Televisione
Il duello delle news, la partita dello share si gioca tutta sui telegiornali. E Mentana si rivela bomber di razza
La tv italiana cambia volto: i telegiornali vincono, ma il duello tra Rai1 e Canale5 si infiamma.
L’autunno televisivo 2024 sta regalando sorprese davvero interessanti dal punto di vista degli ascolti. Mentre i telegiornali registrano un aumento degli ascolti, il duello tra Rai1 e Canale5 si fa sempre più serrato, con un impatto diretto sulle performance dei rispettivi telegiornali. Ma c’è Mentana su La7 che prosegue la sua inarrestabile cavalcata con il suo Tg delle 20.
Il trionfo dei telegiornali
Secondo lo Studio Frasi, pubblicato dal Sole 24 Ore, i telespettatori italiani stanno tornando a informarsi attraverso il piccolo schermo. L’audience complessiva dei telegiornali serali è cresciuta di oltre mezzo milione rispetto allo scorso anno, raggiungendo una media di 23,5 milioni di spettatori in prime time. Questo trend è attribuibile a una serie di fattori. In primo luogo gli eventi sportivi come sono stati gli Europei di calcio e le Olimpiadi che hanno attirato l’attenzione degli spettatori verso i canali televisivi. Come secondo fattore di attrazione verso i Tg e l’informazione dobbiamo tenere conto dei conflitti e delle guerre in corso. E soprattutto della percezione di un mondo sempre più incerto che sta spingendo il pubblico a cercare informazioni affidabili. E proprio in quest’ottica entra in gioco il Tg condotto da Enrico Mentana su La7.
Il Tg1 della sera, pur restando il più seguito, vede un calo di ascolti, segnando un allarme per la Rai. Il Tg5, suo principale concorrente, cresce con +149.622 spettatori (+4,21%) raggiungendo 3.705.275. Ancora meglio fanno Tg La7 e Tg4, con aumenti rispettivamente di +14,86% e +17,8%. Anche il Tg3, unico in positivo per Rai, segna un +7,75% con 1.870.002 spettatori medi. Studio Aperto e Tgr registrano crescite dell’8,01% e dell’11,27%. Nelle all news, Rai News24 perde il primato a favore di TgCom24, che ora guida con 42.207 spettatori contro i 38.966 della rete Rai, che cala del 24% su tutta la giornata.
Tg1 e Tg5: un duello serrato
Nonostante la crescita complessiva degli ascolti, il duello tra il Tg1 e il Tg5 si fa sempre più avvincente. Il Tg1 mantiene la sua posizione di leader, con una media di 4.225.223 spettatori, ma registra un calo del 4,98% rispetto allo scorso anno. Il Tg5, invece, guadagna terreno, registrando un aumento del 4,21% degli spettatori. Più rotondo ma sempre lontano dai leader il risultato del Tg La7: 179.346 spettatori in più (+14,86%) saliti a quota 1.386.420. Si tratta della seconda più consistente crescita tra i telegiornali italiani dopo quella del Tg4: attestato a 650mila spettatori di media (+17,8%).
Ma non c’è solo l’informazione… tutto il potere al preserale
La prima serata è diventata anche un momento per distrarsi, oltre che per informarsi sugli avvenimenti più importanti. Un ruolo fondamentale – nel determinare gli ascolti dei telegiornali – da sempre è giocato dai programmi che li precedono. Scendendo nello specifico, il confronto tra “Reazione a Catena” su Rai1 e “La Ruota della Fortuna” su Canale5 è diventato sempre più infuocato. Il quiz condotto da Pino Insegno ha registrato una media del 21,0% di share, in calo rispetto all’anno precedente. Il gioco condotto da Gerry Scotti ha invece recuperato terreno, raggiungendo una media del 16,7% di share. La formula vincente e la conduzione esperta di Scotti sembrano aver conquistato il pubblico. La diminuzione degli ascolti di “Reazione a Catena” ha avuto un impatto diretto sul Tg1, che ha visto ridursi il suo vantaggio sul Tg5. Da un mese è entrato in gioco anche Flavio Insinna, neo acquisto della scuderia de La7. Il suo programma che precede il Tg di Mentana si chiama Famiglie d’Italia. E’ ancora troppo presto per valutare i dati di ascolto e confrontarli con gli altri preserali. Ma l’ex Rai è una certezza, rappresenta un nome storico della conduzione, per un programma che si basa sul confronto-scontro tra due famiglie concorrenti. Un format semplice che garantisce al presentatore un ampio margine per l’improvvisazione della quale Flavio non è certo sprovvisto.
Cosa ci riservano i prossimi mesi?
Quindi mentre la sfida tra Rai1 e Canale5 si preannuncia sempre più avvincente La7 cresce e cresce bene. Per capire quale rete riuscirà a conquistare definitivamente il favore del pubblico, sarà fondamentale seguire l’evoluzione dei palinsesti e l’impatto delle nuove proposte televisive. E soprattutto l’arrivo di nuovi acquisti. La campagna d’inverno è ancora aperta e potrebbe presentare molte sorprese.
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Televisione
Selvaggia Lucarelli incalza Nancy Brilli: “Hai davvero contato i minuti davanti alla giuria rispetto a Barbara d’Urso?”
Durante l’ultima puntata di Ballando con le Stelle, Selvaggia Lucarelli ha chiesto a Nancy Brilli chiarimenti su una voce che la voleva scontenta per aver avuto meno tempo in scena di Barbara d’Urso. L’attrice, sorpresa, ha negato con un sorriso incerto: “Che cose fantasiose…”.
Clima teso, ma con il solito tocco di ironia, nello studio di Ballando con le Stelle. Nel mirino di Selvaggia Lucarelli questa volta è finita Nancy Brilli, chiamata a rispondere di un gossip che circola da giorni sul web.
Il botta e risposta
“Mi togli una curiosità?”, ha esordito la Lucarelli, rivolgendosi all’attrice. “Ho letto che ti sei rivolta a un avvocato per calcolare i minuti che hai trascorso davanti alla giuria rispetto a Barbara d’Urso. È vero che sei rimasta scontenta perché lei ha avuto più tempo di te?”. Una domanda che ha lasciato la Brilli visibilmente spiazzata.
L’imbarazzo di Nancy Brilli
L’attrice ha provato a sdrammatizzare: “Che cose fantasiose. Io vi amo pazzamente, forse si è capito la scorsa puntata, ma questa cosa mi giunge nuova… Non ho smentito perché non lo sapevo, ho saputo la cosa da te adesso”.
Lucarelli non molla
La giornalista, però, ha insistito: “Ti ho solo chiesto se è vero o no, puoi dirmelo?”. E la Brilli, con un sorriso un po’ incerto, ha risposto: “No”. Il pubblico ha applaudito, ma il momento ha lasciato nell’aria un filo di tensione. Anche perché, come spesso accade, quando la Lucarelli alza il sopracciglio, la puntata si accende.
Televisione
Al via il Monte-Carlo Film Festival, iSwiss partner del progetto. Aleo: “Evento straordinario, mi ha convinto Ezio Greggio”
Dal 12 al 15 novembre 2025, il Grimaldi Forum di Monaco ospiterà la XXII edizione del Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, la prestigiosa rassegna cinematografica internazionale ideata e diretta da Ezio Greggio, interamente dedicata alla valorizzazione della commedia di qualità.
Sotto l’Alto Patronato di S.A.S. il Principe Albert II di Monaco e dell’Ambasciata d’Italia, la manifestazione si conferma come uno degli appuntamenti più attesi del panorama cinematografico europeo, con una programmazione che unisce anteprime internazionali, masterclass e incontri con artisti e registi di fama mondiale. Presidente di giuria sarà Claudia Gerini, attrice e regista pluripremiata, mentre il Presidente Onorario sarà Franco Nero, icona del cinema europeo. Completano la giuria l’attrice spagnola Teresa Riott, protagonista della serie Netflix Valeria, e l’attore statunitense Daniel McVicar.
iSwiss Bank tra i principali sponsor del Monte-Carlo Film Festival
Quest’anno, tra i maggiori sponsor ufficiali del festival, figura iSwiss Bank, gruppo finanziario internazionale con sede a Londra e licenze operative in oltre 60 Paesi, guidato dal fondatore e amministratore delegato Christopher Aleo. La partecipazione di iSwiss Bank come sponsor principale rappresenta un ponte tra il mondo finanziario e quello cinematografico, segnando un nuovo capitolo nell’impegno del gruppo nel sostenere la cultura, l’innovazione e l’intrattenimento internazionale.
Aleo sarà presente all’evento accompagnato dalla compagna Simona Jakstaite, modella e Creative Director del gruppo, figura sempre più apprezzata nel panorama della moda e della comunicazione visiva.
“Siamo molto fieri di essere tra i principali sponsor del Monte-Carlo Film Festival. Per noi è il primo anno, ma sono certo che ci rivedremo anche l’anno prossimo. iSwiss Media sta sviluppando diversi accordi per un approccio finanziario innovativo al mondo del cinema: siamo vicini alla produzione del nostro primo film in cooperazione con l’Arabia Saudita, per dare lustro a quei luoghi meravigliosi. Ma non posso anticipare molto di più”.
Attraverso la sua divisione iSwiss Media, il gruppo punta a integrare strumenti finanziari e progetti culturali, offrendo un nuovo modello di sinergia tra capitale e creatività. La presenza a Monte Carlo segna quindi un passo importante nella strategia del gruppo, che mira a favorire la produzione cinematografica come veicolo di investimento, sviluppo e promozione internazionale.
Una kermesse dedicata alla commedia e ai suoi protagonisti
Sotto la direzione artistica di Ezio Greggio, il Monte-Carlo Film Festival conferma la propria missione di promuovere la commedia come forma d’arte universale, capace di unire intrattenimento e riflessione, attraverso anteprime cinematografiche, incontri e workshop. Il festival vedrà la partecipazione di numerosi protagonisti del cinema italiano e internazionale, tra cui Madalina Ghenea, Gabriele Mainetti, Paolo Genovese, Giovanni Veronesi, Lino Banfi, Massimo Boldi, Vincenzo Salemme e Gerry Scotti.
Il Gala di chiusura, previsto per sabato 15 novembre, sarà condotto da Ezio Greggio e vedrà la consegna dei prestigiosi Monte-Carlo Film Festival Awards, tra cui il Legend Award a Franco Nero, il MCFF Legend Award a Lino Banfi, e il MCFF Exploit Award a Gerry Scotti. A rendere unica la serata sarà l’esibizione dei Gipsy’s Kings way by Pablo Reyes, eredi della storica formazione musicale che ha influenzato la scena mondiale.
Televisione
Enzo Paolo Turchi: “Mi chiamavano gay perché ballavo. Succede ancora, ma molto meno. Il palco mi ha salvato dalla fame e dal dolore”
Ha danzato con Raffaella Carrà, fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo e resistito a una vita che non gli ha risparmiato nulla. Enzo Paolo Turchi, oggi 74 anni, riceve il Premio Arte in Danza a Cava de’ Tirreni e si racconta senza filtri: “Questo riconoscimento vale doppio, perché viene dalla mia terra. È qui che ho iniziato a ballare, da scugnizzo dei Quartieri Spagnoli”.
“Mi chiamavano ricchione perché ballavo”
L’infanzia è stata un campo di battaglia: “Mi chiamavano ‘ricchione’ quando scendevo in strada. Succede ancora oggi, ma molto meno. A volte è colpa di messaggi sbagliati: la danza non è femminile, è forza, disciplina e sacrificio.” A otto anni lavorava in una bisca per venti lire al giorno, “per potermi comprare un panino”. Poi la tragedia: “Le mie due sorelline, Flora e Fausta, morirono schiacciate da un carrarmato. Dopo, mia madre impazzì. Io rimasi solo e piangevo ogni notte. Ancora oggi non riesco a stare senza la mia famiglia accanto.”
Carrà, Falana e la gelosia
La consacrazione arriva con Raffaella Carrà e il mitico Tuca Tuca: “Nacque per scherzo a casa di Raffaella. Durante le prove i dirigenti Rai dissero che era osceno. Alla fine ci concessero una puntata e fu un trionfo. Quando Sordi chiese di ballarlo con lei, lo portammo in tutto il mondo.” Sulla loro intesa, Turchi resta vago: “Sono affari nostri. Ma sì, quando mi fidanzai con Lola Falana, Raffaella non mi parlò più. Poi mi richiamò e ripartimmo insieme per una tournée.”
Il mestiere e la polemica
Ancora oggi non risparmia critiche al piccolo schermo: “A Ballando con le Stelle non potrei fare il giudice, lì sono opinionisti. La danza è una cosa seria, servono dieci anni di studio, non tre mesi di prove.”
Una vita da romanzo
Nel suo lungo percorso, Turchi ha lavorato con Sinatra, Liza Minnelli, Julio Iglesias e Barry White: “Dovevo ballare su una sua base, invece lo trovai lì al pianoforte. Mi tremavano le gambe.” Oggi vive con Carmen Russo, la loro figlia Maria e una pensione da 900 euro: “Quando lo dissi non parlavo per me, ma per tutti i ballerini. È un mestiere che ti toglie tutto, ma ti regala l’eternità di un applauso.”
Ha danzato con Raffaella Carrà, fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo e resistito a una vita che non gli ha risparmiato nulla. Enzo Paolo Turchi, oggi 74 anni, riceve il Premio Arte in Danza a Cava de’ Tirreni e si racconta senza filtri: “Questo riconoscimento vale doppio, perché viene dalla mia terra. È qui che ho iniziato a ballare, da scugnizzo dei Quartieri Spagnoli”.
“Mi chiamavano ricchione perché ballavo”
L’infanzia è stata un campo di battaglia: “Mi chiamavano ‘ricchione’ quando scendevo in strada. Succede ancora oggi, ma molto meno. A volte è colpa di messaggi sbagliati: la danza non è femminile, è forza, disciplina e sacrificio.” A otto anni lavorava in una bisca per venti lire al giorno, “per potermi comprare un panino”. Poi la tragedia: “Le mie due sorelline, Flora e Fausta, morirono schiacciate da un carrarmato. Dopo, mia madre impazzì. Io rimasi solo e piangevo ogni notte. Ancora oggi non riesco a stare senza la mia famiglia accanto.”
Carrà, Falana e la gelosia
La consacrazione arriva con Raffaella Carrà e il mitico Tuca Tuca: “Nacque per scherzo a casa di Raffaella. Durante le prove i dirigenti Rai dissero che era osceno. Alla fine ci concessero una puntata e fu un trionfo. Quando Sordi chiese di ballarlo con lei, lo portammo in tutto il mondo.” Sulla loro intesa, Turchi resta vago: “Sono affari nostri. Ma sì, quando mi fidanzai con Lola Falana, Raffaella non mi parlò più. Poi mi richiamò e ripartimmo insieme per una tournée.”
Il mestiere e la polemica
Ancora oggi non risparmia critiche al piccolo schermo: “A Ballando con le Stelle non potrei fare il giudice, lì sono opinionisti. La danza è una cosa seria, servono dieci anni di studio, non tre mesi di prove.”
Una vita da romanzo
Nel suo lungo percorso, Turchi ha lavorato con Sinatra, Liza Minnelli, Julio Iglesias e Barry White: “Dovevo ballare su una sua base, invece lo trovai lì al pianoforte. Mi tremavano le gambe.” Oggi vive con Carmen Russo, la loro figlia Maria e una pensione da 900 euro: “Quando lo dissi non parlavo per me, ma per tutti i ballerini. È un mestiere che ti toglie tutto, ma ti regala l’eternità di un applauso.”
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