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Televisione

La Rai e la rivoluzione digitale: DVB-T2 nel 2024

Il 2024 si prospetta come un anno di trasformazione per il digitale terrestre con l’introduzione del DVB-T2. La Rai, pioniera di questa transizione, prepara il terreno con l’accensione del primo Mux DVB-T2 a settembre. Restate sintonizzati per scoprire come questa evoluzione cambierà il panorama televisivo e migliorerà l’esperienza degli spettatori in tutto il paese.

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    Il digitale terrestre è pronto a una nuova evoluzione con l’introduzione del DVB-T2, programmata per il 2024. La Rai anticipa questa transizione con l’attivazione del primo Mux DVB-T2 il 1 settembre. Esploriamo i dettagli di questa innovazione e cosa significa per il futuro della televisione.

    Cos’è il DVB-T2

    Il DVB-T2, acronimo di Digital Video Broadcasting – Terrestrial Second Generation, rappresenta la nuova frontiera del digitale terrestre. Questa tecnologia di trasmissione offre vantaggi significativi rispetto alla sua controparte di prima generazione, consentendo una migliore qualità audiovisiva e una maggiore efficienza nello sfruttamento delle frequenze.

    Mux e il ruolo chiave

    Per comprendere il passaggio al DVB-T2, è fondamentale capire il concetto di Mux, ovvero multiplex. I Mux sono la tecnologia alla base della trasmissione dei segnali del digitale terrestre. Funzionano impacchettando trasmissioni di diversi canali sulla stessa banda di frequenza, ottimizzando l’utilizzo dello spettro elettromagnetico. Il passaggio di uno dei Mux della Rai al DVB-T2 rappresenta un passo concreto verso l’evoluzione della televisione.

    La decisione della Rai

    A partire dal 1 settembre, la Rai accenderà il primo Mux DVB-T2, segnando un momento chiave nell’adozione di questa tecnologia. Stefano Ciccotti, direttore tecnologie a Viale Mazzini, ha confermato questa importante mossa, spiegando che i canali principali (Rai 1, Rai 2 e Rai 3) rimarranno in “simulcast” anche sul digitale terrestre attuale, consentendo una transizione graduale.

    Obiettivi della sperimentazione

    La Rai ha dichiarato che l’obiettivo principale di questa sperimentazione è valutare l’efficacia del DVB-T2 nel risolvere o ridurre problemi di interferenza e propagazione, soprattutto durante i mesi più caldi. Questa fase di test consentirà alla Rai di ottimizzare l’implementazione del DVB-T2 prima di una migrazione su larga scala.

    Impatto sulla qualità e l’efficienza

    Il DVB-T2 promette una qualità audiovisiva superiore e un utilizzo più efficiente delle risorse di trasmissione. Questo significa che gli spettatori potrebbero godere di un’esperienza televisiva migliorata, mentre l’efficienza nello sfruttamento delle frequenze permetterà una maggiore varietà di canali.

      In primo piano

      Petra: prime immagini dal set genovese per Paola Cortellesi

      Paola Cortellesi torna sul set per la terza stagione di “Petra”, iniziando le riprese a Genova con Andrea Pennacchi. Le nuove storie, dirette da Maria Sole Tognazzi, promettono intrighi e sviluppi sorprendenti per l’ispettrice di Polizia.

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        C’è ancora tv per la protagonista assoluta dell’attuale stagione cinematografica. Dopo il successo di C’è ancora domani, Paola Cortellesi torna per la prima volta sul set per le riprese della terza stagione di Petra, che iniziano oggi a Genova. Con lei torna anche l’immancabile Andrea Pennacchi nel ruolo del viceispettore Antonio Monte. Petra Delicato torna in azione con due nuove storie targate Sky Original dirette da Maria Sole Tognazzi.

        Terza stagione

        Le due nuove storie di questa terza stagione sono scritte da Giulia Calenda, Furio Andreotti, Ilaria Macchia con la collaborazione alle sceneggiature di Paola Cortellesi, e tratte dalle opere di Alicia Giménez-Bartlett – Il silenzio dei chiostri e Gli onori di casa – entrambe edite in Italia da Sellerio.

        Vita privata

        In questa terza stagione ritroviamo una Petra Delicato inedita, immersa in una situazione familiare in cui difficilmente avremmo potuto immaginarla. Le novità della sua vita privata però non le impediscono certo di dedicarsi al suo lavoro come ispettrice di Polizia a Genova.

        Omicidi e mafia

        Prima un omicidio con furto di reliquia all’interno di un convento, poi l’assassinio di un importante imprenditore in odore di mafia, porteranno Petra e il suo inseparabile viceispettore Antonio Monte a mettersi alla prova ancora una volta.

        Tra nuovi incontri, trasferte professionali e vecchie conoscenze, Petra si ritroverà a interrogarsi sul suo futuro e su quale potrebbe essere la prossima tappa della sua personalissima ricerca della felicità.

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          Televisione

          Sarcasmo, musica e intelligenza nel ritorno di Piero Chiambretti con la bella Melanie Francesca

          Piero Chiambretti è tornato in prima serata su Rai 3 con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, un nuovo programma che ha debuttato ieri, 14 maggio 2024. Fedele al suo stile, Chiambretti ha brillato con interviste pungenti e ironiche. Accanto a lui l’opinionista Melanie Francesca.

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            La bionda (e brava) Melanie Francesca e molti altri volti al femminile sono i perni su cui ruota il nuovo, eclettico show di Piero Chiambretti.

            Il ritorno del conduttore nella tv di Stato, dopo oltre vent’anni dal suo programma cult “Chiambretti c’è”, è diventato realtà ieri su Rai 3. Restando fedele al suo storico modo di fare televisione, il conduttore si è mosso con disinvoltura tra domande graffianti, ironia e leggerezza. Ancora da affinare, invece, il format di sfondo. Scopriamo com’è andata, cosa funziona e cosa no nel nuovo show.

            Le voci sul ritorno di Piero Chiambretti in Rai si sono intensificate lo scorso gennaio, e Chiambretti ha esordito al timone di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”. Il ritorno in Rai dopo 21 anni del comico è stato fedele al suo storico modo di fare televisione: tra domande più o meno graffianti e più o meno ironiche, infatti, le interviste agli ospiti sono state (come prevedibile) le vere protagoniste della serata.

            La prima puntata del nuovo show è stata dominata da Enrico Mentana, protagonista del blocco centrale della serata (quello meglio riuscito). Il direttore del Tg La7 si è prestato a dei botta e risposta brillanti, incalzato da Chiambretti anche con la domanda iconica di Francesca Fagnani a “Belve”, “Che belva sei?”, dichiarandosi un elefante per la memoria.

            Si è frenato sul caso Gruber (“Non è elegante parlarne qui, siamo su un’altra rete. Siccome ho lamentato un colpo basso, questo sarebbe un colpo basso”) e sul suo possibile sbarco a Nove: “Non li conosco”. Se la chiacchierata è stata per distacco il momento clou della serata di debutto di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, anche le altre interviste si sono rivelate interessanti, a partire da Gianni Minoli (che ha aperto la puntata parlando di giornalismo e dei tempi di “Mixer”) fino a Sofia Goggia e Maurizio Mannoni, sfortunatamente “tagliato” dopo appena 5 minuti per problemi di tempi televisivi.

            Le interviste, insomma, come pronosticabile trattandosi della specialità di Chiambretti, funzionano, mentre resta ancora da affinare il contorno del format: gli interventi estemporanei della bionda scrittrice Melanie Francesca e degli editorialisti Francesca Barra, Edoardo Camurri, Costantino della Gherardesca, Grazia Sambruna e degli inviati Giovanna Botteri da Parigi, Paolo Pagliara da New York e Marco Varvello da Londra sono sembrati slegati e fuori contesto.

            “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” non ha ancora sfondato come sguardo sull’attualità e, soprattutto, manca ancora uno spazio più approfondito dedicato al mondo femminile, per il momento celebrato ma di fatto solo sfiorato. Quel che è certo è che il padrone di casa Piero Chiambretti è tornato ed è sembrato “in palla”, pronto a mettersi in gioco nella prima serata del martedì su Rai 3.

            Comunque non si tratta di una bocciatura, anzi. Grazie a Chiambretti abbiamo visto uno show attento ai fatti, con interventi di riflessione, musica e comicità. Il programma è prodotto dalla direzione Intrattenimento Prime Time capitanata da Marcello Ciannamea e si ispira nel nome, all’iconica commedia di Pedro Almodóvar.

            Un elogio va anche al cast fisso, che vedremo nelle prossime puntate. Nomi di altissimo livello, come Edoardo Camurri, Costantino della Gherardesca e la scrittrice e showgirl Melanie Francesca, già vista nei vari programmi di Chiambretti e che ieri sera ha sfoggiato un look sorprendente che, abbinato alla sua prontezza, potrebbe diventare un mix esplosivo per il prime time di Rai 3.

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              Spettacolo

              Flavio Insinna lascia la Rai (anche lui): destinazione, La7

              Flavio Insinna lascia la Rai dopo i deludenti risultati de “L’acchiappatalenti”. Il popolare conduttore di “L’Eredità” si prepara a una nuova avventura su La7, dove condurrà un game show a partire dalla prossima estate.

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                Dopo i risultati deludenti de “L’acchiappatalenti”, la trasmissione di Milly Carlucci in cui faceva il giurato, il conduttore che per cinque anni ha fatto il successo de “L’Eredità” ha deciso di sbarcare su La7. Il popolare ex conduttore de “L’Eredità” ha preso la sua decisione. Come anticipato da “Oggi” lo scorso settembre, il presentatore/attore dalla prossima estate passerà a La7 per condurre un game show. L’addio verrà ufficializzato tra qualche settimana.

                Flavio ha atteso a lungo

                Flavio, prima di prendere questa decisione, ha a lungo atteso che la Rai gli proponesse un progetto ambizioso per la prossima stagione: una conduzione, una nuova fiction… insomma, qualcosa a misura delle sue ambizioni e delle sue capacità, ma non ha trovato risposte convincenti, solo silenzi e lunghe attese. Niente, oltre alla possibilità di far parte della giuria del nuovo programma di Milly Carlucci “L’acchiappatalenti”, che ha debuttato la scorsa settimana con ascolti deludenti (è stato battuto anche dalla telenovela turca “Terra Amara”).

                Un mezzo flop?

                Se non cambierà rotta, difficilmente resterà in palinsesto per le cinque puntate previste, anche perché il nuovo corso “meloniano” della Rai è caratterizzato da un certo decisionismo riguardo le chiusure anticipate dei programmi che non ottengono i risultati previsti: il caso del programma di Chiara Francini lo testimonia.

                Nessuna esclusiva

                «Io non ho mai avuto esclusive, perché ho firmato i contratti quando c’era insieme un progetto bello. Siamo ancora in un paese libero. Magari il progetto è bello per la Rai e a me non piace. Non vuol dire che non sia bello, ma io penso che non sia giusto per me, oppure vorrei fare una cosa che la Rai non ha», aveva detto il presentatore a Tag.24 alla vigilia del debutto con Milly Carlucci. «Che cosa farò in futuro? Possiamo andare, tornare… Credo che il mondo, come dire, abbia altri pensieri. Faremo». Quasi un presagio di distacco, sicuramente un malumore.

                Il successo dell’Eredità

                E quello di Insinna è un addio importante: per cinque anni ha guidato con ottimi ascolti “L’Eredità”, uno dei programmi più importanti del palinsesto Rai, cruciale nella sua collocazione strategica per i successivi ascolti del TG e dei programmi di prima serata, assicurando alla TV pubblica ottimi risultati. È ovvio che il posto nella giuria di un programma zoppicante sia sembrato un sostanziale demansionamento per un big che alla Rai ha portato tanti buoni risultati.

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