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Televisione

Tornano I Cesaroni, il primo ciak è fissato: dopo 10 anni riparte la famiglia più amata d’Italia

Dopo oltre un decennio di attesa, il 17 marzo si riaccendono le telecamere per I Cesaroni – Il ritorno. Claudio Amendola, protagonista e regista, promette emozioni e nuove storie dalla Garbatella, ma il cast rimane ancora un mistero.

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    Il quartiere Garbatella è pronto a riaprire le porte alla famiglia più amata della tv italiana. Dopo oltre dieci anni di assenza, torna su Canale 5 I Cesaroni, la storica fiction che tra il 2006 e il 2014 ha raccontato le vicende della famiglia allargata più famosa del piccolo schermo. Il primo ciak della settima stagione, intitolata I Cesaroni – Il ritorno, è fissato per il 17 marzo. Alla regia ci sarà Claudio Amendola, che oltre a dirigere riprenderà il ruolo iconico di Giulio Cesaroni, il capofamiglia dal cuore grande e il temperamento burbero.

    “Sono emozionatissimo, quasi più di quando ho debuttato alla regia di un film. Abbiamo dovuto rimandare di qualche mese, ma tutto l’affetto ricevuto dal pubblico ci ha dato la carica”, ha dichiarato Amendola all’ANSA. Un ritorno che i fan aspettavano da anni e che segna una nuova fase per la fiction, prodotta da Publispei-Rti e scritta da Giulio Calvani, Valerio Cilio, Federico Favot e Francesca Primavera.

    Vecchie emozioni, nuove storie: chi tornerà sul set?

    Il cuore pulsante della serie, la bottiglieria dei Cesaroni, riaprirà i battenti per accogliere vecchi e nuovi amici. Ma chi ci sarà davvero? Il cast resta avvolto nel mistero. Amendola, incalzato sul ritorno degli altri attori storici, ha glissato: “Sono blindato, mi hanno detto di cucirmi la bocca. Quando sarà il momento riveleremo tutto, ma non vi deluderemo”.

    L’unico nome quasi certo, oltre ad Amendola, è Antonello Fassari, l’indimenticabile Cesare Cesaroni, fratello di Giulio e co-proprietario della bottiglieria. Fassari, infatti, aveva lasciato intendere il suo coinvolgimento in un’intervista già un anno fa. Niccolò Centioni, interprete di Rudi Cesaroni, ha recentemente pubblicato sui social una foto del copione con la scritta “State calmi”, scatenando il delirio dei fan.

    Per il resto, la situazione è più incerta. Elena Sofia Ricci, alias Lucia, non tornerà. L’attrice ha confermato in un’intervista a Belve che non farà parte del cast e spera almeno che il suo personaggio non venga “fatto morire”. Stesso discorso per Alessandra Mastronardi, che ha escluso di riprendere il ruolo di Eva: “Quel personaggio ha detto tutto quello che doveva dire”.

    Un fenomeno generazionale pronto a tornare

    La serie, composta da 142 episodi in sei stagioni, è stata un fenomeno televisivo che ha segnato un’intera generazione, tanto che ancora oggi i fan non hanno dimenticato le vicende dei Cesaroni. “Mi avete aiutato nella mia gioventù, non uscivo di casa per problemi e siete stati come la mia famiglia”, scrive un utente sui social. E ancora: “Io ci sono, siamo già sul divano”.

    La messa in onda non è imminente: le riprese iniziano ora, e si stima che I Cesaroni – Il ritorno possa arrivare su Canale 5 non prima del 2026. Ma il pubblico è già pronto a riabbracciare una serie che, tra risate, drammi e canzoni cantate a squarciagola, è diventata parte della storia della tv italiana.

    Nel frattempo, c’è solo una certezza: la Garbatella è pronta a riaccogliere i Cesaroni.

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      Televisione

      Pier Silvio Berlusconi compra Casa Vianello: l’appartamento di Sandra e Raimondo torna nella famiglia della tv

      L’appartamento di 245 metri quadrati, set della storica sitcom “Casa Vianello”, torna in mani “di famiglia”. Pier Silvio Berlusconi lo ha acquistato dai Magsino, la coppia di collaboratori filippini che lo aveva ereditato nel 2010. Un investimento dal valore simbolico per l’erede di Silvio, da sempre legato ai luoghi storici della tv.

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        Pier Silvio Berlusconi l’ha fatto di nuovo: ha comprato Casa Vianello. L’attico di 245 metri quadrati a Milano 2 dove per anni hanno vissuto Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, e che fu anche il set della celebre sitcom andata in onda tra gli anni Ottanta e Duemila. Un acquisto da 1,45 milioni di euro che, secondo indiscrezioni riportate da Oggi, avrebbe più valore sentimentale che finanziario.

        L’erede di casa Berlusconi, oggi amministratore delegato del gruppo televisivo fondato dal padre, avrebbe accettato di comprare l’immobile dopo essere stato contattato direttamente dalla famiglia Magsino, i fedeli collaboratori filippini che avevano assistito la coppia fino alla fine e che, dopo la scomparsa di Sandra nel 2010, ne avevano ereditato l’appartamento.

        A fare da tramite sarebbe stato l’amico Augusto Barbieri, cui i Magsino si sarebbero rivolti per capire se Pier Silvio potesse essere interessato. E il numero uno di Mediaset, che a Milano 2 possiede già un altro appartamento, non avrebbe esitato: l’idea di riportare “Casa Vianello” sotto l’ombrello di famiglia lo ha convinto subito.

        Del resto, per lui non è la prima volta che un acquisto è mosso dal cuore. In passato aveva già deciso di conservare il primo motoscafo del padre, un Riva Acquarama in radica, considerato un piccolo gioiello di famiglia. E nonostante possieda oggi un lussuoso yacht di 43 metri, il Dragoluna, varato nel 2021, quell’imbarcazione resta uno dei suoi beni più cari.

        Pier Silvio vive stabilmente a Portofino con Silvia Toffanin e i loro due figli, ma continua a mantenere un legame forte con i luoghi simbolo della storia televisiva di casa Mediaset. E l’acquisto di Casa Vianello sembra proprio un modo per preservare un pezzo di memoria collettiva, una sorta di omaggio alla coppia più amata della tv italiana.

        Chissà che, un giorno, proprio da Cologno Monzese non arrivi l’idea di farla rivivere anche sul piccolo schermo.

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          Televisione

          Gerry Scotti incorona Samira Lui: «Non è una valletta, è una co-presentatrice». E La Ruota della Fortuna trova la sua nuova regina

          Gerry Scotti spende parole di grande stima per Samira Lui, protagonista con lui a La Ruota della Fortuna. «Non è una valletta», dice, ribaltando i cliché e sottolineando come l’ex Miss stia diventando un volto amato soprattutto dalle donne.

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            Gerry Scotti ha deciso: Samira Lui non è più soltanto la “bella accanto al conduttore”. È una co-presentatrice. Punto. Il re del preserale lo dice senza giri di parole, cogliendo l’occasione per ribaltare un’etichetta antica quanto la tv generalista: «Lei è il prototipo della nuova protagonista femminile in televisione. Fa finta di cavalcare il ruolo della valletta, ma non lo è. È una co-presentatrice e con grande umiltà, fidandosi di me, passo passo sta conquistando il favore delle persone».

            Scotti, che negli anni ha affiancato nomi e volti poi diventati iconici, sembra vedere in Samira un’evoluzione naturale della figura femminile nel game show: meno decorativa, più complice. Una presenza che accompagna, commenta, interagisce e porta ritmo.

            Oltre il luogo comune “bella e basta”
            Non è un mistero: Samira Lui, ex Miss Italia, ha sempre lottato contro la percezione di “bellezza e poco altro”. Ma sul set de La Ruota della Fortuna sta costruendo un ruolo diverso, tra sorriso gentile e sicurezza. E Gerry la difende e la valorizza: «Quando una è bella è facile che piaccia agli uomini e meno alle donne. Al contrario, ho l’impressione che Samira piaccia molto alle signore».

            Una frase che racconta bene l’obiettivo: conquistare il pubblico femminile — da sempre il più esigente e fedele nel daytime tv. Samira, insomma, non cerca la scorciatoia della simpatia forzata né il ruolo-maschera della “ragazza da copertina”. Preferisce ascoltare, osservare, imparare e restare elegante. Una scelta che paga.

            La Ruota riparte dalle persone
            Nel rilancio di un format storico, la scommessa è tutta sulla relazione con chi guarda. E qui la coppia funziona: Scotti, marchio di garanzia di casa Mediaset, e Samira, volto giovane ma già riconoscibile, costruiscono una dinamica nuova senza rompere le liturgie del gioco. È tv tradizionale, ma con un codice leggermente aggiornato: il conduttore guida, la co-conduttrice accompagna, la platea applaude.

            In un’epoca in cui i talent e i grandi show spesso fagocitano le personalità, La Ruota della Fortuna rimane un’oasi di semplicità luminosa. E dentro quell’equilibrio, Samira Lui sta trovando un posto tutto suo. Con più sostanza che slogan, più sorrisi che urla, più grazia che teatralità.

            La benedizione di Gerry è arrivata. Il resto, come sempre, lo deciderà il pubblico. E per ora, la ruota sembra girare dalla sua parte.

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              Televisione

              Il “Grande Fratello” perde colpi: share ai minimi storici, appuntamento cancellato e un format

              Il Grande Fratello era il laboratorio sociale che ha cambiato la tv italiana. Oggi gli ascolti stagnano, i concorrenti non lasciano il segno e la concorrenza social cannibalizza l’idea originaria. Anche l’arrivo di Simona Ventura non inverte la rotta.

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                Vent’anni fa bastava accendere una telecamera per raccontare la “gente comune”. Era un esperimento sociale, un fenomeno culturale. Oggi quel modello sembra esaurito. La puntata del giovedì è stata cancellata e l’ultima messa in onda ha toccato il minimo storico del 13,1% di share, dopo settimane sotto i due milioni di spettatori e un lunedì fermo al 14,7%. Numeri che parlano chiaro: l’effetto curiosità, che alla prima serata aveva spinto quasi 2,8 milioni di telespettatori, si è dissolto.

                La rivoluzione si è spostata sui social

                La “gente comune” oggi non ha bisogno di una casa sorvegliata per raccontarsi. Lo fa su TikTok, su Instagram, su YouTube. Il privato è pubblico per definizione e l’esibizione dell’ego è quotidiana, istantanea, montata meglio e più veloce di qualsiasi prime time televisivo. Il Grande Fratello, invece, resta lì: narrazione lineare, tempi lunghi, dinamiche prevedibili. Senza montaggio, senza costruzione, senza quell’iniezione autoriale che ormai è indispensabile anche nei reality più classici. Non a caso, Temptation Island macina ascolti proprio perché gioca sul racconto e sulla regia emotiva.

                La sfida impossibile di Simona Ventura

                Sulla carta, il ritorno di Simona Ventura prometteva energia e mestiere. Nella realtà, la conduttrice si è trovata davanti a un format logoro e a un cast che fatica a diventare racconto. Il pubblico largo non arriva, i personaggi non restano, le dinamiche non catturano. Gli sconosciuti funzionano meno dei vip, ma anche il ciclo dei “famosi” nelle precedenti edizioni non aveva brillato. “Crederci sempre, arrendersi mai” non basta quando l’idea alla base non riesce più a generare curiosità o discussione.

                Un marchio forte, un’idea svuotata

                Il titolo resta potente nell’immaginario, ma oggi è soprattutto memoria. La tv generalista può ancora trovare spazio per il reality, ma ha bisogno di senso, sperimentazione, linguaggio. Senza spunti nuovi, il rischio è continuare a vivacchiare in una telenovela in diretta con dinamiche sempre uguali e risultati sempre più modesti. Il format prodotto da Endemol Shine Italy, così com’è, rischia di essere un museo del tempo che fu.

                Il Grande Fratello non è morto: semplicemente, il mondo nel frattempo è cambiato. E non basta una porta rossa per riaprirlo.

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