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Sport

Alica Schmidt: tra bellezza, potenza e Olimpiadi

È molto più di una semplice atleta. Oltre alle sue straordinarie qualità da quattrocentista, è riconosciuta come una delle atlete più belle e sexy del mondo. Ma ora è pronta anche per volare ai giochi di Parigi, per la sua prima Olimpiade.

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    Alica Schmidt incarna la perfetta armonia tra forza, grazia e bellezza. Oltre alle sue straordinarie qualità da quattrocentista, che l’hanno resa una figura di spicco nell’atletica leggera mondiale, Alica è riconosciuta anche come una delle atlete più belle e affascinanti del mondo. Il suo magnetismo e il suo carisma hanno catturato l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo, facendola diventare un’icona di stile e glamour.

    Ma ora, Alica è pronta per affrontare una nuova sfida: i Giochi Olimpici di Parigi. Questa sarà la sua prima Olimpiade, un momento emozionante e significativo nella sua carriera sportiva. Dopo anni di duro lavoro, sacrifici e dedizione, Alica avrà finalmente l’opportunità di gareggiare al più alto livello e rappresentare il suo paese in uno degli eventi sportivi più prestigiosi al mondo.

    Alica Schmidt in gara e come modella

    Per Alica, partecipare alle Olimpiadi non è solo un sogno che si avvera, ma anche una testimonianza del suo impegno e della sua determinazione. Ha dedicato la sua vita allo sport, superando ostacoli e sfide con tenacia e perseveranza. Ora, sarà in grado di dimostrare al mondo intero il suo talento e la sua forza in pista, rappresentando l’apice dell’eccellenza atletica.

    Mentre si prepara per questo importante evento, Alica porta con sé non solo il suo spirito competitivo, ma anche la sua bellezza e il suo carisma unici. Sarà una presenza luminosa e incantevole nei giochi, ispirando non solo con le sue performance atletiche, ma anche con la sua grazia e il suo fascino innegabile.

    Per Alica Schmidt, i Giochi Olimpici di Parigi rappresentano non solo un’opportunità di eccellere nello sport, ma anche un momento di celebrazione e orgoglio per tutto ciò che ha raggiunto finora. È pronta a volare verso nuove vette e a conquistare il cuore del pubblico con la sua bellezza, la sua forza e la sua determinazione.

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      Tennis

      Sinner gioca scoperto: sullo sfondo dell’iPhone spunta Laila Hasanovic, l’ex del figlio di Schumacher

      Bastava una telecamera dall’alto degli US Open per far cadere il muro di silenzio: la foto di Laila sul cellulare di Jannik conferma la liaison. E la love story con la ex di Mick Schumacher diventa improvvisamente ufficiale.

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        Un rovescio, un diritto e poi lo zoom assassino della regia americana. Una telecamera inquadra dall’alto Jannik Sinner, seduto in panchina durante gli US Open. Tutto normale, se non fosse per il dettaglio che ha incendiato i social: lo sfondo dell’iPhone del campione. Non un paesaggio, non una palla da tennis, ma il volto sorridente di Laila Hasanovic.

        E così, senza bisogno di comunicati né paparazzi appostati tra Montecarlo e Formentera, arriva la conferma della love story che già circolava sottotraccia. La top model danese, 23 anni, è l’ex fidanzata di Mick Schumacher, figlio del leggendario Michael. Ora, invece, è lei la protagonista del cuore del numero uno italiano.

        La liaison era già stata sussurrata da mesi: avvistamenti incrociati, cene monegasche, like strategici su Instagram. Ma Sinner, come sempre, aveva dribblato con il suo stile glaciale, la solita frase fatta: «Voglio parlare solo di tennis». Stavolta, però, è stato il suo stesso smartphone a tradirlo, trasformando la privacy in breaking news.

        Che sia un gesto voluto o una distrazione da principiante dei gossip, poco importa: lo scatto con Laila campeggia ora ovunque. «Game, set, match», titolano i tabloid danesi, mentre in Italia il pubblico si divide tra chi tifa per la nuova coppia e chi rimpiange la riservatezza del campione di Sesto Pusteria.

        Di sicuro Sinner ha scelto di scendere in campo anche fuori dal circuito: Laila non è un flirt qualsiasi, ma un nome già abituato ai riflettori internazionali. Con buona pace di Mick Schumacher, che deve incassare il colpo.

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          Sport

          Pilato e Tarantino, il furto di profumi a Singapore: a un passo dal carcere, salvate dall’ambasciata. Ora rischiano squalifiche

          La vicenda di Benedetta Pilato e Chiara Tarantino poteva finire con la prigione: due americani, per lo stesso reato, hanno fatto 18 giorni di carcere. Invece le italiane hanno ammesso la colpa e ottenuto un ammonimento. Ora la Federnuoto e la Guardia di Finanza valutano le conseguenze.

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            Dall’oro in vasca al rischio di sbarre vere. Benedetta Pilato e Chiara Tarantino, due dei nomi più promettenti del nuoto italiano, hanno vissuto sei giorni da incubo a Singapore, fermate all’aeroporto per il furto di alcuni profumi e olii essenziali. Una vicenda minuscola, «poche decine di euro», come l’ha definita la nostra diplomazia, ma che in Asia poteva trasformarsi in un dramma giudiziario.

            Tutto inizia a gennaio al duty free dello scalo. Tarantino prende alcuni olii e li infila nella borsa della compagna di squadra. Gesto goliardico? Equivoco? O qualcos’altro? Sta di fatto che le telecamere riprendono tutto. Quando la sicurezza interviene, le due nuotatrici vengono fermate e accusate di furto. La telefonata disperata all’ambasciata italiana salva la situazione. «Aiuto, ci stanno arrestando», spiegano all’ex pallanuotista Daniele Brandi, ambasciatore che le aveva conosciute ai Mondiali.

            In quel momento il rischio è concreto: ad aprile due turisti americani, colti nello stesso reato, hanno passato 18 giorni dietro le sbarre. Stavolta, invece, entra in gioco la diplomazia. Passaporti consegnati, obbligo di restare in albergo fino al processo, collaborazione totale con le autorità. Il segretario di legazione Fabio Conte (l’ambasciatore era in ferie) lavora per giorni ai fianchi delle autorità locali, convincendole a non aggravare la posizione delle due atlete.

            Il 20 arrivano davanti al giudice. Ammissione di colpa, ammonimento, espulsione immediata. Nessuna cella, solo la vergogna di un rientro forzato. «Un caso di revenge porn all’interno di un tentativo di estorsione», ha definito Pilato in un video la propria esperienza, sottolineando il clima da gogna mediatica che si è subito scatenato in patria.

            Resta però il prezzo da pagare in Italia. La Federnuoto ha già aperto un’indagine interna. E per Tarantino, atleta delle Fiamme gialle, c’è anche l’ombra di un procedimento della Guardia di Finanza. Una doppia inchiesta che potrebbe segnare il futuro sportivo delle due ragazze, simbolo fino a ieri della rinascita del nuoto azzurro.

            La storia, nata da un gesto avventato, ha rischiato di trasformarsi in un caso diplomatico. Le due nuotatrici hanno evitato la cella grazie alla macchina dell’ambasciata. Ma la vera condanna, ora, sarà tornare in vasca con l’etichetta di chi si è giocato la reputazione per una manciata di profumi.

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              Sport

              Benedetta Pilato: “Accusa di furto a Singapore, ma la verità è un’altra”

              Dopo essere stata fermata all’aeroporto di Singapore con l’accusa di furto, la campionessa azzurra chiarisce: “Ho collaborato, non c’è stata alcuna implicazione, da tutto questo traggo insegnamenti”

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              Benedetta Pilato

                Benedetta Pilato rompe il silenzio sulla vicenda che l’ha coinvolta, insieme alla compagna di nazionale Chiara Tarantino, durante il rientro dall’Asia, nei giorni che seguivano i Mondiali di nuoto. A colpire il mondo dello sport è stata la notizia della loro accusa, poi rivelatasi infondata, di furto in aeroporto a Singapore. Pilato ha condiviso un post chiarificatore sul suo profilo Instagram, affidando a parole chiare e sincere la sua versione dei fatti.

                Secondo quanto ricostruito, in transito all’aeroporto di Singapore mentre tornava da un soggiorno post-Mondiali con alcuni compagni, sarebbe scattata l’accusa di furto. Le telecamere, infatti, avrebbero ripreso Chiara Tarantino mentre inseriva alcuni oggetti nello zaino di Pilato. Le atlete sono state fermate, trattenute, private dei passaporti e interrogate. La situazione è degenerata in un fermo prolungato, risolto solo grazie all’intervento dell’ambasciata italiana (Farnesina), che ha permesso alle nuotatrici di rientrare in tempi rapidi. 

                Nel suo post, Benedetta Pilato racconta la forte connotazione emotiva dell’accaduto: “Avrei dovuto vivere giorni di relax e riposo, invece mi sono trovata lontano da casa, attraversando momenti difficili che mi hanno profondamente segnata umanamente.” Tuttavia, sottolinea la sua massima collaborazione con le autorità locali e la trasparenza con l’ambasciata italiana. “La vicenda si è chiusa nel giro di poche ore, senza strascichi”, chiosa l’azzurra.

                L’incidente si chiude con un incoraggiante messaggio di resilienza: Pilato recupera serenità e determinazione, aprendo una nuova fase della sua carriera. Esprime gratitudine verso chi l’ha sostenuta con discrezione e senza giudizi. Dalla sua esperienza emergono valori universali: la prudenza, la responsabilità individuale e l’importanza delle persone di cui ci circondiamo. 

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