Calcio
Calhanoglu nei guai? Rapporti con gli ultrà e il rischio di squalifica per il centrocampista dell’Inter
Frequentazioni con un capo della Curva Nord al centro delle indagini: per Hakan Calhanoglu potrebbe scattare una sanzione economica e fino a tre giornate di squalifica, mentre la Procura federale valuta i deferimenti.
Sono giorni decisamente complessi per Hakan Calhanoglu. Se le condizioni fisiche del centrocampista turco hanno tranquillizzato lo staff dell’Inter, ben diversa è la situazione legata alla sua posizione nell’inchiesta “Doppia Curva”, che sta facendo tremare il mondo del calcio nerazzurro.
L’indagine, condotta dalla Procura federale, punta i riflettori sui rapporti tra ultrà, criminalità organizzata, società e calciatori. Un intreccio che potrebbe portare a serie conseguenze per alcuni tesserati di Inter e Milan. Tra questi, proprio Calhanoglu sembra avere la posizione più critica.
Rapporti che fanno discutere
Secondo quanto riportato da Tuttosport, durante un’audizione come persona informata sui fatti, il centrocampista turco ha ammesso di aver avuto rapporti personali con uno dei capi della Curva Nord, figura finita nel mirino degli inquirenti. Tali frequentazioni, per quanto dichiarate non legate a questioni sportive, potrebbero costare caro a Calhanoglu sul piano disciplinare.
L’articolo 25 del Codice di Giustizia sportiva vieta ai calciatori di intrattenere rapporti con esponenti delle tifoserie organizzate che possano compromettere l’immagine del club o l’equità del campionato. Se le sue dichiarazioni dovessero essere interpretate come una violazione di tale norma, Calhanoglu potrebbe essere deferito dalla Procura federale.
Le possibili sanzioni
Per il numero 20 nerazzurro, le conseguenze potrebbero essere significative: si parla di una pesante ammenda economica e di una squalifica che potrebbe oscillare tra due e tre giornate. Una tegola che, in un momento cruciale della stagione, metterebbe in difficoltà sia il giocatore sia Simone Inzaghi, considerando il peso specifico del turco nel centrocampo interista.
L’inchiesta “Doppia Curva”
L’indagine non riguarda solo i calciatori: il focus è su un sistema complesso che intreccia tifoserie organizzate e criminalità, con legami che coinvolgono anche le società sportive. La Procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, ha acquisito tutte le carte necessarie per far luce sui rapporti tra i tesserati e il mondo ultrà.
Il caso Calhanoglu potrebbe quindi rappresentare solo la punta dell’iceberg. I deferimenti attesi nelle prossime settimane potrebbero coinvolgere altri tesserati, sia di Inter che di Milan, aprendo un capitolo delicato per il calcio italiano e la sua immagine.
Una stagione a rischio?
In attesa di sviluppi ufficiali, l’Inter resta in allerta, mentre Calhanoglu dovrà prepararsi a difendersi da accuse che rischiano di compromettere non solo la sua stagione, ma anche la sua reputazione. Per ora, l’unica certezza è che l’inchiesta Doppia Curva continuerà a far parlare di sé, con possibili ripercussioni su più fronti del calcio italiano.
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Calcio
Il possibile ritiro di Karius, il flop tv della moglie Diletta: una coppia in crisi lavorativa
Il marito di Diletta Leotta non sta attraversando un periodo professionale smagliante, anzi… le sue ultime prestazioni sono state costellate da svariati errori. Il morale è molto basso, costellato anche da pensieri di abbandono dell’attività. Anche lei, con la chiusura anticipata de La Talpa, dal punto di vista lavorativo non è messa meglio…
La sfida in Champions League tra Liverpool e Real Madrid vide l’ex portiere dei Reds Loris Karius come uno dei protagonisti in negativo della finale del 2018 a causa dei suoi errori. Non riuscendo a cancellare quel brutto ricordo, il marito di Diletta Leotta rievoca la partita maledetta in un’intervista a SPORTbible: “Negli ultimi anni, qualunque cosa io abbia fatto, non è stata mai abbastanza buona per cancellare quella serata”.
Una serata maledetta difficile da dimenticare
Aggiungendo: “E’ stato difficile riprendersi da quella finale di Champions League persa contro il Real Madrid”. Una notte veramente da dimenticare per l’estremo difensore che allora militava nella squadra inglese. Durante il match, svoltosi presso lo stadio Olimpiyskiy di Kiev, commise due errori madornali che spianarono la strada al trionfo madridista. “È stato difficile scrollarsi di dosso quell’episodio, anche in altri club, quando cercavo di guadagnarmi la fiducia di un allenatore o chiedevo di giocare quando ritenevo di meritarlo”, ha ammesso.
La diffidenza degli allenatori
“Ma a quel punto gli allenatori hanno preferito scegliere la via più semplice, piuttosto che schierare un portiere che avrebbe attirato tanta attenzione. In un certo senso lo posso anche capire, ma è frustrante quando non puoi fare nulla per far cambiare idea alle persone. Io svincolato? Onestamente negli ultimi anni posso dire di aver lavorato duramente – afferma lo sportivo – ma nonostante gli sforzi e i sacrifici ho giocato a malapena: la situazione è davvero frustrante. Personalmente sento ancora di avere molta qualità, ma se sei stato fuori per tutto questo tempo come è accaduto a me, allora ovviamente devi prendere in considerazione anche il ritiro”.
Se Karius piange… la Leotta non ride
L’ultima avventura televisiva della Leotta, come conduttrice dello show La Talpa è andata tutt’altro che bene. Il volto di Dazn, voluta fortemente da Pier Silvio a condurre la riedizione del reality, non è riuscita nell’impresa, visto che il programma in onda su Canale 5 si è rivelato un vero e proprio flop. I bassi ascolti hanno infatti indotto Mediaset ad accorpare le tre puntate finali e a chiudere in anticipo lo show. Per Diletta l’unica consolazione è rappresentata dagli elogi della critica che ha indicato nella sua personalità davanti alle telecamere uno dei pochi elementi salvabili del programma. La Talpa torna in letargo e la Leotta dovrà trovare un’occasione per rifarsi al di fuori della comfort zone a lei offerta dai programmi sportivi.
Calcio
Alice Campello e Alvaro Morata: «Parliamo ogni giorno, ma non torneremo insieme»
Nessun tradimento e tanto rispetto: Campello racconta come lei e Morata stiano costruendo un nuovo equilibrio per il bene dei figli, pur mantenendo un legame forte.
Il divorzio tra Alice Campello e Alvaro Morata, annunciato nell’estate del 2024, ha sorpreso tutti, lasciando dietro di sé un’ondata di curiosità e speculazioni. Fino a poche settimane prima della separazione, i due pubblicavano foto insieme in vacanza, facendo sembrare il loro legame indissolubile. Ora, mesi dopo, Alice Campello racconta come stanno davvero le cose, difendendo il rapporto che ancora li unisce e mettendo a tacere le voci di presunti tradimenti.
Un amore che non si spegne
Alice, recentemente premiata da Forbes Woman, ha raccontato nell’intervista che lei e Alvaro continuano a sentirsi ogni giorno: «Parlo con Alvaro ogni giorno. Non è andato con un’altra, non è successo niente di tutto ciò. Alvaro mi rispetta. Il fatto è che non stavamo bene insieme per altri fattori». Nonostante la fine della relazione, Alice ricorda con affetto il percorso condiviso: «Mi ha amato moltissimo. Mi ha spronato in tutti i miei progetti e mi ha fatto vedere una parte di me che forse non conoscevo. Per me questo è amore».
Un nuovo equilibrio per i figli
Se i fan sperano in un ritorno di fiamma, Alice chiarisce che al momento l’obiettivo comune è diverso: «Il mio obiettivo adesso non è tornare insieme, ma stare bene. Lui è la mia famiglia e lo sarà sempre». La priorità per entrambi resta garantire un ambiente sereno e stabile ai loro figli, mantenendo un legame che, pur trasformato, non si è mai spezzato.
La terapia e la sfida di andare avanti
Alice non nasconde le difficoltà di questo nuovo capitolo: «Non riesco ad abituarmi. Sento che ciò che ho vissuto nella mia relazione è stato il più sincero e vero della mia vita. Non ci siamo mai mancati di rispetto e potrei mettere la mano sul fuoco per questo». Per affrontare il cambiamento, l’imprenditrice ha deciso di intraprendere un percorso di terapia, che la sta aiutando a ritrovare l’equilibrio.
Una donna forte e determinata
Mentre Alvaro si concentra sulla sua nuova avventura calcistica con il Milan, Alice continua a costruire la sua carriera con determinazione, affermandosi come una delle imprenditrici più influenti della sua generazione. Nonostante la separazione, entrambi sembrano uniti dalla volontà di mettere i figli al primo posto e di preservare il rispetto reciproco.
Un amore che, anche se non tradizionale, continua a dimostrare la sua forza in modi nuovi e inaspettati.
Calcio
Totti, la portinaia e Isabel: la procura non molla sull’inchiesta
Le verifiche dei pm ruotano attorno alla figura della portinaia e alla tempistica dell’intervento della polizia, cruciale per stabilire eventuali responsabilità.
Le indagini sulla vicenda che coinvolge Francesco Totti e la figlia Isabel, di otto anni, proseguono con nuove verifiche da parte della procura. Al centro dell’inchiesta, aperta ormai da un anno e mezzo, c’è un quesito chiave: la piccola è rimasta sola in casa anche solo per pochi minuti la sera in cui la polizia è intervenuta su segnalazione di Ilary Blasi?
Gli agenti, giunti all’abitazione di Totti a Vigna Clara, avrebbero atteso alcuni minuti prima di entrare, in attesa di una collega donna. Durante questo tempo, secondo quanto ipotizzano i pm, l’ex capitano della Roma potrebbe aver contattato la portinaia del palazzo, che è stata poi trovata in casa con Isabel.
Gli inquirenti vogliono ricostruire esattamente la sequenza degli eventi per chiarire se la portinaia fosse già presente nell’appartamento o se sia stata coinvolta successivamente, quando le volanti erano già davanti al palazzo.
Un dettaglio cruciale riguarda il tempo che la bambina potrebbe aver trascorso da sola prima dell’arrivo della portinaia, un elemento che potrebbe definire l’esito dell’inchiesta per abbandono di minore.
Parallelamente, Totti è coinvolto in un’altra indagine per il mancato pagamento dell’Iva, che sembra però avviarsi verso una rapida archiviazione dopo il saldo del debito. La questione legata alla figlia Isabel, invece, resta aperta e complessa.
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