Personaggi e interviste
Via da Milano per amore della figlia Bianca, lo racconta Max Laudadio di Striscia
Andarsene da Milano per curare la figlia, affetta da una forna di otite legata all’inquinamento atmosferico. Uno degli storici inviati del tg satirico di Mediaset dice addio alla Madonnina.

Lui è senza dubbio uno degli inviati storici di Striscia la Notizia, uno di quelli che spesso ha pagato con la propria incolumità il coraggio di certi servizi con personaggi equivoci e truffaldini. Durante una sua recente intervista presso lo studio di Silvia Toffanin a Verissimo, ha raccontato alcuni dettagli inedito ai più della sua vita privata e, soprattutto, il rapporto con i suoi figli Bianca, Ina e Stanley. «I miei gioielli», così li definisce Laudadio, spiegando in studio come ha conosciuto la moglie Loredana e, come insieme, abbiano creato il loro progetto familiare allargato, adottando altri due ragazzi (dopo la loro figlia naturale Bianca).
Un matrimonio nel cuore dell’Africa
La chiacchierata con la Toffanin ha messo in luce svariati aspetti della vita privata dell’inviato di Striscia che, forse, in tanti non conoscevano nel dettaglio. Il giornalista ha raccontato: «Mia moglie Loredana e i miei figli sono la mia vera vita. Quando ho visto Loredana per la prima volta, ho detto “La voglio sposare”, lei è così razionale, rispetto a me… Mi colpì il suo pensiero, la sua testa. Ci siamo sposati in Namibia, in Africa, perché volevamo un matrimonio tutto nostro, non ci interessavano tante cerimonie: le nozze sono state celebrate sulla duna più alta del mondo. Quest’anno sono 20 di matrimonio».
In una piccola frazione montana per la salute di Bianca
Altro momento emozionante nella vita di Laudadio è stato certamente diventare genitore: «La paternità l’ho vissuta in modo pazzo come sempre. Nostra figlia Bianca è stata voluta fortemente da me e da Loredana: ci eravamo appena conosciuti ma decidemmo di diventare genitori dopo una settimana di fidanzamento. Quando la nostra bambina aveva un anno, da Milano ci siamo trasferiti in montagna perché lei aveva un’otite continuativa e, ora viviamo ancora lì, abbiamo traslocato in una casa in una frazione di Varese dove vivono 24 persone. Praticamente in un bosco. Abbiamo lasciato Milano. Ho fatto l’orto biologico durante la pandemia».
L’adozione di Ina
I suoi due figli adottivi, Ina e Stanley che considera un regalo della vita, sono un altro motivo di grabdissima gioia: «Abbiamo conosciuto Ina quando eravamo in ospedale con Bianca perché non stava molto bene. Accanto al suo letto c’era Ina, una ragazzina di 14 anni albanese che era ricoverata e che, dopo le dimissioni, sarebbe tornata nella casa famiglia in cui era cresciuta. Io e Loredana ci siamo così affezionati a Ina che abbiamo deciso di fare domanda per adottarla e così lei è diventata nostra figlia».
L’arrivo di Stanley
Stanley, invece,è arrivato tramite l’associazione che Max e Loredana ahanno fondato: lui, insieme ad altri ragazzi, lavorava nel loro bosco per metterlo a posto, controllare le piante e gli alberi. I due gli hanno chiesto se gli sarebbe piaciuto rimanere a vivere con loro e lui ha risposto di sì. Le pratiche per adottarlo sono durate circa due anni. Un giorno, Stanley ha raccontato ai genitori adottivi la sua vera storia: era scappato dal suo Paese attraversando il deserto e vedendo le peggio cose, in Africa, però, aveva anche lasciato una moglie e quattro figli: «Mi disse che voleva essere una persona migliore e, ora, i suoi figli sono tutti diplomati… quindi sono anche nonno».
Di origini calabresi
Max Laudadio, all’anagrafe Massimiliano Laudadio, è nato a Pistoia ma di origini calabresi, è stato autore di alcuni programmi per TMC2, Disney Channel nel 1999, e ha inoltre condotto programmi su Match Music. Attivo anche in radio, prima su Rai Radio 2 e in seguito su RTL 102.5.
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Personaggi e interviste
Nino D’Angelo vittima di una truffa online: «Non sono io, è l’intelligenza artificiale»
Il cantante napoletano denuncia un video deepfake e avvisa i fan: «Segnalatelo subito, non cascateci!». Un video falso circola in rete, con il volto e la voce di Nino D’Angelo ricreati dall’intelligenza artificiale. L’artista si rivolge ai carabinieri e invita i fan a non farsi ingannare.

«Lo vedete questo video? Non sono io, non è il mio volto. È stato creato con l’intelligenza artificiale». Nino D’Angelo rompe il silenzio e denuncia pubblicamente una truffa online che lo vede protagonista, o meglio, vittima inconsapevole. L’artista napoletano ha spiegato sui suoi profili social che un video, apparentemente autentico, è stato generato utilizzando un software di intelligenza artificiale per replicare il suo volto e la sua voce.
Un messaggio chiaro e diretto rivolto ai suoi fan: «Non sono io, mi dissocio totalmente da queste immagini e mi rivolgerò ai carabinieri». Nel video di denuncia, D’Angelo invita i suoi followers a non credere al contenuto e a segnalare immediatamente la truffa.
Il cantante ha già preso provvedimenti, segnalando l’accaduto alla Polizia Postale. «Sta girando sui social un video con il mio volto, creato con Intelligenza Artificiale. Non sono io e mi dissocio con fermezza dal contenuto. Cestinate questo video. Immediatamente», ha aggiunto, con tono preoccupato e deciso.
Il fenomeno dei deepfake, ovvero video falsi generati da algoritmi di intelligenza artificiale, è ormai una nuova frontiera delle truffe digitali. Sempre più personaggi pubblici si ritrovano coinvolti loro malgrado in queste ricostruzioni virtuali, che possono confondere il pubblico e mettere a rischio la loro reputazione.
Per Nino D’Angelo, però, la musica non cambia: «Non sono io, non cascateci».
Personaggi e interviste
Gabriella Pession e il dramma degli incendi: “Ferita che brucerà per sempre”
L’attrice ha raccontato la tragedia vissuta a Los Angeles, dove la sua abitazione è andata distrutta in un devastante incendio. Oltre alla casa, ha perso ricordi preziosi dei suoi primi anni da moglie e mamma. Dopo il successo de Il conte di Montecristo, l’attrice ha rilasciato un’intervista intensa parlando del dramma personale vissuto e della rinascita accanto al marito Richard Flood

Gabriella Pession, reduce dal grande successo della serie evento Il conte di Montecristo su Rai 1, ha condiviso un momento drammatico della sua vita. In un’intervista a DiPiù Tv, l’attrice ha raccontato il dolore per i devastanti incendi che hanno colpito Los Angeles, distruggendo la sua abitazione.
“Tutti noi sapevamo della cosiddetta stagione dei roghi, ma questa volta è scoppiata a gennaio ed è stata completamente fuori controllo. Tutt’oggi l’aria è tossica, un disastro, sono addolorata”, ha dichiarato la Pession. L’incendio non ha solo ridotto in cenere la casa, ma ha portato via anche ricordi preziosi legati ai suoi primi anni da moglie e madre. Una ferita che, come ha ammesso, “brucerà per sempre”.
Una nuova vita accanto a Richard Flood
Nonostante il dolore, Gabriella Pession ha trovato la forza di andare avanti grazie al sostegno del marito, l’attore irlandese Richard Flood, conosciuto sul set della serie internazionale Crossing Lines. La loro storia d’amore è iniziata dopo la fine della relazione con Sergio Assisi, suo partner nella celebre serie Capri. Nel 2014 è nato il loro figlio Giulio e, poco dopo, la coppia si è sposata a Roma.
“Io e mio marito siamo diversissimi. Io passionale, vulcanica ed emotiva, lui riflessivo, sensibile, taciturno. Eppure facciamo lo stesso cammino di vita”, ha raccontato l’attrice, descrivendo il loro viaggio personale che li ha portati a vivere per un periodo a Los Angeles prima di stabilirsi a Roma. Nonostante l’amore per la città californiana, la tragedia dell’incendio ha lasciato un segno profondo.
Il talento di Gabriella Pession
Oltre alla sua vita privata, l’attrice continua a brillare sul piccolo schermo. Protagonista di serie di successo come Capri, La porta rossa e Crossing Lines, Gabriella ha recentemente conquistato il pubblico ne Il conte di Montecristo, dove ha interpretato il ruolo della cinica Ermine Danglars. Un personaggio distante anni luce dalla sua vera personalità, ma che le ha permesso di mostrare tutta la sua versatilità.Un talento indiscusso e una forza interiore che rendono Gabriella Pession una delle attrici più amate del panorama televisivo italiano
Personaggi e interviste
Riuscirà mai Chiara Ferragni a tornare nell’olimpo, rimettendo in volo la sua Fenice?
Chiamandosi Fenice, la sua società dovrebbe essere in grado di risorgere dalle proprie ceneri. Chissà se nella realtà dei fatti saprà ritornare ai fasti di un tempo, dopo i famosi problemi legati ai pandori…

La metà di marzo: questa è la data che la Ferragni e il suo team considerano di primaria improtanza. Per rinascere dopo lo scandalo del Pandoro, la Fenice srl entro il 15 del mese prossimo dovrebbe convocare l’assemblea degli azionisti della società che gestisce i marchi di moda dell’imprenditrice. Azione basilare per dare il via libera al bilancio del 2023. Infatti il rendiconto econonico non è stato ancora approvato proprio a causa del chiacchieratissimo Pandorogate e all’aumento di capitale occorrente per rimettere a posto conti e patrimonio.
Una perdita da alcuni milioni di euro
L’esercizio del 2023 dovrebbe chiudersi in perdita per qualche milione di euro. Un “rosso” determinato da diversi fattori, tutti comunque riconducibili allo scandalo del Pandoro: dalla sanzione da 400mila euro dell’Antitrust per pratica commerciale scorretta, al netto calo dei ricavi legato anche al danno reputazionale, passando per tutta una serie di cause e contenziosi.
Quella sottile (ma fondamentale) linea rossa
L’amministratore unico della società Claudio Calabi, chiamato a rimettere in sesto Fenice anche alla luce delle forti tensioni tra gli azionisti, lo scorso novembre è stato costretto a registrare tutta una serie di accantonamenti prudenziali che hanno contribuito a trasformare nel tanto temuto colore porpora l’ultima riga di conto economico, quella che più conta.
Quando c’era lei…
La ripatrimonializzazione, stimabile in qualche milione, è a questo punto necessaria perché le perdite hanno consumato per oltre un terzo il capitale sociale. Nel 2022 Fenice srl, all’epoca ancora guidata dall’ad Ferragni, aveva realizzato utili per 3,4 milioni e ricavi per 14,3 milioni. Da allora, però, “grazie” alla vicenda dei pandori benefici, molte cose sono cambiate. Da qui la necessità di riformulare la società con un’assetto ridotto. Senza più il peso dell’affitto degli uffici di via Turati a Milano (lasciati a fronte del pagamento di una piccola penale), i costi complessivi da sostenere appaiono più facilmente gestibili.
La ricapitalizzazione appare più che mai necessaria
A decidere le sorti della società saranno i soci convocati in assemblea. La parola passerà quindi a Paolo Barletta, fino allo scorso autunno presidente e, ad oggi, primo azionista al 40% tramite Alchimia, seguito dalla stessa Ferragni con la cassaforte Sisterhood. Senza dimenticare il socio di minoranza Pasquale Morgese. Sono loro tre che dovranno decidere se vale la pena aprire il portafogli per tenere in vita la società. Senza aumento di capitale, il futuro di Fenice potrebbe essere molto incerto…
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