Televisione
I leoni di Sicilia, sulle orme di una nuova fiction Rai di successo
I Leoni di Sicilia, la serie tv tratta dal romanzo di Stefania Auci, trasporta il pubblico in un’epoca di sfarzo e ambizione, tra i palazzi storici di Palermo e i panorami mozzafiato di Cefalù e Favignana. Scopriamo dove è stata girata la storia che racconta l’ascesa dei Florio, una delle famiglie più influenti d’Italia.
Sicilia bedda… è proprio il caso di dirlo! Il titolo della celebre canzone popolare composta da Giuseppe Pittari con musiche di Valerio Vancheri e interpretata da Giuseppe Di Stefano è perfetta per il contesto del quale vogliamo parlarvi. Una vera e propria dichiarazione d’amore alla Sicilia, “primo amore”, osservata dall’autore con sguardo nostalgico, con lo stesso dolore con cui si ricorda la felicità perduta.
La serie tv I leoni di Sicilia, tratta dal primo dei due romanzi omonimi scritti da Stefania Auci, va in onda martedì 10 settembre su Rai 1, dopo essere stata trasmessa da Disney+ lo scorso autunno. La serie, che ha conquistato pubblico e critica, raccogliendo recensioni molto positive raccogliendo recensioni molto positive, è pronta a conquistare anche il pubblico generalista.
La storia, che vede come protagonisti Miriam Leone (che interpreta Giulia Portalupi) e Michele Riondino (Vincenzo Florio), è ambientata in Sicilia alla fine del 1800. Racconta la storia vera della famiglia Florio. I Florio divennero una delle famiglie più ricche d’Italia, nonché una delle più note anche in Europa. La serie Disney parte proprio dai padri della stirpe, Paolo e Ignazio Florio, che fondano il loro impero industriale nel settore delle spezie. La storia interna delle dinamiche familiari si mischia anche al desiderio dei Florio di essere trattati alla pari dei nobili palermitani.
Dov’è stato girato “I leoni di Sicilia”: i palazzi di Palermo animano la serie
Le riprese della serie si sono tenute in Sicilia, dove la vera famiglia Florio visse: la serie è stata girata nell’estate del 2022. Anche se la storia è ambientata a Palermo, non tutte le scene della serie diretta da Paolo Genovese sono state girate nel capoluogo: il porto della città, ad esempio, è stato ricostruito a Cefalù, comune a pochi passi dalla città.

I grandi palazzi di Palermo
Tuttavia, i grandi palazzi palermitani ospitano gran parte delle vicende famigliari che si dipanano a cavallo tra Ottocento e Novecento. Tra le location troviamo Piazza Pretoria dove è situato il Palazzo delle Aquile, sede all’epoca dell’aristocrazia siciliana. Non possono mancare anche i 4 canti, snodo storico di Palermo, simbolo di una nobiltà ormai in declino.

Palazzo Mirto, poi, ha ospitato le scene ambientate dentro casa Florio
In un tripudio barocco, tra arredi e quadri maestosi, il Palazzo è l’emblema della ricca borghesia del tardo ottocento. Per gli esterni, invece, la produzione ha scelto di optare per Palazzo Gangi Valguarnera, una struttura già nota (e amata) nel mondo del cinema italiano: il regista Luchino Visconti trasse ispirazione dai saloni del palazzo per la scena del ballo tra Angelica e Tancredi nel suo capolavoro Il Gattopardo.
Cefalù e Favignana: gli altri luoghi de “I leoni di Sicilia”
La Capitaneria di Porto, fulcro delle attività commerciali dei Florio, è collocata a Palermo ma è stata a ricostruita a Trapani, nel Villino Nasi, attualmente di proprietà di un consorzio comunale.

Saline e tonnara di Favignana
Altri luoghi che si possono riconoscere nella serie Disney+ sono le Saline e la Tonnara di Favignana, denominato “Ex Stabilimento Florio delle tonnare di Favignana e Formica“, realmente acquistata nel 1874 da Ignazio Florio che proprio qui vi stabilì la struttura per la conservazione del tonno.

I set in studio
Infine, per completare la ricostruzione della Palermo ottocentesca, si è deciso di allestire un set fuori dagli studi Videa a Roma per riportare in vita, tra gli altri, la Chiesa, la farmacia e la Bottega di Saguto.
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Televisione
Avanti un altro… in famiglia: Martina Dotti nel cast accanto ai “suoceri” Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli
La nuova stagione di Avanti un altro riserva una sorpresa tutta domestica: Martina Dotti, fidanzata di Davide Bonolis, è entrata nel cast del programma e ora lavora quotidianamente accanto ai suoi “suoceri televisivi”, Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli. Una presenza che ha acceso la curiosità dietro le quinte, dove non sono mancati commenti divertiti e qualche inevitabile ironia. Intanto, Martina conquista pubblico e addetti ai lavori con sicurezza e naturalezza, mentre la famiglia Bonolis continua ad allargarsi… almeno in studio.
Avanti un altro rimane un universo a sé, un mondo parallelo fatto di personaggi, siparietti e imprevisti. Ma questa volta la novità arriva da un dettaglio molto… familiare. Martina Dotti, la fidanzata di Davide Bonolis, è infatti entrata nel cast del programma e da qualche settimana lavora a stretto contatto con Paolo Bonolis e con Sonia Bruganelli. Il tutto in un clima in cui lavoro e legami affettivi si intrecciano in modo curioso e inevitabilmente chiacchierato.
Martina è giovane, determinata, telegenica e con una naturalezza davanti alle telecamere che ha subito fatto breccia nel ritmo caotico del format. A incuriosire, però, è soprattutto la dinamica “da suoceri”, un gioco di ruoli che nello studio viene accolto con divertita complicità. Paolo Bonolis — da sempre maestro di ironia — non ha perso l’occasione per lanciare qualche battuta, senza mai scadere nel prevedibile. Sonia Bruganelli, dal canto suo, osserva e dirige: elegante, attenta, professionalmente inappuntabile, ma pur sempre consapevole del legame sentimentale che unisce la ragazza a suo figlio.
E dietro le quinte? Si racconta di un clima sereno, dove l’ingresso di Martina non ha creato tensioni né favoritismi. Anzi: per molti, la sua presenza è stata una ventata d’aria fresca. Chi lavora al programma assicura che la Dotti si è guadagnata il ruolo con impegno e non certo per “vicinanza di cognome”. Una puntualizzazione che circola spesso, soprattutto in un ambiente dove le malelingue non mancano mai.
La domanda che rimbalza tra gli addetti ai lavori, però, è semplice: come si gestisce un set in cui la famiglia è… parte del cast? Pare senza troppi traumi. Paolo si concentra sui tempi comici, Sonia sulla produzione, Martina sulle sue entrate in scena. A legare tutti e tre c’è Davide, discreto e distante dalle luci, ma inevitabilmente parte del quadro.
Nel frattempo, il pubblico sembra gradire. Le clip con Martina non tardano a circolare sui social e la curiosità sulla coppia cresce di pari passo con la nuova visibilità della giovane. Avanti un altro, insomma, continua a essere un laboratorio pop dove ogni storia, anche la più privata, finisce per trasformarsi in racconto televisivo.
E questa, più che una storia d’amore, è una storia di famiglia… in prima serata.
Televisione
Pier Silvio valuta i 23 nomi del nuovo GF Vip: il cast “condizionato” che decide il futuro del reality
Dopo l’annuncio di luglio — «Il GF Vip si farà solo se il cast sarà davvero interessante» — la nuova edizione del reality è nelle mani del vertice Mediaset. Tra i profili selezionati spicca quello della giornalista Anna La Rosa, insieme a volti cult delle reti tematiche e nomi amatissimi dal pubblico social. Restano però dubbi sulla data di messa in onda: si parla di gennaio, marzo o addirittura settembre 2026.
La partita del prossimo Grande Fratello Vip si gioca tutta su una lista lunga ventitré nomi. Una lista che Alfonso Signorini e Maria De Filippi hanno confezionato con cura chirurgica fin dall’estate, sapendo che il futuro del reality dipendeva da un’unica condizione imposta da Pier Silvio Berlusconi: “Si farà solo se il cast sarà interessante”.
La lista dei ventitré
E ora quella lista è arrivata al quarto piano di Viale Europa, dove l’amministratore delegato sta valutando una squadra che spazia in tutte le direzioni possibili: cantanti, pugili, attori italiani e turchi, conduttrici, opinioniste, persino volti cult delle reti tematiche che hanno una fanbase sorprendentemente fedele. Tra i profili più chiacchierati spunta quello di Anna La Rosa, storica conduttrice e giornalista, nome che darebbe un tocco istituzionale a un programma che negli ultimi anni ha cercato di cambiare pelle.
Non solo big: le riserve social
Accanto ai ventitré principali, nove “riserve” attendono un eventuale ripescaggio. Non sono nomi mainstream, ma hanno un appeal fortissimo sul pubblico social, che in un reality di questo tipo può fare la differenza. TikTok, Instagram e fanbase dedicate giocano ormai un ruolo centrale nella costruzione del successo del GF.
Il grande dubbio: quando andrà in onda?
Mentre il cast prende forma — e piaccia o no, è indubbiamente ricco — rimane un’incognita sulla messa in onda. C’è chi giura per gennaio, chi per marzo, e chi parla addirittura di un clamoroso rinvio a settembre 2026. Una nebbia che solo Pier Silvio potrà diradare quando avrà deciso se la squadra proposta merita davvero la riaccensione dei riflettori.
Una cosa però è certa: il cast “interessante” c’è. Ora manca solo il via libera del capo.
Televisione
Ballando, il giallo delle costole rotte continua: Francesca Fialdini torna sulle “lastre” e riapre il caso Fognini
Altro che capitolo chiuso. Francesca Fialdini torna a parlare dell’infortunio e della polemica con Fabio Fognini. A Radio 2 l’infortunata più discussa di Ballando con le Stelle ironizza sui “complotti”, tira fuori di nuovo le lastre e chiarisce il confronto avuto con il tennista. Tra provocazioni, salute e sospetti, il caso continua a far parlare.
C’è chi a Ballando con le Stelle inciampa in un passo sbagliato e chi inciampa in un vero e proprio giallo. Francesca Fialdini appartiene alla seconda categoria. La vicenda delle costole rotte, delle lastre richieste e della frase diventata virale continua infatti a produrre strascichi. E se qualcuno giura che tutto sia ormai alle spalle, la diretta interessata sembra divertirsi a tenere il caso apertissimo.
Le lastre tornano protagoniste
Ospite a Radio 2, Francesca Fialdini si è ripresentata con un dettaglio che è ormai diventato simbolico: «Ho portato con me le lastre». Una frase che suona come una provocazione elegante, ma anche come un modo per riappropriarsi della narrazione dopo settimane di commenti, dubbi e malignità.
La conduttrice gioca apertamente con il registro dell’ironia: «I complotti nascono nel sottoscala, non c’è mai una logica, il colpevole di questo complotto è quello meno sospettato e quindi il giallo è ancora aperto». Parole che sembrano uscite da un romanzo di Agatha Christie, non a caso chiude tutto evocando l’ispettore Poirot.
Il caso Fognini e la provocazione
Il punto centrale resta sempre lui, Fabio Fognini. A Ballando con le Stelle, la Fialdini aveva raccontato di essersi sentita messa in discussione sulla veridicità del suo infortunio, accusando il tennista di averle chiesto le lastre perché non credeva alle costole rotte. Una frase che aveva acceso polemiche e diviso il pubblico tra chi difendeva lei e chi parlava di semplice goliardia.
Ora arriva il chiarimento, ma senza colpi di spugna: «Fabio Fognini? Lui è venuto a sedere accanto a me e ci siamo parlati chiaramente». Un confronto diretto, senza intermediari, che però non cancella il nodo centrale.
Quando la battuta tocca la salute
La Fialdini lo spiega con una frase che pesa più di tante smentite: «Alle volte la provocazione è provocazione, ma se alzi la posta relativamente alla salute, può essere sgradevole». Tradotto: si può scherzare su tutto, ma non quando c’è di mezzo un infortunio reale.
È qui che la vicenda smette di essere solo gossip televisivo e diventa una questione di confini. Dove finisce la battuta da show e dove inizia il rispetto per chi è realmente in difficoltà fisica? Una domanda che Ballando con le Stelle, programma costruito anche sul conflitto e sulle tensioni, conosce bene.
Hype o strategia?
I più maligni – e sui social non sono pochi – parlano apertamente di hype. Di un caso riacceso ad arte per restare al centro dell’attenzione mediatica. La Fialdini, però, sembra ribaltare il sospetto giocandoci sopra, trasformando la polemica in racconto ironico, quasi teatrale.
Portare “di nuovo” le lastre diventa così un gesto simbolico: non tanto per convincere qualcuno, quanto per dire che la storia, piaccia o no, fa parte del percorso.
Il giallo resta aperto
Alla fine, nessuna vera assoluzione e nessuna condanna. Solo una serie di dichiarazioni che tengono viva la narrazione. Francesca Fialdini si muove con intelligenza tra autoironia e fermezza, Fabio Fognini resta sullo sfondo come coprotagonista involontario di una trama che va oltre la pista da ballo.
E mentre il pubblico continua a dividersi, una cosa è certa: a Ballando con le Stelle anche una costola rotta può trasformarsi in un caso mediatico degno di un investigatore. Qui davvero, come direbbe Poirot, il colpevole potrebbe essere quello meno sospettato.
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