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Personaggi e interviste

Amici, Tommaso Stanzani parla della rottura con Tommaso Zorzi

l’ ex allievo di “Amici”, si racconta in una nuova intervista: tra bilanci di carriera, la scoperta della scrittura e la rottura con l’ex fidanzato Tommaso Zorzi. Stanzani svela anche di aver trovato un nuovo amore che lo ha aiutato a ricomporsi e ritrovare la serenità. Scopri di più sulla sua crescita personale e professionale.

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    L’ex amatissimo allievo del talent show “Amici”, Tommaso Stanzani, ha rilasciato una nuova intervista in cui ha fatto un bilancio della sua carriera e ha parlato della rottura con l’ex fidanzato, l’ex concorrente del “Grande Fratello” Tommaso Zorzi. “In questi due anni ho iniziato a lavorare tutte le mattine con Fiorello, sono maturato e ho pubblicato il mio primo romanzo dedicato all’amicizia. Ho scoperto nella scrittura una sorta di mondo parallelo. Di solito chi balla è molto fisico, la scrittura è qualcosa di più delicato. Il libro si chiama ‘L’Unico Ritmo’, il protagonista sogna di ballare, entra in una famosa accademia di danza, incontra persone diverse da lui ma che inseguono i propri sogni.”

    Stanzani ha poi proseguito: “I miei genitori sono sempre stati molto orgogliosi di me e mio fratello. Con il pattinaggio, a un certo punto, sono andato in crisi. Dico sempre che ho smesso di pattinare al momento giusto; se avessi continuato anche un solo anno, avrei odiato questo sport. Fin da piccolo ho imitato i miei genitori: loro pattinavano insieme e questo mi riempiva il cuore di gioia. Era più la loro passione che hanno trasmesso a me. Ma ancora mi piace pattinare.”

    Parlando del fratello, ha detto: “Mio fratello, che chiamo Dadone, è quel fratello maggiore che magari non ti scrive il messaggio, ma quando lo chiami lui c’è.”

    La parte più importante dell’intervista è stata quella dedicata alla sua situazione sentimentale. Stanzani ha rotto il silenzio sulla rottura con Tommaso Zorzi, influencer e vincitore della quinta edizione del “Grande Fratello”. “Penso sempre che quando una storia finisce, la colpa è divisa sempre 50 e 50. Mi trovo d’accordo con lui, ma dovrei sapere cosa ha detto. Non volevo che finisse all’epoca, io ero innamorato. Sono stato io a prendere questa decisione pur non volendo prenderla. Ragionandoci ora, ho fatto bene. A due anni di distanza, lui è una persona molto intelligente, simpatica e talentuosa, ma non fa per me. Ha un modo diverso di amare rispetto al mio. Io sono più giovane, forse vedo le fiabe alla Disney e ci credo.”

    Quando gli è stato chiesto se è di nuovo innamorato, Stanzani ha risposto: “Adesso c’è qualcuno nella mia vita, una persona dolce che ha saputo raccogliermi in tanti piccoli pezzi, prima ancora che mi accorgessi di essermi distrutto. Ha saputo proprio aiutarmi al 100%. La prima persona a capirmi, pur non volendo che lui mi capisse. Una persona speciale, si chiama Oreste, è proprio speciale.”

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      Angelina Jolie: “Maria Callas? Per lei ho imparato a cantare. Ma nella vita preferisco il punk”

      L’arrivo di Angelina Jolie al Festival del cinema di Venezia ha già fatto parlare di sé: l’attrice americana ha raccontato il suo impegno per il ruolo di Maria Callas, un personaggio lontano dalla sua vera passione per il punk. Un’esperienza trasformativa che l’ha vista affrontare la sfida di imparare a cantare, esplorando nuovi lati della sua sensibilità artistica.

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        Il film “Maria”, diretto da Pablo Larrain, porta sul grande schermo l’ultimo periodo della vita di Maria Callas, con Angelina Jolie nel ruolo della grande diva dell’opera. Durante la conferenza stampa al Festival del cinema di Venezia, Jolie ha rivelato di aver dovuto imparare a cantare per entrare nel personaggio, nonostante la sua passione personale sia sempre stata rivolta verso la musica punk.

        “Ora deluderò i fan, ma non sono esperta di opera e non ero fan di Maria Callas,” ha confessato l’attrice, “sono più punk, sono fan dei Clash, anche se amo tutta la musica. Ammetto però che invecchiando mi sono addolcita.”

        Un ruolo sfida: da punk a Divina

        La trasformazione di Angelina Jolie in Maria Callas non è stata facile. L’attrice ha dovuto affrontare mesi di preparazione vocale per rendere giustizia alla figura della celebre soprano. “Ero spaventata,” ha ammesso, “la prima volta che ho cantato ero talmente nervosa che mi sono chiusa a chiave dentro una stanza. Non volevo che nessuno mi sentisse, tremavo.” Eppure, il regista Pablo Larrain, grande appassionato della Callas, ha saputo guidarla nel difficile processo di immedesimazione.

        Larrain, presente anch’egli alla conferenza, ha sottolineato come la Callas abbia vissuto la sua vita come un’opera d’arte, mettendo sempre gli altri al centro delle sue attenzioni. “Volevo fare un film su un’artista dalla vita così affascinante, e a convincermi definitivamente è stata la sceneggiatura di Steven Knight,” ha spiegato il regista. “Ma non avremmo mai potuto fare un film simile senza Angelina Jolie.”

        Il cast italiano: Favino e Rohrwacher accanto a Jolie

        Al fianco di Angelina Jolie, due volti noti del cinema italiano, Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, che interpretano rispettivamente Ferruccio Mezzadri, maggiordomo della Callas, e la sua governante Bruna. Favino ha parlato della sua esperienza nel film, dichiarando: “Se incontri qualcuno come la Callas, questo incontro ti permette di fare tua un pizzico di quella luce. Maria era una regina egiziana, lavorare con Angelina Jolie mi ha permesso di condividere lo stesso privilegio.”

        Il film si concentra su un periodo particolarmente oscuro della vita della Callas, quando, dopo la morte di Onassis, si sentiva isolata dal mondo, oppressa dalle aspettative e dai problemi di salute, e soprattutto sconvolta dalla perdita della sua leggendaria voce. È proprio da qui che è partito il lavoro attoriale di Angelina Jolie: “Solo ascoltando e riascoltando i suoi dischi ho compreso la disciplina che l’aveva portata a raggiungere quel livello,” ha spiegato Jolie.

        Una performance da Oscar?

        L’interpretazione di Angelina Jolie è già stata definita “misurata e dolente”, una prova che potrebbe valere all’attrice un altro Oscar. Larrain ha sottolineato quanto sia stato importante per lui avere un’attrice così talentuosa per interpretare una figura complessa come quella della Callas, una donna che ha trasformato il suo dolore in arte, diventando un’icona immortale.

        “Nella lirica, come nel cinema, senza disciplina non arrivi da nessuna parte,” ha concluso Larrain. E Angelina Jolie sembra aver fatto suo questo mantra, portando sullo schermo una Callas intensa e struggente, ma sempre in grado di toccare le corde più profonde dello spettatore.

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          Chiara Ferragni non esclude un confronto con i pm: le accuse di truffa aggravata sul pandoro e le uova di Pasqua

          Chiara Ferragni e il suo team legale sono pronti a un confronto con la Procura di Milano per rispondere alle accuse di truffa aggravata legate al merchandising. Un’interrogazione personale potrebbe diventare il prossimo passo, nel tentativo di ottenere una richiesta di archiviazione.

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            Non è escluso che Chiara Ferragni possa chiedere un confronto diretto con la Procura di Milano. Gli avvocati dell’influencer stanno infatti valutando la possibilità che la loro assistita sia interrogata, per fornire una versione chiara e dettagliata delle vicende per le quali è indagata. Ferragni, insieme a Fabio Damato, suo ex braccio destro, e altre due persone, risponde dell’accusa di truffa aggravata in relazione alla produzione e vendita di pandori e uova di Pasqua a marchio Ferragni.

            Il caso ha assunto rilevanza mediatica soprattutto per il coinvolgimento della famosa imprenditrice digitale. La chiusura delle indagini preliminari ha visto emergere accuse che Ferragni, tramite i suoi legali, ha prontamente respinto, dichiarando che si è trattato solo di “un errore di comunicazione”.

            Nel merito dell’inchiesta, la Procura contesta la vendita di prodotti a marchio Ferragni con indicazioni sulla destinazione dei proventi in favore di iniziative benefiche. Secondo l’accusa, gli importi effettivi devoluti in beneficenza non avrebbero corrisposto a quanto promesso nelle campagne di marketing, lasciando spazio a un’ipotesi di truffa aggravata. Chiara Ferragni, da parte sua, ha sempre mantenuto una posizione netta, dichiarando la sua assoluta estraneità ai fatti contestati e chiarendo che si è trattato di una semplice cattiva comunicazione tra le parti.

            La strategia difensiva
            I legali dell’influencer, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, stanno lavorando intensamente alla stesura di una memoria dettagliata da presentare ai pubblici ministeri Cristian Barilli e Eugenio Fusco. L’obiettivo della difesa è quello di smontare l’impianto accusatorio, ribadendo che non vi sia stato alcun intento fraudolento da parte di Ferragni o del suo team.

            L’avvocato Iannaccone, infatti, ha spiegato: “Con i pubblici ministeri terremo un confronto aperto e non escludo un confronto personale da parte di Chiara”. Un’eventuale audizione di Ferragni potrebbe essere un passo cruciale nella strategia difensiva, soprattutto per cercare di ottenere l’archiviazione del caso prima che si arrivi a un eventuale processo.

            La rilevanza mediatica e la reputazione in gioco
            Il coinvolgimento di Chiara Ferragni in un’inchiesta di tale portata rappresenta una sfida non solo dal punto di vista legale, ma anche per la sua immagine pubblica, costruita con attenzione e basata su principi di trasparenza e responsabilità sociale. La stessa influencer ha più volte sottolineato come le sue iniziative imprenditoriali siano orientate al supporto di cause benefiche, spesso in collaborazione con enti non-profit e associazioni di volontariato.

            Questa vicenda ha inevitabilmente sollevato interrogativi sul rapporto tra brand personali e pratiche commerciali, in un contesto in cui i consumatori si aspettano che le promesse di beneficenza siano rigorosamente rispettate. Per questo motivo, Ferragni e il suo team sono determinati a chiarire ogni aspetto della vicenda, dimostrando che non vi è stata alcuna truffa.

            Il possibile confronto
            Se l’incontro tra Ferragni e i pm dovesse avvenire, potrebbe costituire un’opportunità per l’imprenditrice di esporre personalmente la sua versione dei fatti e cercare di chiudere la questione prima di un’eventuale fase dibattimentale. L’interrogatorio sarebbe un’occasione per la difesa di dissipare i dubbi e provare che le accuse mosse sono frutto di un fraintendimento piuttosto che di un vero e proprio reato.

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              Luca Barbareschi: la mia matrigna mi minacciò perchè le insidiavo il figlio

              Un uomo che nella sua vita ne ha viste e provate tante. In un’infanzia “confusa” a 12-13 anni sperimenta qualche tensione omosessuale. E per questo viene minacciato di morte.

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                Luca Barbareschi è nuovamente in televisione per la sua nuova avventura danzerina a Ballando con le Stelle. Esordio peraltro giudicato di buon livello per un personaggio sempre sulla cresta dell’onda, anche se divisivo per le sue idee spesso molto poco… accomodanti. Recentemente è passato anche come ospite di Malcom Pagani nel suo podcast Dicono di te, durante il quale ha svelato alcuni retroscena della sua infanzia molto difficile, alla scoperta della sua sessualità. «Seducevo anche un grammofono», ha raccontato nel podcast, soffermandosi sui dettagli di quando ha sedotto l’intera famiglia della nuova moglie di suo padre. Con un finale che poteva avere un esito davvero drammatico…

                Sessualmente un po’ confuso

                Nella lunga chiacchierata-confessione in compagnia di Malcom Pagani, ha raccontato alcuni retroscena della sua infanzia. «Da bambino, verso i 12-13 anni, ero un po’ confuso sessualmente. Ero come ‘Teorema’ di Pasolini, seducevo anche un grammofono. Quando mio padre mi portò dalla nuova moglie sedussi la famiglia intera: la cameriera, il figlio, poi la figlia, infine anche la madre», ha rivelato l’attore.

                Venne minacciato dal padre

                Il padre ad un certo punto scoprì il segreto che Luca custodiva con il figlio della sua nuova moglie: «Scoprì cosa facevo col figlio. Che poi non facevamo nulla di male, guardavamo i giornaletti pornografici. Chi non si è mai masturbato l’uno con l’altro? È la scoperta, si fa la lotta, ci si tocca. Una mattina lei mi sveglia con una pistola in bocca, col colpo in canna, dicendo ‘ti uccido’. Il bambino, poverino, si ammalò di leucemia e morì, sul letto di morte disse ‘mi davo i baci con Luca’. Una cosa innocente».

                Minacciato, scappo da sua madre in moto

                La nuova moglie di suo padre e il padre stesso non erano del medesimo avviso: «Io con la pistola in bocca guardai mio padre. Lui non reagì e siccome era molto bacchettone disse ‘hai ucciso la dignità di tuo padre’. Mi ricordo questa frase. Diedi un colpo alla pistola e scappai, con la Vespa arrivai ad Ardena, a 70 chilometri da Milano, terrorizzato. Mia madre è stata la prima a venirmi a prendere, a proteggermi».

                L’onta per un padre dell’omosessualità del figlio

                Naturalmente sua madre comprese la situazione e lo volle proteggere: «Mi ha detto di andare a casa sua per un mesetto, poi è andata da questa e credo gliel’abbiano tolta dalle mani perché l’ha ammazzata di botte. L’ha denunciata alla Procura della Repubblica, era una donna libera. Mio padre per un anno mi ha fatto fare il giro del Vigorelli dicendo ‘sei omosessuale, hai ucciso la dignità di tuo padre’. Per un anno eh, il Vigorelli lo conosco a memoria. Questo era mio padre».

                Barbareschi in pillole

                Nato a Montevideo, in Uruguay, per via del lavoro del padre Francesco Saverio, ingegnere milanese con un passato da partigiano. Cresce a Milano con il padre e la madre Maria Antonietta Hirsch, un’economista di origine ebraica. Dopo la separazione dei genitori la madre abbandonò Barbareschi all’età di 6 anni. È stato sposato con Patrizia Fachini, dalla quale ha avuto le figlie Beatrice, Eleonora e Angelica. In seguito è stato compagno per sette anni dell’attrice Lucrezia Lante della Rovere. Attualmente è legato a Elena Monorchio, sposata il 20 giugno 2015, dalla quale ha avuto due figli: nel 2010 nasce Maddalena e nel 2012 nasce Francesco Saverio.

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