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Personaggi e interviste

Eleonora Cecere: dal Grande Fratello ai sogni di sempre

Appena varcata la porta rossa del Grande Fratello, Eleonora Cecere ha ripreso in mano la sua vita con la stessa determinazione e passione che l’hanno sempre contraddistinta. L’abbiamo incontrata dopo la sua sua uscita dalla Casa, e ci ha raccontato non solo l’esperienza intensa vissuta nel reality, ma anche i progetti che ha in serbo per il futuro.

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    Tra sogni da realizzare e nuove sfide da affrontare, Eleonora si svela in un’intervista sincera e piena di emozioni. Eccovela in esclusiva!

    D: Hai vissuto la popolarità molto presto con Non è La Rai: c’è un aspetto di te che hai dovuto nascondere o mettere in pausa per colpa della fama?

    R: No, sin da piccola sono sempre stata me stessa. E questo atteggiamento lo adotto anche ora che sono una donna matura.

    D: Quando nessuno ti guarda e sei solo Eleonora, senza riflettori, senza aspettative, chi sei veramente?
    R: Credimi ….esiste una sola Eleonora, e chi mi conosce bene lo sa. io purtroppo, e lo dico con una punta di disappunto, non riesco ad essere altro, e spesso questo mi danneggia.

    D: C’è mai stato un momento in cui hai avuto la sensazione di non appartenere più alla persona che eri?
    R: No. Perché cerco sempre di fare scelte coerenti e ponderate. Quindi se “vivi” e decidi per te poi non ci possono essere recriminazioni.

    D: C’è stata una scelta nella tua vita che tutti hanno giudicato “sbagliata”, ma che per te è stata invece la più giusta?

    R: Si. È successo molte volte, anche se me la sono sempre cavata. Io sono molto istintiva, vado spesso “di pancia” su alcune questioni che reputo futili perché sulle grandi decisioni poi non ascolto nessuno o meglio, uno lo ascolto spessissimo, anzi sempre: mio marito!

    D: Se potessi eliminare una sola etichetta che ti hanno appiccicato addosso, quale sarebbe?

    R: Mi fa fastidio quella forma di uso comune che mette quasi tutti gli artisti sullo stesso piano. Io lavoro fa quando ho 7 anni. Ho studiato tantissimo e ancora lo faccio. So cantare, ballare e recitare e lo dimostro nei miei spettacoli… potrei omologarmi a chi fa successo con una semplice canzoncina sui social?

    D: Qual è un progetto che hai in testa ma che ancora non hai avuto il coraggio di raccontare a nessuno?

    R: Vorrei provare una volta a fare una regia.

    D: Se tra vent’anni una ragazzina dovesse guardarti e prendere ispirazione da te, cosa vorresti che vedesse?

    R: Una donna che ha dedicato 39 anni della sua vita su 46 alle discipline artistiche, e ancora lo fa, e con passione…

    D: C’è stato un momento in cui hai guardato qualcuno negli occhi e hai capito che lì dentro non era più un gioco?

    R: Capito da subito! Li dentro a parte qualche eccezione, non ci sono più parametri di riferimento. Cadono tutte le barriere, non esistono più valori quali sincerità ed amicizia perché tutti sono li per vincere…..

    D: C’è un posto preciso nella Casa che ancora oggi, se ci pensi, ti dà una sensazione fortissima? Un angolo dove hai vissuto qualcosa di indimenticabile?

    R: I fuochi al mio compleanno fatti da mio marito… la prima volta è stato lui agli studi Lumina… per me!

    D: Nella Casa del Grande Fratello si perdono i riferimenti del tempo. Qual è stata la cosa più strana che il cervello ti ha fatto credere mentre eri lì dentro?

    R: Perdi la cognizione del tempo. Unica certezza… mi mancava la mia famiglia, e quindi mi mancava tutto!

    D: Ti senti più nella fase della costruzione o della rivoluzione della tua vita?

    R: Mi sento bene. Ho affianco una persona meravigliosa e due figlie stupende e per loro sarei dispista a tutto. Poi le luci, le paillettes, gli autografi ecc.ecc. sono un complemento!

    D: C’è un talento che ancora non hai mostrato al pubblico e che prima o poi tirerai fuori?

    R: No, perché avevo una curiosità e me la sono tolta… quella di presentare un programma in tv: fatto anche quello a Giugno 2024, 5 puntate di un talent su Sky e canale 68 in chiaro.

    D: Qual è la sfida più grande che stai affrontando in questo momento, quella che ti fa davvero battere il cuore?

    R: Uno spettacolo tutto mio dove ballo e canto con il mio corpo di ballo per un ora e trenta senza mai fermarmi…in “sequencer” …..vi dico una cosa pazzesca!

    D: Qual è il progetto che senti più tuo in questo momento, quello che se andasse in porto cambierebbe davvero qualcosa per te?

    R: Mi piacerebbe un programma televisivo dove potrei dimostrare le mie doti artistiche nelle tre discipline…una cosa tipo “tale e quale”….

    D: In questo momento, quali sono i progetti concreti su cui stai lavorando e che vedremo presto realizzati?

    R: Tornerò alla mia grande passione in teatro a Maggio in una commedia musicale dove il mio ruolo è comico ma molto incisivo. Sto terminando di girare un docufilm sulla Roma di inizio ‘800, quindi in costume d’epoca, che andrà in concorso al Festival Internazionale del Cinema di Pompei….sono la protagonista!

    D: E c’è qualcosa di ancora segreto, un’idea che stai coltivando ma che non hai ancora svelato a nessuno? Qual è una convinzione che avevi da ragazzina e che oggi hai completamente ribaltato?

    R: In questo momento nulla. Volevo il porto d’armi per difesa personale e per lavoro e l’ho preso! Volevo scrivere un libro e l’ho fatto, Quando il passato era il futuro.

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      Roberta Bruzzone lascia Ore 14: addio “definitivo” per presenze sgradite e tensioni interne. Ora approda da Matano su Rai 1

      Roberta Bruzzone ha deciso di chiudere in modo definitivo la sua esperienza a Ore 14. La criminologa avrebbe mal sopportato alcune presenze fisse in studio e rapporti ormai tesi con il conduttore Milo Infante. Ora si sposta su Rai 1, da Alberto Matano, per un ruolo stabile a La Vita in Diretta.

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        Roberta Bruzzone cambia rotta e lo fa senza troppi giri di parole. La criminologa, volto noto dei programmi di approfondimento, ha lasciato in modo «definitivo» Ore 14, il talk pomeridiano di Rai 2 condotto da Milo Infante. Una scelta che arriva dopo settimane di indiscrezioni e che, anche se non accompagnata da comunicazioni ufficiali, trova conferme concrete nel suo immediato approdo a La Vita in Diretta, dove diventerà presenza fissa accanto ad Alberto Matano.

        Dietro l’addio ci sarebbe un clima ormai irrimediabilmente deteriorato. Fonti vicine al programma parlano di “presenze sgradite” che Bruzzone avrebbe tollerato sempre meno: in particolare la figura di Umberto Brindani, giornalista e opinionista fisso del talk. A infastidirla non sarebbe stata la sua persona, ma l’eccessiva vicinanza — percepita o reale — a figure che in passato sono state al centro di contese legali e mediatiche con la criminologa. Una situazione diventata col tempo insostenibile.

        A complicare il quadro, i rapporti non proprio sereni con Milo Infante. I due, secondo chi lavora dietro le quinte, avrebbero avuto più di uno scontro, anche acceso, su impostazione delle puntate, gestione degli ospiti e linea editoriale. Divergenze che sarebbero diventate terreno di frizione quotidiana, tanto da convincere Bruzzone che restare in quella cornice non fosse più possibile.

        Il passaggio a Rai 1 segna così una svolta. Matano ha da sempre un rapporto professionale solido con la criminologa e La Vita in Diretta è uno dei programmi che più valorizza l’analisi tecnica dei casi di cronaca. Il nuovo spazio le permetterà di intervenire in un contesto meno conflittuale e con una linea narrativa più vicina al suo stile.

        Per Ore 14 si apre invece una fase delicata. L’uscita di Bruzzone priva il talk di uno dei volti più riconoscibili e discussi dell’approfondimento pomeridiano, mentre resta in sospeso il tema delle dinamiche interne che hanno portato alla rottura. Nessuno, al momento, commenta ufficialmente. Ma il silenzio, come spesso accade in televisione, dice già molto.

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          Maria De Filippi a Belve: «Riporterei in vita mio padre, mia madre e Maurizio. Vorrei solo sapere se ha sofferto nel suo ultimo momento»

          Ospite di Belve, Maria De Filippi ha risposto alla domanda su chi riporterebbe in vita per due minuti: prima i genitori, poi Maurizio Costanzo. Un ricordo intimo che si è aperto in una confessione dolorosa: «Gli chiederei se nell’ultimo momento ha sofferto». Un passaggio che ha colpito il pubblico per la sua sincerità.

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            Nello studio di Belve, dove spesso le parole diventano scalpelli capaci di scalfire anche le corazze più solide, Maria De Filippi ha scelto di lasciare cadere ogni difesa. Alla domanda di Francesca Fagnani — «Chi riporterebbe in vita per due minuti?» — la conduttrice ha risposto senza esitare: «Mio padre, mia madre. Poi Maurizio». Un elenco sussurrato con un tono che non cercava spettacolo, ma chiarezza emotiva.

            De Filippi, notoriamente riservata quando si tratta della sua vita privata, ha spiegato il perché di quella scelta. Il ricordo di Maurizio Costanzo, a quasi due anni dalla scomparsa, resta una ferita che continua a pulsare. «Io penso di aver fatto sempre in modo che lui non soffrisse, parlo di dolore fisico. Però non so se lui nell’ultimo momento ha sofferto. Gli chiederei questo», ha confessato. Una domanda sospesa, rimasta senza risposta, che rappresenta spesso il tormento più intimo di chi accompagna una persona amata negli ultimi passaggi della vita.

            La sua voce non ha tremato, ma l’emozione era evidente. Nessuna retorica, nessuna ricerca di applausi: soltanto un bisogno di verità, breve e profondissimo. Fagnani ha ascoltato senza interrompere, lasciando che quello spazio televisivo diventasse, per qualche istante, un luogo quasi privato. Il pubblico, sui social, ha subito riconosciuto la potenza di quella confessione: un commento che ha riportato tutti alla dimensione più fragile e umana della regina indiscussa della TV italiana.

            Il ricordo dei genitori, evocati prima di Costanzo, completa un quadro familiare che De Filippi raramente espone. «Mio padre, mia madre», ha ripetuto con semplicità, come se quei due minuti immaginari fossero un abbraccio sospeso nel tempo. Nessun dettaglio aggiunto, nessuna spiegazione: il dolore, quando è limpido, non ha bisogno di note a margine.

            La risposta su Maurizio, invece, affonda nel rimorso dolce-amaro che accompagna chi resta. Il dubbio sul dolore fisico, sulla sofferenza, su ciò che sfugge anche a chi ama di più. Ed è proprio quello il punto che ha colpito di più gli spettatori: la sua non è nostalgia, ma la necessità — impossibile da soddisfare — di chiudere un cerchio.

            Maria non ha concesso parole di circostanza. Ha scelto la più intima delle verità, in un luogo dove spesso emergono maschere e contraddizioni. E ancora una volta, paradossalmente, è proprio nella fragilità che ha mostrato la sua forza.

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              Can Yaman e l’incidente sul set di Sandokan: il costume si gonfia, lui finisce sott’acqua e rischia di annegare durante una scena esplosiva

              Durante una sequenza d’azione della nuova serie Sandokan, Can Yaman ha rischiato seriamente la vita. L’esplosione controllata di una canoa lo ha catapultato in acqua, dove il costume si è gonfiato come una vela intrappolandolo. Solo la rapidità della troupe ha evitato il peggio. L’attore oggi lo racconta con lucidità.

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                Per chi guarda Sandokan da casa, le scene più spettacolari scorrono leggere, costruite su effetti speciali, stunt professionisti e un’estetica da kolossal televisivo. Ma dietro quell’immagine patinata ci sono momenti in cui la fiction sfiora pericolosamente la realtà. È il caso di Can Yaman, che ha rivelato di aver vissuto un episodio tutt’altro che banale durante una scena d’azione sul set della serie.

                Tutto è accaduto durante le riprese di una sequenza ambientata in acqua, in cui una canoa esplode dopo un colpo sparato da distanza ravvicinata. Un effetto studiato nei minimi dettagli, con demolizione controllata e stunt coordinati. Ma, come spesso accade nei set più dinamici, basta un attimo perché qualcosa sfugga dal copione. L’attore è finito in acqua trascinato dalla spinta dell’esplosione scenica, e da quel momento la scena si è trasformata in un imprevisto decisamente più serio.

                Secondo il suo racconto, il costume di scena — una tunica aderente con tessuti sovrapposti — a contatto con l’acqua si è gonfiato come una vela. Il risultato è stato immediato: il tessuto gli si è avvolto attorno al corpo, stringendogli braccia e busto e impedendogli i movimenti. La difficoltà nel riemergere è durata qualche secondo, ma sufficiente a creare un rischio concreto.

                È stato il pronto intervento della troupe a evitare che la situazione degenerasse. I tecnici in acqua e gli assistenti di scena, addestrati per emergenze di questo tipo, si sono tuffati immediatamente, liberandolo e riportandolo in superficie. «Un attimo in più e sarebbe potuta finire molto male», ha raccontato chi era presente.

                Yaman, abituato alle scene d’azione e al rischio calcolato, ha parlato dell’episodio con un tono sorprendentemente pacato, spiegando di aver vissuto quei momenti con lucidità ma riconoscendo la pericolosità di ciò che è accaduto. La produzione ha successivamente modificato parte dei costumi destinati agli stunt in acqua per evitare che il tessuto, impregnato, potesse creare ulteriore resistenza o pericoli.

                L’incidente si aggiunge al lungo elenco di aneddoti che circondano la lavorazione di Sandokan, una serie che punta molto su realismo e fisicità delle scene d’azione. E che, almeno in questo caso, ha mostrato quanto sottile possa essere il confine tra avventura televisiva e rischio vero.

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