Personaggi e interviste
Dopo la morte di Anthony Bourdain negli USA sono stata “cancellata”: parla Asia Argento
Una ferita che non si rimargina: il suicidio del suo ex compagno, il celebrato chef Bourdain, ha creato alla figlia di Dario Argento una forte depressione. Lacerata dai sensi di colpa per non essere riuscita ad aiutarlo e annientata dalle critiche.

Perdere un compagno è sicuramente uno strazio interiore. Se questo avviene attraverso il suo suicidio… ancora di più. Un amore, quello far l’attrice Asia Argento e lo chef internazionale e personaggio tv Anthony Bourdain è stato sicuramente tormentato, segnato indelebilmente dalla depressione e il gesto estremo di lui che ha sconvolto il mondo della cucina e dell’intrattenimento.
Bourdain, fascinoso uomo diviso fra cucina e tv
Anthony Bourdain si è tolto la vita l’8 giugno 2018 presso un hotel francese. Diventato famoso grazie ai suoi libri e programmi televisivi sulla cucina e i viaggi, era nato a New York nel 1956, aveva conquistato il pubblico con il suo stile irriverente e la sua passione per l’esplorazione gastronomica. Il suo bestseller Kitchen Confidential nel 2000 lo aveva lanciato come autore, aprendogli la strada anche ad una fortunata carriera televisiva. La relazione con Asia era iniziata bel 2016, dopo essersi conosciuti su un set, vissuta attraverso una storia intensa ma problematica, segnata dai problemi di alcolismo e depressione di entrambi. La mattina dell’8 giugno, Bourdain è stato trovato privo di vita in una stanza d’albergo a Kaysersberg, in Francia, dove si trovava per un programma. Lo chef si era impiccato usando la cintura dell’accappatoio. Aveva 61 anni.
In America lei non esiste più
Per questa storia straziante la Argento ha conosciuto i patimenti della cosiddetta cancel culture, della quale ha parlato di recente da ospite fissa nel programma di Rai 3 Donne sull’orlo di una crisi di nervi, condotto da Piero Chiambretti. Queste le sue parole: «Si tratta di un fenomeno per cui si tenta di cancellare le opere ma, soprattutto, le persone che dicono e fanno cose che stanno sulle palle ai politicamente corretti. Sono una di quelle persone, infatti in America sono stata cancellata». E’ esattamente quello che le è successo dopo il suicidio di Bourdan, il celebre chef, suo fidanzato.
La sua colpa? Un flirt contemporaneo
«Tutto è iniziato dopo il suicidio del mio compagno, che era un personaggio pubblico molto amato nel mondo. Sono stata condannata come responsabile dell’accaduto dalla pubblica opinione: mi imputavano di avergli spezzato il cuore per via di un flirt, poco importa se eravamo una coppia aperta. Sì, perché tutti abbiamo bisogno di un capro espiatorio davanti a una morte violenta e inspiegabile».
Sui social si è scatenata, come al solito, la follia
«E hanno incolpato me, la persona che gli era accanto e che lo aveva più amato. Sui social c’erano gruppi di migliaia di persone che sostenevano che solo la mia morte avrebbe reso giustizia a Anthony. Mi scrivevano in centinaia chiamandomi “assassina”, tutto questo mentre ero lacerata dai sensi di colpa per non essere riuscita a capire il dolore che si portava dentro il mio uomo e non essere riuscita a salvarlo».
Anche i canali ufficiali complici di questa operazione
E ha continuato: «A questo esercito di carnefici si è aggiunta la CNN, che ha rimosso tutti gli episodi del programma di Anthony che avevo scritto e diretto, in cui apparivo. Avevano cancellato non solo il mio lavoro, ma anche un pezzo molto importante della mia vita personale. E così sono diventata quella da rimuovere, da far sparire. Infatti, non ho più lavorato negli Stati Uniti».
Gli effetti anche in Italia: salvata dalla trash tv
Uno tsunami i cui effetti sono arrivati anche qui da noi: «Un mese dopo, difatti, non ero più uno dei giudici di X Factor. Tutto questo per soddisfare la ferocia della morale pubblica. Mi sentivo morire ma qualcosa di più grande mi ha salvato, e non è stata nè la religione nè la filosofia, è stata la tv trash. La mia storia, fortunatamente, interessava morbosamente agli spettatori e raccontarla a cuore aperto nei vari salottini tv per circa un anno si è rivelato più remunerativo di X Factor».
Grazie a Chiambretti
«Avrei preferito evitarlo, ma non avevo nessun’altra fonte di di guadagno e nessun’altra mano tesa. Ci è voluto tempo per staccarmi da questo e tornare a fare l’attrice, che sarebbe il mio mestiere. Poi è arrivato un programma di classe dove la mia libertà di pensiero è rispettata senza censure e cancellazioni. Capite perché sono così grata di essere qui oggi?». Infatti la Argento fa parte del cast fisso del programma, insieme ad Alba Parietti e a Rosita Celentano. Tre donne diverse ma unite da una qualità comune: una testa pensante.
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Personaggi e interviste
Achille Costacurta e il periodo buio: papà Alessandro rompe il silenzio e racconta tutto
Alessandro Costacurta parla per la prima volta apertamente delle fragilità del figlio Achille, dei problemi con la giustizia e del ruolo fondamentale della moglie Martina Colombari: “Ci siamo salvati a vicenda. E oggi lui è il ragazzo più bello del mondo”.

Dopo mesi di silenzio e indiscrezioni, è Alessandro Costacurta a rompere il ghiaccio. In un’intervista a Il Giornale, l’ex difensore del Milan e della Nazionale ha parlato per la prima volta a cuore aperto del momento difficile attraversato dal figlio Achille, 20 anni, diventato suo malgrado protagonista delle cronache per una serie di episodi controversi.
“Se mi avessero fatto questa domanda due anni fa, non avrei risposto allo stesso modo”, ha detto l’ex calciatore, riferendosi al proprio ruolo di padre. “Oggi posso dire di essere stato un buon padre. Mio figlio ha delle fragilità, ha avuto dei problemi, ma li ha superati. E adesso è il ragazzo più bello del mondo”.
Parole che rivelano una ferita, ma anche un percorso di consapevolezza. Achille, in passato, ha avuto problemi con le forze dell’ordine, e la vicenda ha messo a dura prova l’equilibrio familiare. “Abbiamo attraversato momenti duri, ma ci siamo sostenuti a vicenda: io, Martina e nostro figlio. Questo ci ha unito ancora di più”.
Il riferimento è ovviamente alla moglie Martina Colombari, ex Miss Italia e madre di Achille, che ha avuto un ruolo centrale in tutto il percorso. “Ho scoperto in quei giorni una forza incredibile in mia moglie”, ha raccontato Costacurta. “Ha una capacità di protezione verso nostro figlio che è pazzesca. È stata lei il nostro punto fermo”.
Il matrimonio con Martina, celebrato nel 2004, è uscito rafforzato dalla crisi. E oggi la coppia si mostra compatta, più consapevole e pronta a condividere anche i momenti difficili. “La famiglia è stata la nostra ancora. E lo è ancora oggi”, ha concluso Costacurta.
Non serve aggiungere molto. In un mondo dove spesso si finge perfezione, il coraggio di raccontare anche le cadute – e le risalite – fa tutta la differenza.
Personaggi e interviste
Perfetti solo in posa: la verità filtrata secondo Aurora Ramazzotti… e i social che ci ingannano
La “Ramazzottina” smaschera ancora una volta le bugie patinate dei social network. Con la solita ironia, mette a nudo il mito della perfezione, ricordandoci che ciò che vediamo online non è realtà, ma posa, filtro e strategia. E mentre continuiamo a scrollare, dimentichiamo che la vera vita… non si ritocca.

Benvenuti nel meraviglioso mondo di Instagram, dove nessuno suda, nessuno ha un brufolo e tutti sono sempre in vacanza. È questo l’universo che Aurora Ramazzotti ha deciso di smontare con un “friendly reminder”: no, non siamo tutti perfetti. Lo sembriamo. Ma solo in posa. La perfezione che vediamo ogni giorno nei feed non è altro che il risultato di luci giuste, angoli studiati e filtri furbi. È uno show permanente in cui nessuno sbaglia scatto. Semplicemente, lo scatto sbagliato non si pubblica… e il gioco è fatto.
La dittatura del “mi piace”
Nel nuovo millennio non contano più i voti a scuola o le strette di mano sincere. A decretare il nostro valore è un numerino sotto la foto: i like. È lì che si gioca la nostra autostima. Se piaci, vali. Se non piaci… be’, forse è il filtro sbagliato. Aurora lo sa bene. Cresciuta sotto i riflettori e bersagliata dagli haters, ha imparato presto che dietro ogni post perfetto si nasconde spesso una fragilità. Per questo continua a usare l’ironia come scudo e come lente per mostrarci quanto tutto sia distorto.
Quando “essere veri” diventa rivoluzionario
In un’epoca in cui il corpo naturale è diventato un atto sovversivo, Aurora prova a rimettere al centro la normalità. Non è una battaglia di Photoshop, ma una rivoluzione silenziosa fatta di smagliature, occhiaie e risate vere. Ha parlato di salute mentale, di body shaming, di pregiudizi e tabù. E lo ha fatto senza filtri, anche quando sarebbe stato più comodo tacere. Perfetta? No. Umana? Sì, e proprio per questo necessaria.
La foto non respira (ma tu sì)
Una fotografia congela un istante. Ma è un istante scelto, costruito, isolato dal resto. Niente respiri, niente movimento. Nessun difetto. Ma la vita vera è un flusso: ci si muove, si cambia, si sbaglia. È fatta di prospettive sbilenche e risate fuori tempo. Ecco perché confrontarsi con le immagini dei social è una trappola: non c’è verità nello scatto perfetto. C’è solo l’illusione di ciò che vorremmo essere, e che, spoiler, nessuno è davvero.
Essere imperfetti non è un difetto: è vita vera!
Aurora Ramazzotti ci ricorda che la vera ribellione, oggi, è mostrarsi per ciò che si è. E dirlo senza vergogna. Tra filtri ed eccessi, c’è bisogno di persone che usino i social non per mostrare una favola, ma per raccontare una realtà. Anche quando è un po’ disordinata. In fondo, la vera perfezione sta proprio nell’abbracciare ogni imperfezione. Anche se non è instagrammabile.
Personaggi e interviste
In ospedale è orario di visita: arriva il Capitano Jack Sparrow!
Johnny Depp ha visitato in incognito l’ospedale Niño Jesús di Madrid, regalando sorrisi nei panni del celebre pirata. In occasione del suo soggiorno a Madrid per le riprese del film “Day Drinker”, Depp ha infatti fatto visita ai piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico Niño Jesús. Travestito da Jack Sparrow, ha trascorso oltre cinque ore tra giochi, battute e momenti di commozione con i bambini malati e le loro famiglie. Un gesto sincero e toccante, che conferma come anche le star di Hollywood possano, con semplicità e cuore, fare la differenza nella vita delle persone.

Una giornata che resterà impressa nei cuori di tanti bambini e dei loro genitori. Johnny Depp ha fatto una visita a sorpresa al reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale Niño Jesús di Madrid. Non come una celebrità qualunque, ma calato nei panni di Jack Sparrow, il leggendario pirata che ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo.
Un gesto di cuore durante le riprese di “Day Drinker”
Depp si trova attualmente nella capitale spagnola per girare Day Drinker, film diretto da Marc Webb con Penélope Cruz. Nonostante i numerosi impegni sul set, ha voluto prendersi una pausa per realizzare un gesto profondo: ha richiesto personalmente che la visita fosse tenuta segreta, per non creare clamore mediatico e garantire un momento autentico con i bambini.
Più di cinque ore con i piccoli pazienti
Durante l’incontro, l’attore ha mantenuto il personaggio di Sparrow per tutta la durata della visita. Ha scherzato, raccontato storie e posato per foto, regalando un’esperienza indimenticabile ai piccoli pazienti. In molti hanno riso, qualcuno si è commosso, e tutti hanno ricevuto un momento di felicità in un contesto spesso segnato dalla sofferenza.
L’importanza del sorriso in corsia
La visita di Depp ha dimostrato ancora una volta quanto la presenza di personaggi amati possa fare la differenza nei reparti pediatrici. Un sorriso, una parola gentile o un abbraccio possono avere un impatto terapeutico reale, sia per i bambini che per le loro famiglie.
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