalberghi Apam. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria all’indirizzo ass.acquainboccamanontroppo@gmail.com

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Musica

      Lucio Corsi: «Dopo Sanremo la vita è la stessa, passo le giornate con gli amici di sempre»

      «Il giorno dopo Sanremo sembrava un film: le macchine mi salutavano per strada. Ma non è cambiato niente. Suono con gli stessi amici, scrivo con la stessa leggerezza». Dopo il trionfo sul palco dell’Ariston, Lucio Corsi debutta sul grande schermo con un live visionario girato in pellicola 16mm.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        «Il giorno dopo Sanremo sono uscito di casa e tutte le macchine mi salutavano. Sembrava un film». Lucio Corsi sorride mentre racconta i mesi che hanno cambiato la sua carriera, ma non la sua vita. Dopo l’exploit all’Ariston con Volevo essere un duro, il cantautore toscano si prepara a sbarcare anche al cinema con il film concerto La chitarra nella roccia – Lucio Corsi dal vivo all’Abbazia di San Galgano, in esclusiva nei The Space Cinema il 3, 4 e 5 novembre.

        Un viaggio musicale e visivo diretto dal suo “fratello artistico” Tommaso Ottomano e prodotto da Sugar, che raccoglie il live registrato nell’estate 2024 nella celebre abbazia del XII secolo, tra le più suggestive d’Italia. Girato interamente in pellicola 16mm, è un omaggio alla terra d’origine dell’artista, quella Maremma che continua a essere la sua musa silenziosa.

        «Suono con gli stessi ragazzi e passo le giornate con gli amici di sempre», spiega Corsi. «Nelle cose che amiamo, come scrivere canzoni, non è cambiato niente. Siamo cresciuti insieme e ci teniamo a vicenda coi piedi per terra. È quello che fa anche la Maremma: la casa dove sono nato è circondata da alberi, e loro sono i primi che ti insegnano a guardarti intorno, ma restando piantati dove sei nato».

        La sua musica, sospesa tra fiaba e rock, trova nell’abbazia un tempio naturale. «Se fosse un personaggio delle mie canzoni, sarebbe una balena che nuota nella campagna, con una buona acustica nella pancia», racconta divertito. «È un luogo che ha popolato la mia immaginazione fin da bambino. I miei genitori mi ci portavano spesso, e da anni ci immaginavo dentro un palcoscenico. Questo era l’anno giusto per provarci».

        Nel film, le luci, i suoni e la voce di Corsi si intrecciano con l’architettura gotica del luogo, trasformando ogni brano in una visione. La chitarra nella roccia è anche un disco, in uscita il 14 novembre, che cattura la stessa energia del live. «In adolescenza io e Tommaso siamo stati travolti dalla musica – racconta –. Ci ha portato via dalle nostre camerette e dalla noia che somiglia alla pace di un paese. Da allora, il sogno è stato quello di restituire quella magia».

        E i sogni, per Lucio, continuano a farsi concreti. Dopo il film e l’album, nel gennaio 2026 partirà il suo Tour Europeo, con date nei club delle principali città del continente, cui seguirà Lucio Corsi – Palasport 2026, il primo tour nei palazzetti italiani.

        Una corsa senza artifici, fatta di chitarre, amici e radici. «Sanremo mi ha dato tanto – conclude – ma la mia forza è restare quello di sempre. Nei miei sogni ci sono ancora la Maremma e una balena che canta nel silenzio».

          Continua a leggere

          Musica

          Victoria Beckham: «Da ragazzina mi chiamavano stupida e mi tiravano lattine». Il bullismo, la dislessia che l’ha resa più forte

          Ospite del podcast Call Her Daddy, Victoria Beckham rivela le ferite mai guarite del passato: bullismo, acne, dislessia e la sensazione di sentirsi “sbagliata”. «Quell’esperienza mi ha temprata, mi ha preparato alla cattiveria dei media».

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Victoria Beckham

            Dietro la perfezione di Victoria Beckham c’è una ragazza che ha conosciuto la crudeltà e la solitudine. A raccontarlo è lei stessa, senza filtri, nel podcast Call Her Daddy. «Ero una bambina e un’adolescente un po’ strana» dice, ricordando gli anni in cui sentirsi diversa sembrava una colpa.
            «A scuola ero vittima di bullismo. Gli altri ragazzi dopo le lezioni fumavano, uscivano, io andavo a danza o a teatro. Non riuscivo a integrarmi».

            A rendere tutto più difficile c’erano anche l’acne, i capelli piatti e l’insicurezza. «Ricordo quando ero nel cortile della scuola, tutta sola, e i bambini raccoglievano le lattine di Coca-Cola dalle pozzanghere per tirarmele addosso. È stato umiliante».
            Un dolore amplificato dalle difficoltà scolastiche: «Guardando i miei figli ora mi rendo conto di essere dislessica e di soffrire di discalculia. All’epoca però non si parlava di queste cose. Mi chiamavano semplicemente “stupida”».

            Nemmeno il college fu un rifugio. «Mi dissero che non ero abbastanza brava o bella, troppo grassa per salire sul palco». Un giudizio che avrebbe potuto distruggerla, ma che invece l’ha resa più determinata. «Quel bullismo mi ha preparata a quello dei media» racconta. «Mi ha temprata».

            Oggi, a cinquant’anni, Victoria Beckham è icona di stile e fondatrice di un marchio di moda di successo, ma non dimentica la ragazzina insicura che era. «Allora non si parlava di salute mentale come si fa oggi. Io cercavo solo di sopravvivere, di restare me stessa».
            Dietro l’immagine impeccabile della Posh Spice resta così la forza di una donna che ha trasformato la vergogna in disciplina e le ferite in eleganza. Perché la vera bellezza — quella che resiste — nasce sempre da un difetto accettato.

              Continua a leggere

              Musica

              Sabrina Salerno: «La terapia ormonale è dura, ma continuo a ballare». Dopo il tumore, la cantante si racconta

              Scoperto in tempo grazie alla prevenzione, il tumore di Sabrina Salerno non ha richiesto chemioterapia. Oggi l’artista affronta gli effetti delle cure ormonali, ma non perde entusiasmo: «Mi chiedo come nel 2025 non si sia ancora trovata una terapia più leggera».

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Sabrina Salerno non si ferma. A un anno dalla diagnosi di tumore al seno, la cantante e showgirl è tornata in scena con la stessa grinta che l’ha resa un’icona degli anni ’80. Lo scorso luglio il singolo, Bollente, realizzato in collaborazione con Ludwig (Ludovico Franchitti), ha rappresentato un inno all’energia e alla rinascita. Ma dietro la luce del palco c’è anche il racconto di una battaglia personale.

                Nell’agosto 2024 Sabrina aveva rivelato ai suoi follower di aver scoperto un nodulo maligno al seno. Una lesione non palpabile, individuata grazie a una mammografia di routine. «È stata la prevenzione a salvarmi» aveva scritto sui social. Diagnosticato in fase iniziale, il tumore non ha richiesto chemioterapia ma solo radioterapia mirata.

                Oggi la cantante sta affrontando una terapia ormonale specifica, necessaria per prevenire recidive. «Mi chiedo come mai nel 2025 non si sia ancora trovato un metodo per far andare le cose meglio» ha raccontato in un’intervista a Libero Quotidiano, denunciando le difficoltà e gli effetti collaterali del trattamento. Una testimonianza sincera che mette in luce la necessità di continuare a investire nella ricerca.

                Nonostante tutto, la sua carriera non si è mai fermata. «Continuo a lavorare, a fare musica e a crederci» ha dichiarato con il sorriso che l’ha sempre contraddistinta. Bollente è un brano ironico e sensuale, ma anche simbolico: racconta la voglia di restare viva, di muoversi, di non lasciarsi definire dalla malattia.

                Sabrina non parla solo di sé. Nella stessa intervista ha espresso stima per Elodie, Alfa, Jennifer Lopez e Cher, donne che, come lei, hanno trasformato la sensualità in linguaggio artistico. «Il corpo è uno strumento di comunicazione, non un tabù» ha detto.
                Tra forza, ironia e consapevolezza, la Salerno dimostra ancora una volta che si può essere fragili e indistruttibili allo stesso tempo.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù