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Televisione

Cecilia Sala e il racconto della prigionia: “Mi interrogavano incappucciata, volevano farmi confessare qualcosa che non ho fatto”

Dalla prima telefonata ai messaggi criptici dei carcerieri, fino al coinvolgimento indiretto di Elon Musk: Cecilia Sala racconta la sua detenzione e il modo in cui è riuscita a comunicare con l’esterno. Una prigionia breve rispetto ad altri casi, ma segnata da giorni di isolamento, luci sempre accese e suoni strazianti provenienti dalle celle vicine.

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    Dopo il suo rilascio, Cecilia Sala ha raccontato più volte alcuni frammenti della sua esperienza in Iran, ma nell’intervista rilasciata a Fabio Fazio ha svelato nuovi dettagli sugli interrogatori, sulle privazioni subite e sulle tecniche di pressione psicologica utilizzate dai carcerieri per ottenere confessioni. “Gli interrogatori avvenivano ogni giorno, per 15 giorni, sempre incappucciata”, ha spiegato la giornalista. “Sei solo anche quando non sei solo. Quando qualcuno ti interroga, sei incappucciato, faccia al muro”.

    Il tentativo degli agenti iraniani, secondo la giornalista, era chiaro: “Volevano trovare qualcosa di me che dimostrasse che non ero una giornalista”. Per questo, l’interrogatorio più lungo, avvenuto il giorno prima della sua liberazione, è durato dieci ore. Il suo interlocutore era sempre lo stesso uomo, una persona che conosceva bene l’Italia, al punto da chiederle quale impasto di pizza preferisse, se quello romano o quello napoletano.

    L’isolamento, le luci sempre accese e il peso della prigionia
    La giornalista ha spiegato di non essere mai stata toccata dai suoi carcerieri, ma di essere stata condotta nella sala degli interrogatori con un bastone. “Anche per andare in bagno ero incappucciata”, ha raccontato. Ma la detenzione, più che fisicamente, ha pesato sul piano psicologico. “C’erano fari al neon sempre accesi e quando non dormi per giorni perdi anche fiducia nella tua testa”.

    L’isolamento e la privazione del sonno sono state due delle condizioni più dure. A rendere ancora più difficile la reclusione, erano i suoni che provenivano dalle celle vicine: “Quando si aprivano le porte sentivo una ragazza che prendeva la rincorsa per sbattere la testa il più forte possibile contro la porta. I rumori che arrivavano dal corridoio erano strazianti, spesso urla o pianti”.

    La prima telefonata e il messaggio degli iraniani
    Nonostante l’isolamento, Cecilia Sala è riuscita a trasmettere alcune informazioni all’esterno. “Nella prima telefonata potevo dire solo di essere stata arrestata e di non essere stata ferita. Poi le telefonate sono diventate un po’ più lunghe e riuscivo a passare delle informazioni a Daniele”, ha raccontato, riferendosi al compagno, il giornalista Daniele Raineri. Piccoli dettagli, come il fatto di non avere né materasso né cuscino, che aiutavano a ricostruire il quadro della sua prigionia.

    Ma il momento in cui ha capito di essere considerata un ostaggio è stato quando i carcerieri le hanno comunicato una notizia apparentemente senza importanza. “Mi hanno detto che era morto Jimmy Carter, che era il presidente della presa degli ostaggi nell’ambasciata Usa a Teheran. Quella è stata l’unica notizia che mi hanno dato dall’esterno. Lì ho capito che il messaggio era chiaro: sei un ostaggio”.

    Il presunto coinvolgimento di Elon Musk
    Nei giorni della sua detenzione era circolata la voce di un contatto tra il compagno della giornalista e Elon Musk per cercare di ottenere informazioni sulla sua situazione. Nell’intervista, Sala ha voluto chiarire cosa è realmente accaduto. “Nessuno della mia famiglia e neanche Daniele ha mai parlato con Musk. La mia famiglia in quei momenti ha provato a parlare con tutti. Daniele ha contattato il referente in Italia di Musk, Andrea Stroppa, per chiedere se potesse avere notizie, perché Musk in precedenza aveva incontrato l’ambasciatore iraniano all’Onu dopo che dal 1979 non c’erano contatti tra americani e iraniani. L’unica risposta che Daniele ha avuto da Stroppa è che era informato”.

    Un ritorno difficile, ma con un pensiero per chi è ancora lì
    Ora, Cecilia Sala sa che non tornerà in Iran, almeno finché esisterà la Repubblica islamica. “Il mio recupero è più rapido rispetto a tante altre persone che sono rimaste lì centinaia di giorni”, ha detto, consapevole di essere stata fortunata rispetto ad altri detenuti. “Non vedo l’ora di riprendere a raccontare storie”, ha aggiunto, spiegando di essere riuscita finalmente a dormire, anche se con l’aiuto di farmaci.

    Il suo pensiero è andato a chi, invece, è ancora in carcere. “Non hanno la fortuna che ho avuto io di avere un Paese che ti protegge”. Nel frattempo, ha voluto commentare un’altra notizia che ha appreso una volta tornata in Italia: l’inizio del rilascio degli ostaggi israeliani. “Non c’è notizia più importante che potessi sperare di leggere una volta tornata a casa”, ha detto.

    Un caso chiuso?
    Il racconto di Cecilia Sala lascia aperte molte domande. Nonostante la sua liberazione sia stata rapida rispetto ad altri casi, le modalità del suo arresto e la gestione della sua detenzione confermano il clima di tensione con cui la Repubblica islamica tratta i giornalisti stranieri. Il suo rilascio è avvenuto dopo tre settimane, ma è chiaro che il rischio per i reporter che operano in Iran è sempre più alto.

    Sala ha spiegato di voler tornare presto a fare il suo lavoro, ma la sua esperienza dimostra che le condizioni per raccontare certe realtà sono sempre più difficili. E mentre la sua storia si è conclusa con il ritorno in Italia, molte altre persone restano in carcere senza che il loro destino sia altrettanto fortunato.

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      Televisione

      Antonella Clerici si emoziona per X Factor: elogio totale a Giorgia, Lauro, Paola Iezzi, Gabbani e Jack La Furia in un tripudio anni ’90

      Antonella Clerici celebra sui social il cast di X Factor con una pioggia di complimenti: Giorgia “iconica”, Achille Lauro “fighissimo”, Paola “come Marilyn”, Gabbani “ggiovane” e Jack La Furia “una vera furia”. Per la conduttrice, è il ritorno dello spirito anni ’90.

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        Antonella Clerici non è riuscita a trattenersi. Davanti alla nuova edizione di X Factor, la conduttrice ha ceduto a un’ondata di entusiasmo così spontanea da trasformarsi in un vero inno pop. Suo il commento coloratissimo che ha acceso i social: «Giorgia ironica e iconica, Lauro fighissimo, Paola come Marilyn stupenda, Gabbani “ggiovane”, Jack una furia vera: evviva gli anni 90». Una frase che è già diventata meme, screenshot e tormentone per gli appassionati del talent.

        Il suo giudizio, come sempre, ha il sapore della pancia e della televisione vissuta da protagonista. Per Giorgia, al suo debutto da giudice, la Clerici non ha dubbi: una presenza elegante, leggera, capace di ironia senza perdere un grammo della classe che l’ha resa una delle voci più amate d’Italia. Achille Lauro, invece, conquista con il suo stile liquido e provocatorio, un mix che a Antonella pare irresistibile.

        E poi c’è Paola Iezzi, che secondo la Clerici incarna una Marilyn contemporanea: biondo hollywoodiano, carisma pop, un tocco di vintage che riaccende il glamour sul palco. Francesco Gabbani sorprende la conduttrice per quell’aria sbarazzina che lo rende “ggiovane”, come ha scritto lei con un pizzico di autoironia. Jack La Furia, infine, è promosso senza esitazione: una «furia vera», energia pura, ritmo e grinta da palco urban.

        Il tutto condito da un ritorno agli anni ’90, decade che la Clerici ricorda con un misto di affetto e nostalgia per un’epoca televisiva più spontanea, più pop, meno levigata. È questo, probabilmente, il segreto del suo entusiasmo: vedere in quel tavolo di giudici un’energia che la riporta ai suoi inizi, quando la TV sperimentava, si divertiva e parlava alla gente senza filtri.

        Il suo commento è stato accolto da una valanga di like e reazioni divertite: i fan la adorano proprio per quella spontaneità che non ha mai perso. E mentre X Factor continua il suo percorso, la Clerici resta lì, spettatrice eccellente e commentatrice d’eccezione, pronta a regalare un altro frammento di televisione genuina. Perché a volte basta un tweet per ricordarci perché Antonella è, da sempre, una delle più amate.

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          Televisione

          Piero Chiambretti verso il ritorno a Mediaset? Lo scatto con Restelli accende i rumors sul futuro del conduttore

          Il direttore delle Risorse Artistiche Mediaset, Giorgio Restelli, pubblica un “Welcome back” accanto a Piero Chiambretti e riapre lo scenario di un clamoroso rientro del conduttore nel gruppo del Biscione. Il presentatore, visto ieri negli studi, mantiene rapporti eccellenti con Mediaset e potrebbe essere corteggiato mentre si avvicina la scadenza del contratto Rai.

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            L’immagine è una di quelle che bastano da sole per far scattare il tam tam del piccolo schermo. Giorgio Restelli, direttore delle Risorse Artistiche Mediaset, ha postato su Instagram una foto sorridente insieme a Piero Chiambretti accompagnata da due parole eloquenti: «Welcome back». Un messaggio breve, quasi casuale, che però nel mondo della tv non può che essere interpretato come un segnale chiaro: qualcosa si muove.

            La coincidenza, poi, rende tutto ancora più interessante. Proprio ieri Chiambretti è stato avvistato a Cologno Monzese, quartier generale del Biscione, dove — secondo indiscrezioni — gli sarebbe stato riservato un benvenuto caloroso. Porte aperte, sorrisi, strette di mano e un via vai sospetto che alimenta inevitabilmente i rumors su un possibile ritorno.

            Del resto, i rapporti tra il conduttore torinese e Mediaset non si sono mai incrinati. Chiambretti resta uno dei volti più versatili e imprevedibili del panorama televisivo italiano, con quel talento da “Pierino la peste” capace di passare dal varietà al talk show, dalla satira al racconto più surreale senza mai perdere la propria cifra stilistica. E nel passato recente ha già saputo regalare al Biscione programmi cult e momenti televisivi molto riconoscibili.

            C’è poi un dettaglio che non sfugge agli addetti ai lavori: il suo contratto con la Rai è in scadenza. Un timing perfetto per una possibile manovra di riavvicinamento, in un momento in cui anche il servizio pubblico sta rimescolando carte, palinsesti e strategie. Chiambretti, da sempre allergico alle etichette e alle collocazioni rigide, potrebbe cogliere l’occasione per una nuova avventura professionale.

            Nessuna conferma ufficiale, per ora. Né da parte di Mediaset né da parte del conduttore, che mantiene il suo classico riserbo e quel sorriso enigmatico che lascia più domande che risposte. Ma lo scatto di Restelli somiglia tanto a un indizio lanciato ad arte, più che a un ricordo da album privato.

            La domanda ora è una sola: cosa bolle davvero nel pentolone di Cologno? Chiambretti potrebbe tornare a condurre un nuovo show? O è in arrivo una collaborazione più ampia, magari legata alla prima serata?

            Il retroscena, come sempre nella tv italiana, si svelerà un passo alla volta. Ma una cosa è certa: quel “Welcome back” pesa molto più di due semplici parole.

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              Carolyn Smith, la forza della danza contro la malattia: “Dopo la radioterapia non stavo in piedi”

              Carolyn Smith ha rivelato di aver partecipato all’ultima puntata di Ballando con le stelle nonostante gli effetti della radioterapia: “Non riuscivo a muovermi, ma non volevo mancare. La danza mi aiuta sempre, è la mia terapia e la mia forza.”

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                Carolyn Smith non perde il sorriso, ma dietro la sua energia contagiosa si nasconde una battaglia che affronta con coraggio da anni. La giudice scozzese di Ballando con le stelle è tornata a parlare delle sue condizioni di salute, raccontando quanto siano state difficili le ultime settimane di trattamento oncologico.

                “Nell’ultima puntata non riuscivo a muovermi – ha confessato –. Non lo sa nessuno, ma dopo la seduta di radioterapia non sono stata bene durante la diretta.” Parole che hanno commosso i fan e i colleghi, abituati a vederla sempre sorridente, impeccabile nel suo ruolo dietro al banco dei giudici.

                “La danza è la mia medicina”
                Da anni Carolyn combatte con determinazione contro il tumore, affrontando cure e ricadute senza mai perdere la passione che l’ha resa famosa in tutto il mondo. “Mi aiuta come sempre la danza per la sua disciplina – ha raccontato –. È la mia medicina, mi insegna il rispetto del corpo e la forza della mente.”

                Il ballo, per lei, non è solo arte ma una forma di resilienza, un modo per ricordarsi ogni giorno che la vita si affronta un passo alla volta, anche quando il dolore sembra avere il sopravvento.

                Una lezione di coraggio e normalità
                Nessun vittimismo, nessuna posa. Carolyn Smith preferisce mostrarsi autentica, anche nella fragilità. “Non voglio nascondere nulla – ha spiegato in più occasioni –. Se posso aiutare chi sta vivendo la mia stessa esperienza, allora la mia testimonianza avrà un senso.”

                Il sostegno del pubblico e dei colleghi
                Dopo le sue parole, sui social sono arrivati centinaia di messaggi di affetto. Milly Carlucci e gli altri protagonisti di Ballando con le stelle le hanno espresso vicinanza e ammirazione, riconoscendole la forza di trasformare la malattia in un messaggio positivo.

                “Non mollo – ha concluso la Smith –. Ogni giorno è una nuova sfida, ma finché potrò ballare, vorrà dire che sto vincendo.”

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