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Personaggi e interviste

Elisabetta Canalis tra Los Angeles e Milano: “Ho trovato il mio equilibrio, ma è una lotta quotidiana”

Dall’armonia familiare dopo il divorzio all’arte di bilanciare una vita divisa tra due mondi, Elisabetta Canalis si apre sulle sfide, le gioie e le scelte che l’hanno portata a vivere tra Los Angeles e Milano.

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    Elisabetta Canalis risponde al telefono da Los Angeles, la città che ormai considera casa. Non è la prima volta che racconta del suo amore per la vita californiana, ma stavolta il tono è diverso, più intimo, quasi confidenziale: “Ho sempre sognato di vivere qui, e alla fine ce l’ho fatta. Ho messo radici, ho costruito una famiglia, ho divorziato e continuo a vivere qui. Questa è diventata la mia realtà, anche se non smetto mai di sentirmi legata all’Italia”.

    Nonostante la sua vita sia ormai divisa tra due continenti, Elisabetta non ha mai abbandonato completamente l’Italia. Ma la sua quotidianità, quella vera, si svolge a Los Angeles, lontano dai riflettori: “In Italia devo sempre fare attenzione, anche solo per andare al bar. Qui, invece, esco la mattina con mia figlia e sembriamo due pazze, senza pensare a come appariamo agli altri. Ho comprato un pickup, che fa ridere tutti i miei amici, e preferisco di gran lunga la comodità all’apparenza”.

    Quando si parla della socialità genitoriale, Elisabetta ammette di non essere la mamma più organizzata: “Perdo sempre le malefiche comunicazioni della scuola, ma mi salvo grazie a una mamma italiana che mi tiene informata. Abbiamo formato un piccolo gruppo con lei e un’altra mamma iraniana. È una rete di sostegno, più che una semplice amicizia”.

    Dopo il divorzio, Elisabetta ha dovuto ricostruire un nuovo equilibrio familiare: “Non esistono famiglie perfette, solo quelle che trovano un equilibrio. Noi lo abbiamo trovato spostando il focus dalla coppia a nostra figlia. C’è armonia, ma è un work in progress, un lavoro che richiede impegno ogni giorno”.

    Elisabetta è determinata a far sentire a sua figlia il legame con l’Italia, nonostante la distanza: “Le ho fatto vivere l’Italia come casa sua, non come un luogo di vacanza. Sa che quei posti l’aspettano, che fanno parte della sua identità tanto quanto Los Angeles”.

    Parlando del rapporto con suo padre, Elisabetta riflette su quanto sia diversa l’esperienza della sua bambina: “Lei è più fortunata, ha un padre presente e attento. Il mio era una figura autoritaria, sempre al lavoro. Il mestiere di genitore arriva senza istruzioni, e lo sto imparando ogni giorno”.

    Il futuro di Elisabetta, almeno per ora, sembra ancorato a Los Angeles, ma con un piede sempre in Italia: “Ho scelto di vivere qui, ma non smetto mai di sentirmi italiana. È un equilibrio fragile, che richiede attenzione costante, ma alla fine è quello che mi fa sentire viva”.

    Tra i momenti più significativi della sua carriera, Elisabetta ricorda con affetto il periodo a Sanremo: “Mio nonno era un fan di Celentano, e ritrovarmi lì con lui è stato un sogno che si realizzava. Quei momenti mi hanno avvicinato alla mia famiglia, e mi hanno fatto sentire davvero a casa”.

    In definitiva, Elisabetta Canalis vive una vita divisa tra due mondi, cercando ogni giorno di trovare un equilibrio che non è mai scontato: “La mia vita è qui, ma l’Italia è sempre con me, nel mio cuore e nella mia mente. È una lotta quotidiana, ma ne vale la pena”.

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      Elisabetta Gregoraci smentisce ogni coinvolgimento nel caso del padre: «Totalmente estranea ai fatti».

      Il legale Lorenzo Pellegrini chiarisce che Elisabetta Gregoraci è «assolutamente estranea» alle vicende giudiziarie che coinvolgono il padre, respinge ogni accusa e denuncia «insulti e minacce» sui social. La showgirl diffida chi diffonde informazioni false e annuncia azioni legali: «Costretta a vivere nella paura».

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        Elisabetta Gregoraci prende le distanze, con decisione, dalle vicende giudiziarie che riguardano il padre Mario Gregoraci. A parlare è il suo avvocato, Lorenzo Pellegrini, che con una nota sottolinea come la conduttrice sia «totalmente estranea ai fatti oggetto di denuncia e di accertamento giudiziario». Nel mirino delle precisazioni ci sono le informazioni circolate online in merito all’ex compagna dell’uomo, Rosita Gentile, che ha denunciato Mario Gregoraci per maltrattamenti. Secondo alcune ricostruzioni circolate sui social, la showgirl avrebbe avuto comportamenti offensivi o discriminatori nei confronti della donna. Una ricostruzione che il legale definisce priva di fondamento.

        Smentita e diffida
        Nella nota, l’avvocato Pellegrini ribadisce che Elisabetta Gregoraci «non avrebbe mai offeso né emarginato» Rosita Gentile e che eventuali riferimenti al suo coinvolgimento sono «destituiti di ogni realtà fattuale». La posizione è chiara: la conduttrice non è parte del procedimento e non ha alcun ruolo nei fatti contestati all’uomo. Al contrario, tramite i suoi difensori, Gregoraci ha diffidato chiunque continui a diffondere contenuti ritenuti falsi o diffamatori. Nelle stesse ore, la showgirl ha informato anche Rosita Gentile della volontà di «agire nelle sedi giudiziarie per la propria tutela».

        Minacce social e “clima d’odio”
        Nella comunicazione diffusa dal legale emerge un altro elemento: la pressione mediatica. La showgirl starebbe affrontando — sempre secondo la nota — un’ondata di insulti e minacce via social, alimentata da ricostruzioni improprie. «Si sta formando nei suoi confronti un clima d’odio che la costringe a vivere nella paura», evidenzia l’avvocato. Un passaggio che richiama, ancora una volta, il tema della responsabilità nell’informazione online e del confine tra cronaca e speculazione.

        La vicenda giudiziaria che coinvolge il padre segue il suo corso; per Elisabetta Gregoraci, l’obiettivo dichiarato è evitare sovrapposizioni e tutelare il proprio nome. In attesa degli sviluppi, la linea è ferma: nessun coinvolgimento, difesa legale e richiesta di rispetto.

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          Fiorello racconta la caduta in bici: “Volevo fare il figo, sono atterrato di faccia”

          “Mi sono svegliato alle quattro e mezza e ho deciso di pedalare. Il cancello si avvicinava, ho cercato il telecomando senza fermarmi e… boom”, ha raccontato ridendo. Tre operai lo hanno soccorso: “Mi hanno detto che mi ero proprio rovinato”.

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            Rosario Fiorello, anche quando si fa male, riesce a far ridere tutti. Al Festival dello Spettacolo di Milano ha raccontato con la solita ironia la disavventura in bici che lo ha costretto, qualche tempo fa, a comparire in diretta con qualche cerotto sul volto.

            «Mi sveglio alle quattro e mezza e dico: “Adesso vado in bici”. A Roma è una delle cose più belle che si possano fare. È come vivere La grande bellezza: la gente dorme, i cinghiali dormono», ha esordito lo showman, scatenando le risate del pubblico.

            Poi il racconto diventa una piccola commedia. «C’è una lunga discesa che porta al secondo cancello, che si apre con un telecomando. Non mi sono voluto fermare per prenderlo, volevo fare il figo e prenderlo mentre pedalavo. Ma il cancello si avvicinava sempre di più e mi sono accorto che era troppo tardi. Ho detto “freno”, ma… sono atterrato di faccia!».

            Fiorello, fedele al suo stile autoironico, ha precisato: «Non posso dirvi dove abito, sennò vengono i ladri», alludendo al furto subito lo scorso agosto.

            Dopo la caduta, tre operai che lavoravano vicino al suo palazzo sono accorsi in suo aiuto. «Mi hanno tirato su, io non sentivo niente. Ho chiesto: “Che mi sono fatto?” e loro, invece di rassicurarmi, mi hanno detto: “Ti sei proprio rovinato!”».

            Lo showman ha mostrato anche la foto del suo volto subito dopo l’incidente: qualche cerotto su naso e labbro, ma nulla di grave. «Ora non si vede più niente, ma se aveste visto come ero conciato…», ha scherzato.

            Il racconto si è chiuso con il sorriso di sempre e un messaggio implicito: anche dopo una caduta, Fiorello resta in piedi. E, tra un cerotto e una battuta, riesce sempre a trasformare ogni scivolone in uno spettacolo.

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              Roberto Bolle laureato honoris causa: “La danza è il mio linguaggio universale”

              Il riconoscimento premia l’impegno di Bolle nel trasformare la danza in un linguaggio capace di unire arte, emozione e società. “Un’arte che parla a tutti e che insegna la bellezza come forma di cultura condivisa”, ha detto il ballerino.

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                L’Università di Firenze ha conferito a Roberto Bolle la laurea magistrale honoris causa in “Pratiche, linguaggi e culture della comunicazione”, riconoscendogli un ruolo unico nella diffusione della cultura attraverso il corpo e il movimento.

                Nella motivazione ufficiale si legge che l’onorificenza premia “l’impegno appassionato nell’esaltare la capacità comunicativa della danza”, un’arte che Bolle ha saputo portare fuori dai teatri e dentro la vita delle persone. L’étoile, che da anni incanta il pubblico internazionale, viene celebrato come “interprete di una concezione dell’arte come veicolo di cultura, emozioni e socialità”, capace di contribuire “al processo di crescita culturale e artistica del nostro Paese”.

                Durante la cerimonia, tenutasi nell’Aula Magna dell’Ateneo, Bolle ha ringraziato con emozione: «Ricevere questo riconoscimento è un onore immenso. Ho sempre creduto che la danza fosse un linguaggio universale, capace di comunicare senza bisogno di parole. È un ponte tra culture, generazioni e sensibilità diverse».

                Nel suo discorso, l’artista ha ricordato il valore della disciplina e della dedizione che la danza richiede, ma anche la libertà che regala a chi la vive con autenticità. «Ho avuto la fortuna di trasformare la mia passione in una missione culturale. Credo che l’arte debba essere condivisa, accessibile, capace di ispirare e di unire».

                Con progetti come Roberto Bolle and Friends e Danza con me, il ballerino ha saputo avvicinare il grande pubblico alla danza classica, rompendo le barriere di un’arte spesso percepita come elitaria.

                Oggi, a 49 anni, Bolle non è solo un simbolo di eccellenza artistica, ma anche un ambasciatore culturale che continua a portare l’Italia sul palcoscenico del mondo. E questa laurea, più che un punto d’arrivo, sembra una nuova tappa nel suo viaggio tra arte, bellezza e comunicazione.

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