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Televisione

The Couple verso la chiusura anticipata: il flop che Mediaset non poteva (e non doveva) ignorare

Partito tra grandi speranze e sorrisi di circostanza, The Couple si sta rivelando uno dei peggiori tonfi televisivi della stagione. Tra cast debole, format stanco e una programmazione suicida, Mediaset corre ai ripari: la chiusura anticipata sembra ormai inevitabile.

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    Quando venne annunciato The Couple, molti a Cologno Monzese speravano in un rilancio della prima serata Mediaset, stanca e provata da mesi di reality monocorde. Oggi, a poche settimane dal debutto, quei sorrisi ottimisti si sono spenti sotto il peso impietoso dei dati Auditel: il programma di Ilary Blasi non solo non ha sfondato, ma rischia di diventare uno dei più clamorosi fallimenti dell’anno. Secondo indiscrezioni attendibili, confermate anche dal noto insider Hit, la chiusura anticipata è ormai praticamente una certezza. Le otto puntate previste potrebbero ridursi drasticamente, salvando il salvabile di fronte a uno share sempre più imbarazzante.

    Il segnale più chiaro è arrivato nei giorni scorsi: la puntata saltata per rispetto alla morte di Papa Francesco non verrà recuperata. Un “buco” che Mediaset sembra più che disposta a lasciare così, pur di non infierire ulteriormente su una situazione già compromessa. Le voci di corridoio parlano di una chiusura definitiva fissata intorno al 5 maggio, ma la sensazione è che in azienda qualcuno avrebbe preferito tirare giù il sipario anche prima.

    Ma come si è potuti arrivare a questo disastro annunciato? La risposta, a ben vedere, era sotto gli occhi di tutti. Lanciare un reality basato sulle dinamiche di coppia subito dopo sei mesi estenuanti di Grande Fratello – altro flop a lungo trascinato solo per inerzia – si è rivelato un errore da principianti. Il pubblico, semplicemente, è saturo. E la proposta di The Couple, a metà strada tra un clone mal riuscito e un esercizio di déjà-vu, non ha offerto nulla di realmente nuovo o appassionante.

    Il cast, scelto con criteri misteriosi, non ha certo aiutato. Personalità poco carismatiche, dinamiche forzate e prove che più banali non si può: un cocktail letale che ha trasformato il programma in un sonnifero televisivo. E non basta la simpatia naturale di Ilary Blasi a salvare la baracca, soprattutto quando gli opinionisti in studio sembrano incapaci di dare ritmo o leggerezza alla narrazione.

    A tutto questo si aggiunge la sensazione, fortissima, che Mediaset stia navigando a vista. Dopo il rapido naufragio de La Talpa, di cui molti nemmeno ricordano l’esistenza, e con L’Isola dei Famosi che si appresta a un’altra edizione all’insegna del “tiriamo a campare”, The Couple rappresentava un test importantissimo per il futuro della rete. E il verdetto, spietato, è che il pubblico ha perso fiducia.

    I numeri parlano chiaro: dal 18,55% di share della prima puntata, si è scesi rapidamente sotto il 13%, un abisso per una prima serata. E soprattutto, non si intravede alcuna possibilità di recupero. Anzi: ogni puntata sembra allontanare ancora di più spettatori stanchi di dinamiche trite e di volti senza mordente.

    Mediaset è preoccupata, e non solo per la perdita economica: il vero danno è quello d’immagine. Continuare a insistere su format logori dà un’impressione di disconnessione totale con il mercato e il pubblico, già irritato da anni di reality-fuffa sempre uguali a sé stessi.

    La verità, amara ma innegabile, è che The Couple non doveva nemmeno essere messo in palinsesto. Non in questo modo, non in questo momento. E ora, tra malumori interni e un pubblico sempre più disilluso, si cerca di minimizzare l’inevitabile: una chiusura silenziosa, senza troppi clamori, come si fa con i progetti di cui ci si vergogna un po’.

    Per Ilary Blasi, da poco tornata sotto i riflettori dopo mesi turbolenti anche sul piano personale, questa doveva essere la grande occasione di rilancio. Invece rischia di trasformarsi in una nuova battuta d’arresto. Non certo per colpa sua, sia chiaro: il problema sta a monte, in un progetto nato male e cresciuto peggio.

    A questo punto, resta solo da capire quanto in fretta Mediaset deciderà di chiudere il sipario su The Couple e su questa stagione di errori a ripetizione. Ma una cosa è certa: quando si costruisce un castello di sabbia sulla stanchezza del pubblico, prima o poi l’onda arriva. E travolge tutto.

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      Televisione

      Si allarga la famiglia della porcellina Peppa Pig: benvenuta Evie!

      Fiocco rosa nel mondo dei cartoni animati: Peppa Pig ha una nuova sorellina! Si chiama Evie, è nata nello stesso ospedale dei royal baby e sarà protagonista di un film e nuove puntate. Ecco tutte le curiosità sul nome, le foto, l’ospedale e le date d’uscita.

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        La famiglia più famosa della TV animata si allarga: il 20 maggio è nata Evie Pig, sorellina di Peppa e George. I fan sono già impazziti per il suo debutto: dolce, con un’adorabile voglia a forma di cuore, pronta a unirsi alle avventure della famiglia più rosa del piccolo schermo.

        L’annuncio in perfetto stile britannico

        A dare la notizia, nemmeno a dirlo, è stato Papà Pig, che alle 5:34 del mattino ha avvisato il giornalista Richard Arnold in diretta su Good Morning Britain. L’annuncio è arrivato come da tradizione reale: con banditore e cartiglio, proprio come per i figli di William e Kate!

        Il nome della nuova arrivata? Un omaggio di famiglia

        Il nome scelto per la sorellina di Peppa è Evie, in onore della zia di Mamma Pig. Un nome dolce, semplice e perfettamente in linea con il tono tenero della serie. Sui social, Mamma Pig ha condiviso un messaggio di sostegno a tutte le mamme: “Essere mamma è uno dei lavori più difficili al mondo. Siamo tutte nella stessa barca. Vi capisco – Mamma Pig xx”.

        Un parto da principessa: l’ospedale dei royal baby

        Evie è nata nella prestigiosa Lindo Wing del St. Mary’s Hospital di Londra, lo stesso ospedale in cui sono nati George, Charlotte e Louis, figli di Kate Middleton e del principe William. Un dettaglio che ha reso Evie, almeno per un giorno, una vera baby royal dell’animazione.

        Il film in arrivo

        Ma le sorprese non finiscono qui! Dal 30 maggio arriva al cinema Peppa Meets the Baby Experience, un mini-film composto da 10 episodi inediti che racconteranno l’arrivo di Evie, dalla gravidanza di Mamma Pig al primo incontro con Peppa e George. Il film verrà proiettato in 2600 sale distribuite in 19 Paesi, dagli USA all’Australia.

        Quando esce in Italia?

        L’Italia dovrà aspettare settembre 2025 per l’uscita nelle sale, con un evento speciale in via di definizione grazie al licenziatario Hasbro. Ma i fan possono già segnare in agenda: da ottobre, le nuove puntate con Evie andranno in onda su Rai Yoyo, per la gioia di grandi e piccini.

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          Televisione

          «Sarai la prossima Giulia Cecchettin»: minacce, botte e processi per l’ex rapper di Amici

          È passato dal palco di Maria De Filippi al banco degli imputati. L’ex concorrente di Amici è accusato di aver trasformato la convivenza con la compagna in un incubo. Le minacce sono da brividi: «Farai la fine di Cecchettin e Tramontano»

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            Nel 2013 cercava la gloria a suon di rime sul palco di Amici di Maria De Filippi. Oggi Lorenzo Venera, in arte Amnesia, è seduto davanti a un giudice, con un’accusa che fa tremare i polsi. Stalking, botte, minacce reiterate. «Mi ha detto che sarei stata la prossima Giulia Cecchettin o Giulia Tramontano» ha raccontato in aula l’ex compagna, parte civile nel processo. E con quelle parole, pesanti come pietre tombali, il passato da rapper è finito in mille pezzi.

            La scena non è più quella della tv, ma quella fredda di un’aula di tribunale. La donna ha parlato con la voce rotta, in un silenzio tombale. Racconta di una convivenza che si è trasformata presto in prigione. Niente musica, solo controllo ossessivo, violenze verbali e fisiche, umiliazioni continue. E soprattutto quella frase, pronunciata più volte tra il 2023 e il 2024, che evoca due nomi diventati simboli tragici: Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano. Due donne uccise per mano dei loro compagni. E lei, secondo l’accusa, minacciata di fare la stessa fine.

            L’immagine tracciata dalla procura è quella di un uomo geloso, manesco, dominante. Un’escalation di violenza documentata da messaggi, testimoni e accertamenti dei carabinieri. Dal 2018 al 2024, in un appartamento del padre di Venera, si sarebbero consumati anni di incubi: pugni, strattoni, schiaffi, urla, cellulare perennemente sotto controllo. Fino alla notte di Halloween, quando l’ennesima lite ha costretto una vicina a chiamare i militari. Interviene il Codice Rosso: arresto, carcere, poi domiciliari. E infine processo.

            Ma non è finita qui. In aula ha testimoniato anche un’altra ex compagna. Anche lei ha raccontato una storia simile: amore che diventa prigione, parole che diventano minacce, affetto che si tramuta in paura. Due donne, due storie parallele che, se confermate, disegnerebbero un comportamento seriale.

            A difendere l’imputato c’è l’avvocato Roberto Saraniti. La parte civile è rappresentata da Gabriella Boero. Il processo è ancora alle battute iniziali, ma il caso ha già acceso i riflettori – e le polemiche – su un altro esempio di violenza di genere che parte dalla vita quotidiana e finisce nelle aule dei tribunali.

            Lorenzo Venera, per chi non se lo ricordasse, era stato uno dei concorrenti dell’edizione 2013 di Amici. Arrivava da Grugliasco, hinterland torinese, e si era fatto notare per il suo stile ruvido e diretto. Aveva conquistato una piccola fetta di pubblico, pubblicato un album – Dove va a finire – e poi, come tanti, era sparito dai radar. La carriera musicale si è arenata in fretta. Nessun rilancio, nessuna seconda possibilità artistica. Solo apparizioni sporadiche e il lento ritorno all’anonimato.

            Fino adesso. Ma stavolta il suo nome non è tornato alla ribalta per un disco, una battle di freestyle o un featuring, ma per una frase agghiacciante sussurrata in una stanza: «Sarai la prossima Giulia». E tutto il resto è silenzio.

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              Mike Bongiorno e la sua famiglia da quiz: tra salami, crisi di coppia e salme rubate

              A 101 anni dalla nascita di Mike Bongiorno, il figlio Nicolò ci porta dietro le quinte del mito: non solo “allegria!” ma anche lacrime, momenti familiari surreali e… abbondanza di culatelli. Dal papà affettuoso al marito in crisi, fino all’incredibile furto della salma: ecco il lato inedito dell’uomo che ha insegnato l’italiano agli italiani. Un racconto tenero, bizzarro e profondamente umano.

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                Dimenticate per un attimo il conduttore occhialuto sempre perfetto, in giacca e cravatta. Nicolò Bongiorno ricorda un padre affettuoso, un po’ bambino, capace di sollevarlo in braccio per un abbraccio tenero o di trasformare la cena in una sagra gastronomica: «Per anni abbiamo mangiato torte e culatelli regalati dai concorrenti dei quiz!». Il prosciutto cotto Rovagnati? Un must a tavola. Altro che dieta mediterranea!

                Università no, quiz sì: il maestro (involontario) d’italiano

                Nicolò parla anche del cruccio mai confessato di Mike: non aver completato gli studi. Eppure, l’uomo che non possedeva una laurea è diventato l’insegnante più famoso d’Italia. Un paradosso da manuale: “Ha insegnato l’italiano a milioni di italiani e senza neanche una tesi!”. Se non è ironia questa…

                Crisi con Daniela? Risolta con un bambino

                Come ogni coppia che si rispetti, anche Mike e Daniela hanno avuto il loro momento “Dallas”. «Quando avevo sei anni c’è stata una brutta crisi», rivela Nicolò. E come si risolve una crisi coniugale negli anni ’80? Con la nascita di un altro figlio, ovviamente! Leonardo, il secondogenito, è diventato il simbolo della pace familiare. Altro che terapia di coppia!

                L’uomo più fermato d’Italia: camminare con Mike era come accompagnare il Papa

                «Ogni passeggiata era un pellegrinaggio», racconta Nicolò. Mike non diceva mai no a un fan. Selfie, strette di mano, battute, dediche: sembrava che conducesse La Ruota della Fortuna anche dal panettiere. Viaggiare con lui? Un tour guidato permanente con tappa obbligata ad ogni sguardo riconoscente.

                Un addio surreale: furto della salma e prete-investigatore

                Ma il colpo di scena arriva dopo la morte: la salma di Mike viene trafugata. Una storia assurda, degna di una fiction trash: minacce, ricatti, sciacalli. A risolverla? Don Mauro Pozzi, il parroco trasformatosi in detective per amore del conduttore. Alla fine, missione compiuta senza pagare un euro. Ora Mike riposa in pace. Letteralmente.

                Un’eredità tra tv e aiuole: “Intitolategli almeno una via, dai!”

                Nicolò conclude con un desiderio: vedere il nome di suo padre su una via, o almeno su un’aiuola. Sarebbe il minimo sindacale per chi ha cambiato la televisione italiana con una parola sola: Allegria!

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