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Personaggi e interviste

Ansie da futura mamma: Alessandra Amoroso racconta le sue a Le Iene

Durante un toccante monologo a Le Iene, Alessandra Amoroso ha annunciato la sua gravidanza, condividendo con il pubblico le emozioni intense e contrastanti che sta vivendo. Tra gioia, paura e riflessioni profonde sulla maternità, la cantante si mostra autentica e vulnerabile, conquistando ancora una volta il cuore dei suoi fan.

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    La Amoroso ha scelto il palco televisivo de Le Iene per condividere una notizia che ha commosso il pubblico: è incinta della sua prima figlia, Penelope, avuta dal compagno Valerio Pastore. In un monologo intenso e personale, la cantante salentina ha raccontato il vortice di emozioni che l’accompagna in questo momento così delicato e straordinario della sua vita. “Da quando ho scoperto di aspettare Penelope – ha dichiarato – mi sorprendo di quante emozioni diverse si possano provare nello stesso istante”.

    Gravidanza tra gioia e paura: il monologo che ha emozionato tutti

    Con grande sincerità, Alessandra Amoroso ha parlato dell’ambivalenza che caratterizza la gravidanza: una fase in cui felicità e timore convivono. “La sfida è accettare questa perdita di equilibrio”, ha detto, sottolineando come spesso ci si trovi travolti da sensazioni opposte, come la serenità e l’ansia, l’euforia e la fragilità. Il suo corpo cambia, così come la sua interiorità: “Sento la mia pelle trasformarsi, i miei pensieri diventare più profondi. Vivo la gioia e anche la paura di non essere all’altezza”, ha ammesso con disarmante onestà.

    “Accetto chi sto diventando”

    Nell’arco del suo discorso, la cantante ha voluto anche soffermarsi sul percorso di crescita personale che la maternità comporta. Ogni emozione, ogni ostacolo superato, diventa un tassello della nuova Alessandra: “Accetto le lacrime di gioia e quelle inquiete, perché mi aiutano a conoscere la persona che sto diventando”. Queste parole hanno colpito profondamente i fan, che hanno subito espresso affetto e supporto attraverso i social, facendo diventare l’hashtag #AlessandraAmoroso virale.

    Una maternità autentica, lontana dai cliché

    Nel suo intervento a Le Iene, Alessandra ha preso le distanze dai modelli di perfezione irraggiungibili spesso proposti dalla società. “Cerco di stare lontana dalle frasi fatte, dall’idea di madre perfetta. Quella figura non esiste. Esiste la donna che sono, e la madre che sarò con tutti i miei pregi e difetti”. Questo messaggio ha risuonato profondamente nel cuore di molte donne, diventando simbolo di una maternità vera, vissuta senza maschere né aspettative irrealistiche.

    Un futuro pieno d’amore e consapevolezza

    La gravidanza di Alessandra Amoroso è molto più di una semplice notizia di gossip: è la storia di una donna che affronta con coraggio e trasparenza il cambiamento più importante della sua vita. La piccola Penelope nascerà in un mondo complesso, ma sarà circondata da amore, autenticità e una madre consapevole delle proprie emozioni.

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      Al Bano e la pace con vista sul Cremlino: quando il silenzio sarebbe stata l’opzione migliore

      Durante un’intervista al Tg1, il cantante chiede: “Dove sono bombe e cannoni?”, ignorando il conflitto che da anni devasta l’Ucraina. Un’altra uscita infelice che alimenta le polemiche sulla sua partecipazione a un evento organizzato in Russia.

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      Al Bano e la pace con vista sul Cremlino: quando il silenzio sarebbe stata l’opzione migliore

        La guerra in Ucraina è reale. Le bombe esistono. I morti pure. Eppure Al Bano Carrisi, volato in Russia per un concerto “per la pace” insieme a Iva Zanicchi, riesce a negare persino l’evidenza. Intervistato dal Tg1 durante il soggiorno a San Pietroburgo, ha candidamente chiesto alla giornalista: “Dicono che qui ci sono bombe e cannoni, tu li vedi?”. Come se la tragedia di un conflitto si misurasse a colpo d’occhio, affacciandosi dal balcone di un hotel di lusso.

        La giornalista, con professionalità e sangue freddo, gli ha risposto: “La guerra non è qui”. Sottinteso: ma esiste eccome. Solo che è dall’altra parte del confine. Dove, evidentemente, il cantante di Cellino San Marco non ha rivolto lo sguardo. Sarebbe bastata una lettura dei giornali. O un minimo di sensibilità.

        Il problema non è il concerto in sé – la musica può e deve unire. Il problema è la cecità, la superficialità, l’autoreferenzialità con cui certi artisti decidono di infilarsi in contesti delicatissimi, senza il minimo senso della misura. Andare a cantare per la pace in uno Stato che ha invaso un altro, che bombarda città, deporta bambini, reprime ogni voce interna contraria al regime, è già di per sé un’operazione quantomeno discutibile. Ma andarci e poi domandarsi dove siano le bombe, è un autogol clamoroso. Peggio: è una figuraccia planetaria.

        Non è la prima. Chi segue Al Bano sa che negli ultimi anni le sue esternazioni hanno fatto più notizia delle sue canzoni. Dall’elogio di Putin (“uomo di pace”) alla gaffe sulla spettatrice “troppo grassa” invitata a dimagrire durante un concerto, Carrisi sembra sempre più scollegato dalla realtà. Una realtà in cui la guerra c’è davvero, anche se non si vede dal palco di San Pietroburgo.

        “Ho accettato subito, cinque mesi fa, perché voglio invocare la pace”, ha detto. Ma la pace non si invoca solo a parole, soprattutto se nel frattempo si fa passerella nella nazione aggressore. In un’epoca in cui ogni gesto pubblico ha un peso politico, Al Bano sembra ancora convinto che basti cantare Felicità per sistemare tutto.

        E invece no. Ci sono momenti in cui sarebbe meglio restare in silenzio. Non per vigliaccheria, ma per rispetto. Verso chi una guerra la vive davvero. E non la osserva da un camerino riscaldato.

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          Arianna David, dai fasti di Miss Italia al baratro: «Ho tentato il suicidio, mi ha salvata mio marito»

          Ospite della trasmissione condotta da Monica Setta su Rai2, Arianna David condivide un racconto toccante e inedito: il tentato suicidio durante il periodo più acuto dell’anoressia, la violenza subita da un ex compagno e la lenta, dolorosa risalita verso la vita. Un’intervista sincera e potente, che accende i riflettori su disturbi alimentari e violenza sulle donne.

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            Durante l’intervista, Arianna David – Miss Italia 1993 – rivela per la prima volta il momento più drammatico della sua vita. «Nel periodo più acuto dell’anoressia ho tentato il suicidio. Una sera, in preda alla disperazione, sono corsa verso il balcone per buttarmi. Mio marito mi ha afferrata al volo, salvandomi letteralmente la vita». Un’ammissione che scuote e commuove, resa ancor più potente dalla sincerità con cui l’ex reginetta parla delle proprie fragilità.

            Una spirale di violenza e dolore

            Il dramma di Arianna David affonda le radici in una relazione tossica, iniziata in un momento di estrema vulnerabilità. Rimasta sola, con figli a carico e problemi economici, si fidò dell’uomo sbagliato: «Sembrava gentile, ma è diventato il mio aguzzino. Mi ha spezzato il ginocchio con una mazza da baseball, mi ha trascinata per strada, ha tentato di strangolarmi». Un racconto crudo di violenza domestica, che culmina in un grido di aiuto e coraggio: «Ho dovuto trovare la forza per denunciarlo».

            L’anoressia e il senso di colpa

            A seguito dei traumi, Arianna è caduta in una spirale di autocolpevolizzazione e disturbi alimentari: «Mi dicevo “sono una fallita”, e smettevo di mangiare. Un pezzo di insalata, uno yogurt dopo ore di palestra. Pesavo 40 chili». La malattia, come racconta, era invisibile all’esterno ma devastante dentro. Una forma di autopunizione che l’ha consumata per anni.

            La rinascita grazie all’amore

            Il cambiamento è arrivato con l’incontro dell’uomo che sarebbe diventato suo marito: «Con il suo amore mi ha curata. Ha accettato me e i miei figli, mi ha portata a curarmi. Con lui ho ricominciato a mangiare, un po’ alla volta, anche una fettina di patata». Oggi Arianna sorride, consapevole di avere affrontato un lungo percorso: «Ora più che mai so che l’amore cura». La sua storia è un potente esempio di resilienza. Dalle tenebre della violenza e della malattia, è riuscita a risalire, testimoniando con coraggio quanto sia fondamentale parlare, chiedere aiuto e credere che un futuro migliore sia possibile.

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              In ospedale è orario di visita: arriva il Capitano Jack Sparrow!

              Johnny Depp ha visitato in incognito l’ospedale Niño Jesús di Madrid, regalando sorrisi nei panni del celebre pirata. In occasione del suo soggiorno a Madrid per le riprese del film “Day Drinker”, Depp ha infatti fatto visita ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Niño Jesús. Travestito da Jack Sparrow, ha trascorso oltre cinque ore tra giochi, battute e momenti di commozione con i bambini malati e le loro famiglie. Un gesto sincero e toccante, che conferma come anche le star di Hollywood possano, con semplicità e cuore, fare la differenza nella vita delle persone.

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                Una giornata che resterà impressa nei cuori di tanti bambini e dei loro genitori. Johnny Depp ha fatto una visita a sorpresa al reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale Niño Jesús di Madrid. Non come una celebrità qualunque, ma calato nei panni di Jack Sparrow, il leggendario pirata che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo.

                Un gesto di cuore durante le riprese di “Day Drinker”

                Depp si trova attualmente nella capitale spagnola per girare Day Drinker, film diretto da Marc Webb con Penélope Cruz. Nonostante i numerosi impegni sul set, ha voluto prendersi una pausa per realizzare un gesto profondo: ha richiesto personalmente che la visita fosse tenuta segreta, per non creare clamore mediatico e garantire un momento autentico con i bambini.

                Più di cinque ore con i piccoli pazienti

                Durante l’incontro, l’attore ha mantenuto il personaggio di Sparrow per tutta la durata della visita. Ha scherzato, raccontato storie e posato per foto, regalando un’esperienza indimenticabile ai piccoli pazienti. In molti hanno riso, qualcuno si è commosso, e tutti hanno ricevuto un momento di felicità in un contesto spesso segnato dalla sofferenza.

                L’importanza del sorriso in corsia

                La visita di Depp ha dimostrato ancora una volta quanto la presenza di personaggi amati possa fare la differenza nei reparti pediatrici. Un sorriso, una parola gentile o un abbraccio possono avere un impatto terapeutico reale, sia per i bambini che per le loro famiglie.

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