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Televisione

Ventura regina assoluta dell’Isola: “Solo io come opinionista”. E spuntano i nomi scartati: Lucarelli e Maggio

Mentre Veronica Gentili prende il timone del reality, è Super Simo a far parlare di sé. Il suo ritorno a Mediaset è condito da una richiesta chiara: nessun altro al tavolo degli opinionisti. Scartati, secondo le indiscrezioni, anche Selvaggia Lucarelli e Davide Maggio.

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    È partita L’Isola dei Famosi 2025, ma il naufragio più clamoroso — finora — non riguarda i concorrenti, bensì le poltrone in studio. E non quelle dei naufraghi, ma quella dell’opinionista. Perché Simona Ventura, che torna nel reality in versione “regina assoluta”, avrebbe imposto una condizione chiara: “O ci sono solo io, o niente”. Detto fatto.

    Reduce da un percorso che l’ha vista conduttrice, naufraga e ora opinionista, Super Simo lo aveva già rivendicato con orgoglio in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni: “Sono l’unica al mondo ad aver fatto tutti e tre i ruoli. Nessuno come me conosce l’Isola da dentro e da fuori”. E pare che questa consapevolezza si sia tradotta in una clausola piuttosto decisa: niente comprimari, niente commentatori di contorno. Il palco dell’opinione doveva essere solo suo.

    Secondo i beninformati, la trattativa per riportarla in casa Mediaset non sarebbe stata semplice. Si parla di un cachet importante, giudicato inizialmente eccessivo dai vertici del Biscione. Sarebbe stato l’intervento del suo potente agente, Beppe Caschetto, a rimettere in carreggiata l’accordo, abbassando forse il prezzo, ma non l’ambizione. E così, via libera a Simona — ma da sola. Con lei niente Selvaggia Lucarelli, che pure sembrava in pole position con la sua ironia affilata, né Davide Maggio, esperto di tv e già avvistato in altri talk.

    Il retroscena, riportato da ambienti televisivi e rilanciato in rete, racconta una Mediaset inizialmente orientata a un duo di opinionisti. Ma la Ventura sarebbe stata irremovibile: o sola, o nulla. E in tempi di reality in affanno e format da rinfrescare, forse puntare tutto su un volto storico, riconoscibile e di forte personalità è sembrata la scelta più sicura.

    Dall’altra parte, Selvaggia Lucarelli tace, come spesso accade prima di un affondo social. E Davide Maggio, che pure sa come muoversi nei meandri della tv, non ha confermato né smentito. Il pubblico, intanto, si prepara a una Ventura in versione assoluta padrona di casa. Sarà lei a dare il tono, a dettare l’umore, a incalzare naufraghi, conduttrice e inviato. E se dovesse servire una zattera in studio, non c’è dubbio su chi sarà al timone.

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      Televisione

      Nicola Savino torna a Sanremo: condurrà il DopoFestival, mentre “Sanremo Giovani” andrà a Gianluca Gazzoli

      Per Savino è un ritorno nella seconda serata del Festival dopo le edizioni 2016, 2017 e 2020. A gennaio lo attende anche Tali e Quali, lo spin off del celebre talent di Carlo Conti, che passerà il testimone per sedersi in giuria.

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        Sarà Nicola Savino a condurre il DopoFestival 2026, non Sanremo Giovani come inizialmente riportato da alcune agenzie di stampa. L’Adnkronos, dopo aver diffuso la notizia errata, ha poi corretto indicando nel conduttore e podcaster Gianluca Gazzoli il vero nome scelto per la competizione dedicata ai giovani talenti.

        Per Savino si tratta di un ritorno nella cornice sanremese che conosce bene. Già in passato ha animato le notti del Festival — nel 2016, 2017 e 2020 — portando il suo stile ironico e la sua capacità di mescolare leggerezza e ritmo televisivo. Il DopoFestival, in onda subito dopo le serate principali, resta un momento di confronto tra artisti, giornalisti e pubblico, e l’esperienza di Savino promette di restituirgli quella formula vivace che negli ultimi anni aveva perso smalto.

        Il conduttore milanese si prepara dunque a un 2026 ricco di impegni. Oltre a Sanremo, sarà infatti protagonista del debutto di “Tali e Quali”, lo spin off di Tale e Quale Show, previsto per gennaio su Rai 1. Le registrazioni inizieranno subito dopo la chiusura dell’edizione vip, in modo da ottimizzare tempi e costi di produzione.

        In questa nuova versione del format ideato da Carlo Conti, saranno protagonisti persone comuni che si cimenteranno nell’imitazione dei loro cantanti preferiti. Una sfida “popolare” che metterà alla prova non solo la voce ma anche la personalità dei concorrenti. Conti, per la prima volta, lascerà la conduzione per sedersi al tavolo della giuria, affiancato da volti noti della musica e dello spettacolo.

        Per Savino, che ha sempre alternato radio, tv e intrattenimento con naturalezza, il ritorno in Rai segna una nuova fase della carriera. Dopo le esperienze a Le Iene e Back to School, il conduttore ritrova il pubblico del servizio pubblico con due progetti diversi ma complementari: uno leggero e scanzonato come Tali e Quali, l’altro legato alla tradizione e alla celebrazione della musica italiana come il DopoFestival.

        E se Sanremo è da sempre il termometro del gradimento televisivo, per Nicola Savino questa nuova avventura sarà anche un banco di prova per riconquistare quella fascia di pubblico che da anni lo segue tra radio e schermo.

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          Televisione

          Tensione a Ballando con le Stelle: Fognini e Magnini accusano di favoritismo Barbara D’Urso. Selvaggia Lucarelli li gela: “Stanno rosicando”

          Alta tensione nello show di Milly Carlucci: Fabio Fognini e Filippo Magnini insinuano che la D’Urso goda di trattamenti di favore. Selvaggia Lucarelli interviene e difende la concorrente: “È solo merito del suo maestro, non di un complotto. Pasquale La Rocca è un fuoriclasse e rende spettacolare anche ciò che è solo carino”.

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            Ballando con le Stelle 2025 si infiamma. Non per un passo sbagliato o un voto basso, ma per un sospetto di “favoritismo” che ha acceso la pista e scaldato gli animi. Fabio Fognini e Filippo Magnini, due dei concorrenti più competitivi del cast, avrebbero espresso perplessità sulla performance di Barbara D’Urso, accusando implicitamente la produzione di averle concesso un piccolo vantaggio tecnico.

            Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, a scatenare il malumore sarebbe stata la coreografia di tango ideata da Pasquale La Rocca, uno dei ballerini professionisti più premiati del programma. Prima dell’esibizione di “Barbarella”, è stato trasmesso un breve video riassuntivo della sua performance precedente: pochi secondi che però, secondo gli sportivi, sarebbero bastati a far riprendere fiato alla concorrente, dandole un vantaggio rispetto agli altri.

            “Ah, c’è una intro nel mezzo? Allora si può pure riposare!”, avrebbe ironizzato Fognini dietro le quinte, con Magnini pronto a fare eco. Un commento che non è passato inosservato e che ha subito scatenato la replica di Selvaggia Lucarelli, giudice storica del programma. “Secondo me stanno rosicando”, ha tagliato corto in diretta. “Quello che fa Pasquale è un po’ di doping artistico: lui è bravissimo, costruisce coreografie e contorni che rendono meraviglioso ciò che magari è solo carino. E loro lo sanno. Sono sportivi, hanno l’occhio lungo e vedono il bluff”.

            La battuta ha gelato gli animi in studio ma ha fatto sorridere la D’Urso, che ha preferito non alimentare la polemica. L’atmosfera, però, resta tesa: Ballando è ormai un’arena dove la rivalità tra concorrenti vale quasi quanto la gara di ballo.

            Intanto Milly Carlucci cerca di riportare serenità, ma il pubblico si divide: c’è chi difende gli sportivi, in nome della parità di trattamento, e chi applaude la padronanza scenica di Barbarella, che a 68 anni continua a ballare con l’energia di una ventenne. Sul parquet di Rai1, la gara è appena iniziata — e la vera danza, per ora, è quella tra sospetti, orgoglio e scintille.

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              Aria di tregua tra Viale Mazzini e Cologno: si prepara l’incontro tra Giampaolo Rossi e Pier Silvio Berlusconi

              Voci insistenti raccontano di un dialogo in corso tra l’ad della Rai, Giampaolo Rossi, e quello di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. Un incontro che, secondo molti a Viale Mazzini, sarebbe solo questione di tempo. Una “pace televisiva” che conviene a entrambi, tra incroci pubblicitari, nuovi equilibri editoriali e la necessità di fronteggiare lo strapotere delle piattaforme digitali.

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                A Viale Mazzini c’è chi ne parla come di un evento già scritto, solo da calendarizzare. L’incontro tra Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, e Pier Silvio Berlusconi, numero uno di Mediaset, potrebbe avvenire molto presto. Dopo anni di frecciate, concorrenza spietata e piccole guerre di palinsesto, i due poli storici della televisione italiana sembrano pronti ad aprire una fase di dialogo.

                Un riavvicinamento che, secondo fonti interne, “conviene a tutti e due”. La Rai, alle prese con una complessa riorganizzazione e con l’esigenza di recuperare terreno sugli ascolti, vede in Mediaset un interlocutore con cui condividere strategie industriali comuni, almeno su alcuni fronti. Cologno Monzese, dal canto suo, sta puntando su un equilibrio più istituzionale e su un’immagine di solidità, dopo anni di televisione d’assalto.

                Non si parla — almeno per ora — di alleanze operative o di progetti condivisi, ma di una tregua che metta fine alla logica del muro contro muro. In Rai, molti leggono questa possibile “pace” come un segnale di maturità del sistema televisivo italiano, chiamato a rinnovarsi di fronte alla concorrenza delle piattaforme globali: da Netflix ad Amazon, da Disney+ a TikTok, che rosicchiano quote di pubblico e di pubblicità.

                Pier Silvio Berlusconi, negli ultimi mesi, ha più volte ribadito di voler costruire una Mediaset “moderna e meno divisiva”, puntando sulla qualità e sul rispetto reciproco tra competitor. Giampaolo Rossi, invece, ha ereditato una Rai complessa, dove i temi dell’efficienza, dell’indipendenza e della sostenibilità economica si intrecciano con quelli del servizio pubblico e della politica.

                Un dialogo tra i due potrebbe aprire la strada a una nuova fase di equilibri tra le reti generaliste, in un contesto in cui la sfida non è più tra Rai e Mediaset, ma tra la televisione tradizionale e l’universo digitale.

                Per ora, tutto resta sotto traccia. Ma nei corridoi di Viale Mazzini la scommessa è aperta: “Entro l’inverno Rossi e Berlusconi si incontreranno — dicono i più informati —. Non per allearsi, ma per parlarsi. Ed è già un piccolo, storico cambiamento”.

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