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Calcio

Saudi Pro League in crisi. L’Arabia Saudita cerca investitori in Europa

L’Arabia Saudita è di fronte a sfide cruciali: mantenere la rotta fino al Mondiale di calcio previsti nel 2034; e rendere il proprio campionato un prodotto attraente su scala globale.

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    Un anno fa il calcio europeo tremava di fronte alla potenza economica dell’Arabia Saudita che, con il suo campionato, sembrava pronta a portare via i migliori talenti del Vecchio Continente. Dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo a Riad nel dicembre 2022, i club della Saudi Pro League hanno speso centinaia di milioni per stelle come Karim Benzema, Neymar e N’Golo Kanté, oltre a calciatori nel pieno della carriera come Sergej Milinković-Savić. Tuttavia, oggi il panorama è cambiato drasticamente.

    Investimenti a picco o quasi

    L’ultimo mercato estivo ha segnato una svolta. Le spese dei club sauditi sono crollate del 65%, passando dai 900 milioni di euro del 2023 ai 330 milioni di quest’anno. Nonostante alcuni acquisti di rilievo, come Moussa Diaby e João Cancelo, la tendenza generale mostra una riduzione degli investimenti e una diminuzione dell’interesse generale verso il campionato. Un declino che potrebbe essere il primo segnale di una crisi più profonda per il calcio saudita, che fatica a mantenere alta l’attrattiva per tifosi, sponsor e giocatori.

    La lega saudita è poco competitiva

    Un problema centrale della Saudi Pro League è la sua scarsa competitività. Le quattro squadre di vertice, Al-Hilal, Al-Ahli, Al-Ittihad e Al-Nassr, sono controllate dal Fondo per gli investimenti pubblici saudita (PIF). Si tratta di uno dei più grandi fondi sovrani del mondo, con un patrimonio totale stimato di oltre 925 miliardi di dollari. Le tre squadre al vertice monopolizzano il campionato, rendendo la lega poco equilibrata. Nonostante i contratti faraonici offerti, diversi top player hanno iniziato a declinare le offerte saudite, come Paulo Dybala e Victor Osimhen, a causa della bassa competitività del campionato.

    Serve un campionato che generi interesse

    La priorità per il calcio saudita ora è fare crescere l’interesse verso il campionato. Gli introiti aggregati sono ancora modesti, attorno ai 450 milioni di euro, ben lontani dai ricavi di grandi club europei come la Juventus. Per stimolare l’interesse, una delle idee emerse è permettere ai giocatori di acquisire quote dei club dopo il ritiro, ma occorrerebbero strategie più solide per attirare spettatori e sponsor.

    Caccia agli investitori europei

    Per dare nuova linfa al campionato, i sauditi hanno lanciato lo “Sport Europe Roadshow“, una serie di incontri nelle principali città europee come Londra, Milano, Monaco e Stoccolma. L’obiettivo è convincere i fondi d’investimento e i dirigenti dei club europei ad acquistare i 18 club sauditi che non sono ancora controllati dal PIF. La Saudi Pro League offre incentivi fiscali importanti, come un’aliquota societaria al 20%, IVA al 15% e zero tasse sulle persone fisiche, oltre a trattati bilaterali per evitare la doppia imposizione fiscale.

    Il Mondiale 2034 come leva strategica

    Un punto di forza nella strategia saudita è l’assegnazione del Mondiale 2034, un evento che secondo i sauditi dovrebbe attrarre ulteriori investimenti. Il governo saudita ha già promesso infrastrutture d’avanguardia, come lo stadio di Al Khobar, progettato dallo studio Populous e definito da molti come uno dei più ambiziosi al mondo. L’obiettivo è che il Paese diventi un hub di riferimento per il calcio internazionale.

    Un piano a lungo termine per il regime saudita

    Nonostante i segnali di crisi, l’Arabia Saudita non abbandona il suo progetto. L’obiettivo dichiarato della Famiglia Reale e il sovrano Salman Bin ‛Abd al-‘Azīz è stabilizzare e affermare il calcio asiatico a livello globale. Non per questioni di sportwashing, ma per consolidare il Paese come una potenza economica e sportiva. Il PIF e le istituzioni saudite sono consapevoli che il successo arriverà solo a lungo termine, con investimenti mirati e una strategia ben definita che vada oltre il semplice acquisto di grandi nomi.

    … e il progetto Mancini?

    Intanto il progetto creato dall’ex Ct della Nazionale Azzurra Roberto Mancini per quel che riguarda la compagine saudita continua. Anzi raddoppia. Alla corte del re infatti arriva un nuovo uomo di fiducia del Ct. Gigi Di Biagio che allenerà l’Under 21 saudita.

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      Calcio

      Quanto ha guadagnato Messi in tre giorni in India: cifre folli, apparizioni lampo e un regalo da capogiro

      Lionel Messi ha concluso il GOAT India Tour 2025: poche apparizioni pubbliche, nessun match e un compenso stimato tra 9 e 14 milioni di euro. In più, un regalo extra-lusso da parte del figlio dell’uomo più ricco d’India. Un’operazione che ha fatto discutere tifosi e addetti ai lavori.

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        Tre giorni in India, nessuna partita giocata e una cifra che fa girare la testa. Lionel Messi ha appena chiuso il suo brevissimo tour indiano e, dal punto di vista economico, è stato tutto fuorché una passeggiata simbolica. Il GOAT India Tour 2025, andato in scena dal 13 al 15 dicembre tra Calcutta, Hyderabad, Mumbai e New Delhi, si è tradotto in una pioggia di milioni per il campione argentino.

        Secondo stime concordanti, l’appearance fee di Messi si colloca in una forbice tra 12 e 18 milioni di dollari, pari a circa 9,5-14 milioni di euro. Il tutto per “apparire”, salutare, concedere qualche foto e presenziare a eventi blindatissimi. Nessuna partita, nessun allenamento, nessuna fatica agonistica. Solo presenza scenica. Per uno che viaggia verso lo status di secondo miliardario del calcio dopo Cristiano Ronaldo, una “discreta sommetta” che per chiunque altro sarebbe fantascienza.

        Il tour che ha lasciato perplessi i tifosi
        Non tutti, però, sono tornati a casa soddisfatti. A Calcutta, in particolare, si è scatenato il malcontento: biglietti venduti anche oltre i 100 euro e la sensazione, per molti spettatori, di aver visto Messi solo da lontano, per pochi istanti. Il tour ha privilegiato incontri con sponsor, imprenditori e figure politiche, lasciando i tifosi “normali” ai margini. Un modello che ha fatto discutere, soprattutto considerando i prezzi stellari dei pacchetti.

        Un evento da cifre fuori scala
        Il costo complessivo dell’operazione è stato stimato tra 80 e 100 milioni di dollari, coperti da sponsor, partner media e biglietteria. Esistevano persino pacchetti per “incontri privati” con foto e autografo a circa 100mila dollari, mentre alcune proposte corporate arrivavano a sfiorare i 120mila. In questo contesto, Messi non era solo un ospite: era il centro di un business gigantesco.

        Non solo Messi: anche gli altri incassano
        A guadagnarci non è stato solo Leo. Nel tour erano presenti anche Luis Suárez e Rodrigo De Paul, che avrebbero incassato cifre comprese tra 1,9 e 2,8 milioni di euro ciascuno. Compagni di viaggio più che di campo, pagati profumatamente per fare da contorno al protagonista assoluto.

        Il regalo “bonus” che fa notizia
        Come se i milioni non bastassero, durante la visita in India è arrivato anche un dono da collezione estrema. Anant Ambani, figlio di Mukesh Ambani, l’uomo più ricco del Paese, ha regalato a Messi un Richard Mille RM 003-V2 GMT Tourbillon “Asia Edition”. Un orologio rarissimo, prodotto in soli 12 esemplari al mondo, dal valore stimato di circa 1,1 milioni di dollari, poco meno di un milione di euro.

        Un viaggio breve, un bottino enorme
        Dal punto di vista sportivo il tour ha lasciato poco, da quello economico ha lasciato moltissimo. Messi è ripartito dall’India con un assegno pesantissimo e un orologio da sogno al polso. Tre giorni, qualche sorriso, molte polemiche e un conto finale che spiega perché, quando chiama Leo Messi, il mondo risponde. Anche pagando cifre mostruose.

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          Calcio

          Raffaella Fico ha perso il bambino: l’annuncio di Armando Izzo sui social e l’appello contro le speculazioni

          La showgirl e il compagno Armando Izzo hanno comunicato la perdita del bambino che aspettavano. Il calciatore lo ha fatto con una Storia su Instagram per evitare indiscrezioni sulla loro relazione e chiedere riservatezza. La gravidanza era stata annunciata a novembre a Verissimo.

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            La notizia è arrivata con la forma più sobria e più dura: poche righe sui social, senza dettagli inutili, solo il peso di una perdita. Raffaella Fico e Armando Izzo hanno comunicato di aver perso il bambino che la showgirl portava in grembo da cinque mesi. A parlare è stato lui, il difensore del Monza, scegliendo una Storia Instagram per mettere un punto prima che il chiacchiericcio facesse il solito giro di pista.

            Il messaggio di Izzo e la scelta di parlare subito
            Nelle parole pubblicate da Armando Izzo c’è un’intenzione chiara: fermare sul nascere interpretazioni, ricostruzioni fantasiose, insinuazioni sulla coppia. “Prima che si creino false speculazioni, io e la mia compagna, Raffaella Fico, desideriamo comunicare che abbiamo avuto una grave perdita”, scrive. Poi la frase che racconta tutto: “Purtroppo il nostro bambino di 5 mesi ci ha lasciati troppo presto e resterà per sempre nei nostri cuori”.

            La richiesta di rispetto e l’appello ai social
            Nel messaggio arriva anche un appello netto: rispetto, silenzio, sensibilità. È una richiesta che fotografa quanto possa essere invasiva la macchina dei commenti quando a vivere un dolore è una coppia esposta. “In questo momento di immenso dolore chiediamo rispetto, silenzio e sensibilità, evitando qualsiasi forma di speculazione su una perdita così delicata”, aggiunge, ringraziando poi chi vorrà comprendere e fermarsi.

            L’attesa annunciata a novembre e i progetti della coppia
            La gravidanza era stata resa pubblica a inizio novembre durante un’intervista a Verissimo, con toni emozionati ma misurati, come se quella felicità fosse qualcosa da custodire. Poco dopo, la coppia aveva condiviso anche il gender reveal: un fiocco celeste. Raffaella Fico, già madre di Pia (nata tredici anni fa dalla relazione con Mario Balotelli), aveva raccontato di sentirsi in un momento nuovo della sua vita sentimentale e di guardare al futuro con fiducia, senza forzare tempi e promesse.

            Il nome scelto e la ferita che resta
            Secondo quanto riferito, il bambino si sarebbe chiamato Vincenzo Jr., un nome che oggi assume un significato diverso, intimo, doloroso. Nel testo pubblicato da Izzo c’è anche l’unica cosa che la coppia indica come sostegno in queste ore: “L’unica forza che ci permette di andare avanti in questo momento è il nostro amore. Grazie”. E dopo quel grazie, resta lo spazio che avevano chiesto fin dall’inizio: quello della discrezione.

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              Calcio

              Altro che rottura: Alice Campello spiega perché Morata non era al matrimonio in Spagna

              Alice Campello non chiarisce la situazione con Alvaro Morata e reagisce duramente a un commento social che ironizza sull’assenza del marito da una festa in Spagna. L’influencer risponde citando l’impegno calcistico dell’attaccante: “Morata not found? Partita found”. La crisi resta oggetto di voci e interpretazioni.

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                Alice Campello torna al centro dell’attenzione social senza sciogliere il nodo più atteso: quello sulla presunta rottura con Alvaro Morata. L’imprenditrice e influencer ha condiviso alcune immagini scattate in Spagna durante il matrimonio di una sua amica, una serata elegante, tra sorrisi e abiti da cerimonia. Ma a catturare l’attenzione dei follower non sono state le foto in sé, quanto un’assenza evidente: quella del marito.

                Il commento che accende la miccia
                Tra i tanti messaggi comparsi sotto il post, uno in particolare ha fatto esplodere la polemica: “Morata not found!”. Una battuta che ha trovato eco immediata tra gli utenti e che ha trasformato un semplice post in un nuovo capitolo del gossip sulla coppia. Per molti, quella frase è sembrata una conferma indiretta delle voci di crisi che da giorni circolano online.

                La risposta secca di Alice Campello
                Alice non è rimasta in silenzio. Anzi, ha risposto in modo diretto e visibilmente infastidito: «A prescindere da tutto, prima di scrivere questo commento inutile, controlla se c’erano partite ieri. Partita found. Che stiamo bene o stiamo male Morata sarebbe stato not found comunque». Un chiarimento che mette al centro l’impegno sportivo dell’attaccante, impegnato nello stesso momento nella partita contro l’Inter.

                Crisi smentita o solo difesa d’ufficio?
                La replica di Alice non smentisce apertamente la rottura, ma punta a ridimensionare le interpretazioni costruite attorno a un singolo dettaglio. Il fatto che Morata non fosse presente a un matrimonio, spiega lei, non può essere automaticamente letto come un segnale di crisi, perché l’assenza era legata a un impegno professionale. Ma il dubbio resta, alimentato proprio dal fatto che non sia arrivata alcuna dichiarazione definitiva sullo stato della relazione.

                Il clima sui social resta teso
                I commenti continuano a moltiplicarsi, tra chi difende Alice e chi continua a leggere segnali nascosti in ogni gesto. La coppia, abituata da anni all’attenzione mediatica, si trova ancora una volta sotto la lente del pubblico, con ogni post che diventa materia da decifrare.

                Un equilibrio ancora da chiarire
                Per ora, l’unica certezza è lo scontro diretto tra Alice e i follower più insistenti. La situazione con Morata resta sospesa tra smentite indirette, silenzi e interpretazioni. E come spesso accade, sono proprio i social a fare da palco principale a una storia che, per ora, continua a restare senza una versione definitiva.

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