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Televisione

Flavio Insinna scatenato su La7, non le manda a dire a Salvini e a DAZN

Si chiama Famiglie d’Italia il nuovo programma targato La 7 presentato da Flavio Insinna. Ex uomo Rai, Insinna rappresenta un nome storico della conduzione, per un programma che si basa sul confronto-scontro tra due famiglie concorrenti, garantendo al presentatore un ampio margine per l’improvvisazione. E in ambito come questo il simpatico Flavio ci va a nozze!

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    Se il buongiorno si vede dal mattino… chissà cosa dirà Flavio Insinna prossimamente su La7. A pochi giorni dal debutto del suo nuovo game show Famiglie d’Italia, il conduttore ex Rai ha già iniziato a dare spettacolo con battute e gag a destra e a manca (com’è nel suo stile abituale). Una in particolare ha rappresentato una bordata nei confronti di Matteo Salvini. Nel presentare un giovane concorrente che di mestiere faceva il tiktoker, Insinna non ha potuto trattenere una frecciata all’indirizzo del ministro che, come noto, è iperattivo sui social. E per non farsi mancare nulla, ha anche rifilato una bordata ai competitor di DAZN, criticato dagli utenti per i disservizi legati allo streaming. Ma andiamo con ordine…

    La frecciata al ministro leghista

    Di recente Insinna ha colto la palla al balzo e si è lasciato andare a un dissing in piena regola, peraltro così di moda in questo periodo (per info chiedere a Fedez e Tony Effe). Parlando conun giovane concorrente, Flavio ha domandato con fare innocente: “Manuel, scusa, tutti quelli della tua famiglia fanno lavori veri e tu invece sei un tiktoker”. Il concorrente ha risposto: “Faccio video di calcio principalmente per portieri”. A questo punto è arrivata la bordata del conduttore: “E da grande vuoi fare il ministro? L’hanno capita a casa, non ti preoccupare. Che dopo vai in giro, fai i TikTok coi salami…”.

    La battuta dei salami

    Un riferimento per nulla velato nei confronti dell’attuale ministro dei Trasporti Matteo Salvini, attivissimo sui social (Tik Tok compreso) e protagonista di un celebre video con i salami pubblicato nel 2020. All’epoca il politico leghista mostrò ai followers l’interno di uno stabilimento di salumi a Parma, proferendo una storica battuta da bar: “Se devono condannarmi, allora devono mettermi qua. Voglio scontare la mia sentenza, qui. Voglio passare quindici anni, qui, qui, qui”.

    Mi girano le… rotelle

    Non pago, nella medesima puntata Insinna non si è limitato ad “asfaltare” Salvini. Ha anche preso per i fondelli una delle emittenti competitor televisivi di La 7. Rivolgendo una domanda alla famiglia Savi in gara: “Escludendo il mutuo o l’affitto, ogni mese spendi molti soldi per cosa?”. La risposta è stata immediata: “abbonamenti”, cioè sottoscrizioni mensili a piattaforme tv in streaming come Sky e DAZN. Insinna a quel punto non ha resistito: “Ti posso dire?”, ha scherzato il presentatore, “che poi quella rotella che gira e gira e non si vede mai la partita! Vuoi mettere la soddisfazione di mettere La7 e noi ci siamo sempre!”.

    Battuta pronta, divertimento assicurato

    Riferimento preciso ed inequivocabile ai frequenti disservizi di DAZN, dove spesso le partite di calcio (e non solamente quelle) si interrompono per il caricamento molto lento dei contenuti. Se vi piacciono i presentatori brillanti… il nuovo game show di Flavio Insinna fa al caso vostro. Che il Nostro, uscito dal rigore di regime Rai, si senta finalmente libero di dire tutto quello che gli passa per la testa?

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      Il progetto segreto di La7 B con Barbara D’Urso: il sogno di Cairo fermato da conti e rischio share prima di diventare La7 Cinema

      Prima di puntare su La7 Cinema, Urbano Cairo aveva valutato un canale alternativo guidato da Barbara D’Urso, con programmi costruiti sul suo universo televisivo. Il progetto si è fermato quasi subito tra costi elevati e il timore di uno share troppo basso che avrebbe reso fragile l’intera operazione.

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        Prima che La7 D cambiasse pelle e diventasse La7 Cinema, raccogliendo buoni riscontri Auditel, negli uffici del gruppo si muoveva un’idea molto diversa. Un progetto ambizioso, rimasto sottotraccia, che avrebbe potuto cambiare il volto della seconda rete. Nome in codice: La7 B. Una “B” che non stava per “business”, ma per Barbara D’Urso. Un progetto che ha vissuto solo pochi mesi sulla carta, prima di arenarsi quasi sul nascere.

        Il disegno di una rete su misura
        L’idea era quella di costruire un canale interamente modellato sull’universo televisivo della conduttrice, con i suoi titoli storici e altri programmi “a tema”. Un’offerta riconoscibile, identitaria, pensata per intercettare un pubblico preciso, abituato a quel linguaggio diretto, emotivo e popolare. Una vera e propria rete monografica, dove la presenza di Barbara D’Urso avrebbe rappresentato il perno attorno a cui far ruotare l’intero palinsesto.

        Il nodo dei conti e il fantasma dello share
        Il progetto, però, si sarebbe bloccato quasi immediatamente. Alla base della frenata ci sarebbe stata innanzitutto una questione di budget. I costi di una rete interamente costruita su un’impronta così marcata sarebbero risultati difficili da sostenere. A questo si sarebbe aggiunto un altro timore decisivo: il rischio di un nano share. La paura che una proposta troppo settoriale non riuscisse a reggere l’urto dei numeri avrebbe raffreddato gli entusiasmi iniziali.

        La svolta che ha portato a La7 Cinema
        Archiviata l’ipotesi La7 B, la rete ha cambiato rotta. La7 D è diventata La7 Cinema, puntando su un’offerta completamente diversa, fatta di film in rotazione, titoli riconoscibili e una programmazione più larga. La scelta, almeno per ora, ha premiato: i riscontri Auditel sono arrivati e il canale ha trovato una sua identità più solida nel panorama del digitale terrestre. Un cambio di passo netto rispetto all’idea iniziale, che avrebbe portato il volto di Barbara D’Urso al centro della scena.

        Il nome che resta sullo sfondo
        Il progetto mancato, però, continua a far parlare negli ambienti televisivi. Perché l’ipotesi di una rete disegnata su misura attorno a una conduttrice così polarizzante resta una suggestione forte, anche se rimasta incompiuta. Per Barbara D’Urso, La7 B è diventata una di quelle sliding doors che restano nella storia della tv: un’operazione mai nata, ma sufficiente a raccontare quanto, ancora oggi, il suo nome resti capace di accendere strategie, timori e retroscena.

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          Televisione

          Massimo Giletti aggredito a Roma durante un’intervista sul caso Orlandi: un pugno in strada ripreso in un video choc

          Massimo Giletti è stato colpito con un pugno per strada a Roma mentre cercava di intervistare un presunto ex 007 collegato al caso Emanuela Orlandi. L’episodio sarà mostrato nella puntata di Lo Stato delle Cose di lunedì 8 dicembre su Rai3. Fanpage ha diffuso un estratto del video che documenta l’aggressione. Giletti ha reagito urlando e ha ribadito: “Non ho perso la voglia di fare il giornalista di strada”.

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            Un’aggressione in piena regola, avvenuta durante un tentativo di intervista, e finita davanti alle telecamere. Massimo Giletti è stato colpito con un pugno per strada a Roma da un uomo indicato come un presunto ex appartenente ai servizi segreti. Il fatto sarà al centro della prossima puntata di Lo Stato delle Cose, in onda lunedì 8 dicembre su Rai3.

            Il video dell’aggressione diffuso in anteprima
            Fanpage è entrata in possesso di un estratto del video che documenta la scena. Nelle immagini si vedono, a distanza, le sagome del conduttore e dell’uomo che Giletti sta tentando di fermare per porre alcune domande. Prima il tentativo di divincolarsi, poi la reazione improvvisa con un pugno. Secondo quanto emerso, il colpo non sarebbe stato particolarmente violento: Giletti è rimasto in piedi e ha subito reagito urlando: «Ma le pare il modo, ma sta scherzando, ma si rende conto?».

            Il collegamento con il caso Emanuela Orlandi
            L’episodio è legato a un approfondimento sul caso di Emanuela Orlandi. L’uomo inseguito dal conduttore è indicato come un ex appartenente al Sisde, ascoltato in Commissione Orlandi pochi giorni prima. Come raccontato anche nella puntata precedente della trasmissione, qualcuno appartenente ai servizi segreti aveva avvisato Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, che era pedinato. Questo qualcuno si chiamava Giulio Gangi, oggi deceduto, e lavorava in coppia proprio con l’uomo coinvolto nell’aggressione.

            La reazione di Giletti dopo l’episodio
            Secondo quanto anticipato, durante la puntata Giletti rivelerà anche il nome della persona che lo ha colpito. Sul piano personale, il conduttore ha voluto chiarire che l’aggressione non ha spento il suo spirito investigativo: «Non ho perso la mia voglia di fare il giornalista di strada. Con tutti i rischi del caso», ha dichiarato. Una frase che riassume il senso del lavoro sul campo che continua a portare avanti anche in situazioni di forte tensione.

            L’episodio riaccende l’attenzione non solo sul caso Orlandi, ma anche sui rischi del giornalismo d’inchiesta condotto fuori dagli studi televisivi, dove il confine tra ricerca delle risposte e pericolo fisico può diventare improvvisamente sottilissimo.

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              Roberta Bruzzone, il dietrofront che sorprende tutti: dopo l’addio annunciato torna a sorpresa a Quarto Grado da Gianluigi Nuzzi

              Roberta Bruzzone aveva risposto seccamente sui social a chi le chiedeva di non andare più a Quarto Grado: “Tranquilli, lì non mi vedrete più”. Una promessa che sembrava definitiva. Venerdì sera, però, la criminologa è riapparsa proprio nello studio di Gianluigi Nuzzi, riaccendendo curiosità, ironie e inevitabili domande sul suo improvviso cambio di rotta.

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                A volte i post restano scolpiti nella memoria collettiva come promesse granitiche. A maggio, Roberta Bruzzone aveva risposto senza giri di parole a chi, sui social, le chiedeva di interrompere la collaborazione con Quarto Grado: «Tranquilli, lì non mi vedrete più». Una frase netta, che molti avevano interpretato come un addio definitivo al programma di Gianluigi Nuzzi.

                La dichiarazione che sembrava un addio
                Quel commento, secco e privo di sfumature, aveva fatto il giro dei social e degli ambienti televisivi. Nessuna spiegazione, nessun “forse”. Solo una certezza apparente: Bruzzone non sarebbe più tornata a Quarto Grado. E per mesi quella scelta è rimasta lì, come una linea tracciata senza possibilità di ripensamento.

                Il ritorno in diretta che spiazza tutti
                Poi venerdì sera, a sorpresa, il colpo di scena. Roberta Bruzzone è riapparsa proprio nello studio di Quarto Grado, ospite di Gianluigi Nuzzi. Nessun annuncio preventivo, nessuna anticipazione. Solo la realtà che smentisce le parole scritte mesi prima. Il pubblico se n’è accorto subito e sui social il ritorno è diventato immediatamente argomento di discussione.

                Il corto circuito tra social e televisione
                Il contrasto tra il “non mi vedrete più” e la presenza in diretta ha acceso ironie, commenti, domande. C’è chi parla di ripensamento, chi di semplice evoluzione delle scelte, chi sottolinea quanto oggi le dichiarazioni sui social siano spesso più istintive che definitive. Fatto sta che il ritorno ha creato un piccolo corto circuito tra ciò che era stato scritto e ciò che è andato in onda.

                Una presenza che fa sempre discutere
                Roberta Bruzzone è da anni una figura centrale nel dibattito televisivo sui casi di cronaca, e ogni sua presenza porta con sé consensi e critiche. Anche questo ritorno non fa eccezione: per alcuni è un normale cambio di idea, per altri una smentita clamorosa di una posizione che sembrava inattaccabile.

                Quando le promesse diventano reversibili
                La vicenda dimostra ancora una volta quanto, nel mondo dello spettacolo e dell’informazione televisiva, nulla sia davvero immutabile. Le parole restano, le immagini anche. E venerdì sera, davanti alle telecamere di Quarto Grado, è andata in scena tutta la distanza tra un post scritto mesi fa e una scelta presa oggi.

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