Connect with us

Televisione

Squid Game 2: l’algoritmo colpisce ancora e il pubblico risponde

Netflix ha trasformato Squid Game nel suo cavallo di battaglia, seguendo un modello di successo che gioca su meccaniche collaudate e un restyling superficiale. È la formula dell’algoritmo applicata al massimo: innovazione apparente e familiari confort narrativi che seducono il pubblico senza mai metterlo davvero alla prova. Funziona, ma per quanto?

Avatar photo

Pubblicato

il

    Ormai è chiaro: Squid Game è molto più di una serie, è il manifesto di come funziona la creatività nell’epoca delle piattaforme. La seconda stagione, con i suoi numeri da record – 68 milioni di spettatori al 3 dicembre – non lascia dubbi sul fatto che Netflix abbia ancora una volta centrato il bersaglio. Ma il come solleva domande.

    In un contesto dove ogni produzione è strettamente legata alle logiche dell’algoritmo, la creatività sembra piegarsi alla volontà di massimizzare l’engagement. Netflix, maestra nell’arte del mix tra innovazione apparente e ripetitività rassicurante, ha fatto di Squid Game 2 il figlio perfetto di questa filosofia. L’idea di partenza è brillante: un’immersione nella violenza sociale resa metafora attraverso giochi letali. Tuttavia, la seconda stagione mostra chiaramente come il successo abbia spinto lo streamer a confezionare una narrazione che non si distacca mai troppo dalla formula vincente.

    E non è un caso. Gli abbonati non devono mai sentirsi troppo destabilizzati: l’algoritmo richiede attenzione continua, ma senza sorprese che possano alienare il pubblico. Lo spettatore deve essere accompagnato, quasi cullato, con espedienti narrativi che rendano impossibile perdere il filo: personaggi che dichiarano le proprie azioni, easter egg disseminati per creare interazioni sui social, e un’estetica familiare che rassicura anziché sfidare.

    Questo approccio funziona, almeno per ora. Le critiche secondo cui Squid Game 2 sarebbe solo un more of the same vengono superate dai numeri, ma mostrano anche i limiti di una produzione che punta tutto su ciò che è già noto. Si tratta di un equilibrio delicato: abbastanza novità per giustificare una nuova stagione, ma non abbastanza per stravolgere il formato.

    Guardiamo i fatti: Netflix ha impiegato tre anni per lanciare la seconda stagione e ha già pianificato la terza, forse girandola in back-to-back. Ma nel frattempo, la piattaforma ha visto calare il numero di abbonati in alcuni mercati e ha dovuto rivedere i suoi piani tariffari. È evidente che lo streamer punta su prodotti come Squid Game per consolidare la propria posizione, ma la pressione per replicare il successo si traduce in un processo creativo sempre più rigido.

    La seconda stagione rappresenta questo processo nella sua massima espressione: una presentazione curata, un restyling superficiale e una struttura narrativa che non si discosta mai troppo dalla prima. Nuovi personaggi, certo, e qualche colpo di scena, ma il tutto al servizio di una trama che è essenzialmente la stessa. Il risultato? Un prodotto che non osa troppo, ma che mantiene saldo il legame con il pubblico.

    Il problema, però, è che questa formula non è infallibile. Altri show hanno provato a seguire lo stesso percorso, con esiti decisamente meno fortunati. La vera domanda è se Squid Game riuscirà a mantenere la sua attrattiva nella terza stagione, o se anche il suo pubblico finirà per stancarsi di una narrazione che rischia di diventare prevedibile.

    Eppure, nonostante le critiche, Netflix sembra aver trovato la chiave per il suo pubblico: un mix di familiarità e novità che tiene incollati gli spettatori, anche a costo di sacrificare parte della creatività. È il prezzo da pagare nell’era dell’algoritmo, dove ogni scelta è calibrata per massimizzare il successo e ogni serie è un tassello di un puzzle più grande.

    Per ora, Squid Game sembra resistere a questa dinamica, ma il vero test sarà la capacità di reinventarsi senza perdere la sua identità. Fino ad allora, possiamo solo osservare e chiederci quanto a lungo il pubblico continuerà a premiare una formula che, per quanto raffinata, non può evitare di mostrare i suoi limiti.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Televisione

      Mentana resta il volto di La7, Insinna saluta: nel nuovo palinsesto arrivano Saviano e Gratteri

      Cairo conferma il direttore del Tg fino al 2026 e blinda l’informazione in prime time. Al posto di Insinna arriva la serie tv Grantchester. Spazio anche a nuove firme: da Saviano a Gratteri, fino a Gifuni e Mauro

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        «Enrico Mentana resta con noi ed è felice di farlo». Con queste parole Urbano Cairo ha aperto la presentazione dei nuovi palinsesti di La7, blindando uno dei suoi volti più iconici. Il contratto del direttore del Tg scade nel 2026, ma il rapporto – assicura l’editore – è solido e destinato a continuare. Le celebri maratone, gli speciali e l’appuntamento delle 20 restano dunque al centro dell’offerta informativa della rete, che archivia una stagione record: +9% nel prime time, con uno share medio del 6,3% e oltre 1,2 milioni di spettatori.

        A tenere il punto sono anche tutti gli altri protagonisti dell’approfondimento. Da Gruber a Gramellini, da Formigli a Floris, passando per Cazzullo, Augias e Zoro: tutti confermati, molti già rinnovati fino al 2030. Lo scheletro del palinsesto settimanale non cambia, né quello del day time, dove resistono Omnibus, Coffee Break, L’Aria che Tira e Tagadà.

        Tra le novità, due ingressi che fanno rumore: Roberto Saviano arriva con La giusta distanza, sei puntate in prima serata; Nicola Gratteri debutterà con Lezioni di Mafie, quattro episodi pensati per raccontare il crimine organizzato con rigore e chiarezza. Ezio Mauro porterà due biografie speciali (su Putin e Papa Francesco), mentre Fabrizio Gifuni – con Gherardo Colombo – racconterà la storia della loggia massonica P2.

        L’unico addio è quello di Flavio Insinna, che chiude l’esperienza di Famiglie d’Italia: «Ha fatto un ottimo lavoro – spiega Cairo – ma il game show non è in sintonia con il nostro pubblico». Al suo posto, in autunno, andrà in onda il poliziesco britannico Grantchester.

        Infine, Cairo respinge l’etichetta di “rete d’opposizione”: «Siamo una tv libera, non un partito. Invitiamo tutti, ma ci piacerebbe che più esponenti di governo accettassero». Un’apertura che suona come un invito, da una rete che, numeri alla mano, continua a parlare a una fetta sempre più ampia del Paese.

          Continua a leggere

          Televisione

          Temptation Island parte col botto: fughe, falò disertati e confessioni a luci (quasi) rosse. E il tentatore Flavio diventa già virale

          Sonia se ne va, Alessio resta solo a delirare sul programma “che si è studiato nel cervello”. Intanto scoppiano le prime tensioni, si piange per le bollette e il tentatore Flavio sculetta in mutande su TikTok

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Il primo scossone arriva da Alessio, che ha rivelato senza troppi giri di parole di non sapere nemmeno se abbia mai amato Sonia: “Io non so se a Sonia la amo, o peggio ancora se non l’ho mai amata”. Una bomba sganciata così, mentre lei, giustamente furiosa, chiede il falò immediato. Ma Alessio non si presenta. Filippo Bisciglia, con l’aria da cerimoniere del caos sentimentale, lo avvisa: “Sonia ha minacciato di andarsene e, se lo farà, anche tu sarai fuori”. Lui risponde come uno che si è perso nel proprio labirinto mentale: “Non me la puoi togliere quest’occasione che mi sono costruito con le mie mani, io questo programma me lo sono studiato nel cervello”.

            Risultato? Sonia se ne va. Alessio costretto a uscire. Ma, colpo di scena, lei rientra… come ospite delle altre fidanzate. Misteri della regia o semplice vendetta soft?

            Alessio, Sonia… e un tentatore in arrivo?

            Secondo le anticipazioni, la soap tra Sonia e Alessio è tutt’altro che conclusa. Pare che nella prossima puntata lui scoprirà che lei, ormai “single” in qualità di ospite del villaggio, ha aperto il suo cuore a un tentatore. Sarà un ritorno di fiamma o un’altra tragedia annunciata?

            Antonio e Valentina, bollette e pianti

            Altro giro, altro disastro. Antonio Panico ha dato i numeri dopo aver visto un video della compagna Valentina in cui racconta dettagli intimi parlando con Sonia. Lui minaccia di andarsene, poi si mette a piangere pensando ai figli avuti da precedenti relazioni. Una scena da fotoromanzo lacrime e sangue.

            Valentina, però, ne ha piene le tasche. “Pago il mutuo, pago le bollette, lui lascia le luci accese e si vanta delle ex. Volevo almeno una macchina, dopo che ha venduto casa. Invece nulla. Solo critiche quando usciamo al ristorante”. Più che una crisi di coppia, sembra il bilancio di fine anno.

            Tentatore Flavio superstar

            Ciliegina sulla torta, il nuovo eroe (virale) di questa stagione: Flavio Ubirti. Calciatore classe 2001, ha già mandato in tilt tutte le fidanzate del villaggio. Quando Filippo gli chiede chi lo ha colpito, lui non ha dubbi: “Denise”. Ma mentre nei villaggi volano cuori e sospiri, sui social impazza il video in cui Flavio sculetta in mutande davanti allo specchio. Eleganza? No. Intrattenimento? Assolutamente sì.

            La vera tentazione, ormai, è continuare a guardare.

              Continua a leggere

              Televisione

              Svolta estiva su Canale 5: via ‘Striscia’, tornano ‘La Ruota della Fortuna’ e ‘Sarabanda’

              Un’operazione nostalgia dal sapore moderno: Mediaset punta su due brand iconici per rinfrescare l’access e il preserale. L’obiettivo? Rilanciare gli ascolti e testare nuovi linguaggi.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                A Canale 5 l’estate 2025 segna una svolta inattesa. Dopo anni di palinsesti estivi prevedibili e di access prime time in replica o poco brillanti, Mediaset rilancia scommettendo su due titoli storici: La Ruota della Fortuna e Sarabanda. Due nomi che richiamano immediatamente epoche diverse della TV commerciale italiana, ma che tornano in scena con uno spirito completamente rinnovato.

                Striscia va in pausa (lunga)

                La notizia che più colpisce è lo slittamento di Striscia la Notizia, che tornerà in onda solo a novembre. Una pausa strategica, fanno sapere da Cologno Monzese, per dare spazio a nuovi esperimenti editoriali. È la prima volta da anni che il tg satirico di Antonio Ricci non presidia l’access estivo. E a sostituirlo, da lunedì 14 luglio, sarà La Ruota della Fortuna, condotta da Gerry Scotti.

                La Ruota gira… in musica

                Non sarà però un semplice revival: il celebre quiz ispirato al format americano Wheel of Fortune si presenterà in una veste completamente nuova. Studio rinnovato, una band musicale dal vivo a sottolineare ritmo e atmosfera, e un finale inedito pensato per aumentare la tensione e mantenere il pubblico incollato. Mediaset promette una versione moderna e coinvolgente, con Scotti pronto a guidare il cambiamento con la sua consueta affidabilità.

                Sarabanda: il ritorno di un cult

                Una settimana dopo, il 21 luglio, sarà il turno di Sarabanda. Enrico Papi torna a condurre il quiz musicale che lo ha reso celebre, ma dimenticate le edizioni patinate o “vip”: stavolta si torna all’essenza del gioco, con concorrenti comuni e sfide a colpi di note. Resta la mitica prova del 7×30 — sette canzoni da indovinare in trenta secondi — ma tutto il resto sarà una sorpresa.

                Tra innovazione e memoria

                L’operazione è chiara: cavalcare la nostalgia, ma aggiornandola ai gusti di oggi. Con questi due programmi, Canale 5 cerca di intercettare un pubblico trasversale, combinando il fascino del ricordo con un impianto visivo e narrativo più contemporaneo. Un banco di prova importante, in attesa delle novità d’autunno. E se la ruota gira nel modo giusto, potrebbe segnare una nuova direzione per l’intrattenimento Mediaset.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù