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Personaggi e interviste

Ursula Corberó, la “Tokyo” de La Casa di Carta, mostra il pancione: aspetta un figlio da Chino Darín

L’attrice spagnola ha annunciato la gravidanza via Instagram con un post ironico: “Non è intelligenza artificiale”. A 36 anni, la star che ha conquistato il mondo con la sua “Tokyo” è pronta al ruolo più importante: diventare madre.

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    Dal set di una rapina globale al palco della vita reale. Ursula Corberó, l’indimenticabile Tokyo della serie La Casa di Carta, ha sorpreso i fan mostrando il pancione sui social. Un annuncio diretto, senza filtri, accompagnato dalla didascalia che ha strappato sorrisi: «Non è intelligenza artificiale».

    Il padre del bambino è l’attore argentino Chino Darín, figlio del celebre Ricardo, con cui Ursula fa coppia fissa dal 2016. Una relazione solida, lontana dai riflettori più invadenti, che oggi si apre a un nuovo capitolo.

    Sorridente, con le mani sul ventre e lo sguardo che dice tutto, Corberó si è mostrata raggiante nelle immagini condivise con i suoi quasi 15 milioni di follower. La notizia è diventata immediatamente virale, con auguri da fan e colleghi: da Álvaro Morte, il “Professore”, a Najwa Nimri, la spietata Alicia Sierra, la banda di Netflix si è virtualmente stretta intorno alla futura mamma.

    Per la trentaseienne catalana, che dopo il fenomeno globale di La Casa di Carta ha consolidato la sua carriera tra cinema internazionale e moda, questa è la prima gravidanza. Un passo privato che si trasforma in evento pubblico, com’è inevitabile quando il volto in questione è quello di una delle attrici più riconoscibili della scena europea.

    Il prossimo colpo, insomma, non sarà in banca ma in famiglia: Tokyo sta per diventare mamma.

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      Kasia Smutniak nel mirino dei cattolici polacchi: «È favorevole all’aborto, non può interpretare la Vergine Maria»

      Il regista australiano ha iniziato le riprese in Italia del sequel della Passione di Cristo. La scelta di Kasia Smutniak come Madonna ha scatenato la destra polacca, che contesta le sue posizioni pro-choice. Il Pis, partito del presidente Duda, ha scritto alla produzione per protestare.

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        «E’ favorevole all’aborto, non può interpretare il ruolo della Vergine Maria». questa la polemica che ha investito l’attrice Kasia Smutniak, finita nel mirino dei cattolici tradizionalisti della Polonia, Paese di cui è originaria. 

        Il regista e attore Mel Gibson ha affidato a Smutniak il ruolo della madre di Gesù nel film «La resurrezione», seguito della «Passione di Cristo» diretto nel 2004 dalla star australiana. Le riprese sono già iniziate e – come nel caso della «Passione» – si svolgeranno in Italia, a Cinecittà, a Matera e in Puglia. Anche per questo Mel Gibson ha inserito nel cast nomi del cinema italiano:  Riccardo Scamarcio vestirà i panni di Ponzio Pilato mentre – per l’appunto – per Maria è stata scelta Kasia Smutniak, polacca di origine ma che in Italia ha percorso quasi tutta la sua carriera.  

        La scelta, tuttavia, non è andata a genio all’ala più tradizionalista dei cattolici di Polonia. Ad accendere le polveri è stato il sito PolskiiRadi.pl con queste parole: «Non è un mistero che Smutniak abbia pubblicamente sostenuto il diritto all’aborto, criticando in più occasioni le leggi della Polonia e ritenendole un pericolo per i diritti delle donne». I media conservatori ritengono dunque incompatibili queste opinioni con il ruolo di un personaggio sacro come la Madonna. Più avanti di tutti si è spinto il Pis, il partito di destra a cui appartiene il presidente della repubblica Andrej Duda, ha scritto alla produzione del film protestando.   

        In Polonia l’aborto è consentito ma la legge che lo regola è tra le più restrittive d’Europa. L’interruzione della gravidanza è infatti permessa solo quando sono a rischio la salute e la vita della donna. O quando questa è rimasta vittima di uno stupro. Queste restrizioni hanno indotto numerose donne polacche a rivolgersi a cliniche all’estero per vedersi garantiti l’aborto e la loro libera scelta.  

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          Sabrina Carpenter conquista il Saturday Night Live: la parodia irresistibile di Taylor Swift fa impazzire il pubblico

          La nuova regina del pop ironico colpisce ancora: tra autoironia, talento e riferimenti a Swift, Sabrina Carpenter trasforma il palco del SNL in un momento virale da milioni di visualizzazioni.

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            Sabrina Carpenter non sbaglia un colpo. Dopo aver scalato le classifiche con “Espresso” e “Please Please Please”, la giovane popstar americana ha conquistato anche il pubblico del Saturday Night Live, dove è stata ospite il 18 ottobre. Per l’occasione, ha presentato una versione comica di “The Fate of Ophelia”, brano inedito reinterpretato come una parodia di Taylor Swift, mescolando musica, sketch e battute autoironiche. Un momento che ha fatto ridere, cantare e applaudire uno studio intero.

            La parodia che diventa omaggio

            Più che una presa in giro, la performance è sembrata un tributo affettuoso. Sabrina ha giocato con i cliché del “Taylor-verse”: melodie drammatiche, testi pieni di ex e luci da arena romantica. Con il suo stile ironico e un’imitazione perfetta del tono e delle movenze di Swift, Carpenter ha trasformato la canzone in un piccolo show teatrale. Il pubblico in sala è esploso in risate e applausi, mentre i fan su X e TikTok hanno immediatamente consacrato il numero come uno dei momenti migliori della stagione.

            L’anti-diva che piace a tutti

            Sabrina Carpenter, 25 anni appena compiuti, si conferma una delle popstar più amate della sua generazione: brillante, spiritosa e lontana dai canoni della diva intoccabile. Sa prendersi poco sul serio, e proprio per questo conquista. Il suo mix di leggerezza, ironia e talento autentico è diventato il marchio di fabbrica che le ha permesso di passare da stella Disney a icona pop internazionale.
            E dopo il Saturday Night Live, è chiaro che Sabrina non è più solo “la promessa del pop”: è la popstar che riesce a far ridere anche mentre canta d’amore — proprio come una moderna Taylor Swift con il senso dell’umorismo.

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              Fiorello ironizza su Sinner e Vespa: “Si allena col suo poster come bersaglio! In famiglia strappano i suoi libri”

              A La Pennicanza su Rai Radio2, Fiorello scherza sul caso che ha opposto Bruno Vespa e Jannik Sinner, dopo le critiche del giornalista al campione altoatesino per la rinuncia alla Coppa Davis. “Si allena con la sua foto come bersaglio”, ha detto il comico, tra battute, imitazioni e finti messaggi dal salotto di “Porta a Porta”.

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                Fiorello non perde occasione per trasformare la cronaca in comicità. Nella puntata del 24 ottobre de La Pennicanza, il morning show di Rai Radio2 condotto con Fabrizio Biggio, lo showman ha ironizzato sul caso che da giorni agita tifosi e social: quello tra Jannik Sinner e Bruno Vespa.

                Tutto nasce dalle critiche del conduttore di Porta a Porta, che aveva commentato la rinuncia del tennista altoatesino alla Coppa Davis con un giudizio severo: “Perché un italiano dovrebbe tifare un tedesco che dice no alla Nazionale?”. Fiorello ha colto la palla al balzo e, nel suo stile, ha trasformato la polemica in una scenetta irresistibile.

                “Jannik si sta allenando… come bersaglio ha la foto di Bruno Vespa!”, ha detto tra le risate dello studio, fingendo una telefonata con il fratello del tennista, Mark Sinner. “In famiglia stiamo strappando i suoi libri — racconta il finto Mark —. Mia mamma aveva persino il poster e l’ultima mappa dei suoi nei… ora li ha buttati a terra e ci balla la rumba sopra!”.

                Il crescendo comico culmina con l’ultima battuta: “Domani andremo a cancellare anche il tatuaggio di Vespa che ha mamma sul polpaccio…”. Poi Fiorello inventa la risposta dello stesso Vespa: “Mi ha scritto: ‘Ho sentito la telefonata del tennista dai capelli color Trump… vi volevo dire che ho cambiato il titolo del mio nuovo libro. Si chiamerà… Crampi!’”.

                Nella stessa puntata, lo showman ha allargato il bersaglio della sua satira anche alla politica internazionale e nazionale. “Trump e Rutte dicono: ‘Roma compri le armi dagli Usa’. Non sanno che noi le prendiamo già da Mondo Convenienza!”, ha scherzato. E sui dazi: “Ora metteranno la tassa pure sul Moscow Mule!”.

                Non è mancata una stoccata al ministro Crosetto: “Ci rassicura: ‘Prepariamoci anche a difendere l’Italia’. Perfetto per iniziare un weekend sereno. Io ho il suo numero perché una volta avevo un problema di condominio: gli chiesi se aveva un carrarmatino invenduto… ma niente, era in riunione per i Tomahawk”.

                Tra tennis, politica e ironia al vetriolo, Fiorello conferma di essere l’unico capace di trasformare ogni polemica in uno show.

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