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Televisione

Rita De Crescenzo shock a Belve: «Sono stata violentata da tre ragazzi»

Un’intervista cruda e surreale, tra momenti di commozione e gag irresistibili. Rita si difende dalle accuse di spaccio e sogna un film con Christian De Sica: «Sono passata dalle stalle alle stelle. La gente mi tiene come una Madonna».

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    La nuova stagione di Belve si apre con una delle ospiti più controverse del momento: Rita De Crescenzo, 46 anni, tiktoker napoletana da milioni di follower e un passato che sembra scritto per un film. Davanti a Francesca Fagnani, la “showget” (come si definisce lei) mette a nudo le ferite della sua vita, alternando confessioni drammatiche a momenti di comicità irresistibile. «Sono passata dalle stalle alle stelle», dice con orgoglio. «La gente mi tiene come una Madonna».

    Ma dietro il personaggio sopra le righe si nasconde una storia segnata da abusi e dipendenze. «Ho avuto un figlio a 13 anni», racconta con voce ferma. «Mia madre era ricoverata per schizofrenia. La mia infanzia è stata bruttissima: trent’anni di droga e psicofarmaci». Fagnani non si ferma e chiede qual è il ricordo più doloroso. Rita abbassa lo sguardo: «Quando sono stata violentata da tre ragazzi di colore alla stazione centrale di Napoli. In quel momento ho capito che se non avessi smesso con la droga sarei morta».

    Un racconto crudo, senza filtri, che spiazza il pubblico e restituisce l’immagine di una donna sopravvissuta ai propri inferni. «Oggi vivo da sette anni», spiega. «La mia vita comincia da quando ho smesso con la droga. Sto studiando, vengono a farmi lezioni a casa. Voglio crescere mentalmente».

    La conduttrice le ricorda i processi ancora aperti: De Crescenzo è imputata per spaccio di droga (fu arrestata nel 2017) e per diffamazione nei confronti di un deputato e di un ristoratore. Lei nega con forza: «Ho sempre detto che ho fatto uso di sostanze, ma non ho mai spacciato». Poi aggiunge: «Non mi vergogno del mio passato. Serve per far capire che nella vita si può cambiare».

    E tra una confessione e l’altra, emerge anche il lato più surreale della tiktoker che – nonostante tutto – riesce a far ridere Fagnani e il pubblico. «Il mio sogno è girare un film con Christian De Sica, magari un bel cinepanettone napoletano», dice sorridendo. «Io lo adoro da sempre». La giornalista la incalza: «Che trama immagina?». «Una commedia di Natale!», risponde entusiasta, mentre il pubblico esplode in una risata.

    Non manca il momento cult della serata: il racconto della presunta parentela con Massimo Ranieri, che secondo lei deriverebbe dalla nonna “Giuseppa di Zazzariello”. Fagnani prova a seguirla, ma l’intreccio genealogico si perde tra aneddoti e risate. «È una lontana parentela, ma c’è», insiste Rita.

    E quando parla di politica, l’assurdo torna a bussare alla porta. «Il mio sogno sarebbe portare la gente del popolo a votare. Organizzerei dei pullman e andrei casa per casa». «Ma non c’è bisogno dei pullman, si vota sotto casa», la corregge Fagnani. Lei replica, serissima: «Io invece li organizzo lo stesso».

    Tra candore e caos, dolore e ironia, Rita De Crescenzo ha firmato una delle interviste più forti di questa stagione televisiva. La donna che dice di aver “vissuto solo sette anni” ha spiazzato tutti, mostrando che dietro la “tiktokana” che balla e urla nei video c’è un passato di ferite e una sorprendente voglia di riscatto.

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      Televisione

      X Factor 2025, amore e colpi di scena: fuori i Copper Jitters, mentre Gianmarco e Martina si baciano davanti a tutti

      I Copper Jitters lasciano il programma tra gli applausi, Amanda rischia ma viene salvata. Intanto, Gianmarco e Martina infiammano il red carpet con baci e abbracci che fanno impazzire i social.

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        I Live Show di X Factor 2025 sono partiti col botto. La prima puntata in diretta ha già regalato emozioni, tensione e un pizzico di sorpresa. A lasciare il programma sono stati i Copper Jitters, band del team di Achille Lauro, che nonostante un’esibizione energica non sono riusciti a convincere il pubblico. Un verdetto che ha spiazzato i fan, molti dei quali sui social hanno parlato di “ingiustizia”. Nel secondo round, a finire a rischio eliminazione è stata Amanda, del team di Jake La Furia, ma la giuria — dopo un confronto acceso — ha deciso di salvarla.

        L’amore sboccia sul red carpet

        Se sul palco si piange, fuori si festeggia. La vera sorpresa della serata è arrivata dal pubblico: Gianmarco e Martina, coppia nata dietro le quinte del programma, hanno ufficializzato la loro relazione. I due, fidanzati da metà settembre, si sono presentati mano nella mano alla prima dei Live Show. Poi baci appassionati e sguardi complici, immortalati dai fotografi presenti. In pochi minuti, le immagini hanno fatto il giro del web, conquistando fan e curiosi.

        Tra musica e gossip, X Factor accende l’autunno

        Il talent show di Sky non delude mai quando si tratta di emozioni. Da un lato la competizione musicale, con i giudici sempre più determinati —Achille Lauro, Jake La Furia, Paola Iezzi e Francesco Gabbani — dall’altro i retroscena che alimentano il gossip. L’intesa tra Gianmarco e Martina ha portato una ventata di leggerezza in un debutto carico di tensione. E mentre i concorrenti preparano le nuove esibizioni, il pubblico si divide tra chi commenta le performance e chi tifa per la nuova coppia dell’autunno televisivo.
        X Factor, ancora una volta, si conferma il perfetto mix di talento, emozione e spettacolo.

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          Fiorello chiude con Sanremo: “Dopo cinque edizioni basta. Non lo farei per rispetto ad Amadeus”

          Lo showman esclude un ritorno all’Ariston nel 2026, anche se ammette: “Mai dire mai”. Poi la stoccata ironica alla tv di oggi: “I varietà? Dovrei iniziarli alle 23 e finire alle sei del mattino”.

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            Fiorello chiude il cerchio. Dopo cinque edizioni da protagonista tra palco e retropalco del Festival di Sanremo, lo showman ha escluso un ritorno all’Ariston, almeno nel prossimo futuro. “Un altro Sanremo? Dopo cinque edizioni basta, non lo farei per rispetto ad Amadeus, io con un’altra persona non ci posso andare”, ha dichiarato durante il Festival dello Spettacolo al Superstudio Più di Milano, rispondendo al direttore di Tv Sorrisi e Canzoni Aldo Vitali.
            “Conti è una persona straordinaria, lui stesso lo sa — ha aggiunto — ma non sarebbe giusto, anche per chi lo guarda, vedermi sempre lì”. Parole che chiudono, almeno per ora, l’era del duo che ha rivoluzionato il Festival della canzone italiana.

            Un addio pieno di ironia

            Con la consueta leggerezza, Fiorello ha scherzato anche sulle sue condizioni fisiche: “Con l’alluce rigido e malanni vari, può bastare così”. Battute da vero mattatore, ma anche un messaggio chiaro: dopo anni di trionfi televisivi, è tempo di voltare pagina. L’intesa con Amadeus — tra gag, improvvisazioni e momenti memorabili, come la celebre “scena di John Travolta” — ha segnato un’epoca. E ora i due, come ha ironizzato qualcuno, “lasciano Sanremo in carrozza”.

            La tv che cambia (e lui che se ne accorge)

            Durante l’incontro, Fiorello ha riflettuto anche sull’evoluzione della tv di oggi: “I varietà? Pensate a farlo oggi uno show che dura tre ore… A che ora dovrei iniziare, alle 23? Finirebbe alle sei del mattino!”. Poi la frecciatina al pubblico moderno: “Una volta alle 20.30 annunciavano il programma e noi già partivamo. Oggi è un’altra epoca, e va bene così”.
            Un commiato elegante, senza rancore: lo showman osserva il cambiamento con la sua solita ironia. Perché, anche lontano da Sanremo, Fiorello resta sempre Fiorello — l’uomo capace di far ridere e riflettere con una sola battuta.

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              Televisione

              Sigfrido Ranucci: “Non voglio che ritirino le querele, voglio vincere sul campo”. Report riparte con nuove inchieste scomode

              Ranucci risponde alle querele e rilancia: “Se un politico denuncia un giornalista sapendo che dice il vero, deve pagare”. La prima puntata tocca temi sensibili: dai fondi al ministero di Lollobrigida alle ombre sui finanziamenti internazionali anti-Ue.

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              Sigfrido Ranucci

                «Io non voglio che ritirino le querele contro di me, voglio vincere sul campo. Però, se un politico denuncia un giornalista sapendo che quello che ha detto è vero, deve pagare. E paghi anche salato». Così Sigfrido Ranucci alla vigilia del ritorno di Report, intervenendo all’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati. Parole dure, arrivate a pochi giorni dall’attentato che ha distrutto le auto sue e della figlia, dopo l’esplosione di un ordigno davanti alla sua abitazione. Ma il conduttore non arretra e prepara una nuova stagione che si annuncia infuocata.

                Inchieste scomode per il governo

                La prima puntata di Report, in onda domenica sera su Rai 3, affronterà temi che, con ogni probabilità, faranno discutere Palazzo Chigi. Tra questi, un’inchiesta sul Ministero dell’Agricoltura, guidato da Francesco Lollobrigida, e su un finanziamento da 120 mila euro destinato a una società con appena 100 euro di capitale sociale, incaricata di promuovere la Sagra del fungo porcino a Lariano.
                Secondo il servizio firmato da Andrea Tornago, a suggerire il nome della società sarebbe stata un’associazione locale con esponenti vicini a Fratelli d’Italia. Ranucci promette anche un’indagine sui legami internazionali tra fondazioni conservatrici americane e movimenti anti-europei, con riferimenti indiretti anche alla premier Giorgia Meloni.

                Tra querele, sanzioni e pressioni

                Non solo politica. Report affronterà anche la vicenda della sanzione da 150 mila euro inflitta dal Garante della Privacy per la messa in onda di un audio tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie Federica Corsini. Su questo punto, Ranucci ha già denunciato un clima ostile verso la libertà di stampa: “C’è chi tenta di armare le Autorità contro i giornalisti”, aveva detto.
                La replica di Fratelli d’Italia non si è fatta attendere: il senatore Costanzo Della Porta ha definito le sue parole “bizzarre”. Ma Ranucci, ancora una volta, non arretra: il giornalismo d’inchiesta — dice — “si fa sul campo, non nei tribunali”.

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