Sport
Charles Leclerc trionfa a Montecarlo
Charles Leclerc ha finalmente trionfato nella gara di casa, rompendo la maledizione di Montecarlo dopo le delusioni del 2021 e 2022. Con una prestazione impeccabile, ha portato la Ferrari alla vittoria, condividendo la gioia sul podio con il principe Alberto II e ricordando commosso suo padre. Il successo, insieme al terzo posto di Carlos Sainz, segna una svolta per la stagione della Ferrari.

Al terzo tentativo, Charles Leclerc ha conquistato la tanto attesa vittoria nel Gran Premio di Montecarlo, superando le delusioni delle edizioni 2021 e 2022. Il pilota monegasco ha finalmente rotto la maledizione di casa, partendo dalla pole position e mantenendo la leadership per tutta la gara.
Celebrazione e commozione sul podio
Leclerc ha condiviso la sua gioia sul podio con il principe Alberto II, il primo monegasco a vincere a Montecarlo, e il team Ferrari. Gli inni del Principato e italiano hanno risuonato mentre il pubblico celebrava in coro.
Ferrari in crescita: Leclerc e Sainz sul podio
La Ferrari SF-24 ha dimostrato il suo potenziale con Leclerc al primo posto e Carlos Sainz al terzo, segnando una svolta nella stagione. Max Verstappen e la Red Bull, dominanti finora, si sono fermati al sesto posto.
Gara emozionante e vittoria storica
Dopo un inizio turbolento con un incidente al primo giro e bandiera rossa, Leclerc ha mantenuto il controllo della gara. Al traguardo, il pilota ha esultato con un “yeesss” e ha dedicato la vittoria al padre scomparso, dichiarando: “Finalmente ce l’ho fatta”.
Incidenti e ripartenze
La gara ha visto numerosi incidenti, inclusa la carambola tra Sergio Perez e le Haas, che ha causato una lunga pausa. Esteban Ocon ha dovuto rinunciare alla ripartenza per i danni subiti. La seconda partenza ha visto tutti i piloti evitare rischi, con una classifica finale quasi identica alla griglia di partenza.
Prossime sfide per la Ferrari
Con questa vittoria, la Ferrari rilancia le sue ambizioni nel campionato, riducendo il distacco tra Verstappen e Leclerc a 31 punti. La squadra di Maranello guarda con fiducia alle prossime gare, determinata a capitalizzare sui risultati ottenuti a Montecarlo.
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Sport
“Physical: da 100 a 1” sbarca in Italia: sfida estrema con Federica Pellegrini e Jury Chechi
Il reality internazionale arriva su Netflix con una versione italiana tutta muscoli, sudore e celebrità. Tra i 100 concorrenti in gara anche Tania Cagnotto, Elisabetta Canalis, Mirco Bergamasco e Luis Sal. In palio il titolo di atleta definitivo

L’Italia è pronta a mettersi alla prova con una nuova sfida targata Netflix. Si chiama “Physical: da 100 a 1”, ed è l’adattamento italiano del celebre format coreano “Physical: 100”. Diventato un fenomeno mondiale grazie al suo mix adrenalinico di sport, spettacolo e resistenza. Il reality, prodotto da Endemol Shine Italy. Sarà presto disponibile sulla piattaforma streaming e promette di portare sullo schermo una competizione fisica ad altissimo tasso di spettacolarità.
A contendersi il titolo saranno 100 concorrenti, scelti tra atleti professionisti, sportivi emergenti e volti noti dello spettacolo. Pronti a mettersi in gioco in prove estreme che testeranno ogni aspetto del loro corpo e della loro mente. Solo uno, alla fine, riuscirà a superare ogni sfida e conquistare la vittoria.
Tra i partecipanti spiccano nomi illustri dello sport italiano: Federica Pellegrini, regina del nuoto, il leggendario ginnasta Jury Chechi, la tuffatrice olimpica Tania Cagnotto. L’ex rugbista Mirco Bergamasco, l’ex calciatore e volto tv Alvise Rigo, e Elisabetta Canalis, oggi anche atleta di kickboxing. A sorprendere il pubblico ci sarà anche il creator Luis Sal, seguitissimo sui social.
Le selezioni sono state rigorosissime: più di 1.000 candidati contattati, 187 colloqui online, 130 ore di provini e 137 incontri finali in presenza. I partecipanti hanno età comprese tra i 22 e i 60 anni, e provengono dai mondi più disparati: triathlon, lotta greco-romana, football americano, skeleton, fino a sport meno convenzionali come l’Hyrox o il Calcio Storico Fiorentino.
Il programma, ambientato in una scenografia imponente firmata da Marco Calzavara e accompagnato dalla fotografia di Ivan Pierri, punta a ricreare l’atmosfera di un’arena moderna, dove forza fisica e strategia si fondono in un unico grande show. Il team creativo è guidato da Roberta Briguglia e Tommaso Marazza, con un gruppo di autori che comprende nomi esperti del settore televisivo.
Dopo il successo delle versioni statunitense e asiatica, Netflix consolida così il suo investimento nei reality ad alta intensità, aprendo la prima edizione italiana di un franchise internazionale di grande richiamo. “Physical: da 100 a 1” non è solo un gioco a eliminazione, ma un vero e proprio test di determinazione, resilienza e spirito di squadra. E per chi guarda da casa, uno spettacolo tutto da vivere.
Tennis
Scommesse clandestine e occhiali spia: il caso Medkov scuote il tennis mondiale
La Procura di Roma chiede il rinvio a giudizio di Aleksey Viktorovich Medkov. Il sospetto: alterava l’andamento dei match con una squadra di infiltrati armati di tecnologia.

Aleksey Viktorovich Medkov, 35 anni, russo, era un fantasma che aleggiava attorno ai tornei di tennis più importanti del pianeta. Stati Uniti, Australia, Europa: sempre presente, mai protagonista, ma con un obiettivo ben preciso — gestire un giro di scommesse online clandestine da decine di milioni di euro.
La sua presenza era diventata talmente ingombrante da finire nel mirino dell’Association of Tennis Professionals, che lo aveva inserito nella lista dei “wanted”. Ora la Procura di Roma ha chiesto il suo rinvio a giudizio: “Esercitava abusivamente l’organizzazione delle scommesse sulle partite internazionali di tennis”, scrive il pm Mario Dovinola. Ma l’accusa non si ferma qui: Medkov avrebbe coordinato una rete di “disturbatori” a bordo campo, figure incaricate di influenzare il gioco e trasmettere informazioni in tempo reale.
Il 12 maggio 2022 la Guardia di Finanza lo sorprende sugli spalti del Centrale Nicola Pietrangeli, al Foro Italico. Nessun biglietto, ma in mano uno smartphone con l’app “Dtmflite” già aperta, piattaforma non autorizzata in Italia per il gioco a distanza. Nel suo zaino: due dispositivi bluetooth di controllo remoto e otto carte di credito.
Medkov ammette subito: era lì per scommettere in diretta. Un addetto alla sicurezza dell’Atp conferma di conoscerlo: “Dedito in maniera continuativa e professionale alle scommesse sportive online”.
Nei dossier consegnati dall’Atp agli inquirenti, le immagini delineano un copione da film di spionaggio: uomini e donne tra il pubblico, armati di telefoni, webcam, auricolari e persino occhiali spia. Registrano ogni scambio, trasmettono le immagini, disturbano il servizio con rumori o movimenti mirati per alterare la concentrazione dell’avversario. Tutto sotto la regia occulta di Medkov.
Una trama che intreccia alta tecnologia, infiltrazioni e milioni di euro in puntate illegali. Con un avvertimento implicito: anche lo sport più elegante può trasformarsi in un campo di battaglia sotterraneo, dove il fair play è l’unico vero assente.
Calcio
Guardiola a Palermo con la maglietta di Falcone e Borsellino: «Le loro idee corrono sulle nostre gambe»
In Sicilia per l’amichevole contro il Palermo di Inzaghi, Pep Guardiola si presenta con una t-shirt dedicata a Falcone e Borsellino. L’immagine diventa virale.

Non è arrivato in punta di piedi, ma con un gesto che a Palermo non passa inosservato. Pep Guardiola, allenatore del Manchester City, ha dedicato la sua mattinata al santuario di Santa Rosalia, patrona del capoluogo siciliano, indossando una maglietta che raffigurava i volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sotto, la frase: «Le loro idee corrono sulle nostre gambe».
Un omaggio chiaro, diretto, senza fronzoli, che ha immediatamente catturato l’attenzione di chi lo ha visto salire fino al Monte Pellegrino. Le immagini, condivise dalla pagina ufficiale del santuario, hanno fatto rapidamente il giro dei social, accompagnate da centinaia di commenti di apprezzamento.
L’allenatore catalano, da sempre sensibile ai temi civili e sociali, non è nuovo a prese di posizione simboliche. Stavolta, però, il contesto è speciale: Guardiola si trova a Palermo per guidare i campioni d’Inghilterra in un’amichevole di lusso contro la squadra di Filippo Inzaghi. Un match estivo, certo, ma con in palio l’“Anglo-Palermitan Trophy” e soprattutto l’occasione di portare in città un pezzo di calcio mondiale.
Il City, atteso in serata allo stadio Renzo Barbera, si è concesso qualche ora di relax prima della partita. Per Guardiola, la scelta è caduta sulla visita a un luogo che unisce fede, storia e memoria collettiva. Il santuario, incastonato sulla roccia, è meta di pellegrinaggi e simbolo di resistenza morale: il posto ideale per rendere omaggio a due figure che hanno segnato la lotta alla mafia.
Un dettaglio, la t-shirt, che diventa messaggio politico e culturale. Non un vezzo turistico, ma un segnale che il calcio, quando vuole, sa ricordare che fuori dal campo esistono battaglie che contano più di un trofeo.
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