Connect with us

Calcio

Aldo Agroppi, addio all’uomo che raccontava il calcio senza filtri

Aldo Agroppi, ex calciatore, allenatore e commentatore tra i più noti del panorama calcistico italiano, è morto a 80 anni. Protagonista della rinascita del Torino negli anni ’60 e ’70, ha segnato la storia del calcio con il suo stile unico e la sua passione. Uomo di carattere, ha vissuto una vita tra successi, polemiche e aneddoti indelebili.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Si è spento a 80 anni Aldo Agroppi, ex calciatore, allenatore e opinionista che ha attraversato il calcio italiano con una personalità unica e schietta. Nato e cresciuto a Piombino, in Toscana, dove era tornato negli ultimi anni della sua vita, Agroppi lascia un’eredità fatta di successi sportivi, momenti difficili e una carriera televisiva che ha fatto di lui una figura tanto amata quanto discussa.

    Dal campo alla gloria: il cuore granata e la nazionale

    Agroppi inizia la sua carriera calcistica nella squadra della sua città, il Piombino, prima di essere notato dal Torino, che lo acquista e lo fa crescere nelle sue giovanili. Dopo esperienze in prestito al Genoa, Ternana e Potenza, nel 1967 si guadagna il posto fisso nella squadra granata. È il periodo d’oro della sua carriera: vince due Coppe Italia (1968 e 1971) e diventa una delle bandiere del Torino, portando la squadra alla ribalta dopo la tragedia di Superga.

    Il suo talento lo porta a vestire anche la maglia della nazionale italiana, con cinque presenze e un debutto in amichevole contro la Romania nel 1972. Dopo una militanza decennale con i granata, chiude la carriera da giocatore al Perugia, dove diventa capitano e guida i grifoni per due stagioni.

    Una panchina tra alti, bassi e polemiche

    Terminata la carriera da calciatore, Agroppi si reinventa come allenatore. Dopo aver guidato le giovanili del Perugia, si fa notare con il Pisa, che riesce a portare in Serie A nella stagione 1981-82. Ma se i primi anni in panchina sono promettenti, gli ostacoli non tardano ad arrivare.

    Alla Fiorentina, nel 1985, ottiene un buon quarto posto, ma la sua avventura viola è segnata da un rapporto burrascoso con i tifosi, culminato in un’aggressione fisica fuori dallo stadio. L’episodio, unito allo scandalo del Totonero-bis che lo coinvolge marginalmente, segna l’inizio del declino della sua carriera da allenatore. Seguono brevi esperienze a Como, Ascoli e un ritorno a Firenze nel 1992, conclusosi con un esonero e la retrocessione della squadra in Serie B.

    La voce fuori dal coro: l’opinionista senza peli sulla lingua

    Chiusa la parentesi da tecnico, Agroppi si reinventa nuovamente, questa volta come opinionista televisivo. È qui che emerge in tutta la sua essenza: sch

    ietta, polemico, capace di dividere il pubblico con dichiarazioni che non lasciano spazio ai compromessi. Tra le sue frasi più celebri spicca il paragone tra un pareggio e una sconfitta: “Meglio due feriti che un morto”.

    La sua avversione dichiarata per la Juventus e i suoi frequenti scontri con colleghi e allenatori, tra cui Marcello Lippi, lo hanno reso una figura controversa ma seguita con interesse. Dal suo esordio nella Domenica Sportiva fino alle trasmissioni più recenti su LA7, Agroppi è stato un osservatore attento e spesso critico, pronto a mettere il dito nella piaga quando necessario.

    Un’eredità che va oltre il calcio

    Aldo Agroppi è stato molto più di un calciatore, un allenatore o un opinionista. È stato un uomo che ha vissuto il calcio con passione, che non ha mai nascosto le sue opinioni, anche a costo di attirare critiche e antipatie. La sua morte lascia un vuoto non solo nel mondo dello sport, ma anche tra coloro che apprezzano le figure autentiche, capaci di esprimersi senza paura in un panorama spesso appiattito dal conformismo.

    Oggi, il calcio italiano saluta uno dei suoi personaggi più autentici, ricordando le sue battaglie, i suoi successi e, soprattutto, la sua capacità di raccontare lo sport per quello che è: un gioco, ma anche una rappresentazione della vita, con le sue vittorie, le sue sconfitte e i suoi momenti di gloria.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Calcio

      Cristiano Ronaldo rinnova con l’Al Nassr: 200 milioni all’anno fino al 2027 per restare in Arabia Saudita

      Il fuoriclasse portoghese prolunga il contratto con l’Al Nassr: resterà fino ai 42 anni. Un accordo faraonico da 200 milioni a stagione, più 60 milioni dai diritti d’immagine. “La storia continua”, dice lui.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        Cristiano Ronaldo non lascia, anzi raddoppia. Dopo settimane di indiscrezioni su un possibile addio, arriva l’ufficialità: CR7 ha rinnovato con l’Al Nassr fino al 2027, prolungando il proprio impegno in Arabia Saudita per altre tre stagioni. “Al Nassr forever”, il messaggio breve ma inequivocabile pubblicato dal club sui social, accompagnato da un video del portoghese con il pollice in su.

        Classe 1985, 40 anni da poco compiuti, Ronaldo si prepara così ad affrontare la parte finale della sua carriera con la maglia del club saudita. Un finale dorato, nel senso più letterale del termine: secondo il quotidiano spagnolo Marca, il nuovo contratto gli garantirà circa 200 milioni di euro l’anno, cifra a cui si aggiungerebbero altri 60 milioni derivanti dai diritti d’immagine. Nessuna conferma ufficiale, ma le cifre non sorprendono: da quando è sbarcato in Arabia, CR7 è diventato il volto globale della Saudi Pro League.

        Ronaldo era arrivato all’Al Nassr nel gennaio 2023, dopo la burrascosa separazione dal Manchester United. In due stagioni e mezza, ha collezionato 111 presenze, segnando 99 gol e servendo 19 assist. Numeri da urlo, che confermano il suo impatto anche fuori dall’Europa.

        Comincia un nuovo capitolo. Stessa passione, stesso sogno. Facciamo la storia insieme”, ha scritto Ronaldo su Instagram, lasciando intendere che questa potrebbe davvero essere l’ultima maglia della sua carriera. Dopo le esperienze leggendarie con Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid e Juventus, il campione portoghese sembra voler chiudere in grande stile, con un contratto che lo porterà fino a 42 anni.

        Per l’Al Nassr è un colpo doppio: tenere Ronaldo significa mantenere visibilità globale, continuare ad attrarre sponsor, e consolidare il ruolo della Saudi Pro League nel calcio mondiale. Per CR7, invece, è l’occasione di continuare a segnare, guadagnare e dettare i tempi di un ritiro che, ancora oggi, non sembra affatto dietro l’angolo.

          Continua a leggere

          Calcio

          Fininvest vicina alla cessione del Monza: “Per Berlusconi era passione, ma ora valutiamo la sostenibilità”

          Il manager Fininvest spiega al Sole 24 Ore la strategia sul Monza e la distribuzione dei dividendi. “Berlusconi ci ha creduto e ha voluto il meglio per il club. La solidità del gruppo ci permette di premiare gli azionisti anche in presenza di impairment”

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            La cessione dell’AC Monza è ormai questione di giorni. A confermarlo è Danilo Pellegrino, amministratore delegato di Fininvest, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore all’indomani dell’approvazione del bilancio 2024 del gruppo. Il manager non fa nomi, ma non lascia spazio a dubbi: “Siamo vicini a finalizzare un signing a stretto giro e, non appena sarà definito, sarà comunicato ufficialmente”.

            Una mossa che arriva al termine di un ciclo segnato da investimenti ingenti: “In questi anni Fininvest ha investito quasi 300 milioni nel Monza, portandolo per la prima volta in Serie A. Ma come per qualsiasi altra azienda, abbiamo il dovere di valutare costantemente la sostenibilità degli investimenti”.

            L’operazione non nasce all’improvviso. È lo stesso Pellegrino a rivelare che fu Silvio Berlusconi, scomparso nel 2023, ad avviare la ricerca di un partner per garantire un futuro solido al club: “Per lui il Monza era prima di tutto passione. Ha creduto nel progetto e ne ha ricevuto grandi soddisfazioni. Ma era anche consapevole della necessità di trovare un soggetto in grado di sostenere il club nel lungo periodo”.

            Il commento arriva a margine di una chiusura di bilancio che ha visto la distribuzione di 100 milioni di dividendi. Una scelta che, secondo Pellegrino, “è coerente con l’andamento operativo delle nostre società, indipendentemente da componenti una tantum come l’impairment legato al Monza. La solidità finanziaria di Fininvest ci consente di farlo e di premiare gli azionisti”.

            Le parole dell’amministratore delegato confermano dunque le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane: l’era Fininvest al Monza è ai titoli di coda. Resta da capire chi sarà il nuovo acquirente e quale sarà il futuro del club brianzolo, che nel frattempo si prepara a una nuova stagione in Serie A con molti interrogativi ancora aperti.

              Continua a leggere

              Calcio

              David Beckham operato al polso. Un dolore insopportabile, meno male che c’è Victoria

              L’ex campione inglese ricoverato per un intervento chirurgico legato a un vecchio infortunio. La moglie Victoria condivide la foto e un tenero messaggio.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                David Beckham è stato ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico al polso, a causa di un dolore definito insopportabile che lo tormentava da tempo. A rivelarlo è stata la moglie Victoria, che ha pubblicato una foto del marito. Lui appare sorridente ma con il braccio fasciato, sdraiato su un letto d’ospedale. Il problema risale a un infortunio avvenuto ben 22 anni fa, durante un’amichevole tra Inghilterra e Sudafrica nel 2003. All’epoca, per stabilizzare la frattura, era stata inserita una vite che avrebbe dovuto riassorbirsi nel tempo, ma che invece si è spostata provocando dolori acuti.

                Ventidue anni di attesa per Beckham

                L’intervento si è reso necessario proprio per rimuovere quel corpo estraneo che negli ultimi giorni aveva reso la situazione insostenibile. L’operazione è andata bene e Beckham ha già iniziato il percorso di recupero. A commuovere i fan è stato il gesto di Victoria, che ha condiviso sui social un messaggio affettuoso con la scritta “Guarisci presto papà”, accompagnato da un braccialetto con la stessa frase, probabilmente realizzato dalla figlia Harper. Il post ha fatto il giro del web, ma ha anche riacceso i riflettori sulla presunta frattura familiare con il figlio Brooklyn, assente alla recente festa per i 50 anni del padre.

                La frecciatina di Victoria

                Alcuni hanno interpretato il messaggio di Victoria come una frecciatina, ma la coppia non ha rilasciato dichiarazioni in merito. Intanto Beckham, oggi presidente dell’Inter Miami e recentemente nominato Baronetto da re Carlo, continua a essere una figura amatissima dal pubblico. L’intervento al polso, seppur delicato, non ha scalfito il suo spirito positivo. E chissà che questo momento di fragilità non possa diventare anche un’occasione per ricucire i rapporti familiari. Per ora, l’immagine di David con il braccio fasciato e il sorriso sulle labbra resta il simbolo di una resilienza che va oltre il campo da gioco

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù