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Televisione

Carlo Conti saluta Papa Francesco: «Un uomo che ci ha insegnato tanto, anche a mio figlio Matteo»

Ospite della puntata speciale de La Vita in Diretta, Carlo Conti ha ricordato con affetto il momento in cui Papa Francesco incontrò suo figlio Matteo: «Gli chiese qual era la sua preghiera preferita e sorrise quando rispose: “Il Padre Nostro”. Era un uomo semplice, che ci ha insegnato il valore dei gesti piccoli, dell’educazione, della gentilezza».

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    Nel giorno in cui il mondo saluta con commozione Papa Francesco, anche Carlo Conti ha voluto rendere omaggio alla figura del Pontefice, scomparso lunedì 21 aprile. Ospite della puntata speciale de La Vita in Diretta, il conduttore ha raccontato il ricordo più caro che conserva del Santo Padre: un incontro avvenuto in famiglia, insieme alla moglie e al figlio Matteo.

    «Fu un momento che porterò sempre nel cuore», ha raccontato a Matano. «Il Papa si rivolse a Matteo e gli chiese: “Qual è la tua preghiera preferita?” Mio figlio ci pensò un attimo e rispose: “Il Padre Nostro”. E Francesco, sorridendo, gli disse: “Anche la mia”».

    Un gesto semplice, eppure capace di rivelare quella straordinaria capacità di empatia e ascolto che ha reso Papa Francesco una figura unica, anche per chi, come Conti, lo ha conosciuto di persona.

    Il legame tra Conti e il Papa si era già manifestato pubblicamente durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo, quando il conduttore aveva ricevuto un messaggio inaspettato da parte del Pontefice. Ma è nel racconto privato che emerge con forza la dimensione umana di Bergoglio, quella che ha colpito anche i più lontani dalla vita ecclesiale.

    «Il nostro Papa amava moltissimo circondarsi dell’energia dei giovani, dei bambini e dei nonni», ha detto Conti. «Ci ha insegnato tanto con piccoli gesti. Dire “per favore” o “grazie”, ad esempio, e far capire che il valore dell’educazione comincia dalla famiglia. E poi il sorriso, l’importanza di ridere. Gesti semplici, ma profondi. Ed è questo che lo ha reso una figura tanto amata».

    Raggiunto dall’AdnKronos poco dopo la notizia della morte del Papa, Carlo Conti ha aggiunto: «Credo sia una giornata triste per l’umanità, sia per chi crede sia per chi non crede. In questo sta la grandezza di Papa Francesco: ha rappresentato tanto per i fedeli, ma anche per chi non ha una fede. È stato un grande Papa e anche un grande uomo».

    Il conduttore ha voluto ricordare anche un’altra occasione importante in cui ebbe modo di incontrare Papa Francesco: la Giornata Mondiale dei Bambini, che Conti ha condotto allo stadio Olimpico. «Un’esperienza straordinaria», ha detto, «che mi ha permesso di vedere da vicino la sua capacità di parlare ai più piccoli, di toccare i cuori con una parola semplice, ma vera».

    Nel giorno dell’addio, sono queste le immagini che restano. E che raccontano, meglio di ogni teologia, chi fosse davvero Jorge Mario Bergoglio.

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      Televisione

      Striscia la notizia cambia pelle: Berlusconi prepara il restyling del tg satirico più famoso d’Italia

      Pier Silvio Berlusconi annuncia una rivoluzione “soft” per Striscia la notizia, il tg satirico in onda su Canale 5 dal 1988. Nessun taglio netto, ma un’operazione di aggiornamento pensata per adattarsi ai gusti del pubblico di oggi. Dallo studio alla grafica, dai ritmi al cast: tutto sarà rivisto, ma senza intaccare l’impronta inconfondibile di Antonio Ricci.

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        Dopo trentacinque anni di satira, inchieste, veline e tapiri d’oro, Striscia la notizia è pronta a cambiare volto. O quasi. La notizia è arrivata direttamente da Pier Silvio Berlusconi, che in conferenza stampa ha parlato di “evoluzione” e “rinnovamento” in totale sintonia con Antonio Ricci, padre e mente creativa del programma. Nessuna rottura con il passato, ma una trasformazione ragionata per traghettare Striscia nella contemporaneità.

        Le novità? Per ora si sa solo che il ritorno in tv è previsto per novembre, e che la trasmissione subirà un restyling profondo. Si parla di nuova sigla, scenografie riviste, ritmi più serrati e — forse — anche di nuovi volti capaci di intercettare le giovani generazioni. Il tutto senza sacrificare lo stile inconfondibile che ha reso Striscia un’icona della televisione italiana.

        Berlusconi, consapevole del peso simbolico del programma, ha scelto la via della prudenza: prima di mettere mano al format, Mediaset testerà il gradimento del pubblico attraverso il ritorno estivo di due show storici come La ruota della fortuna con Gerry Scotti e Sarabanda con Enrico Papi. Se il pubblico risponderà positivamente ai classici “rimodernati”, il nuovo corso di Striscia sarà pronto a decollare.

        L’obiettivo è chiaro: rendere il programma più vicino alle abitudini di consumo del pubblico attuale, che si divide tra tv tradizionale e contenuti digitali. Ma senza rinunciare a quell’irriverenza che ha sempre contraddistinto Striscia, e che resta il cuore del progetto.

        Il banco di prova sarà il ritorno in onda, previsto per il prossimo autunno. Solo allora si capirà se il restyling avrà centrato l’obiettivo: aggiornare senza snaturare. Perché Striscia, nonostante tutto, vuole restare se stessa. Solo un po’ più al passo coi tempi.

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          Televisione

          David Duchovny e Gillian Anderson: dietro le quinte di un’amicizia turbolenta nata sul set di X-Files

          Oggi amici inseparabili, Duchovny e Anderson raccontano il percorso che ha trasformato una collaborazione turbolenta in un’amicizia profonda. Attraverso il podcast Fail Better, i due attori ripercorrono gli anni della serie, quando la pressione del successo internazionale si è fatta sentire, creando tensioni ma anche un legame speciale.

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            Nonostante oggi si presentino come grandi amici, David Duchovny e Gillian Anderson non hanno sempre vissuto un rapporto semplice. Durante gli anni di X-Files, dove interpretavano gli iconici agenti FBI Fox Mulder e Dana Scully, il tempo passato fianco a fianco ha portato non pochi attriti tra i due attori. Di recente, Duchovny ha raccontato di questa fase turbolenta nel podcast Fail Better, dialogando proprio con Anderson e riflettendo su quegli anni intensi, che hanno visto la serie in onda dal 1993 al 2002.

            Tensioni sul set e una relazione complessa

            Duchovny ha rivelato che, nonostante la forte alchimia davanti alle telecamere, lui e Anderson evitavano quasi del tutto di frequentarsi fuori dal set. “Per molto tempo, sul set di X-Files, lavoravamo senza costruire un vero rapporto personale,” ha spiegato l’attore. “C’era parecchia tensione, ma riuscivamo a recitare senza che questo interferisse con le riprese, forse perché entrambi siamo un po’ fuori di testa,” ha aggiunto con ironia. Anderson ha confermato questo punto, ricordando come la realtà tra di loro fosse ben lontana dalla relazione che Mulder e Scully vivevano nella serie. “È incredibile pensare che riuscivamo a esprimere attrazione e sentimenti sullo schermo, mentre in realtà non ci parlavamo per settimane,” ha ammesso l’attrice.

            La fama e le sue complicazioni

            Secondo Duchovny, la fama ha giocato un ruolo importante nel generare queste tensioni. All’epoca, X-Files diventò rapidamente un fenomeno internazionale, amplificando la pressione su di loro. “Non ero preparato per questo tipo di successo e anche tu eri molto inesperta,” ha confessato a Gillian, “E tutto questo avveniva prima dei social, ma ci travolse lo stesso. Stavamo solo cercando di capire chi fossimo, ma ci trovavamo al centro di un ciclone.” Entrambi, giovani e catapultati in una realtà ben più grande di loro, si trovarono ad affrontare dinamiche che andarono a incidere anche sul loro rapporto personale.

            Un’amicizia che ha superato gli anni e le difficoltà

            Oggi, tuttavia, Duchovny e Anderson condividono un’amicizia autentica e profonda, forgiata dall’esperienza e dalle difficoltà vissute insieme. “Quando si è parte di un progetto come X-Files, che segna le vite in modo così profondo, nasce un legame speciale,” ha riflettuto Duchovny. “Solo noi due sappiamo cosa significava stare al centro di quel successo. È quasi come appartenere alla stessa famiglia, c’è un passato comune che non si dimentica,” ha aggiunto. I due attori, un tempo distanti fuori dal set, oggi condividono una connessione indissolubile, cementata da anni di collaborazione e una storia comune che li rende inseparabili.

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              Televisione

              Redenzione in vista per Diletta Leotta, la vedremo in Don Matteo 14: Amen!

              La popolare conduttrice, apprezzata per la sua spigliatezza ma anche – diciamolo – per la sua avvenenza – entra nella storica fiction Rai per una puntata speciale. Tra podcast, calcio, baby Aria e… una tonaca di troppo, Diletta è ovunque. Anche a Spoleto.

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                La notizia è ufficiale: Diletta Leotta reciterà in Don Matteo 14, accanto a Raoul Bova. Sì, proprio quella Diletta: volto (e corpo) della TV sportiva italiana, conduttrice, influencer da milioni di follower e, da oggi, anche attrice nella fiction che da vent’anni sforna preti, misteri e guest star inaspettate. Dopo aver indossato la giacca da bordo campo e le cuffie da podcast, è tempo di indossare… il copione.

                Un’apparizione (per ora) ma che fa rumore

                Secondo quanto rivelato da Santo Pirrotta su Vanity Fair, la partecipazione sarà limitata a un episodio della nuova stagione, ma basta per mandare in tilt fan e telespettatori affezionati al prete-detective. Quale ruolo interpreterà Diletta? Per ora non si sa, tutto è ancora top secret. Ma tra chi scommette sulla “bella forestiera” e chi ipotizza una giornalista in incognito, una cosa è certa: la Leotta porterà a Spoleto una ventata di biondo platino e share assicurato.

                Don Matteo: da Terence Hill a Belen, ora tocca a Diletta

                Che la fiction di Rai1 ami le belle donne con un pizzico di glamour è cosa nota. Dopo Belen Rodriguez (che fece un’apparizione lampo anni fa), ora è il turno di Diletta. Non è proprio una debuttante: ha già calcato i set cinematografici in 7 ore per farti innamorare e Chi ha incastrato Babbo Natale?, dove se l’è cavata egregiamente. La fiction di casa Rai, però, è un’altra cosa: qui si risolve un caso a settimana e non si sbaglia mai il look nemmeno sotto la pioggia.

                Diletta multitasking: tra calcio, radio e… pannolini

                Se pensate che recitare sia l’unico impegno della Leotta, vi sbagliate. È conduttrice su Dazn, voce di Radio 105, host del podcast Mamma Dilettante e soprattutto mamma della piccola Aria, nata dal matrimonio con il calciatore tedesco Loris Karius. E niente tate stellari: ad aiutarla, c’è la madre. Sì, la nonna, vera manager delle emergenze.

                Da San Siro a Spoleto, il passo è breve

                Perché fermarsi alla panchina quando puoi finire direttamente in parrocchia? Con un curriculum così, Diletta è pronta a tutto, anche a tenere testa a Raoul Bova in tonaca nera. Se la puntata andrà bene (e i social esploderanno, com’è certo), chissà: potremmo ritrovarla a indagare misteri nella canonica con stile, selfie e forse un’intervista da inserire nel suo prossimo podcast.

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