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Televisione

The Couple: il reality comincia a decollare, dopo un inizio noiosetto

Dopo la prima puntata del 7 aprile che ci ha lasciati curiosi, è con la seconda che il gioco si è fatto interessante: tra confessionali avvelenati, alleanze in The Couple si inizia a intravedere il vero cuore del programma.

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    Altro che romanticismo, come poteva far intuiere il titolo del programma, qui siamo a metà tra una seduta di terapia collettiva, racconti sviscerati e momenti di noia e una guerra fredda a colpi di nomination. The Couple, il nuovo reality di Canale 5 condotto da un’inarrestabile Ilary Blasi, ci ha servito una gara a eliminazione con contorno di strategia e contorni scolpiti. Otto coppie chiuse in una casa, un milione di euro in palio e una sola regola: o ci si ama, o ci si elimina. E sì, il pubblico guarda tutto, commenta tutto e vota tutto.

    Barolo e Wiggers: due ex veline, ora regine della strategia

    Non hanno perso tempo Elena Barolo e Thais Wiggers: da showgirl a strateghe spietate nel giro di un paio di confessionali. Quando Elena ha detto:

    “Se devo perdere, voglio perdere col più forte. Quindi si nomina il più debole.”

    … abbiamo capito tutti che la poesia era finita. Una mossa astuta, sì, ma che ha scatenato le reazioni. Irma Testa in particolare non l’ha presa bene e ha subito alzato la voce e forse anche un sopracciglio, da vera combattente Intanto il televoto è aperto: il pubblico dovrà decidere se premiare la furbizia o punire il cinismo.

    Carrisi-Greco: l’amicizia sotto i riflettori

    Tra i nominati anche Jasmine Carrisi e Pierangelo Greco, amici nella vita, ora in mezzo al frullatore del format. Carini, certo, ma visibilmente in difficoltà. E quando l’amicizia è messa alla prova davanti a milioni di occhi, può diventare un’arma a doppio taglio. Riusciranno a resistere? O li voteranno fuori prima di capire se c’è davvero qualcosa in più?

    Le Boccoli: immuni e implacabili

    Dall’alto Benedicta e Brigitta Boccoli guardano tutti. Hanno vinto la seconda puntata e si sono conquistate l’immunità. Il bonus? Possono togliere le chiavi, cioè potere. alle altre coppie. In pratica, stanno usando l’immunità con grande intelligenza, e lo fanno con quella calma da sorelle perfette in mezzo al caos. Eleganti, ma letali.

    Ilary comanda, anche se gli ascolti ancora tentennano

    E Ilary? È sempre la regina. Ironica, tagliente, con quello sguardo da “ragazzi, ma davvero ci credete ancora?”. La seconda puntata ha registrato un tiepido 13% di share: non un disastro, ma nemmeno un trionfo. Però se c’è una che sa tenere su una baracca anche quando scricchiola, è lei. La Blasi non ha bisogno di imporsi: le basta una battuta secca e uno sguardo in camera per mettere tutti a posto.

    Gli opinionisti: tra analisi taglienti e coreografie emotive

    A tenere il banco accanto a Ilary Blasi ci pensano Francesca Barra e Luca Tommassini, due opinionisti all’apparenza agli antipodi, ma sorprendentemente affiatati. Lei, giornalista e conduttrice con lo sguardo profondo e sentimentale, sviscera le relazioni come se stesse leggendo un libro che ama. Lui, coreografo di fama internazionale, entra nelle dinamiche amorose come fosse un passo a due: ogni sguardo, ogni tensione, ogni “non detto” per lui è già una coreografia da interpretare. Barra analizza con precisione chirurgica le strategie più sottili, quelle che sfuggono anche alle telecamere. Tommassini invece ci mette l’anima (e l’estro del ballerino), regalando letture emotive e strappalacrime. Insieme, trasformano il divano degli opinionisti in un mix tra confessionale e sala prove: lei smonta, lui riassembla.

    Postilla finale: il notaio improbabile è la vera star

    E mentre le coppie sgomitano per restare a galla, c’è un personaggio che sta rubando la scena a tutti: il notaio improbabile, quello che appare, sigilla, e scompare. Con il suo aplomb da film giallo e un’ironia involontaria che buca lo schermo, sta diventando personaggio cult non richiesto del programma. C’è già chi lo vuole conduttore della prossima edizione. E francamente… noi siamo d’accordo. Appuntamento a lunedi in attesa delle prima eliminazione, con The Couple e la nostra penna.

    Ale&Ale

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      Televisione

      DAZN, un pozzo senza fondo: nel 2023 ha perso 1,5 miliardi di dollari. E in Italia i conti non tornano

      Il colosso dello streaming sportivo aumenta i ricavi ma continua a perdere cifre astronomiche. Solo nel 2023 il bilancio si è chiuso con un passivo di quasi 1,5 miliardi di dollari, mentre il suo azionista ha dovuto iniettare altre centinaia di milioni per tenere in piedi la baracca. In Italia la situazione resta preoccupante: i costi della Serie A pesano e gli abbonati non bastano a coprire le spese.

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        DAZN continua la sua corsa a perdifiato, ma il traguardo del pareggio di bilancio sembra sempre più un miraggio. I conti della piattaforma di streaming sportivo sono ancora in profondo rosso e il 2023 si è chiuso con perdite per 1,488 miliardi di dollari, un dato in peggioramento rispetto ai 1,262 miliardi del 2022. E non si tratta di un episodio isolato: dal 2018 a oggi il gruppo ha accumulato una perdita complessiva di 7,7 miliardi di dollari, con una media di 1,54 miliardi l’anno.

        I numeri emergono dal bilancio consolidato 2023 di DAZN Group Limited, pubblicato sul sito ufficiale del governo britannico. Nel documento si legge che i ricavi globali della piattaforma sono saliti a 2,86 miliardi di dollari, in crescita del 30,3% rispetto ai 2,19 miliardi del 2022. Ma l’incremento delle entrate non è riuscito a tamponare il fiume di spese, soprattutto per i diritti televisivi, che rappresentano di gran lunga il costo maggiore per l’azienda. Solo nel 2023 DAZN ha speso 3,12 miliardi di dollari per i diritti tv, mentre nel complesso i costi operativi hanno superato i 4,2 miliardi di dollari.

        Il problema principale resta quello di un modello di business che fatica a reggersi in piedi. DAZN sostiene di avere circa 300 milioni di utenti mensili, ma gli abbonati paganti – ovvero quelli che realmente generano ricavi – sarebbero appena 20 milioni secondo le stime di mercato. Un numero troppo basso per garantire la sostenibilità dell’intero sistema.

        A tenere in piedi il colosso dello streaming sportivo è Len Blavatnik, il magnate ucraino naturalizzato britannico che controlla DAZN attraverso il suo gruppo Access Industries. Dal 2016 ad oggi, l’imprenditore ha dovuto versare quasi 7 miliardi di dollari nelle casse della società per evitarne il collasso, con un’ulteriore iniezione di 827 milioni di dollari solo negli ultimi mesi, tra cui 100 milioni a dicembre 2023.

        Guardando al futuro, il management di DAZN prevede di raggiungere ricavi per 3,4 miliardi di dollari nel 2024, grazie anche all’acquisizione della società australiana Foxtel per 2,2 miliardi di dollari e ai diritti per i Mondiali per Club FIFA 2025, che da soli costeranno un miliardo di dollari. Obiettivi ambiziosi, ma che non cancellano il problema strutturale di fondo: DAZN continua a spendere più di quanto guadagni.

        E in Italia? I numeri ufficiali non esistono, ma le stime parlano chiaro: la piattaforma perderebbe circa 200 milioni di euro ogni anno. Il costo principale è ovviamente rappresentato dai diritti della Serie A, per cui DAZN paga 700 milioni di euro l’anno, senza contare gli altri campionati e competizioni, dalla Liga alla Serie B. Applicando lo stesso schema del bilancio globale, si può ipotizzare che i costi operativi complessivi della piattaforma in Italia si aggirino attorno ai 930 milioni di euro annui.

        Il problema è che gli abbonati italiani non bastano a coprire questa montagna di spese. DAZN può contare su circa 1,7 milioni di clienti, ma non tutti pagano la tariffa piena di 34,99 euro al mese. Anche ipotizzando che lo facessero, il fatturato si aggirerebbe sui 700 milioni di euro l’anno, a cui si aggiungono 50-60 milioni dalla pubblicità gestita da Mediaset. Più realisticamente, il giro d’affari di DAZN in Italia potrebbe essere inferiore ai 600 milioni, lasciando così un buco di almeno 200 milioni ogni 12 mesi.

        Il paradosso è che DAZN, nata con l’ambizione di rivoluzionare il mercato della trasmissione sportiva, si ritrova oggi in una situazione finanziaria traballante, in cui ogni anno ha bisogno di capitali freschi per sopravvivere. Il modello basato sugli abbonamenti non si è dimostrato sufficiente e, nonostante i rincari applicati nel tempo, il problema della redditività resta enorme.

        Il nodo cruciale è rappresentato dalla strategia sui diritti tv. DAZN continua a investire cifre enormi per garantirsi le esclusive, ma senza avere un ritorno economico immediato. E la sostenibilità di questo sistema è sempre più in discussione. Se da un lato gli investitori sperano in una crescita esponenziale dei ricavi nei prossimi anni, dall’altro la realtà dei numeri racconta una storia molto diversa.

        Il rischio è che DAZN diventi l’ennesimo esempio di startup brucia-miliardi, sostenuta solo dall’intervento costante del suo finanziatore. Ma fino a quando Blavatnik sarà disposto a coprire le perdite? E soprattutto, quanto ancora potrà permettersi di farlo?

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          Televisione

          Grande Fratello Gold: chi entrerà nella Casa dei veterani e chi è già fuori dai giochi

          Cristina Plevani, Sophie Codegoni e Tommaso Zorzi tra i possibili concorrenti della versione celebrativa. Ma per Oriana Marzoli, Daniele Dal Moro e Luca Argentero la porta di Cinecittà sembra chiusa. E in studio spunta la strana coppia Orlando-Pettinelli.

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            Altro che “una sola edizione l’anno”: il Grande Fratello si fa in due. Per festeggiare i 25 anni dall’arrivo del reality più longevo della TV italiana, Mediaset lancia una doppia programmazione autunnale: da un lato il classico GF Nip, con volti non famosi; dall’altro il debutto di Grande Fratello Gold, una versione deluxe che riunirà i personaggi che hanno segnato la storia del programma.

            A guidare questa doppia maratona saranno due volti ben noti al pubblico: Alfonso Signorini tornerà al timone della versione “celeb”, mentre Simona Ventura si occuperà della caccia ai nuovi gieffini. L’obiettivo? Celebrare la storia del programma, ma con dinamiche fresche e imprevedibili.

            Intanto, il casting della Casa Gold alimenta indiscrezioni e speranze. La più accreditata? Cristina Plevani, prima vincitrice del GF e fresca di trionfo all’Isola dei Famosi. Con lei potrebbe tornare anche Sophie Codegoni, il cui passato sentimentale tra quelle mura promette sviluppi succosi. Spuntano poi i nomi di Dayane Mello, Floriana Secondi, Margherita Zanatta e persino Tommaso Zorzi, tutti veterani capaci di animare le dinamiche.

            E in studio? Secondo i rumor, fuori Cesara Buonamici e Beatrice Luzzi, dentro la coppia Stefania Orlando e Anna Pettinelli: la prima da ex gieffina esperta, la seconda con la lingua affilata già vista ad Amici. Il mix promette scintille nei prime time del lunedì sera.

            Non tutti, però, varcheranno la porta rossa. Le indiscrezioni parlano di esclusioni eccellenti: Oriana Marzoli e Daniele Dal Moro, spesso al centro del gossip, sembrerebbero tagliati fuori. Stessa sorte per Brando e Raffaella, mai realmente considerati. E se qualcuno sperava in un ritorno di Luca Argentero, dovrà rassegnarsi: l’attore avrebbe gentilmente declinato per “impegni artistici”.

            Prepariamoci, dunque: quest’autunno il Grande Fratello non si limiterà a entrare nelle case degli italiani. Ne prenderà possesso. Due volte. E per 25 settimane.

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              Can Yaman dice addio a “Viola come il mare”: e ora chi farà battere il cuore di Francesca Chillemi?

              Impegni internazionali, duelli con la sciabola e passioni tropicali: l’attore turco più amato di sempre lascia “Viola come il mare” per dedicarsi a “El Turco” e alla nuova “Sandokan”. Le fan già in lutto (e in cerca di consolazione)

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                Strappate i poster, mettete in freezer le emozioni e preparate i fazzoletti: Can Yaman abbandona Viola come il mare. Dopo due stagioni da sogno, l’attore turco più cliccato d’Italia non tornerà a vestire i panni dell’affascinante Francesco Demir. Motivo? Troppo amore… per il lavoro.

                Con El Turco e Sandokan che impazzano a livello internazionale, Can è ormai un divo globale. Nella prima serie lo vediamo alle prese con sciabole e turbanti nel ruolo del giannizzero Hasan Balaban; nella seconda diventa addirittura la Tigre della Malesia, a torso nudo tra giungle e sguardi ammiccanti. Con due set impegnativi e una preparazione da Marines, restava davvero poco spazio per le spiagge di Palermo e gli sguardi profondi tra lui e Francesca Chillemi.

                Così, mentre la terza stagione di Viola era ancora in cantiere (con tanto di ritardo dovuto anche alla dolce attesa dell’attrice protagonista), è arrivata la notizia-bomba: Can saluta la fiction di Canale 5.

                Le fan sono in rivolta. Il rapporto tra Viola Vitale e Francesco Demir era il cuore pulsante della serie, e immaginare una nuova stagione senza il detective dallo sguardo magnetico è un colpo basso. Chi prenderà il suo posto? Mistero assoluto. Le riprese, si dice, inizieranno a fine 2025: quindi di tempo per sperare ne resta.

                Ma una cosa è certa: Viola come il mare 3 dovrà reinventarsi. E noi, nel frattempo, ci accontenteremo di Can versione pirata romantico o guerriero ottomano. Sempre meglio che niente. Anche se, diciamolo, un po’ ci manca già.

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