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Personaggi e interviste

Pippo Baudo in sedia a rotelle: la sua prima uscita pubblica al compleanno di Pingitore con Valeria Marini e Pamela Prati

Le immagini dal Villaggio Martufello confermano le sue rassicurazioni: “Sto benissimo”, aveva dichiarato, e ora torna tra gli affetti di amici e colleghi del Bagaglino.

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    Pippo Baudo è tornato a mostrarsi in pubblico, e lo ha fatto in grande stile, partecipando alla festa per il compleanno di Pierfrancesco Pingitore, storico regista e fondatore del Bagaglino. Il conduttore, che a giugno ha festeggiato il suo 88° compleanno, è stato visto in sedia a rotelle, accompagnato e accolto calorosamente dagli amici e colleghi di lunga data. La presenza di Baudo alla festa ha sorpreso e commosso i presenti, visto che negli ultimi mesi erano circolate notizie preoccupanti sul suo stato di salute.

    “Sto benissimo”

    Baudo ha rassicurato tutti: “Sto benissimo”, ha detto, spiegando di aver avuto solo qualche problema al ginocchio che lo ha costretto a ridurre i suoi movimenti, ma che non c’è nulla di grave dal punto di vista cardiaco, come invece era stato riportato. “Nessun problema al cuore, solo qualche acciacco che arriva con l’età”, ha scherzato il presentatore, dimostrando ancora una volta il suo spirito ironico.

    Le soubrette degli show televisivi che hanno reso il Bagaglino celebre negli anni ’90

    L’evento si è svolto al Villaggio Martufello, a Sezze, e ha visto la partecipazione di molte figure iconiche del Bagaglino, come Valeria Marini, Pamela Prati, Milena Miconi, Manuela Villa e Gabriella Labate. Le soubrette, protagoniste degli show televisivi che hanno reso il Bagaglino celebre negli anni ’90, hanno salutato affettuosamente Baudo, che ha ricambiato con la sua solita gentilezza e simpatia.

    Tra una risata e un brindisi, Baudo si è intrattenuto con Pingitore e gli altri ospiti, in un’atmosfera rilassata e affettuosa. La serata è stata l’occasione per il conduttore di riaffermare il suo legame con il mondo dello spettacolo, nonostante la sua assenza dalle scene negli ultimi tempi. “Sono circondato dall’affetto di tanti amici”, ha detto Baudo, ricordando quanto sia importante per lui il supporto delle persone che ha conosciuto e con cui ha lavorato nel corso della sua lunghissima carriera.

    Un paio di anni fa, in occasione del suo compleanno, Baudo era tornato in video per parlare della sua vita e dei suoi successi televisivi, affermando di sentirsi felice e fortunato per l’amore e l’attenzione ricevuti. A Fiorello, che in quella circostanza lo aveva elogiato per essere stato un pioniere della televisione italiana, Baudo aveva risposto con la modestia che lo contraddistingue: “Sono stato solo un buon maestro”.

    Il ritorno in pubblico di Pippo Baudo, in un contesto così significativo e pieno di affetto, ha rassicurato i fan sul suo stato di salute e ha riportato alla luce il profondo legame che il conduttore mantiene con il mondo dello spettacolo italiano.

      Personaggi e interviste

      Costantino: ai bei tempi guadagnavo un milione di euro con l’899

      Un passato dai guadagno stellari, merito della visibilità acquisita durante il suo periodo a Uomini e Donne. Poi la vita, come sempre accade, ridimensiona le cose. Anche per Costantino Vitagliano.

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        Costantino Vitagliano, tronista per antonomasia dei bei tempi andati, ripercorre le tappe della sua vita passata dal passato fino ad oggi. Lo scorso giugno ha toccato la fatidica soglia dei 50 anni, occasione che stimola spesso bilanci e riflessioni. Costantino ha avuto un grande successo televisivo riscosso dopo la partecipazione come tronista a Uomini e Donne, fino ai giorni nostri. Scoprendo di essere affetto da una malattia autoimmune che ha cambiato radicalmente tutto nelle sue prospettive di vita.

        Oggi le ospitate si fanno nei negozi, al massimo nei centri commerciali

        In un’intervista al Corriere, ci ha tenuto a precisare che anche oggi, come allora, il suo lavoro ha sempre a che fare con l’utilizzo della propria immagine. Anche se con differenze importanti: “Adesso le ospitate in discoteca non si fanno più: ci sono gli eventi nei negozi, nei centri commerciali”, ha spiegato.

        Passati i bei tempi nei quali si guadagnavano soldi a palate

        Nel suo periodo d’oro, per sfizio acquistò d’impulso una Bentley da 250 mila euro, oltre ad essere proprietario di sei-sette case. Un patrimonio difficile da quantificare. Basti pensare che, ad un certo punto le richieste erano talmente tante e l’agenzia che gli curava le serate, per cercare di respirare un po’, alzò il cachet al massimo andando oltre i diecimila euro per un’ora. E invece di diminuire le domande aumentavano! Attualmente le cifre sono ridimensionate: “Molto meno di allora, ovviamente. Duemila euro più le spese per 90 minuti. Però posso scegliere”.

        Il fenomeno delle chat telefoniche all’899

        Costantino si sofferma su questo aspetto: “Non uscivo dalla logica del guadagno. Sarebbe stato un balzo internazionale però in Italia incassavo di più. Mi avrebbero dato in un mese quello che da noi prendevo in qualche giorno. Solo con le chat telefoniche in un anno ho fatturato un milione di euro“, ha raccontato. “Le fan chiamavano un 899 e parlavano con me, mi ascoltavano. A volte raccontavo la mia giornata, cosa facevo, cose normali”.

        Navigando a vista

        Puoi guadagnare tutto l’oro del mondo… ma se manca la salute le prospettive cambiano. Vitagliano, infatti, spiegato di essere attualmente in lotta con una malattia autoimmune: “Come sto? Dire bene sarebbe un’esagerazione: mi hanno diagnosticato una malattia autoimmune qualche mese fa e ho perso venti chili. Le cure però sembrano funzionare, sto scalando il cortisone che dava effetti collaterali. Navigo a vista“.

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          Personaggi e interviste

          La fantozziana signorina Silvani, croce e delizia dell’attrice Anna Mazzamauro

          Per tutti lei rimane e rimarrà sempre la signorina Silvani, collega acida e bruttina del ragioner Fantozzi. Un personaggio che le ha dato notorietà ma che le ha impedito di tentare strade differenti nel suo lavoro.

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            Anna Mazzamauro può essere presa ad esempio per il classico caso di “schiavitù da personaggio”, che colpisce quegli attori che fanno la fortuna con una certa interpretazione, con uno specifico carattare… al quale rimangono legati vita natural durante.

            Alcuni casi eclatanti

            Qualche esempio? Daniel Radcliffe, che è diventato indissolubilmente legato al personaggio di Harry Potter. Nonostante abbia recitato in molti altri film e spettacoli teatrali, per molti fan rimarrà sempre l’cchialuto maghetto. Un altro esempio è Mark Hamill, noto soprattutto per il ruolo di Luke Skywalker nella saga di Star Wars. E ancora… Larry Hagman, il J.R. della serie Dallas o Henry Winkler, il Fonzie di Happy Days.

            Pro e contro di un fenomeno

            Una situazione che può essere sia un vantaggio che uno svantaggio per gli attori. Da un lato, il successo di un personaggio può portare a una carriera duratura e ad una fanbase devota. Dall’altro, può limitare le opportunità di interpretare ruoli diversi e dimostrare la propria versatilità come attore.

            Ospite d Bianca Berlinguer

            Nel corso della stagione televisiva appena conclusa, una delle novità dei palinsesti di Rete 4 è stata indubbiamente l’arrivo di Bianca Berlinguer. La giornalista ex Rai ha portato sulle reti Mediaset È sempre Cartabianca,format di approfondimento in cui non si parla solo di politica ma anche di attualità e costume. Tra le interviste più significative della stagione c’è stata sicuramente quella ad Anna Mazzamauro.

            Per la Silvani ha rinunciato al teatro classico

            Celebre per essere la signorina Silvani in Fantozzi, l’attrice romana classe 1938 ha parlato dei pro e dei contro del suo ruolo: “La signorina Silvani mi ha dato e tolto tanto”, ha ammesso. Nel programma l’attrice ha raccontato a cosa ha dovuto rinunciare: “Il personaggio della signorina Silvani mi ha tolto la possibilità di possibilità di fare Medea in teatro. Si immagini se a teatro avessi detto: Giasone lei è una me**accia schifosa… non avrei potuto. Ora posso fare la nonna di Medea”.

            Non lamentiamoci troppo…

            “La riconoscibilità che mi ha dato, d’altra parte, è notevole – ha proseguito l’attrice nella sua intervista -, è come una maschera del teatro. Però delle volte penso: sì, è la mia ombra, la mia noia, il mare dove mi affogo e mi asciugo ma penso che chissà quante mie colleghe pagherebbero per avere la stessa angoscia”.

            Villaggio, uomo intelligente e feroce

            Durante la trasmissione su rete4, naturalmente il discorso è andato su Paolo Villaggio. “Lui era una persona estremamente intelligente e come tutte le persone intelligenti, estremamente ironico – ha confessato alla Berlinguer -. Non so se mi ha risposto con ironia o intelligenza o con cattiveria quando io, dopo tanti anni, eravamo in roulotte a provare le battute e io gli chiesi il perché non fossimo riusciti mai a diventare veri amici. Lui mi rispose che frequentava solo attori ricchi e famosi”.

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              Personaggi e interviste

              Rozzano non è ‘Rozzangeles’: il sindaco contro Fedez e i pregiudizi sulla sua città

              Ferretti, insieme al parroco Don Roberto Soffientini e a diverse associazioni locali, difende l’identità della città e denuncia la narrazione mediatica che dipinge Rozzano come un luogo di criminalità. Una comunità onesta e laboriosa, secondo il sindaco, merita un’immagine più veritiera

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                Gianni Ferretti, sindaco di Rozzano, ha reagito con determinazione alle dichiarazioni di Fedez, emerse nell’ambito dell’inchiesta sul pestaggio dell’allenatore Cristiano Iovino. Durante un alterco, il rapper avrebbe detto: “Lasciatemi, lo uccido, sono di Rozzano!”. Ferretti considera inaccettabile l’associazione tra la città e un’immagine di violenza. “La criminalità esiste come in ogni altro comune italiano, ma qui ci sono anche eccellenze,” afferma il sindaco, che amministra la cittadina da oltre cinque anni.

                Ferretti ha scritto una lettera aperta, firmata anche dal parroco Don Roberto Soffientini e da diverse associazioni locali, per difendere l’immagine della città. “Siamo stanchi di essere identificati con etichette negative che dipingono Rozzano come sinonimo di malavita,” si legge nel testo. “La nostra è una comunità di gente per bene, persone oneste che vivono la città con senso civico, rispetto delle regole e attenzione al bene comune”.

                Nella lettera vengono inoltre elencate le eccellenze locali, come il centro culturale Cascina Grande, il Civico Osservatorio Astronomico e le chiuse vinciane sul Naviglio Pavese, progettate da Leonardo da Vinci. Ferretti sottolinea che Rozzano è una città viva e operosa, composta da cittadini che si prendono cura dei propri quartieri e delle famiglie, e che i quartieri popolari, come l’Aler, sono luoghi di condivisione e solidarietà, non “ghetti” come vengono spesso dipinti.

                Ferretti invita quindi a riconoscere l’identità reale di Rozzano, una comunità con una ricca storia culturale e scientifica, che merita rispetto e attenzione, ben oltre gli stereotipi diffusi dai media e dalle dichiarazioni pubbliche di figure note.

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