Spettacolo
Paolo Conticini, dagli esordi da spogliarellista ai set con De Sica: «Era divertente, e dopo se qualcuna ci cascava…»
Dagli inizi nei locali notturni, «ben pagato e divertente», all’intuizione di Christian De Sica che lo lanciò sul grande schermo. Oggi conduce Cash or Trash su Nove, sogna nuovi ruoli e guarda con disincanto al cinema italiano: «In Italia lavorano sempre gli stessi».

Attore, conduttore, cantante e persino spogliarellista agli esordi. Paolo Conticini, 56 anni, toscano doc, ha raccontato a HuffPost la sua parabola professionale, costruita senza scorciatoie, tra sacrifici e occasioni colte al volo. «Non avevo un’idea precisa, volevo solo costruirmi una vita», dice ripensando al suo primo sogno: l’indipendenza.
Un sogno che si è concretizzato grazie all’intuizione di Christian De Sica, che lo volle accanto a sé nei cinepanettoni, trasformando un ragazzo con pochi mezzi in un attore popolare. Da lì il passo verso fiction di successo come Provaci ancora prof! e la conduzione televisiva è stato naturale. «Mi sono emancipato dal marchio “amico di”. Ho fatto teatro, musical, serie tv. Dal 2021 conduco anche un programma», racconta.
Oggi è il volto di Cash or Trash, il format di Nove che tornerà l’8 settembre. Un impegno che lo ha portato a rifiutare, seppure a malincuore, la proposta Rai di condurre I fatti vostri. «Mi sarebbe piaciuto lavorare con Michele Guardì, ma non potevo per motivi contrattuali».
Il percorso non è stato facile. Conticini non nasconde le difficoltà di un settore spesso crudele: «È un mondo spietato, se conti ti cercano, altrimenti ti buttano via». Nonostante ciò, si dice soddisfatto: «Sono felice così. Recriminare non serve».
Tra i suoi sogni ancora da realizzare, quello di un ruolo da cattivo, per scrollarsi di dosso l’etichetta da “bravo ragazzo”. Intanto, sul palco del Teatro Sistina, è protagonista del musical Tootsie, dove interpreta un uomo costretto a travestirsi da donna: «Interpretare una donna è difficile ma stimolante. Mia moglie ha detto che sono una bella figa!».
Con ironia ricorda anche gli inizi nei locali come spogliarellista, un’esperienza che definisce «ben pagata e divertente». «E dopo se qualcuna ci cascava…», aggiunge senza imbarazzo, consapevole di aver vissuto tutto con leggerezza. Poi ci sono state le difficoltà economiche, i lavori paralleli, perfino una palestra aperta con il fratello.
Oggi guarda con realismo al panorama cinematografico: «In Italia lavorano sempre gli stessi, è uno dei motivi della crisi del nostro cinema». Ma subito precisa di non voler suonare amaro: «Recriminare non serve». Una filosofia che lo ha accompagnato per tutta la carriera, tra televisione, cinema e palcoscenico, sempre con la voglia di sorprendere.
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Televisione
Miriam Leone: «Essere madre non significa dimenticare sé stesse»
L’attrice catanese, ospite di Verissimo, si racconta con emozione tra set, maternità e nuove consapevolezze. Mamma del piccolo Orlando, nato nel dicembre 2023, Miriam Leone parla dell’amore come forza che arricchisce, non che annulla.

Miriam Leone, 40 anni, torna in televisione per parlare non solo di cinema, ma di vita vera. Ospite del salotto di Verissimo per presentare il suo nuovo film, Amata, l’attrice siciliana si è aperta con sincerità sul suo primo anno da mamma del piccolo Orlando, nato il 29 dicembre 2023 dal marito Paolo Carullo, musicista e manager.
Con la dolcezza e la profondità che la contraddistinguono, ha raccontato il cambiamento radicale che la maternità ha portato nella sua esistenza: «L’amore per un figlio è una scoperta immensa – ha confidato – ma non deve cancellarti. Solo se resti felice come donna puoi davvero trasmettere gioia a tuo figlio. Dare amore è più importante che riceverlo».
La sorpresa sul set e la paura di rivelarsi
L’attrice ha scoperto di essere incinta in un momento particolarmente intenso della sua carriera, mentre era impegnata sul set della serie Miss Fallaci, in cui interpreta la leggendaria giornalista italiana. «Avevo paura – ha raccontato – perché in molte scene dovevo fumare tantissimo. Cercavo di proporre soluzioni diverse al regista, di cambiare qualcosa, ma non potevo ancora dire che aspettavo un bambino».
Una tensione durata fino al quarto mese, quando ha finalmente potuto condividere la notizia con la troupe. «Le sarte, però, l’avevano già capito», sorride Miriam. «Mi hanno confessato che da settimane allargavano gli abiti. È stato un momento tenero, perché mi sono sentita protetta e accolta».
Una maternità vissuta con libertà e verità
Nonostante l’entusiasmo, l’attrice non nasconde la complessità dell’esperienza: «Sulla maternità ci sono ancora molti tabù. Noi donne abbiamo paura di dire che siamo stanche, che abbiamo bisogno di aiuto, o semplicemente che non tutto è come ce lo aspettavamo. Ma parlarne è fondamentale. Io stessa ho capito quanto sia importante fare domande, affidarsi a chi può supportarci davvero».
Leone invita a un racconto più onesto e sfaccettato della maternità, lontano dagli stereotipi: «Non dobbiamo essere madri perfette, ma presenti. E dobbiamo imparare a volerci bene anche nei giorni in cui ci sentiamo fragili. Essere mamma non significa perdersi, ma conoscersi di più».
Una carriera in equilibrio tra arte e famiglia
Diventata un volto amatissimo del cinema e della televisione italiana, da 1992 a Diabolik, Miriam Leone non ha mai nascosto il desiderio di conciliare la carriera con la vita privata. Oggi, tra un set e un biberon, l’attrice racconta di aver trovato un nuovo ritmo: «Ho imparato a dire qualche “no”, a prendermi il mio tempo. Orlando è la mia priorità, ma anche il mio mestiere è parte di me. Credo che una madre felice sia il miglior esempio per un figlio».
Il film Amata, nelle sale da ottobre 2025, segna per Leone un ritorno intenso e maturo. Diretto da Laura Morante, il film esplora proprio il tema dell’amore materno e della libertà femminile. «È stato emozionante lavorare su un ruolo così vicino a ciò che sto vivendo – racconta –. Ho potuto mettere nel personaggio la mia verità di donna e di madre. E forse è per questo che oggi mi sento più autentica che mai».
Un messaggio alle mamme (e alle donne)
L’intervista si conclude con una riflessione che sembra racchiudere il suo nuovo equilibrio: «A tutte le donne direi di non avere paura di chiedere aiuto, di condividere, di essere imperfette. L’amore di una madre è una forza, non una gabbia. Solo se siamo felici possiamo crescere figli felici».
Con la sua voce calma e sincera, Miriam Leone dimostra ancora una volta di essere non solo un talento versatile, ma anche una donna capace di trasformare ogni esperienza in occasione di crescita e ispirazione.
Un messaggio di autenticità e coraggio, che parla a chiunque cerchi un modo per restare sé stesso anche nei momenti in cui la vita cambia tutto.
Cinema
Ciuchino torna da protagonista: in arrivo lo spin-off del personaggio più amato di Shrek
Il doppiaggio partirà a settembre 2025, mentre l’uscita è prevista per il 2028. Intanto DreamWorks lavora anche a Shrek 5, in sala dal dicembre 2026.

Il mondo di Shrek si espande ancora. A distanza di oltre vent’anni dal primo film e dopo il grande successo degli spin-off del Gatto con gli Stivali. Ora è il momento per Ciuchino, uno dei personaggi più iconici della saga, di avere finalmente il suo film da protagonista.
A dare la notizia è stato lo stesso Eddie Murphy, storica voce dell’asino parlante. Durante un’intervista per promuovere la sua nuova pellicola The Pickup, ha rivelato che inizierà a registrare il doppiaggio dello spin-off nel settembre 2025. La data d’uscita? Secondo quanto emerso, DreamWorks punta al 2028.
Il progetto, ancora in fase iniziale, sarà costruito sul modello narrativo già collaudato con il Gatto con gli Stivali. Focus sul personaggio principale e maggiore attenzione alla sua vita privata. In questo caso, protagonista della storia sarà la strampalata famiglia di Ciuchino, in particolare i sei figli nati dalla relazione con la Dragona. I famosi “Dronkey”, adorabili ibridi metà drago e metà asino.
I piccoli Debbie, Coco, Bananas, Peanut, Parfait ed Éclair, introdotti per la prima volta in Shrek 2, avranno così finalmente uno spazio narrativo tutto loro. «La storia è davvero divertente – ha dichiarato Murphy – Ciuchino avrà il suo mondo, la sua famiglia, e sarà un film con un tono simile a quello del Gatto con gli Stivali».
Ma non è tutto. Durante l’intervista, Murphy ha confermato anche che Shrek 5 è già in fase di lavorazione, e che il team è “a circa due anni” dalla conclusione del progetto. Il nuovo capitolo, atteso per il 23 dicembre 2026, riunirà il cast originale: Mike Myers (Shrek), Cameron Diaz (Fiona) ed Eddie Murphy stesso.
Tra le novità, è stato annunciato anche l’ingresso nel cast vocale di Zendaya, che interpreterà Felicia, la figlia adolescente di Shrek e Fiona. A febbraio 2025 è stato rilasciato un primo teaser, in cui si vede lo stesso Shrek alle prese con meme e tecnologia, segno che l’umorismo surreale e attuale della saga resterà intatto.
Con due progetti di grande respiro in cantiere, DreamWorks punta a rilanciare il franchise per conquistare non solo i fan storici, ma anche le nuove generazioni cresciute a pane e animazione. E con Ciuchino pronto a raccontare la sua storia, il divertimento è assicurato.
Televisione
Carlo Conti prepara il suo Sanremo: Masini e Brancale nel cast, tra amicizia e scaramanzia
Dopo gli ascolti record dell’ultima edizione, Carlo Conti lavora senza sosta al prossimo Festival. La sua squadra prenderà forma tra talento puro e legami personali: la giovane rivelazione pugliese e il cantautore toscano, compagno di una vita.

Non ha aspettato ottobre per iniziare: già a fineestate Carlo Conti aveva avviato i primi contatti per il prossimo Festival di Sanremo. Riunioni con discografici, incontri con i manager, ascolti a ripetizione: decine di canzoni sono già passate sotto le sue cuffie. Ma, in mezzo a tanti provini e trattative, due nomi hanno già conquistato il posto fisso nell’Ariston che verrà.
Il primo è quello di Serena Brancale, la cantante pugliese che nella scorsa edizione ha sorpreso pubblico e critica con la sua energia soul. Per lei sarebbe il bis, ma non si tratta soltanto di un riconoscimento artistico: Conti la definisce il suo «portafortuna», quasi un talismano da portare sul palco. Un feeling nato dietro le quinte, alimentato da un talento che il conduttore toscano vuole assolutamente rivedere sul palco più famoso d’Italia.
L’altro nome è una scelta del cuore: Marco Masini. Amico fraterno di Carlo da una vita, compagno di serate, risate e confidenze, oltre che collega stimato. Masini ha pronto un brano potente, costruito per lasciare il segno, ma la decisione non è solo musicale. Conti lo ha voluto per suggellare ancora una volta quel sodalizio umano che dura da decenni. In fondo, il Festival non è soltanto un concorso: è anche il racconto di legami che resistono al tempo.
Il peso della tradizione e delle aspettative, però, è enorme. Dopo gli ascolti record della passata edizione, Conti sa di dover fare il bis. «Superare se stessi» è il mantra che ripete ai suoi collaboratori, consapevole che l’Ariston è una macchina che non perdona passi falsi. Per questo il lavoro di selezione sarà lungo e accurato: accanto a Brancale e Masini, la lista dei big continuerà ad allungarsi nelle prossime settimane, tra grandi ritorni e scommesse inedite.
Sanremo 2026 è già iniziato, almeno nei pensieri di chi lo costruisce mattone dopo mattone. E Carlo Conti, da vecchia volpe della televisione, sa bene che per incantare ancora una volta il pubblico servono la formula giusta, le canzoni giuste e quel pizzico di magia che solo l’Ariston, ogni febbraio, riesce a regalare.
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