Televisione
Mare, un tesoro da preservare: parola di Beppe Convertini
Abituati a vederlo destreggiarsi tra fiction, teatro, televisione, radio e cinema, va ricordato che Beppe Convertini è anche un affermato scrittore. Oggi giunge alla sua quarta pubblicazione con “Il Paese Azzurro” (Edizioni RaiLibri), un viaggio affascinante alla scoperta delle coste italiane e del suo mare. Convertini, con la sua serietà e abnegazione, mette sempre il cuore in ciò che fa, dimostrando che non tutti i personaggi famosi sono mossi da manie di presenzialismo.

Abituati a vederlo destreggiarsi in maniera sempre efficace e professionale tra fiction, teatro, televisione, radio e pellicole cinematografiche… va ricordato che Beppe Convertini è anche un affermato scrittore. Non a caso giunto oggi alla sua quarta pubblicazione. Un percorso artistico il suo lungo tanto quanto i chilometri che instancabilmente percorre per raccontare la nostra bella Italia. Il Paese Azzurro (Edizioni RaiLibri) rappresenta la sua nuova fatica editoriale, un viaggio articolato ed entusiasmante alla scoperta delle coste della nostra Italia e del suo mare.
Il cuore al primo posto
Ogni volta che incroci il suo sorriso e la sua disponibilità ti rendi conto che non tutti i personaggi famosi sono mossi da manie di presenzialismo e di auto-celebrazione… ma anche di serietà ed abnegazione lavorativa. Proprio come Convertini, che è sempre un piacere ritrovarsi ad intervistare. Uno che nelle cose che fa… ci mette il cuore!
Cosa ci dobbiamo aspettare da questo libro?
Il Paese Azzurro pappresenta un diario di tutti i luoghi che ho visitato, girando l’Italia da nord a sud. Un viaggio nelle tradizioni, usi e costumi, ma anche alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche e bellezze paesaggistiche, culturali e storiche del nostro Paese, il più bello al mondo. È un viaggio davvero speciale, lungo le coste bagnate dal mare, dove vi racconto anche le bellezze umane, come la generosità e l’ospitalità degli italiani. Parlo anche dei borghi, che non sono negli itinerari turistici classici. Perle preziose tutte da esplorare.
Qualcuno ci ha visto anche una dichiarazione d’amore totale verso l’elemento mare, è corretto?
Sicuramente, perché è il luogo dove raggiungo la pace. Immergere la testa in acqua, per me significa allontanare i cattivi pensieri. Mi sono immerso in molti luoghi, scoprendo fondali incredibilmente belli.
Ci descrivi qualche località che, durante i tuoi viaggi nello Stivale, ti ha colpito in modo particolare?
Tra i tanti luoghi affascinanti che ho visitato è difficile scegliere… Potrei citarne alcuni come la baia di San Fruttuoso in Liguria, che sembra una perla incastrata tra due ostriche. Il mare è spettacolare e sott’acqua si può ammirare la statua bronzea del Cristo degli abissi, posta sul fondale nel 1954. Alicudi gioiello dell’arcipelago delle Eolie in Sicilia, un’isola che nel corso degli anni è riuscita a preservarsi dall’invasione, ed è immune al tempo che passa. D’inverno ci vivono solo 80 abitanti, vivere lì non è facile, fino ai primi del Novecento non c’era nemmeno l’energia elettrica. Infine, Palmarola, con il suo contrasto tra il colore del mare, tra l’azzurro e il verde smeraldo e il nero delle rocce vulcaniche. È un fazzoletto di terra abitato solo d’estate, perlopiù da Ponzesi che fuggono lì, quando la loro isola viene presa d’assalto dal turismo.
La tutela del mare è un impegno che tutti devono considerare come tale. Che cosa si può fare di concreto per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rispetto nei suoi confronti?
Gli elementi inquinanti più comuni prodotti dall’uomo che precipitano in mare includono pesticidi, erbicidi, concimi, detersivi, petrolio, prodotti chimici industriali e acque reflue. Coinvolgere tutti su tematiche fondamentali e farli partecipi nella pratica quotidiana. Ad esempio non gettare per terra i mozziconi di sigaretta, riciclare la plastica, limitare i consumi di utensili in plastica e preferire imballaggi di carta e materiale ecologico. Avere un regime alimentare sano ed equilibrato, ridurre le emissioni di anidride carbonica e pulire le spiagge.
Tu rappresenti un volto della Rai: nel suo palinsesto c’è un programma in particolare che ti piacerebbe condurre?
Ti dirò… sono molto soddisfatto di condurre tutti i weekend Uno Mattina In Famiglia su Rai1, sotto la guida del Maestro Michele Guardì. Per il futuro spero di continuare a condurre programmi legati al territorio. C’è una meraviglia ad ogni angolo di questa penisola e vorrei continuare a scoprirla emozionandomi e raccontandone sui i miei libri Paesi Miei e Il Paese Azzurro.
Per concludere, da persona perennemente in viaggio… cosa consigli per il cosiddetto “viaggio perfetto”?
Consiglio di non considerarlo come tale! Non esiste il viaggio perfetto, esiste il viaggio fatto con il cuore, questa è la cosa che conta di più. Con il mio nuovo libro spero che i lettori potranno prendere spunto per una bella gita fuori porta nel nostro fantastico Paese. Alle volte c’è così tanta bellezza anche dietro l’angolo, che neanche t’immagini…
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Televisione
Raoul Bova e il figlio Francesco insieme sul set di Don Matteo: debutto da comparsa e riavvicinamento familiare
Francesco, che non ha mai mostrato interesse per la recitazione, appare in una piccola parte da infermiere. La sua vera passione resta la musica elettronica, coltivata con studi a Berlino e un percorso da deejay già avviato.

Una scena familiare, ma davanti alle telecamere. Raoul Bova e il figlio Francesco si sono ritrovati sul set di Don Matteo, dove il secondogenito dell’attore romano ha fatto una breve comparsa nei panni di un infermiere. Un piccolo debutto che ha sorpreso i fan della fiction Rai, ma che ha soprattutto il sapore di un momento di riavvicinamento familiare, dopo mesi segnati da tensioni e problemi personali.
Francesco, nato nel 2001 dal matrimonio di Bova con Chiara Giordano, non si era mai mostrato interessato alla carriera d’attore del padre. Cresciuto comunque a stretto contatto con il mondo dello spettacolo, ha sempre preferito percorrere una strada diversa, inseguendo la sua grande passione: la musica. Dopo la laurea presso la Catalyst – Institute for Creative Arts and Technology di Berlino, si è infatti affermato come deejay di musica elettronica, con serate e produzioni che lo hanno fatto conoscere in ambienti internazionali.
Il set di Don Matteo, dunque, non rappresenta un cambio di rotta, ma piuttosto un’esperienza curiosa, nata forse dalla voglia di condividere del tempo con il padre in un contesto lavorativo che per Raoul è ormai casa. Subentrato a Terence Hill nella serie, Bova ha consolidato il suo ruolo di protagonista con la consueta eleganza e con il consenso del pubblico. Vederlo accanto al figlio, anche solo per poche inquadrature, ha aggiunto una nota di intimità che non è passata inosservata.
Per Francesco, l’apparizione potrebbe restare un episodio isolato, un aneddoto da raccontare più che l’inizio di una carriera da attore. La sua vita sembra infatti scorrere su altre frequenze, quelle dei beat elettronici e dei club internazionali. Ma questa incursione televisiva mostra una complicità ritrovata tra padre e figlio, un segnale positivo che ha emozionato chi conosce le vicende della famiglia.
In attesa dei prossimi progetti musicali di Francesco e delle nuove puntate di Don Matteo, resta l’immagine di un padre e un figlio che si sono concessi la possibilità di condividere un pezzo di strada. Stavolta, davanti a una macchina da presa.
Televisione
Katia Ricciarelli e Pippo Baudo, la verità di Magalli: «Non fu la segretaria a impedirle i contatti, era Pippo a non volerla sentire»
Katia Ricciarelli ha raccontato che per parlare con Baudo doveva passare dalla sua segretaria Dina Minna. Magalli ribalta la versione: «Pippo aveva un numero privato, ma non lo diede mai a Katia. Fu lui a chiedere di non essere disturbato».

Il racconto di Katia Ricciarelli a Verissimo aveva suscitato non poca curiosità. La cantante lirica, parlando con Silvia Toffanin, ha ricordato che durante gli anni della sua relazione con Pippo Baudo le veniva impedito di comunicare direttamente con lui, costretta a passare sempre dalla storica segretaria Dina Minna. Un dettaglio che lasciava intendere un filtro imposto da terzi, quasi a voler limitare il loro rapporto.
Ma a rimettere ordine nella vicenda ci ha pensato Giancarlo Magalli, intervenuto a La Volta Buona. Con tono fermo, ha ribaltato la ricostruzione: «Io il numero di Dina ce l’ho ancora, e ho sempre avuto anche quello di Pippo. Baudo aveva un suo telefono, un numero privato che dava solo a chi voleva. Quel numero, però, a Katia non lo ha mai dato. Per questo lei doveva passare attraverso Dina».
Il conduttore ha aggiunto un particolare ancora più diretto: «Pippo aveva detto chiaramente a Dina: “Non me la passare quando chiama”. Vi assicuro che Dina non si sarebbe mai arrogata il diritto di decidere chi far arrivare a Pippo e chi no. Era una persona seria, non avrebbe mai preso una simile iniziativa di testa sua».
Parole che cambiano la prospettiva: non un filtro calato dall’alto da parte della segretaria, ma una decisione precisa del presentatore, che in alcuni momenti avrebbe preferito evitare i contatti con l’ex compagna.
Magalli ha poi colto l’occasione per smentire un’altra voce circolata negli ultimi giorni: «Non è vero che Baudo se n’è andato da solo. Gli amici vicino li ha sempre avuti».
Tra dichiarazioni contrastanti e ricordi che riaffiorano, il mosaico del rapporto tra Katia Ricciarelli e Pippo Baudo si arricchisce di nuove tessere. E a distanza di anni, la storia tra la diva del bel canto e il re della tv italiana continua a far discutere, tra versioni divergenti e aneddoti mai del tutto chiariti.
Televisione
Guè, la fuga da Miss Italia che fa infuriare la giuria: lascia il palco senza salutare, Pascale lo stronca e la Parietti ci mette il carico da novanta
A Miss Italia va in scena il caso Guè: mentre Tormento, Shablo e Joshua restano sul palco, lui se ne va lasciando pubblico e giurati di sasso. Francesca Pascale guida la rivolta: «L’arte è anche rispetto». Alba Parietti ironizza: «Non diamo soddisfazione a chi non se lo merita».

Miss Italia voleva il glamour, la musica e un po’ di spettacolo, ma si è ritrovata con un piccolo scandalo da backstage. Protagonista? Guè, che al concorso non ha concesso neanche il tempo di un sorriso. Appena finita la sua esibizione, il rapper è sceso dal palco come un fulmine, senza salutare, senza una parola, lasciando tutti a bocca aperta. Un’uscita che ha fatto infuriare la giuria, già nervosa per un’edizione segnata da tensioni e polemiche.
A restare sul palco, invece, Tormento, Shablo e Joshua, che almeno hanno concesso due battute, salvando la forma. Guè, invece, si è dileguato, con il pubblico che si chiedeva se fosse un colpo di scena preparato o, più banalmente, un gesto di maleducazione. La seconda ipotesi sembra la più accreditata, visto il gelo che ha lasciato dietro di sé.
La più dura è stata Francesca Pascale, presidente di giuria, che non ha avuto problemi a dire quello che pensava davanti alle telecamere: «Io spero che abbia una giustificazione valida, altrimenti ha fatto una pessima figura l’arte e l’artista. Qua bisogna rispettare non solo le persone che sono qui, ma anche le persone che lavorano per tenere in piedi una struttura così importante». Una stoccata diretta e senza filtri, che ha trasformato l’incidente in un caso.
E non poteva mancare il commento di Alba Parietti, pronta a infilare la lama con eleganza velenosa: «Non diamo tutta questa soddisfazione a chi non se lo merita». Tradotto: non diamogli visibilità, ma intanto la bordata è servita. Perché il comportamento del rapper ha fatto discutere non solo dietro le quinte, ma anche sui social, dove l’hashtag “Guè” è diventato trend per tutte le ragioni sbagliate.
Nella serata che doveva incoronare la nuova Miss Italia, la vera incoronazione è stata quella del “caso Guè”, con il rapper bollato come l’artista che non rispetta né il palco né chi ci lavora. E mentre la vincitrice Katia Buchicchio festeggiava la sua fascia, la scena rubata dal rapper in fuga ha ricordato a tutti che la passerella della vanità, in Italia, non è mai solo un concorso di bellezza: è un’arena in cui il gossip regna sovrano.
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