Connect with us

Speciale Festival di Sanremo 2025

Sanremo 2025: tra conferme, sorprese e auto-candidature, ecco chi affiancherà Carlo Conti all’Ariston

Katia Follesa, Geppi Cucciari, Mahmood, Annalisa e Serena Rossi sono tra i nomi più chiacchierati per affiancare Carlo Conti al Festival di Sanremo. Alessandro Cattelan sarà sul palco della finale, al PrimaFestival ci saranno Bianca Guaccero Gabriele Corsi e Mariasole Pollio e fa parlare una sorprendente auto-candidatura di Alessia Marcuzzi.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Ormai ci siamo: il Festival di Sanremo è alle porte e, come da tradizione, si sprecano indizi, indiscrezioni e illazioni. È una sorta di grande gioco di ruolo, dove si cerca di delineare gli identikit di chi affiancherà Carlo Conti sul palco dell’Ariston. Tra conferme, voci di corridoio e auto-candidature più o meno scherzose, il cast dei co-conduttori sta prendendo forma, regalando al pubblico un’anteprima di ciò che ci aspetta dall’11 al 15 febbraio.

    Tra le novità più interessanti spicca il nome di Katia Follesa, comica e conduttrice di successo che potrebbe portare una ventata di ironia nelle serate del Festival affiancando un altro nome della risata al femminile come Geppi Cucciari, altro nome caldo per la co-conduzione. Una coppia di donne di sicuro successo per far divertire il pubblico dell’Ariston. La Follesa, che ha iniziato la sua carriera negli anni 2000 con il duo Katia & Valeria, consacrato da Zelig, si è poi affermata come una delle protagoniste della comicità italiana. Dai programmi comici come LOL a quelli culinari come Junior Bake Off Italia e Cake Star, il suo talento e la sua versatilità la rendono una presenza perfetta per un palco impegnativo come quello dell’Ariston. Sebbene manchi ancora l’ufficialità, le voci sulla sua partecipazione si fanno sempre più insistenti.

    Un altro nome che sta facendo discutere è quello di Mahmood. Dopo aver vinto due edizioni del Festival, il cantautore potrebbe tornare all’Ariston in una veste completamente nuova, quella di co-conduttore. Un’indiscrezione lanciata dal podcast Pezzi: Dentro La Musica ha svelato che Carlo Conti avrebbe chiesto personalmente a Mahmood di affiancarlo in una serata speciale, seguendo il modello dello scorso anno con Marco Mengoni. Per il cantante di Tuta Gold e Soldi sarebbe un’occasione inedita per mettersi alla prova e dimostrare ancora una volta il suo carisma, stavolta non solo come artista musicale.

    Annalisa è un altro nome che continua a circolare con insistenza. La cantante di Savona, reduce da un anno di successi straordinari, potrebbe essere una delle co-conduttrici del Festival. Durante il programma La Volta Buona, condotto da Caterina Balivo, è stata lanciata l’indiscrezione secondo cui Annalisa sarebbe pronta a scendere la scalinata dell’Ariston, seguendo le orme di altre cantanti come laura Pausini, Emma e Arisa. La sua presenza, forte di una carriera in ascesa e di un legame speciale con il pubblico, aggiungerebbe eleganza e bellezza al Festival.

    Non manca il tocco della fiction con Serena Rossi, che potrebbe essere una delle co-conduttrici di Carlo Conti. L’attrice, che tornerà con la sua Mina Settembre dal 12 gennaio su Rai1 con la terza stagione della serie, porterebbe il suo mix di talento e spontaneità sul palco dell’Ariston, consolidando il legame tra il Festival e il mondo delle grandi produzioni televisive italiane.

    A fianco di queste ipotesi, ci sono conferme e altre indiscrezioni. Alessandro Cattelan, conduttore e comico, è stato annunciato ufficialmente come co-conduttore della serata finale. L’esperienza e l’ironia di Cattelan sono una garanzia per il gran finale del Festival, dove la tensione raggiunge il suo culmine. Confermato anche il cast dei conduttori del PrimaFestival: Bianca Guaccero, attrice e vincitrice di Ballando con le Stelle, guiderà il pubblico verso le serate del Festival insieme a Gabriele Corsi, conduttore dall’energia contagiosa, e della giovane Mariasole Pollio, che sarà inviata speciale direttamente dall’Ariston.

    Tra le sorprese dell’ultimo minuto spicca l’auto-candidatura di Alessia Marcuzzi. Con il suo stile ironico, la conduttrice ha dichiarato di essere una grande fan del Festival e di voler partecipare almeno in una serata: “Guardo Sanremo tutti gli anni con un gruppo di ascolto, biglietti e votazioni per i cantanti in gara. Ma vi prego, quest’anno fatemi stare al calduccio, dentro l’Ariston!” ha scherzato. Che sia una battuta o un vero desiderio, la sua presenza non passerebbe certo inosservata.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Speciale Festival di Sanremo 2025

      Quando Sanremo si trasforma in una sitcom, con Bresh nel ruolo principale!

      Duetto con Cristiano De Andrè da rifare tre volte, backstage infuocato, bodypack volanti e amici in after party a petto nudo: il Festival di Bresh è stato più un reality che una gara canora.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Se Sanremo fosse una serie TV, quella di Bresh sarebbe stata la puntata più movimentata. Ospite del podcast Supernova di Alessandro Cattelan, il rapper genovese ha raccontato la sua indimenticabile (per vari motivi) esibizione alla serata cover del Festival 2025. Il duetto con Cristiano De André sulle note di Creuza de mä? Ripetuto ben tre volte. Prima per un microfono spento. Poi per un bodypack caduto. Infine, probabilmente, per un esaurimento collettivo dietro le quinte.

        “Conti voleva andare spedito, ma non poteva”

        Dopo il secondo fallimento tecnico, Bresh racconta: “C’è stato un tafferuglio serio alla genovese, abbastanza sanguigno”. Dietro le quinte, tra un cavo e una bestemmia, pare che i toni si siano alzati. Il commento sul conduttore Carlo Conti è tutto un programma: “Voleva andare spedito, ma non poteva. I suoi capelli sono diventati bianchi in un attimo”. Capelli che, per dovere di cronaca, erano già piuttosto bianchi da anni.

        L’importante è il gruppo, anche se viene in after, senza maglia

        A rendere la settimana sanremese ancora più surreale ci hanno pensato gli amici di Bresh, portati a Sanremo come una vera squadra di calcio. “Quindici persone, solo numeri 10”, ha detto. La sua fidanzata Elisa Maino? Presente. L’appartamento affittato per il clan? Pagato da lui. E la dirigenza Sony a colazione? Costretta ad assistere all’arrivo di amici in modalità “post-rave a torso nudo”. Se questo non è spirito ligure, non sappiamo cosa lo sia.

        Nessun interesse per l’hype, solo vacanza e caos

        Bresh ha tenuto a precisare che i suoi amici “non gliene fregava un ca**o di niente dell’hype”. Nessuna voglia di apparire, solo relax. E magari un po’ di caos organizzato. Per lui, la vera vittoria è stata portarsi dietro un pezzo di casa, tra focaccia e after party, microfoni difettosi e discussioni tra fonici e autori.

        Ariston, ovvero… il bello dell’imprevisto

        Alla fine, la terza esibizione è andata. Bresh e De André hanno salvato la performance e fatto pace con l’audio. Ma a rimanere nella storia non sarà l’intonazione, bensì il dietro le quinte. Dove Conti perdeva la pazienza – forse anche un paio di diottrie – e Bresh faceva del Festival la sua personale vacanza collettiva. A Sanremo si viene per la musica, sì, ma anche per ricordare che l’imprevisto è il vero spettacolo.

          Continua a leggere

          Speciale Festival di Sanremo 2025

          Sanremo dice addio al Festival? La Rai punta su Torino per la rivoluzione della musica italiana

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Per decenni, dire “Sanremo” ha significato dire “Festival della Canzone Italiana”. Ma questa associazione potrebbe presto diventare un ricordo. La decisione del Comune di Sanremo di indire una gara per l’organizzazione del Festival ha fatto infuriare la Rai, che ora lavora a un piano alternativo: portare la kermesse in un’altra città, trasformandola in un evento musicale senza più radici liguri.

            Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, la Rai starebbe valutando Torino come nuova sede della manifestazione. Il capoluogo piemontese, già apprezzato per l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest nel 2022, sarebbe la location perfetta per garantire continuità all’evento. Il cambio di città porterebbe con sé anche un cambio di nome: non più “Festival di Sanremo”, bensì “Festival della Musica Italiana”.

            La decisione è tutt’altro che definitiva, ma la tensione tra la Rai e il Comune di Sanremo è ormai evidente. Il servizio pubblico attende di conoscere i dettagli della delibera con cui la città ligure ha istituito il bando di gara, ma nel frattempo sta lavorando per garantirsi un’alternativa sicura, senza più il rischio di restare senza casa.


            Sanremo vuole più soldi, la Rai si guarda intorno

            Alla base dello scontro c’è una questione economica: il Comune di Sanremo ha alzato la base d’asta per la concessione della manifestazione a 6,5 milioni di euro l’anno, rispetto ai 5 milioni dell’attuale accordo. Oltre a questo, la nuova convenzione impone alla Rai l’obbligo di realizzare altri quattro programmi televisivi in città, ampliando l’impegno economico dell’azienda.

            Queste condizioni non sono piaciute ai vertici di Viale Mazzini, che hanno deciso di studiare un’alternativa. L’ipotesi di spostare l’evento a Torino non è campata in aria: la città piemontese dispone di strutture moderne e di un’esperienza recente nell’ospitare eventi musicali di caratura internazionale.

            Ma la questione è anche politica e legale. Il Comune di Sanremo ha preso questa decisione dopo che il TAR della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai, rendendo necessaria una gara pubblica. Il prossimo 22 maggio si discuterà il ricorso al Consiglio di Stato, ma la Rai non può permettersi di aspettare passivamente il verdetto.


            Cosa succederà ora?

            L’idea che il Festival possa abbandonare Sanremo dopo oltre 70 anni lascia increduli molti appassionati di musica e televisione. La Rai, dal canto suo, non può rinunciare a un evento che genera un giro d’affari enorme, con oltre 65 milioni di euro di raccolta pubblicitaria solo nell’ultima edizione.

              Continua a leggere

              Speciale Festival di Sanremo 2025

              Marco Masini e Fedez, la verità su Sanremo: «Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»

              Marco Masini torna a parlare del suo Sanremo e del duetto con Fedez, tra critiche, censure e rinascita artistica. «Bella stronza? Abbiamo portato a casa un risultato incredibile». Nel podcast del rapper, il cantautore ripercorre la sua carriera tra accuse di sessismo, istigazione alla violenza e il periodo in cui era stato messo da parte dall’industria musicale. «Ma tutto passa, come le polemiche sui social».

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                La partecipazione di Marco Masini a Sanremo 2025 al fianco di Fedez ha acceso un dibattito acceso ancora prima che i due salissero sul palco dell’Ariston. La scelta della cover da eseguire nella serata dei duetti, Bella stronza, ha scatenato polemiche per il suo testo diretto, accusato negli anni di essere sessista e misogino. A questo si è aggiunto il gossip, con i più maliziosi che hanno collegato la scelta della canzone alla situazione sentimentale del rapper, reduce dalla rottura con Chiara Ferragni.

                Ora, a distanza di settimane, Masini ha ripercorso quell’esperienza nel podcast Muschio Selvaggio, condotto da Fedez e Mr Marra, parlando non solo del Festival, ma anche della sua carriera, delle accuse che lo hanno segnato e del suo lungo periodo di allontanamento dall’industria musicale.

                «Con Bella stronza eravamo soli contro tutti»

                Durante l’intervista, Masini ha difeso il brano portato a Sanremo, sottolineando il successo ottenuto: «Eravamo soli contro tutti e abbiamo portato a casa un bellissimo risultato. Ma poi l’abbiamo portato a casa dopo, perché è l’unica cover che oggi è in classifica». Un’affermazione che sottolinea come, al di là delle critiche, la canzone abbia conquistato il pubblico, raggiungendo i vertici dello streaming e delle radio.

                Il cantautore ha poi ripercorso i suoi esordi, ricordando il Festival del 1990, quando vinse tra le Nuove Proposte con Disperato. «È stato pazzesco, perché in un attimo mi sono ritrovato da musicista e autore per altri artisti a essere sul palco di Sanremo davanti a dieci milioni di persone».

                Ma quel successo segnò anche l’inizio di un periodo complicato, fatto di censure e accuse pesanti. Disperato, infatti, venne attaccata per i suoi riferimenti considerati espliciti e Masini fu accusato addirittura di istigazione alla droga e alla violenza.

                Le censure e il periodo nell’ombra

                Se gli anni ‘90 furono segnati da una serie di hit di successo, la situazione cambiò dopo la vittoria sanremese del 2004 con L’uomo volante. Da lì in poi, Masini si trovò sempre più isolato nel panorama musicale, fino a scomparire quasi del tutto dalle scene. «Per un periodo nessuno mi chiamava più, ero stato messo ai margini. Ma nella mia mente c’era la convinzione che comunque queste cose passano, come passa una notizia sui social: oggi ti travolgono, domani c’è già qualcos’altro».

                Nel tempo, l’artista ha imparato a vedere le cose con più distacco e a rimettersi in gioco. A Fanpage aveva spiegato: «Bisogna evitare il vittimismo. È sbagliato attribuire tutte le colpe agli altri. Il nemico più grande da fermare sei tu stesso. Devi lavorare su di te, senza farti prendere dal panico».

                Oggi Marco Masini è tornato protagonista, con una carriera che continua a rinnovarsi e una nuova generazione di fan che lo riscopre. Sanremo, nonostante le polemiche, è stato un punto di svolta e il duetto con Fedez ha dimostrato che il suo repertorio è ancora attuale. Critiche o meno, la musica ha vinto.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù