Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo 2025, Carlo Conti annuncia i duetti ufficiali: tra grandi tributi, sorprese e qualche rischio, la serata delle cover promette scintille
Brunori Sas porta Lucio Dalla a Sanremo 2025 nella serata delle cover, tra grandi tributi e duetti sorprendenti: Carlo Conti ufficializza le coppie del venerdì sera con un cast che spazia dai cantautori italiani come De André, Battisti e Pino Daniele fino ai successi internazionali di Adele e Simon & Garfunkel. Accostamenti inediti, sfide vocali e scelte imprevedibili caratterizzano una scaletta che punta tutto sulla musica d’autore e sulle interpretazioni pure, senza l’abuso di featuring. A condurre la serata accanto a Conti, Mahmood e Geppi Cucciari

Ora è ufficiale: la serata delle cover e dei duetti di Sanremo 2025 ha il suo cast definitivo. L’annuncio è arrivato direttamente da Carlo Conti, che ieri, in collegamento con il Tg1 delle 13.30, ha svelato tutte le coppie che saliranno sul palco dell’Ariston venerdì 14 febbraio. Una conferma che ha tolto ogni dubbio sulle voci circolate nelle ultime settimane e che ha rivelato qualche sorpresa inattesa.
“Due canteranno Pino Daniele, due brani saranno di Fabrizio De Andrè, due brani in qualche modo di Franco Califano, ci sarà Battisti, ci saranno tante belle canzoni, in una serata che quest’anno è fuori gara. La serata cover sarà una festa della musica, tanto è vero che alcuni degli artisti in gara hanno deciso di fare il duetto insieme”. Parlando delle canzoni in gara: “Le 30 canzoni le ritengo tutte meritevoli di stare su quel palco, con tante sonorità diverse, tanti sapori diversi. Mi dispiace solo che non sia rappresentato quest’anno il rock. Ma è sempre difficile portarlo al festival”.
Prima di arrivare ai duetti, Conti ha voluto sottolineare un’altra novità di questa edizione: i due premi alla carriera, che quest’anno andranno a Iva Zanicchi, per celebrare i 60 anni dal suo primo Sanremo, e a Antonello Venditti, riconosciuto come uno dei grandi cantautori italiani. Due riconoscimenti che, a detta dello stesso Conti, sono stati comunicati ai diretti interessati solo poche ore prima.
Poi, la notizia più attesa: le coppie della serata delle cover. Sei artisti in gara hanno deciso di duettare tra loro, mentre gli altri hanno scelto compagni esterni. Il Festival di Sanremo, da anni terreno fertile per collaborazioni discutibili e fit forzati, questa volta sembra voler riportare l’attenzione su duetti veri, in cui l’incontro tra le voci può realmente fare la differenza.
Tra le scelte più attese c’è quella di Giorgia e Annalisa, che si cimenteranno con Skyfall di Adele. Un pezzo difficile, che richiede precisione, potenza ed estensione vocale: due voci tra le più raffinate del panorama italiano alle prese con una delle colonne sonore più celebri della saga di James Bond. Un duetto che, sulla carta, potrebbe essere tra i più interessanti della serata.
Un’operazione simile, ma con un taglio decisamente diverso, è quella che vedrà Achille Lauro e Elodie insieme su un doppio tributo: A mano a mano di Rino Gaetano e Folle città di Loredana Bertè. Un omaggio a due outsider della musica italiana, riletti attraverso due artisti che hanno fatto della provocazione il loro marchio di fabbrica.
Dalla provocazione alla nostalgia il passo è breve, ed ecco che Noemi e Tony Effe affronteranno Tutto il resto è noia di Franco Califano, mentre Willie Peyote, Federico Zampaglione e Ditonellapiaga porteranno sul palco un’altra perla del Califfo, Un tempo piccolo. Due tributi a una delle voci più ruvide e poetiche della musica italiana, in due versioni che potrebbero dare esiti molto diversi.
Sanremo 2025, però, sarà anche il festival della canzone d’autore, con Fabrizio De André, Lucio Battisti, Lucio Dalla e Pino Daniele a fare da colonna portante della serata. Tra i momenti più attesi, l’interpretazione di Crêuza de mä da parte di Bresh e Cristiano De André, un tributo che arriva direttamente dalla terra di Fabrizio, con due voci che potrebbero restituire una versione emozionante del brano.
Sul versante Dalla, invece, sarà Brunori Sas, accompagnato da Dimartino e Riccardo Sinigallia, a cimentarsi con L’anno che verrà, un classico del repertorio dell’artista bolognese che non ha mai perso il suo valore profetico. E ancora, per Pino Daniele, Rocco Hunt e Clementino omaggeranno il cantautore napoletano con Yes, I Know My Way, mentre Massimo Ranieri, affiancato dai Neri per Caso, proporrà una versione a cappella di Quando, con il mix perfetto tra tradizione e sperimentazione.
Ma la serata delle cover non sarà solo omaggio ai grandi cantautori italiani. Ci saranno incursioni nel repertorio internazionale, come quella di Clara e Il Volo, che hanno scelto di misurarsi con The Sound of Silence di Simon & Garfunkel. Oppure quella di Irama e Arisa, che interpreteranno Say Something di Christina Aguilera, uno dei pochi brani stranieri presenti nella serata.
Per gli amanti della musica pop anni ‘80, l’idea più curiosa arriva dai Coma_Cose, che insieme a Johnson Righeira riporteranno sul palco L’estate sta finendo, nel quarantesimo anniversario della sua pubblicazione. Un ritorno in grande stile per uno dei tormentoni più nostalgici della musica italiana.
E poi ci sono i duetti che incuriosiscono per gli accostamenti inattesi, come Francesca Michielin e Rkomi che porteranno La nuova stella di Broadway di Cesare Cremonini, o Fedez con Marco Masini, che canteranno Bella stronza con il supporto del primo violino della Scala, Laura Marzadori.
C’è chi sospetta che la scelta di Bella stronza non sia casuale e che il brano possa essere un messaggio in codice rivolto all’ex moglie Chiara Ferragni, con cui il rapper è in piena crisi. Una scelta, quindi, potenzialmente polemica, anche se Fedez non ha commentato in alcun modo le interpretazioni maliziose. A riguardo è stato interpellato Carlo Conti, che, ospite del programma radiofonico Maschio Selvaggio di Nunzia De Girolamo, ha tagliato corto: “Questo non lo so e non mi interessa”. Poi ha aggiunto che il duetto è nato spontaneamente: “Marco Masini ha accettato la proposta di Fedez, si sono messi d’accordo sul brano ‘Bella Stronza’ e su come farlo”.
Nella serata più varia del Festival non mancheranno nemmeno i colpi di scena, come la scelta di Lucio Corsi, che si presenterà con Topo Gigio per reinterpretare Nel blu dipinto di blu di Modugno, o quella di Marcella Bella, che con i Twin Violins affronterà L’emozione non ha voce di Adriano Celentano.
In questo Festival che si prepara a festeggiare i suoi 75 anni, la serata delle cover sembra essere l’occasione per riscoprire i duetti autentici, quelli in cui la chimica tra gli artisti può fare la differenza. Senza troppi virtuosismi inutili, senza sovrastrutture, senza l’ossessione del feat a tutti i costi.
Sarà un successo? Questo lo deciderà il pubblico. Ma almeno per una notte, Sanremo torna a essere il palco in cui la musica, e non i numeri, ha il potere di scegliere i suoi protagonisti.
Luca Arnaù
Tutti i duetti sul palco di Sanremo 2025
1) Achille Lauro con Elodie – Tributo a Roma («A mano a mano» di Rino Gaetano e «Folle città» di Loredana Bertè)
2)Tony Effe con Noemi – «Tutto il resto è noia» (Franco Califano)
3)Giorgia con Annalisa – «Skyfall» (Adele)
4)Bresh con Cristiano De André – «Crêuza de mä» (Fabrizio De André)
5)Coma Cose con Johnson Righeira – «L’estate sta finendo» (Righeira)
6)Brunori Sas con Dimartino e Riccardo Sinigallia – «L’anno che verrà» (Lucio Dalla)
7)Clara con Il Volo – «The sound of silence» (Simon and Garfunkel)
8)Emis Killa con Lazza – «100 messaggi» (Lazza)
9)Fedez con Marco Masini – «Bella stronza» (Marco Masini)
10)Francesca Michielin con Rkomi – «La nuova stella di Broadway» (Cesare Cremonini)
11)Francesco Gabbani con Tricarico – «Io sono Francesco» (Tricarico)
12)Gaia con Toquinho – «La voglia, la pazzia» (Ornella Vanoni)
13)Irama con Arisa – «Say something» (Christina Aguilera)
14)Joan Thiele con Frah Quintale – «Che cosa c’è» (Gino Paoli)
15)Lucio Corsi con Topo Gigio – «Nel blu dipinto di blu» (Domenico Modugno)
16)Marcella Bella con i Gemelli Lucia – «L’emozione non ha voce» (Adriano Celentano)
17)Massimo Ranieri con i Neri per caso – «Quando» (Pino Daniele)
18)Modà con Francesco Renga – «Angelo» (Francesco Renga)
19)Olly con Goran Bregovic – «Il pescatore» (Fabrizio De André)
20)Rocco Hunt con Clementino – «Yes, I Know My Way» (Pino Daniele)
21)Rose Villain con Chiello – «Fiori rosa, fiori di pesco» (Lucio Battisti)
22)Sarah Brancale con Alessandra Amoroso – «If I Ain’t Got You» (Alicia Keys)
23)Sarah Toscano con Ofenbach – «Overdrive»
24)Shablo con Neffa – «Aspettando il sole» (Neffa)
25) Simone Cristicchi con Amara – «La cura» (Franco Battiato)
26)The Kolors con Sal Da Vinci – «Rossetto e caffè» (Sal Da Vinci)
27) Willie Peyote con Federico Zampaglione e Ditonellapiaga – «Un tempo piccolo» (Franco Califano)
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Speciale Festival di Sanremo 2025
Quando Sanremo si trasforma in una sitcom, con Bresh nel ruolo principale!
Duetto con Cristiano De Andrè da rifare tre volte, backstage infuocato, bodypack volanti e amici in after party a petto nudo: il Festival di Bresh è stato più un reality che una gara canora.

Se Sanremo fosse una serie TV, quella di Bresh sarebbe stata la puntata più movimentata. Ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, il rapper genovese ha raccontato la sua indimenticabile (per vari motivi) esibizione alla serata cover del Festival 2025. Il duetto con Cristiano De André sulle note di Creuza de mä? Ripetuto ben tre volte. Prima per un microfono spento. Poi per un bodypack caduto. Infine, probabilmente, per un esaurimento collettivo dietro le quinte.
“Conti voleva andare spedito, ma non poteva”
Dopo il secondo fallimento tecnico, Bresh racconta: “C’è stato un tafferuglio serio alla genovese, abbastanza sanguigno”. Dietro le quinte, tra un cavo e una bestemmia, pare che i toni si siano alzati. Il commento sul conduttore Carlo Conti è tutto un programma: “Voleva andare spedito, ma non poteva. I suoi capelli sono diventati bianchi in un attimo”. Capelli che, per dovere di cronaca, erano già piuttosto bianchi da anni.
L’importante è il gruppo, anche se viene in after, senza maglia
A rendere la settimana sanremese ancora più surreale ci hanno pensato gli amici di Bresh, portati a Sanremo come una vera squadra di calcio. “Quindici persone, solo numeri 10”, ha detto. La sua fidanzata Elisa Maino? Presente. L’appartamento affittato per il clan? Pagato da lui. E la dirigenza Sony a colazione? Costretta ad assistere all’arrivo di amici in modalità “post-rave a torso nudo”. Se questo non è spirito ligure, non sappiamo cosa lo sia.
Nessun interesse per l’hype, solo vacanza e caos
Bresh ha tenuto a precisare che i suoi amici “non gliene fregava un ca**o di niente dell’hype”. Nessuna voglia di apparire, solo relax. E magari un po’ di caos organizzato. Per lui, la vera vittoria è stata portarsi dietro un pezzo di casa, tra focaccia e after party, microfoni difettosi e discussioni tra fonici e autori.
Ariston, ovvero… il bello dell’imprevisto
Alla fine, la terza esibizione è andata. Bresh e De André hanno salvato la performance e fatto pace con l’audio. Ma a rimanere nella storia non sarà l’intonazione, bensì il dietro le quinte. Dove Conti perdeva la pazienza – forse anche un paio di diottrie – e Bresh faceva del Festival la sua personale vacanza collettiva. A Sanremo si viene per la musica, sì, ma anche per ricordare che l’imprevisto è il vero spettacolo.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Sanremo dice addio al Festival? La Rai punta su Torino per la rivoluzione della musica italiana

Per decenni, dire “Sanremo” ha significato dire “Festival della Canzone Italiana”. Ma questa associazione potrebbe presto diventare un ricordo. La decisione del Comune di Sanremo di indire una gara per l’organizzazione del Festival ha fatto infuriare la Rai, che ora lavora a un piano alternativo: portare la kermesse in un’altra città, trasformandola in un evento musicale senza più radici liguri.
Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, la Rai starebbe valutando Torino come nuova sede della manifestazione. Il capoluogo piemontese, già apprezzato per l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest nel 2022, sarebbe la location perfetta per garantire continuità all’evento. Il cambio di città porterebbe con sé anche un cambio di nome: non più “Festival di Sanremo”, bensì “Festival della Musica Italiana”.
La decisione è tutt’altro che definitiva, ma la tensione tra la Rai e il Comune di Sanremo è ormai evidente. Il servizio pubblico attende di conoscere i dettagli della delibera con cui la città ligure ha istituito il bando di gara, ma nel frattempo sta lavorando per garantirsi un’alternativa sicura, senza più il rischio di restare senza casa.
Sanremo vuole più soldi, la Rai si guarda intorno
Alla base dello scontro c’è una questione economica: il Comune di Sanremo ha alzato la base d’asta per la concessione della manifestazione a 6,5 milioni di euro l’anno, rispetto ai 5 milioni dell’attuale accordo. Oltre a questo, la nuova convenzione impone alla Rai l’obbligo di realizzare altri quattro programmi televisivi in città, ampliando l’impegno economico dell’azienda.
Queste condizioni non sono piaciute ai vertici di Viale Mazzini, che hanno deciso di studiare un’alternativa. L’ipotesi di spostare l’evento a Torino non è campata in aria: la città piemontese dispone di strutture moderne e di un’esperienza recente nell’ospitare eventi musicali di caratura internazionale.
Ma la questione è anche politica e legale. Il Comune di Sanremo ha preso questa decisione dopo che il TAR della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai, rendendo necessaria una gara pubblica. Il prossimo 22 maggio si discuterà il ricorso al Consiglio di Stato, ma la Rai non può permettersi di aspettare passivamente il verdetto.
Cosa succederà ora?
L’idea che il Festival possa abbandonare Sanremo dopo oltre 70 anni lascia increduli molti appassionati di musica e televisione. La Rai, dal canto suo, non può rinunciare a un evento che genera un giro d’affari enorme, con oltre 65 milioni di euro di raccolta pubblicitaria solo nell’ultima edizione.
Speciale Festival di Sanremo 2025
Marco Masini e Fedez, la verità su Sanremo: «Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»
Marco Masini torna a parlare del suo Sanremo e del duetto con Fedez, tra critiche, censure e rinascita artistica. «Bella stronza? Abbiamo portato a casa un risultato incredibile». Nel podcast del rapper, il cantautore ripercorre la sua carriera tra accuse di sessismo, istigazione alla violenza e il periodo in cui era stato messo da parte dall’industria musicale. «Ma tutto passa, come le polemiche sui social».

La partecipazione di Marco Masini a Sanremo 2025 al fianco di Fedez ha acceso un dibattito acceso ancora prima che i due salissero sul palco dell’Ariston. La scelta della cover da eseguire nella serata dei duetti, Bella stronza, ha scatenato polemiche per il suo testo diretto, accusato negli anni di essere sessista e misogino. A questo si è aggiunto il gossip, con i più maliziosi che hanno collegato la scelta della canzone alla situazione sentimentale del rapper, reduce dalla rottura con Chiara Ferragni.
Ora, a distanza di settimane, Masini ha ripercorso quell’esperienza nel podcast Muschio Selvaggio, condotto da Fedez e Mr Marra, parlando non solo del Festival, ma anche della sua carriera, delle accuse che lo hanno segnato e del suo lungo periodo di allontanamento dall’industria musicale.
«Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»
Durante l’intervista, Masini ha difeso il brano portato a Sanremo, sottolineando il successo ottenuto: «Eravamo soli contro tutti e abbiamo portato a casa un bellissimo risultato. Ma poi l’abbiamo portato a casa dopo, perché è l’unica cover che oggi è in classifica». Un’affermazione che sottolinea come, al di là delle critiche, la canzone abbia conquistato il pubblico, raggiungendo i vertici dello streaming e delle radio.
Il cantautore ha poi ripercorso i suoi esordi, ricordando il Festival del 1990, quando vinse tra le Nuove Proposte con Disperato. «È stato pazzesco, perché in un attimo mi sono ritrovato da musicista e autore per altri artisti a essere sul palco di Sanremo davanti a dieci milioni di persone».
Ma quel successo segnò anche l’inizio di un periodo complicato, fatto di censure e accuse pesanti. Disperato, infatti, venne attaccata per i suoi riferimenti considerati espliciti e Masini fu accusato addirittura di istigazione alla droga e alla violenza.
Le censure e il periodo nell’ombra
Se gli anni ‘90 furono segnati da una serie di hit di successo, la situazione cambiò dopo la vittoria sanremese del 2004 con L’uomo volante. Da lì in poi, Masini si trovò sempre più isolato nel panorama musicale, fino a scomparire quasi del tutto dalle scene. «Per un periodo nessuno mi chiamava più, ero stato messo ai margini. Ma nella mia mente c’era la convinzione che comunque queste cose passano, come passa una notizia sui social: oggi ti travolgono, domani c’è già qualcos’altro».
Nel tempo, l’artista ha imparato a vedere le cose con più distacco e a rimettersi in gioco. A Fanpage aveva spiegato: «Bisogna evitare il vittimismo. È sbagliato attribuire tutte le colpe agli altri. Il nemico più grande da fermare sei tu stesso. Devi lavorare su di te, senza farti prendere dal panico».
Oggi Marco Masini è tornato protagonista, con una carriera che continua a rinnovarsi e una nuova generazione di fan che lo riscopre. Sanremo, nonostante le polemiche, è stato un punto di svolta e il duetto con Fedez ha dimostrato che il suo repertorio è ancora attuale. Critiche o meno, la musica ha vinto.
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