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Calcio

Messi dice no agli emiri: 1,4 miliardi di euro non bastano

Nonostante un’offerta di 1,4 miliardi di euro, Lionel Messi ha declinato la proposta dell’Arabia Saudita. Un rifiuto che lascia perplessi e fa sorridere, mostrando che anche i calciatori più pagati hanno altre priorità.

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    Sembra che 1,4 miliardi di euro non siano abbastanza per Lionel Messi. L’Arabia Saudita, nota per le sue generose offerte, ha tentato di portare il campione argentino nei suoi campionati con una cifra da capogiro. Eppure, Messi ha gentilmente declinato l’offerta, preferendo restare fedele alle sue scelte attuali.

    Perché Messi ha detto no?

    Forse Messi non sa cosa fare con tutto quel denaro, o forse ha già abbastanza yacht e ville di lusso. Ma la realtà è che il denaro, per quanto attraente, non è tutto. Messi ha scelto di mantenere il suo percorso professionale e personale in linea con le sue convinzioni e priorità. Che si tratti di una questione di valori, di desiderio di competere ai massimi livelli in Europa o semplicemente di non voler trasferirsi in un campionato meno competitivo, la decisione di Messi è un chiaro segno che la passione per il calcio può superare anche le offerte più allettanti.

    Il Paradosso del ricco

    In un mondo dove spesso si pensa che ogni uomo abbia un prezzo, Messi ha mostrato che non è sempre così. Nonostante la somma esorbitante, il campione argentino ha dimostrato che a volte le decisioni si basano su altro. I tifosi di Messi probabilmente apprezzano questa scelta, vedendola come un segno di integrità e dedizione allo sport, piuttosto che al denaro.

    Le reazioni

    Le reazioni al rifiuto di Messi sono state varie. Alcuni sono rimasti sbalorditi dal fatto che qualcuno possa rifiutare una tale fortuna, mentre altri lo vedono come una conferma della sua dedizione al calcio di alto livello. Indipendentemente da come la si pensi, questa decisione mette in luce l’incredibile potere di scelta che hanno i più grandi atleti del mondo.

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      Calcio

      Alice Campello e Álvaro Morata ritrovano il sereno: “Il nostro amore è il più grande che esista”

      Alice Campello è tornata a parlare del momento buio vissuto con Álvaro Morata, spiegando che la crisi era legata anche a un periodo in cui entrambi erano “sotto l’effetto di farmaci”. Nessun dettaglio in più, ma oggi la coppia sembra aver superato tutto e ritrovato la propria intesa familiare dopo oltre un anno di difficoltà.

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        Tra Alice Campello e Álvaro Morata l’aria è cambiata. Dopo mesi in cui si è parlato apertamente della loro crisi, l’imprenditrice e influencer è tornata sull’argomento con parole che hanno lasciato il segno. «Il nostro amore è il più grande che esista, solo che in quel momento eravamo entrambi sotto l’effetto di farmaci», ha raccontato senza entrare nei dettagli, lasciando intendere però la delicatezza del periodo vissuto dalla coppia.

        Campello e Morata, che condividono otto anni di relazione e una famiglia numerosa con quattro figli, hanno attraversato una fase complicata fatta di silenzi, tensioni e allontanamenti che i fan avevano notato da tempo. I segnali social — meno foto insieme, meno interazioni, meno sorrisi in coppia — avevano alimentato ipotesi e domande. Ora, finalmente, il quadro sembra diverso.

        Secondo fonti vicine alla coppia, il peggio sarebbe passato. Alice e Álvaro avrebbero lavorato molto su di loro, sulle esigenze reciproche e sul peso che la vita quotidiana, tra carriera, impegni sportivi e una famiglia numerosa, può esercitare anche sulle relazioni più solide. Il riferimento ai farmaci, pur non approfondito, sembra indicare un periodo di fragilità psicofisica affrontato da entrambi, con tutte le conseguenze emotive del caso.

        Oggi, però, il sereno sembra essere tornato. Le recenti apparizioni pubbliche, gli scatti di famiglia e i piccoli gesti social mostrano una coppia nuovamente affiatata, con la voglia di rimettere al centro la loro storia e di proteggere la serenità dei bambini. Morata, impegnato con la stagione calcistica, appare più presente anche nella dimensione privata, mentre Campello continua a portare avanti i suoi progetti imprenditoriali con rinnovata energia.

        Il loro è uno di quei legami che hanno sempre affascinato il pubblico: glamour, internazionale, molto social ma anche sorprendentemente autentico nei momenti difficili. Dopo oltre un anno di ombre, Alice e Álvaro sembrano aver ritrovato lo stesso passo, dimostrando che anche le coppie più sotto i riflettori possono cadere e rialzarsi, purché ci sia la volontà di farlo insieme.

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          Calcio

          Momento difficile per Francesco Totti e la figlia Chanel: tra loro c’è tensione (e c’entra la gelosia di Noemi Bocchi)

          Secondo il settimanale Oggi, Noemi Bocchi sarebbe “gelosa anche del passato familiare” di Totti. E Ilary risponde con ironia, indossando una maglietta con la scritta “Se lallero”

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            Non è un periodo sereno per Francesco Totti. Né sul piano familiare né su quello sentimentale. A far discutere, questa volta, non sono gli equilibri con l’ex moglie Ilary Blasi, ma il rapporto con la figlia Chanel, che secondo i rumor starebbe attraversando un momento di tensione.
            La causa? Una miscela di scelte professionali, gelosie e vecchie ferite mai del tutto guarite.

            La scelta di Chanel e il disappunto del padre

            A far scattare la scintilla, racconta Oggi, sarebbe stata la decisione di Chanel Totti di partecipare alla prossima edizione di Pechino Express. Una scelta che avrebbe sorpreso (e in parte contrariato) il padre, che avrebbe voluto per lei un percorso più discreto, lontano dai riflettori.
            Ilary, invece, avrebbe appoggiato l’idea con entusiasmo, vedendo nella figlia il suo naturale erede televisivo.

            La “gelosia cieca” di Noemi Bocchi

            A complicare ulteriormente la situazione sarebbe intervenuta Noemi Bocchi, attuale compagna di Totti, descritta dal settimanale come “gelosa del passato familiare del compagno”.
            Secondo la rivista, l’ex calciatore non potrebbe nemmeno “pronunciare il nome di Ilary senza suscitare irritazione”. Un sentimento di possessività che, scrive Oggi, si sarebbe esteso anche alla figlia Chanel, da sempre legatissima alla madre.

            Dalla maglietta “6 Unica!” a “Se lallero”

            L’episodio più emblematico di questo nuovo gelo familiare riguarda la maglietta “6 Unica!” che Totti mostrò dopo un gol nel derby del 2002. Per vent’anni si è creduto che fosse dedicata a Ilary. Ora, in un’intervista recente, l’ex capitano ha cambiato versione, dicendo che la scritta era per la Curva Sud.
            Una rettifica che, secondo molti, sarebbe nata proprio da quella “gelosia cieca” di Noemi.
            Ilary, intanto, ha replicato con il suo stile inconfondibile: su Instagram è apparsa con una maglietta ironica, “Se lallero” – espressione romana che significa “sì, come no…”.

            Equilibri fragili

            In questo clima teso, Chanel si troverebbe nel mezzo, divisa tra il desiderio di seguire la madre nel mondo dello spettacolo e il bisogno di mantenere un legame col padre. Le divergenze, scrive ancora Oggi, sarebbero ormai palpabili.
            E se la separazione Totti-Blasi continua a far discutere nelle aule e sui social, a distanza di anni la vera partita sembra ancora aperta: quella per la serenità familiare.

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              Calcio

              Noemi Bocchi brilla alla serata per Amaro Montenegro con Totti e Spalletti: look da copertina e una Birkin Hermès da sogno

              Alla presentazione dello spot che riunisce Francesco Totti e Luciano Spalletti, Noemi Bocchi attira i riflettori con un accessorio iconico.

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                Quando Francesco Totti e Luciano Spalletti si ritrovano nello stesso spot, la scena è già servita. Ma alla presentazione della nuova campagna Amaro Montenegro, c’è stato spazio anche per un’altra protagonista: Noemi Bocchi, che ha accompagnato l’ex capitano della Roma regalando ai fotografi un look impeccabile e un dettaglio capace di accendere l’attenzione del fashion radar

                La Birkin che parla chiaro
                Sotto i flash, la compagna di Totti ha sfoggiato una Hermès Birkin. Parliamo di una delle borse più iconiche e desiderate al mondo: i modelli base partono da circa 9-12 mila euro, ma a seconda della pelle, della dimensione e delle finiture si sale rapidamente. Le versioni più ambite, tra pelli esotiche, colori rari e metalli preziosi, volano oltre i 20-30 mila euro. Per i pezzi da collezione, il prezzo può tranquillamente superare quota 40 mila e arrivare anche nell’olimpo delle sei cifre. Una dichiarazione di stile, più che un accessorio.

                Un evento simbolico, tra calcio e pubblicità
                L’occasione era già di quelle che fanno notizia. Lo spot di Amaro Montenegro ha riportato fianco a fianco Totti e Spalletti, dopo anni di chiacchiere, nostalgie romaniste e qualche inevitabile stoccata sportiva. Atmosfera distesa, sorrisi, brindisi e quel tono da romanzo calcistico che solo certi incroci possono regalare. Bocchi, elegante e discreta, ha scelto un ruolo silenzioso ma impossibile da ignorare.

                Stile, equilibri e scenografie romane
                Tra outfit studiati e accessori di livello, la serata ha mostrato ancora una volta come la coppia Totti-Bocchi si muova con naturalezza nel nuovo equilibrio post-favola Totti-Blasi. Un percorso fatto di scatti, presenze misurate e un racconto pubblico che cresce evento dopo evento. La Birkin diventa così un simbolo, un cenno a un’estetica esclusiva che flirta con l’alta società e con le dinamiche del jet-set romano. Senza parole in più, senza bisogno di dichiarazioni: a volte basta un gesto, un accessorio, una comparsa ben calibrata per ribadire il proprio posto nella scena.

                A fine serata, tra applausi e calici alzati, la narrazione è chiara: mentre Totti torna al centro dell’immaginario sportivo con un sorriso disteso accanto a Spalletti, Noemi continua a ritagliarsi un ruolo definito. Silenziosa, elegante, e perfettamente consapevole che — in certi contesti — un dettaglio di pelle e fibbie vale quanto un’intervista.

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