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Personaggi e interviste

Il figlio segreto di Toto Cutugno: “Per me era un ingegnere. Poi ho scoperto la verità su La Settimana Enigmistica”

Niko Cutugno ha scoperto di essere figlio di Toto Cutugno a soli sette anni, sfogliando distrattamente La Settimana Enigmistica in un pomeriggio del 1996. In copertina c’era proprio lui, il celebre cantautore. Fu il nonno materno a rompere il silenzio: «Lo indicò e mi disse senza girarci intorno: “Quello è tuo padre”».

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    Una verità che fino ad allora era rimasta celata dietro un’apparenza costruita con cura. L’uomo che lo veniva a trovare a Roma, che diceva di essere un ingegnere sempre in trasferta, era in realtà uno degli artisti più popolari d’Italia.

    Due famiglie con un padre fuori dal comune

    La madre di Niko conobbe Toto su un volo nel 1989. Lui era già sposato, ma tra i due nacque una relazione che durò anni. “Per tutta la vita – racconta Niko – non ha mai rinunciato né a sua moglie né a noi. Ha coltivato due famiglie, con tutte le contraddizioni che questo comporta”. Contraddizioni che il figlio ha dovuto affrontare fin da piccolo, tra una normalità apparente e i segnali sempre più evidenti di un padre fuori dal comune. Come quella volta in macchina, quando alla radio passarono una delle sue canzoni. “Sembrava una voce familiare. Lui divenne improvvisamente serio, non disse nulla. Solo più tardi capii perché”.

    Il riconoscimento nel 1997

    Nel 1997 Toto Cutugno decise di riconoscerlo ufficialmente. Una scelta che, se da un lato dava finalmente un nome alla loro relazione, dall’altro apriva la porta a un’esposizione difficile da gestire per un ragazzo ancora in cerca di sé. “I compagni di scuola mi prendevano in giro. Le auto di lusso, gli autisti, Disneyland… erano elementi troppo vistosi in un contesto normale. Eppure per me era tutto confuso. Quando veniva a trovarmi era come Babbo Natale: portava regali, poi spariva”.

    Tutto in un libro autobiografico

    Quell’infanzia a metà, segnata da assenze e apparizioni luminose, Niko l’ha raccontata nell’autobiografia Fino all’ultimo respiro. Oggi ha 36 anni, una compagna e una professione che lo appassiona: è fondatore di un progetto di crescita personale legato alla respirazione. “Ho fatto pace con molte cose. Ma col tempo ho capito una verità amara: spesso ti manca di più chi nella tua vita c’è stato di meno. Non è logico, ma è sincero”.

    Fu lui a consegnare le ceneri dopo la cremazione

    Anche nel momento dell’addio, Niko ha voluto esserci: “Ha chiesto di essere cremato. Sono stato io a portare le sue ceneri a casa di sua moglie”. Un gesto silenzioso, carico di significato. Come la vita che ha vissuto: tra il clamore della musica e le ombre di un amore diviso.

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      Personaggi e interviste

      Per Denny Mendez la sua è una carriera senza rimpianti: “Non rinnego nulla”

      La ex Miss Italia dalle radici dominicane e oggi attrice affermata, ripercorre la sua carriera con orgoglio. Mentre molti attori tendono a nascondere il loro passato nella soap “Un Posto al Sole”, lei lo rivendica con fierezza. Scopriamo la sua storia, dalle origini dominicane alla consacrazione nel mondo del cinema, passando per il ruolo che ha segnato il suo debutto televisivo.

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        Nata a Santo Domingo, la sua vita ha preso una svolta decisiva quando, all’età di otto anni, si è trasferita in Italia. Nonostante il successo e la notorietà, il legame con la sua terra d’origine è rimasto saldo: “Mi tengo sempre informata su ciò che accade a Santo Domingo, non solo per le sue meravigliose spiagge, ma anche per le questioni sociali e politiche. Le mie radici sono parte di me.” Una dichiarazione che sottolinea quanto la sua identità multiculturale sia una ricchezza e una fonte d’ispirazione per il suo percorso artistico.

        Da Miss Italia al grande schermo: una carriera costruita con determinazione

        Nel 1996, Denny Mendez ha fatto la storia diventando la prima Miss Italia di origini non europee. Un traguardo importante, ma che non ha definito interamente la sua carriera. Lontana dagli stereotipi, ha deciso di mettersi alla prova nella recitazione: “Non è obbligatorio che una Miss Italia diventi attrice, ma io ho scelto di intraprendere questo cammino con impegno e studio. Ho iniziato con il teatro, il miglior modo per imparare davvero.”

        Quella prima volta in tv

        La sua prima esperienza televisiva è stata accanto a un gigante del cinema italiano, Nino Manfredi, nella serie “Chiaroscuro”. Ma il vero trampolino di lancio è stato un altro: Un Posto al Sole. Mentre alcuni attori tendono a minimizzare il loro passato nella storica soap italiana, Denny Mendez ne va fiera: “La produzione di Un Posto al Sole è una macchina da guerra. Devi lavorare tantissimo sui tempi e sulla memoria. Mi dispiace che alcuni colleghi se ne vergognino, per me è stato un passaggio fondamentale nella mia crescita artistica.”

        Era Barbara

        Nella soap interpretava Barbara Cifariello, una ragazza italo-dominicana con una storia intensa e coinvolgente. Il suo personaggio viveva con il nonno Gennaro (interpretato da Antonio Allocca) e si trovava coinvolta nelle vicende di Guido, interpretato da Germano Bellavia.

        Oggi cinema e impegno sociale

        Attualmente, Denny Mendez è tra i protagonisti del film Global Harmony di Fabio Massa, un progetto che tratta temi importanti come la cooperazione e i diritti umani. L’attrice ha espresso grande entusiasmo per questa produzione: “Io sono sempre dalla parte degli outsider. Global Harmony è un film indipendente, ma con un messaggio forte e universale. Credo sia importante raccontare storie che possano sensibilizzare il pubblico.”


        La Mendez ha affrontato la sua carriera con determinazione e senza vergognarsi delle sue origini o delle sue scelte professionali. Da Miss Italia a Un Posto al Sole, fino al cinema d’autore, ha dimostrato che il successo si costruisce con talento e dedizione. E per chi ancora pensa che una soap non sia un trampolino di lancio valido, Denny ha una risposta inequivocabile: “Io ne vado fiera!”

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          Droga, sesso e per nulla rock’n’roll: su Diddy ora si sfoga la sua ex Cassie

          Cassie Ventura, incinta e con voce rotta dall’emozione, ha testimoniato contro Sean “Diddy” Combs nel processo che lo vede imputato per traffico sessuale e associazione a delinquere. Un racconto scioccante di abusi fisici, psicologici e sessuali durati oltre dieci anni. In questo articolo ripercorriamo le accuse, le dinamiche tossiche e l’impatto mediatico di una vicenda che scuote il mondo dello spettacolo americano.

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            Lo scorso 13 maggio 2025, Cassie Ventura — 38 anni, popstar e storica ex di Sean Combs, noto come Diddy — ha preso posto al banco dei testimoni nel tribunale federale di Manhattan. L’artista, visibilmente incinta e con voce tremante, ha rivelato dettagli scioccanti sulla relazione decennale con il magnate dell’hip hop, oggi in carcere con accuse pesantissime: traffico sessuale e associazione a delinquere. Il rischio per lui? L’ergastolo.

            “Mi picchiava se facevo una faccia sbagliata”: l’orrore quotidiano

            La testimonianza di Cassie non lascia spazio a interpretazioni: percosse, umiliazioni, manipolazione mentale. «Mi colpiva in testa, mi trascinava, mi prendeva a calci», ha raccontato. «Se facevo una faccia sbagliata, venivo colpita in viso. Avevo bozzi in fronte». Ma ciò che la distruggeva davvero era il controllo psicologico. «Mi faceva sentire che l’unica cosa buona in me fosse il sesso. Mi umiliava se non volevo». Diddy imponeva persino scelte estetiche: «Non gli piacevano certe acconciature, diceva che mi facevano sembrare troppo messicana».

            I “Freak-Offs”: sesso, droga e voyeurismo

            Uno dei passaggi più disturbanti riguarda i cosiddetti “Freak-Offs”, festini organizzati da Combs con escort, droga e dinamiche da film horror: «Mi faceva assumere droghe, mi costringeva a fare sesso con sconosciuti, guidava lui l’atto come se fossimo pupazzi». Cassie ha spiegato che ricorreva a sostanze pesanti per “anestetizzarsi”: «Non riuscivo a immaginare di fare tutto questo da sobria».

            Quando Diddy, nell’intimità, voleva essere chiamato “Pop Pop”

            Tra i momenti più grotteschi, il riferimento al nonno di Cassie. Alla risposta «Pop Pop», Diddy chiese che anche lui fosse chiamato così in contesti intimi. «All’epoca mi sembrava solo strano. Ora lo trovo disgustoso». Una dinamica che aggiunge uno strato di inquietudine a un rapporto già tossico.

            Droghe, armi e minacce: la pistola nella borsa

            Un altro episodio agghiacciante riguarda una serata in un locale di Los Angeles, quando Diddy le consegnò una pistola carica mentre lei era sotto effetto di funghi allucinogeni. «Avevo paura che esplodesse. Non capivo perché dovessi avere un’arma». Il controllo di Diddy non era solo mentale, ma anche fisico e armato.

            Il processo: cosa rischia davvero

            Tutto ha avuto inizio nel novembre 2023, con la denuncia di Cassie. Da lì si è aperta una valanga: blitz della polizia, perquisizioni nelle ville di Los Angeles e Miami (dove sono stati trovati oltre 1.000 flaconi di lubrificante, droghe e armi automatiche), arresto e custodia cautelare nel carcere di Brooklyn. Il sistema di presunti abusi sarebbe andato avanti per vent’anni e coinvolgerebbe decine di vittime, alcune delle quali minorenni.

            Dal silenzio alla giustizia

            La testimonianza di Cassie Ventura non è solo un atto d’accusa contro una delle icone dell’hip hop, ma anche un potente messaggio per tutte le donne intrappolate in relazioni tossiche. Oggi, Cassie si presenta al mondo con una nuova vita che cresce dentro di sé e la forza di chi ha deciso di non tacere più. Diddy, intanto, aspetta la sentenza di un processo che potrebbe segnare la fine definitiva della sua carriera e della sua libertà.

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              Personaggi e interviste

              L’attrice Olivia Munn e le molestie: “Mi offrirono una cifra a sette zeri per tacere, ma rifiutai”

              La vicenda mette in luce una pratica diffusa quanto controversa, spesso utilizzata per insabbiare abusi e molestie, proteggendo i colpevoli a scapito delle vittime.

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                E’ nota soprattutto per ruoli in The Newsroom, X-Men: Apocalisse e New Girl. L’attrice Olivia Munn ha rivelato un episodio scioccante durante il podcast Reclaiming di Monica Lewinsky. L’attrice ha raccontato di aver subito molestie su un set cinematografico e di aver ricevuto un’offerta a sette cifre per firmare un accordo di riservatezza (NDA) che l’avrebbe obbligata a mantenere il silenzio. Nonostante l’ingente somma, Munn ha rifiutato, temendo che accettare avrebbe compromesso la sua credibilità e la sua voce nei movimenti #MeToo e Time’s Up. La pratica degli NDA per insabbiare casi di molestie è stata poi vietata in California decisione che ha rafforzato la sua convinzione di aver fatto la scelta giusta.

                Olivia Munn e la sua battaglia contro il cancro

                Oltre alla sua coraggiosa presa di posizione sulle molestie, Olivia Munn ha recentemente condiviso – anche sui social – un’altra dolorosa esperienza. La sua lotta contro il cancro al seno. L’attrice ha rivelato che, nonostante test genetici negativi, nel 2023 le è stato diagnosticato un tumore. Da allora, ha subito quattro interventi chirurgici, tra cui una doppia mastectomia. “Sono passata dal sentirmi completamente bene un giorno a svegliarmi in un letto d’ospedale dopo un intervento chirurgico di 10 ore“, ha raccontato su Instagram. Munn ha ringraziato il compagno, il comico John Mulaney, per il suo supporto costante e per averle reso il recupero più sopportabile, mettendo sempre accanto a lei le foto del loro figlio Malcolm.

                Una donna forte e coraggiosa

                La vicenda delle molestie ha rappresentato per Munn una sfida etica: rifiutare una somma considerevole per non compromettere la sua integrità. “Sentivo che era sbagliato firmare“, ha dichiarato, aggiungendo che, nonostante la rabbia iniziale, ha imparato l’importanza di ponderare le proprie scelte. La sua decisione di non cedere al silenzio e la sua apertura sulla malattia hanno sottolineto la sua straordinaria forza, rendendola un esempio di resilienza e determinazione.

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