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Sport

Cristiano Ronaldo rischia 100 frustate, l’Al Nassr si rifiuta di giocare in Iran

L’abbraccio a un’artista disabile nel 2023 potrebbe costare caro a Cristiano Ronaldo: la legge locale prevede fino a cento frustate per chi ha contatti fisici con una donna che non sia la moglie. L’Al Nassr chiede di non giocare a Teheran, ma l’Iran respinge la richiesta.

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    Cristiano Ronaldo è un’icona del calcio mondiale e in Medio Oriente è venerato come un re. Ma la sua fama non lo mette al riparo da leggi severe e rigide interpretazioni della giustizia locale. Il fuoriclasse portoghese potrebbe rischiare una pena di 100 frustate in Iran a causa di un episodio avvenuto nel settembre 2023, quando, durante una trasferta con l’Al Nassr a Teheran, si lasciò andare a un gesto di affetto verso Fatemeh Hammami Nasrabadi, un’artista disabile che dipinge con i piedi.

    L’abbraccio e il bacio sulla fronte che Ronaldo le riservò, pur essendo stati interpretati come un gesto di sensibilità e rispetto in gran parte del mondo, potrebbero essere puniti dalle rigide leggi iraniane, che considerano adulterio il contatto fisico tra uomini e donne non sposati. La pena prevista? Fino a 100 frustate.

    Una situazione che mette in allarme l’Al Nassr, che ha formalmente chiesto di giocare la prossima sfida di Champions League asiatica contro l’Esteghlal su un campo neutro, adducendo motivi di sicurezza. “A causa della brutta esperienza di Ronaldo a Teheran l’anno scorso, la partita dovrebbe essere giocata in campo neutro”, si legge in una lettera inviata alla federazione asiatica.

    Il riferimento è a quanto accaduto nella trasferta precedente a Teheran, quando l’Al Nassr giocò contro il Persepolis. In quell’occasione, migliaia di tifosi iraniani presero d’assalto l’hotel della squadra pur di vedere Ronaldo, costringendo la polizia a disperdere la folla con la forza.

    Ma questa volta il rischio potrebbe essere molto più concreto: oltre alla pressione dei tifosi, c’è una questione legale che incombe su CR7. Secondo il portale iraniano Varzesh3, l’alto funzionario del calcio iraniano Mehdi Tadsch e il club Esteghlal hanno però respinto la richiesta dell’Al Nassr.

    L’Esteghlal ha comunicato che sono state prese misure per garantire un soggiorno sicuro alla squadra saudita e al suo giocatore più rappresentativo, minimizzando il rischio di qualsiasi problema legale.

    Tuttavia, l’incognita rimane. La giustizia iraniana potrebbe decidere di far rispettare la legge, e il solo arrivo di Ronaldo a Teheran potrebbe scatenare polemiche e tensioni diplomatiche. L’Al Nassr, dal canto suo, non intende correre rischi inutili e potrebbe addirittura rifiutarsi di scendere in campo.

    La questione è destinata a far discutere ancora a lungo, tra regolamenti sportivi, rigide tradizioni locali e la sempre più complessa geopolitica del calcio internazionale.

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      Calcio

      China Suárez racconta l’incontro segreto con Mauro Icardi nel 2021: “Mi ha scritto ‘Quella tua bocca…’. È stato qualcosa di un altro mondo”

      China Suárez svela nuovi dettagli sul suo incontro con Mauro Icardi nel 2021: messaggi espliciti, un’attrazione improvvisa e una notte a Parigi mentre il calciatore era ancora legato a Wanda Nara. Poi il gelo per tre anni, fino alla ripresa dei contatti dopo la separazione definitiva tra Wanda e Mauro. Dichiarazioni destinare a riaccendere il caso.

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        China Suárez torna a parlare della storia che, nel 2021, ha fatto tremare metà dell’America Latina: il suo incontro a Parigi con Mauro Icardi. All’epoca il calciatore era ancora sposato con Wanda Nara e il presunto tradimento aveva scatenato un terremoto mediatico. Oggi l’attrice conferma ogni passaggio, aggiungendo dettagli che riaccendono la curiosità del gossip internazionale.

        Il messaggio che ha riaperto tutto
        «Quello che è successo con Mauro è stato inspiegabile, come qualcosa di un altro mondo», racconta China, che ricorda con precisione il momento esatto in cui Icardi le ha scritto. «Mi ha mandato un messaggio in un periodo in cui ero praticamente morta. All’improvviso mi arriva: “Quella tua bocca…”». Una frase che lei definisce “ossessione”: «Ha una fissa per la mia bocca».

        L’incontro a Parigi e la sorpresa per Mauro
        China racconta anche la prima volta in cui l’ha visto dal vivo, a Parigi, quando Mauro giocava ancora nel PSG. «Non sapevo fosse così alto, mi ha scioccato», confessa. L’incontro sfociò in una notte d’amore che, a detta dell’attrice, li travolse entrambi. Ma subito dopo, silenzio totale.

        Tre anni senza contatti
        Dopo quella parentesi, tra i due è calato un distacco completo. Nessun messaggio, nessun tentativo di riallacciare i rapporti. Tutto è rimasto sospeso per tre anni, mentre il ciclone mediatico investiva soprattutto Wanda Nara, che allora affrontava l’ennesima crisi coniugale.

        Il riavvicinamento dopo la fine del matrimonio
        A rompere il silenzio è stato Mauro, solo dopo la separazione definitiva da Wanda. China conferma che è stato lui a cercarla, a distanza di anni, quando ormai le loro vite sembravano corre su binari paralleli. Oggi il loro rapporto non è chiaro, ma il racconto dell’attrice basta a far tornare il caso sotto i riflettori.

        Una storia che pensavamo archiviata, e che invece — complici rivelazioni schiette e un passato che non smette di bruciare — promette di riscrivere un nuovo capitolo del triangolo più famoso degli ultimi anni.

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          Calcio

          La figlia di Totti lasciata sola in casa: tre ore senza adulti, versioni discordanti e nuovi elementi depositati dalla difesa di Ilary

          Nell’inchiesta pesano le ricostruzioni contrastanti su quella notte: telefonate, intervento della polizia, tabulati e video interni. Al centro, il tema della reale presenza di una adulta nell’attico di Roma Nord durante le ore in cui i tre minori sarebbero stati soli.

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            La notte del 26 maggio 2023 è ancora un nodo irrisolto per magistrati, avvocati e opinione pubblica. Al centro dell’indagine c’è l’ipotesi di abbandono di minore legata alla presenza dei tre figli di Francesco Totti nell’attico di Roma Nord. Secondo gli atti, per quasi tre ore non ci sarebbe stato un adulto in casa. Indagati risultano Noemi Bocchi e la tata. La procura ha chiesto l’archiviazione. I legali di Ilary Blasi si oppongono e hanno depositato nuovi elementi video e documentali.

            La telefonata e l’arrivo della volante
            La ricostruzione parte da una telefonata: Blasi, fuori Roma, contatta la figlia più piccola e apprende che sarebbe sola in casa. Da lì l’allarme alla madre e poi la chiamata al 112 alle 22:56. La volante arriva sotto il palazzo alle 23:20. Gli agenti attendono rinforzi e non salgono subito. Nel frattempo, secondo l’indagine, partono telefonate interne per avvisare Totti, impegnato a cena poco distante.

            Il vuoto nella casa e la versione della tata
            La difesa dell’ex moglie insiste su un dato: per quasi un’ora nessuno entra nell’appartamento a verificare lo stato dei bambini. Solo alle 23:50 arriva Cristian, 17 anni, che sale da solo. La tata entra poco dopo, alle 23:57, sostenendo di essere stata sempre presente dalle 21. Una versione che, secondo la procura, sarebbe stata poi rimodulata. I tabulati e alcuni video sembrano raccontare altro.

            Due letture opposte della stessa notte
            Per i pm non ci sarebbe stato pericolo concreto, né conseguenze sulla salute dei minori. Per la difesa, la situazione avrebbe invece richiesto un intervento immediato: nelle immagini depositate, la più piccola appare spaesata in un attico disposto su due piani, con scale, terrazzi e accesso libero in ogni stanza. Due narrative opposte che oggi arrivano sul tavolo del giudice.

            A dicembre si deciderà se archiviare o procedere. In mezzo restano le domande, la distanza fra le ricostruzioni e un clima che continua a dividere.

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              Sport

              Andrea Iannone si racconta: amore per Elodie, paure, rinascite e quel sole arrivato nel momento più buio

              Dal garage pieno di moto che “non può guidare” alla MotoGP in Malesia dopo cinque anni, fino al legame con la cantante: Iannone parla senza filtri della paura, della fatica, dei crolli e di quella luce arrivata “quando tutto era complesso”.

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                Andrea Iannone ha più di cento moto, ma ammette che in strada non ne usa nessuna. «Perché ho paura degli altri e anche di me», confessa nel podcast Passa dal BSMT, «perché per me la moto non significa andare a passeggio, ma spingerla sempre al massimo e in strada diventa rischioso». È il paradosso di un pilota che vive di velocità ma che conosce fin troppo bene la fragilità nascosta dietro la potenza dei motori.

                Il ritorno alle corse in Superbike lo ha riportato a respirare aria di pista. E, grazie a Valentino Rossi, in Malesia è salito di nuovo su una MotoGP dopo cinque anni: «È stato folle, ma bellissimo, nel paddock ho sentito un grandissimo affetto da parte di tutti». Una frase che suona come un abbraccio a una comunità da cui era stato lontano troppo a lungo.


                Sacrifici, cadute e risalite

                Il racconto scivola poi sui sacrifici della sua famiglia. «Mio papà ha ipotecato la casa e quando partivamo per le gare bisognava capire come tornare, perché magari i soldi non c’erano». È il retrobottega del talento: benzina, chilometri, speranze, conti che non tornano e un ragazzino che intanto correva più forte della precarietà.

                Il periodo della squalifica è il punto più buio, quello che Iannone non cita con toni drammatici ma che resta lì, sullo sfondo, come una frattura che gli ha cambiato la pelle. Ed è in quella fase che accade l’incontro destinato a riscrivere il suo equilibrio.

                L’incontro con Elodie: “è stata l’alba”

                «Ci siamo conosciuti in Puglia, quando io ero fermo, al compleanno di un amico comune ed è scattato subito qualcosa». Parla di Elodie come di un approdo, di una rivelazione. «Lei aveva questa relazione e prima si è lasciata, non è successo niente, ci siamo rispettati, eravamo tipo migliori amici».

                La storia nasce un’ora dopo le esitazioni, in Sardegna, al compleanno di Diletta Leotta: «Lì ci siamo fidanzati ufficialmente. È venuto tutto naturale, non potevamo farne a meno». Poi la frase che riassume tutto: «In un momento molto complesso della mia vita, lei è stata l’alba, l’arrivo del sole, perché da lì in poi sono tornato alla luce».

                La descrive come una compagna intensa: «Mi supporta in una maniera sconfinata, incredibile. Umanamente Elo è una persona stupenda, bellissima, ha tantissimi pregi, sono molto fortunato».

                Un amore vissuto lontano dai riflettori

                Quando può, Iannone la segue anche nei momenti più importanti: «A San Siro ero dietro il palco, ci siamo baciati poco prima che entrasse. Quando ho visto la gente mi sono emozionato». Per uno che dice di non emozionarsi quasi mai, è un’ammissione potente.

                Sui gossip è lapidario: «Ho una corazza, bisogna avere il coraggio di andare oltre». E sulla vita in Svizzera spiega: «A Lugano sto bene. A Milano ogni volta che usciamo c’è qualcuno con il telefonino. Alla lunga ci fai l’abitudine, ma non è bello».

                È il ritratto di un uomo che si è ripreso la sua traiettoria, non solo sportiva. E che oggi, più che aprire il gas, sembra aver trovato un equilibrio raro: un passo, un amore, una luce che – come dice lui – «ha fatto tornare a girare tutto».

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