Connect with us

Speciale Festival di Sanremo 2025

Il televoto che non ha funzionato e la rabbia dei fan: aveva vinto Brunori?

Sanremo 2025 si è concluso con la vittoria di Olly, ma per molti spettatori il verdetto lascia più di un dubbio. Post inferociti, screenshot di voti non andati a buon fine, proteste e sospetti: il pubblico calabrese che sosteneva Brunori Sas non ci sta e solleva un polverone sui presunti disservizi nel televoto. C’è stato un blackout? Un errore? O un’ingiustizia?

Avatar photo

Pubblicato

il

    La sensazione, tra i sostenitori di Brunori Sas, è di essere stati scippati di un sogno. Una rabbia crescente che, a distanza di giorni dalla finale, non accenna a spegnersi.

    Non si tratta solo di delusione per la sconfitta, perché perdere fa parte del gioco. Quello che fa infuriare è il modo in cui è maturata questa vittoria, con anomalie e malfunzionamenti del sistema di voto che hanno lasciato aperta una ferita difficile da rimarginare.

    I dati parlano chiaro. Fino a pochi minuti dalla chiusura del televoto, il cantautore cosentino sembrava destinato a trionfare. Con la sua intensa e poetica L’albero delle noci, Brunori aveva conquistato la classifica di giovedì sera, dominando sia nel voto delle radio sia in quello del pubblico da casa, con un distacco netto: 35% per lui, 26% per Olly.

    Anche nella serata finale Brunori si era confermato ai vertici della classifica, e tutto lasciava pensare che avrebbe avuto un ruolo determinante nel rush finale. Poi, all’improvviso, il ribaltone. Quando la competizione si è ristretta ai cinque finalisti, il più votato è stato Lucio Corsi. A quel punto la speranza per Brunori era concreta: forte del sostegno accumulato nelle votazioni precedenti, i suoi fan erano pronti a spingerlo alla vittoria definitiva.

    Ma qualcosa è andato storto. Nel giro di pochi minuti Olly ha superato sia Brunori che Corsi, imponendosi con un margine che, visti i dati precedenti, suona quanto meno strano.

    L’anomalia del televoto: troppi voti non sono andati a buon fine

    E qui arriva la parte che più fa discutere: il televoto ha davvero funzionato correttamente?

    La notte della finale, sui social è esplosa la protesta: centinaia di persone hanno denunciato l’impossibilità di esprimere il proprio voto. Messaggi di conferma che non arrivavano, tentativi falliti, errori inspiegabili. In tantissimi hanno postato screenshot con l’avviso di “votazione chiusa”, pur avendo inviato la loro preferenza ben prima del termine stabilito.

    A Cosenza e dintorni, il malcontento è montato rapidamente. Nel locale Mood, a Rende, circa 300 persone si erano radunate per sostenere Brunori e televotare, ma la maggior parte di loro non è riuscita a mandare il proprio voto.

    “Confermo, tantissime persone che conosco, amici, familiari, non sono riusciti a votare”, ha raccontato Marco Verteramo, direttore artistico del locale. “Io stesso ho provato e ho avuto difficoltà. Quella sera al locale c’era aria di festa per tifare Brunori e non è scoppiata la polemica, ma nelle ore successive si è cominciato a prendere atto che moltissimi non erano riusciti a votare.”

    Difficile pensare a una semplice coincidenza. Troppe segnalazioni, troppi voti non registrati, troppa rabbia diffusa per essere un episodio isolato.

    La risposta della Rai e i dubbi che restano

    La Rai, di fronte alla bufera, ha cercato di spegnere l’incendio con una nota ufficiale. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, i problemi nella ricezione dei messaggi di conferma sarebbero stati causati dalla congestione del sistema nei momenti di picco. Tuttavia, ha assicurato che tutti i voti validi sono stati regolarmente conteggiati.

    Ma per i fan di Brunori, la spiegazione non basta. Cosa sarebbe accaduto se il televoto avesse funzionato correttamente? Quanti voti sono andati persi?

    In un festival dove il televoto rappresenta il 34% del peso totale del giudizio, un numero anche relativamente piccolo di voti mancanti avrebbe potuto cambiare il destino della gara.

    E allora, la domanda resta sospesa nell’aria: Olly ha vinto perché il pubblico lo ha premiato o perché a qualcuno non è stato permesso di esprimersi?

    Un finale che lascia l’amaro in bocca

    Brunori Sas, dal canto suo, non ha alimentato la polemica, scegliendo di mantenere un profilo basso. Ma il suo pubblico no. Perché la Calabria aveva visto nel suo successo una vittoria per tutta la regione, un riscatto per una terra spesso trascurata.

    E perdere così, in modo così controverso, fa male.

    Sanremo, da sempre, è la casa delle polemiche, e questa edizione non fa eccezione. Ma questa volta il dibattito non riguarda solo una classifica discutibile o un televoto influenzato da trend social. Questa volta c’è il sospetto che il sistema abbia tradito il pubblico.

    Forse non sapremo mai cosa è successo davvero dietro le quinte di questa edizione. Ma una cosa è certa: i fan di Brunori non dimenticheranno facilmente.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Speciale Festival di Sanremo 2025

      Quando Sanremo si trasforma in una sitcom, con Bresh nel ruolo principale!

      Duetto con Cristiano De Andrè da rifare tre volte, backstage infuocato, bodypack volanti e amici in after party a petto nudo: il Festival di Bresh è stato più un reality che una gara canora.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Se Sanremo fosse una serie TV, quella di Bresh sarebbe stata la puntata più movimentata. Ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, il rapper genovese ha raccontato la sua indimenticabile (per vari motivi) esibizione alla serata cover del Festival 2025. Il duetto con Cristiano De André sulle note di Creuza de mä? Ripetuto ben tre volte. Prima per un microfono spento. Poi per un bodypack caduto. Infine, probabilmente, per un esaurimento collettivo dietro le quinte.

        “Conti voleva andare spedito, ma non poteva”

        Dopo il secondo fallimento tecnico, Bresh racconta: “C’è stato un tafferuglio serio alla genovese, abbastanza sanguigno”. Dietro le quinte, tra un cavo e una bestemmia, pare che i toni si siano alzati. Il commento sul conduttore Carlo Conti è tutto un programma: “Voleva andare spedito, ma non poteva. I suoi capelli sono diventati bianchi in un attimo”. Capelli che, per dovere di cronaca, erano già piuttosto bianchi da anni.

        L’importante è il gruppo, anche se viene in after, senza maglia

        A rendere la settimana sanremese ancora più surreale ci hanno pensato gli amici di Bresh, portati a Sanremo come una vera squadra di calcio. “Quindici persone, solo numeri 10”, ha detto. La sua fidanzata Elisa Maino? Presente. L’appartamento affittato per il clan? Pagato da lui. E la dirigenza Sony a colazione? Costretta ad assistere all’arrivo di amici in modalità “post-rave a torso nudo”. Se questo non è spirito ligure, non sappiamo cosa lo sia.

        Nessun interesse per l’hype, solo vacanza e caos

        Bresh ha tenuto a precisare che i suoi amici “non gliene fregava un ca**o di niente dell’hype”. Nessuna voglia di apparire, solo relax. E magari un po’ di caos organizzato. Per lui, la vera vittoria è stata portarsi dietro un pezzo di casa, tra focaccia e after party, microfoni difettosi e discussioni tra fonici e autori.

        Ariston, ovvero… il bello dell’imprevisto

        Alla fine, la terza esibizione è andata. Bresh e De André hanno salvato la performance e fatto pace con l’audio. Ma a rimanere nella storia non sarà l’intonazione, bensì il dietro le quinte. Dove Conti perdeva la pazienza – forse anche un paio di diottrie – e Bresh faceva del Festival la sua personale vacanza collettiva. A Sanremo si viene per la musica, sì, ma anche per ricordare che l’imprevisto è il vero spettacolo.

          Continua a leggere

          Speciale Festival di Sanremo 2025

          Sanremo dice addio al Festival? La Rai punta su Torino per la rivoluzione della musica italiana

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Per decenni, dire “Sanremo” ha significato dire “Festival della Canzone Italiana”. Ma questa associazione potrebbe presto diventare un ricordo. La decisione del Comune di Sanremo di indire una gara per l’organizzazione del Festival ha fatto infuriare la Rai, che ora lavora a un piano alternativo: portare la kermesse in un’altra città, trasformandola in un evento musicale senza più radici liguri.

            Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, la Rai starebbe valutando Torino come nuova sede della manifestazione. Il capoluogo piemontese, già apprezzato per l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest nel 2022, sarebbe la location perfetta per garantire continuità all’evento. Il cambio di città porterebbe con sé anche un cambio di nome: non più “Festival di Sanremo”, bensì “Festival della Musica Italiana”.

            La decisione è tutt’altro che definitiva, ma la tensione tra la Rai e il Comune di Sanremo è ormai evidente. Il servizio pubblico attende di conoscere i dettagli della delibera con cui la città ligure ha istituito il bando di gara, ma nel frattempo sta lavorando per garantirsi un’alternativa sicura, senza più il rischio di restare senza casa.


            Sanremo vuole più soldi, la Rai si guarda intorno

            Alla base dello scontro c’è una questione economica: il Comune di Sanremo ha alzato la base d’asta per la concessione della manifestazione a 6,5 milioni di euro l’anno, rispetto ai 5 milioni dell’attuale accordo. Oltre a questo, la nuova convenzione impone alla Rai l’obbligo di realizzare altri quattro programmi televisivi in città, ampliando l’impegno economico dell’azienda.

            Queste condizioni non sono piaciute ai vertici di Viale Mazzini, che hanno deciso di studiare un’alternativa. L’ipotesi di spostare l’evento a Torino non è campata in aria: la città piemontese dispone di strutture moderne e di un’esperienza recente nell’ospitare eventi musicali di caratura internazionale.

            Ma la questione è anche politica e legale. Il Comune di Sanremo ha preso questa decisione dopo che il TAR della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai, rendendo necessaria una gara pubblica. Il prossimo 22 maggio si discuterà il ricorso al Consiglio di Stato, ma la Rai non può permettersi di aspettare passivamente il verdetto.


            Cosa succederà ora?

            L’idea che il Festival possa abbandonare Sanremo dopo oltre 70 anni lascia increduli molti appassionati di musica e televisione. La Rai, dal canto suo, non può rinunciare a un evento che genera un giro d’affari enorme, con oltre 65 milioni di euro di raccolta pubblicitaria solo nell’ultima edizione.

              Continua a leggere

              Speciale Festival di Sanremo 2025

              Marco Masini e Fedez, la verità su Sanremo: «Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»

              Marco Masini torna a parlare del suo Sanremo e del duetto con Fedez, tra critiche, censure e rinascita artistica. «Bella stronza? Abbiamo portato a casa un risultato incredibile». Nel podcast del rapper, il cantautore ripercorre la sua carriera tra accuse di sessismo, istigazione alla violenza e il periodo in cui era stato messo da parte dall’industria musicale. «Ma tutto passa, come le polemiche sui social».

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                La partecipazione di Marco Masini a Sanremo 2025 al fianco di Fedez ha acceso un dibattito acceso ancora prima che i due salissero sul palco dell’Ariston. La scelta della cover da eseguire nella serata dei duetti, Bella stronza, ha scatenato polemiche per il suo testo diretto, accusato negli anni di essere sessista e misogino. A questo si è aggiunto il gossip, con i più maliziosi che hanno collegato la scelta della canzone alla situazione sentimentale del rapper, reduce dalla rottura con Chiara Ferragni.

                Ora, a distanza di settimane, Masini ha ripercorso quell’esperienza nel podcast Muschio Selvaggio, condotto da Fedez e Mr Marra, parlando non solo del Festival, ma anche della sua carriera, delle accuse che lo hanno segnato e del suo lungo periodo di allontanamento dall’industria musicale.

                «Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»

                Durante l’intervista, Masini ha difeso il brano portato a Sanremo, sottolineando il successo ottenuto: «Eravamo soli contro tutti e abbiamo portato a casa un bellissimo risultato. Ma poi l’abbiamo portato a casa dopo, perché è l’unica cover che oggi è in classifica». Un’affermazione che sottolinea come, al di là delle critiche, la canzone abbia conquistato il pubblico, raggiungendo i vertici dello streaming e delle radio.

                Il cantautore ha poi ripercorso i suoi esordi, ricordando il Festival del 1990, quando vinse tra le Nuove Proposte con Disperato. «È stato pazzesco, perché in un attimo mi sono ritrovato da musicista e autore per altri artisti a essere sul palco di Sanremo davanti a dieci milioni di persone».

                Ma quel successo segnò anche l’inizio di un periodo complicato, fatto di censure e accuse pesanti. Disperato, infatti, venne attaccata per i suoi riferimenti considerati espliciti e Masini fu accusato addirittura di istigazione alla droga e alla violenza.

                Le censure e il periodo nell’ombra

                Se gli anni ‘90 furono segnati da una serie di hit di successo, la situazione cambiò dopo la vittoria sanremese del 2004 con L’uomo volante. Da lì in poi, Masini si trovò sempre più isolato nel panorama musicale, fino a scomparire quasi del tutto dalle scene. «Per un periodo nessuno mi chiamava più, ero stato messo ai margini. Ma nella mia mente c’era la convinzione che comunque queste cose passano, come passa una notizia sui social: oggi ti travolgono, domani c’è già qualcos’altro».

                Nel tempo, l’artista ha imparato a vedere le cose con più distacco e a rimettersi in gioco. A Fanpage aveva spiegato: «Bisogna evitare il vittimismo. È sbagliato attribuire tutte le colpe agli altri. Il nemico più grande da fermare sei tu stesso. Devi lavorare su di te, senza farti prendere dal panico».

                Oggi Marco Masini è tornato protagonista, con una carriera che continua a rinnovarsi e una nuova generazione di fan che lo riscopre. Sanremo, nonostante le polemiche, è stato un punto di svolta e il duetto con Fedez ha dimostrato che il suo repertorio è ancora attuale. Critiche o meno, la musica ha vinto.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù