Connect with us

Sport

Per la Paolini doppia finale al Roland Garros

Oggi Jasmine Paolini disputerà la finale del Roland Garros contro la polacca Iga Swiatek. Nella stessa giornata si terrà la finale del doppio maschile con Bolelli e Vavassori.

Avatar photo

Pubblicato

il

Jasmine Paolini in finale al Roland Garros

    Certo che il tennis italiano sta attraversando uno dei suoi periodi più belli. Dopo la finale del singolare, da giocare oggi contro Iga Swiatek, ieri Jasmine Paolini, in coppia con Sara Errani, si è presa anche quella del doppio al termine di una grande rimonta e di una battaglia da oltre due ore: le le italiane si sono imposte con il punteggio di 1-6 6-4 6-1 sull’ucraina Marta Kostyuk e sulla romena Elena-Gabriela Ruse. Per Jasmine quindi doppia emozione di giocare sia la finale del singolare che quella del doppio vissuta ben 12 anni fa proprio da Sara Errani, che vinse in coppia con Roberta Vinci ma perse la finale da sola contro Maria Sharapova. Per l’Italia, quindi, la possibilità di vincere sia il titolo del doppio maschile con Simone Bolelli e Andrea Vavassori che quello femminile.

    Un periodo d’oro

    A partire dalle imprese di Sinner questo si conferma come un momento storico per il tennis italiano. La Paolini, dopo aver battuto la 17enne Mirra Andreeva, si prepara ad affrontare la numero uno al mondo, Iga Swiatek. E non sarà per nulla facile: è la quinta italiana a raggiungere una finale di un torneo Slam nell’Era Open, seguendo le orme di Francesca Schiavone, Sara Errani, Flavia Pennetta e Roberta Vinci.

    Nata a Bagni di Lucca

    Jasmine è nata il 4 gennaio 1996 a Bagni di Lucca (Lu), figlia di Ugo e Jacqueline, con origini ghanesi e polacche. Ha iniziato a giocare a tennis grazie allo zio Adriano e, a 15 anni, è entrata nel college federale di Tirrenia. Nonostante la sua statura di 1,63 metri, considerata da molti un ostacolo, Paolini ha dimostrato che l’altezza non è una barriera insormontabile nel tennis. Lei stessa ha detto più volte che ogni tanto l’unica domanda che mi pone è come servirebbe se fossi più alta. E si risponde che sì certo forse servirebbe meglio… ma magari a discapito della sua agilità.

    Una carriera tranquilla ma ben organizzata

    Nel 2019, Paolini è entrata tra le prime 100 giocatrici del mondo e nel 2021 ha vinto il suo primo titolo WTA 250 a Portorose. Nella primavera del 2023, è entrata per la prima volta tra le prime 50 della classifica mondiale. Ha ottenuto la sua prima vittoria in un torneo di categoria mille all’ultimo Masters di Dubai. E naturalmente ad ogni singola vittoria Bagni di Lucca si tappezza con i suoi poster creati su misura.

    L’emozione della finale

    Dopo essere entrata in finale Paolini ha ammesso che era nervosa nel primo set. Ma poi palla dopo palla si è rilassata. A Madrid la Andreeva l’aveva battuta quando era 5-2 nel primo set… Quindi per Jasmine è stata una bella rivincita. Sembrava divertirsi durante il match. E così è stato. Oggi affronterà la polacca Iga Swiatek. Nella stessa giornata si terrà la finale del doppio maschile con Bolelli e Vavassori.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Calcio

      Morata e Alice Campello, nuove voci di crisi: il calciatore smentisce tutto e rassicura “giurando praticamente sui figli”

      Alvaro Morata interviene sulle indiscrezioni riguardo a una presunta nuova crisi con la moglie Alice Campello. La giornalista Alexia Rivas racconta di aver parlato direttamente con il calciatore, che avrebbe negato qualsiasi infedeltà, assicurando che non c’è “nessun terzo coinvolto”. Una smentita netta, definita da Rivas come “un giuramento fatto praticamente sui suoi figli”.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La coppia Morata-Campello è tornata al centro del gossip internazionale, complice l’ennesimo giro di voci su una crisi che non trova conferme dirette. A riaccendere il caso è stata la giornalista spagnola Alexia Rivas, che ha raccontato di aver parlato personalmente con Alvaro Morata per fare chiarezza. E le parole del calciatore non lasciano spazio a interpretazioni: per lui non c’è nessuno scandalo da proteggere.

        La smentita arriva dalla Spagna
        Rivas ha spiegato che Morata le avrebbe garantito che non esiste alcun terzo incomodo. Niente tradimenti, nessuna infedeltà, nessun segreto inconfessabile. Solo malintesi amplificati dal ritmo vorticoso dei social e dal fascino che la loro storia d’amore esercita da anni sul pubblico. La frase che ha colpito di più è però un’altra: il calciatore avrebbe giurato “praticamente sui figli” la totale infondatezza dei rumors.

        Alice Campello nell’occhio del ciclone
        Ogni volta che si parla di loro, il nome di Alice Campello finisce inevitabilmente al centro dell’attenzione. Influencer amatissima, madre dei loro quattro bambini, icona fashion su entrambe le sponde del Mediterraneo: è facile capire perché il pubblico segua ogni aggiornamento sulla coppia con un misto di curiosità e apprensione. Ma anche questa volta, almeno per ora, tutto sembra ridursi a un polverone social.

        Una coppia abituata ai riflettori
        Morata e Campello non sono nuovi a voci di crisi, spesso poi rientrate nel giro di poche ore. Fa parte del gioco quando si è una delle coppie più esposte del calcio europeo. Ma la smentita così netta, così personale, aggiunge un tassello importante: il calciatore vuole chiudere la questione prima che si trasformi nell’ennesimo caso mediatico incontrollabile.

        Il pubblico resta in attesa
        Nonostante la smentita, il chiacchiericcio non si placa. I fan continuano a scandagliare ogni dettaglio, ogni gesto sui social, ogni like mancato o post cancellato. È il destino delle coppie celebri: anche quando dicono “va tutto bene”, la rete vuole sempre un capitolo in più. Per ora, l’unica verità ufficiale resta quella raccontata da Morata: nessuna crisi, nessun tradimento, nessun terzo coinvolto.

          Continua a leggere

          Sport

          Snack in montagna: le mandorle, il carburante ideale per le giornate sugli sci

          Ricche di proteine, fibre, grassi buoni e micronutrienti, le mandorle aiutano a combattere stanchezza e affaticamento, supportano il recupero muscolare e proteggono la pelle dai raggi UV. Ecco perché non dovrebbero mancare nello zaino di ogni sciatore.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Snack in montagna: le mandorle, il carburante ideale per le giornate sugli sci

            Un tempo, lo zaino da sci conteneva panini, merende e la classica barretta di cioccolato, divisa con gli amici in seggiovia o in cabinovia per un pieno di energia prima di ripartire sulle piste. Oggi quella scena è in gran parte un ricordo: le pause al caldo nei rifugi e l’avvento di snack pratici, compatti e funzionali hanno trasformato il modo di alimentarsi in montagna.

            Gli sciatori moderni, dallo snowboarder all’escursionista sulla neve, puntano su alimenti facili da trasportare, capaci di fornire energia a rilascio prolungato, vitamine, sali minerali, proteine e grassi insaturi, senza appesantire. Tra questi, le mandorle si confermano il miglior alleato per affrontare lunghe giornate sugli sci.

            Una manciata di mandorle, circa 30 grammi o 23 pezzi, apporta circa 175 calorie, 6 grammi di proteine vegetali, 4 grammi di fibre, 13 grammi di grassi insaturi, meno di 1 grammo di grassi saturi e 15 nutrienti essenziali. «Un carburante eccellente e duraturo», spiegano dall’Almond Board of California, che promuove la qualità delle mandorle naturali coltivate da generazioni nello stato americano.

            Il magnesio, alleato contro stanchezza e crampi

            Il magnesio contenuto nelle mandorle è fondamentale per ridurre stanchezza e affaticamento muscolare. Studi clinici confermano che il consumo regolare di mandorle può favorire il recupero dopo esercizio fisico, ridurre i danni muscolari e migliorare le prestazioni atletiche. Alcune ricerche hanno inoltre evidenziato come le mandorle possano diminuire la sensazione di dolore post-allenamento, rendendole ideali per chi affronta giornate intense sugli sci.

            Protezione della pelle ad alta quota

            Non solo energia: le mandorle aiutano anche a proteggere la pelle dagli effetti dei raggi UV, che nelle località di montagna sono intensificati dal riflesso sulla neve. Uno studio pubblicato sul Journal of Cosmetic Dermatology ha dimostrato che chi consuma mandorle quotidianamente sviluppa una maggiore resistenza ai raggi UVB, i principali responsabili dei danni cutanei legati al sole, rispetto a chi non le assume.

            Snack pratico e versatile

            Oltre ai benefici nutrizionali e protettivi, le mandorle sono pratiche e facili da trasportare: basta una piccola bustina nello zaino per avere energia pronta all’uso in qualsiasi momento. In alternativa, possono essere abbinate a frutta secca, semi o piccole barrette proteiche per uno spuntino bilanciato e completo, ideale per gli sport invernali.

            In sintesi, dimenticate panini schiacciati e cioccolato sciolto: le mandorle sono il vero compagno di pista, capaci di sostenere corpo e mente, proteggere la pelle e offrire energia pulita durante ogni discesa. Un piccolo gesto semplice che fa una grande differenza per chi ama la montagna e lo sport.

              Continua a leggere

              Sport

              Pagaiando d’inverno: la passione per il kayak tra adrenalina e sicurezza

              Quando il termometro scende, il richiamo dell’acqua non si spegne: sempre più appassionati scelgono il kayak anche in pieno inverno. Ma la bellezza silenziosa della stagione fredda richiede prudenza e preparazione.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

              Pagaiando d’inverno

                Il kayak non conosce stagioni. Per molti appassionati, l’inverno è addirittura il periodo più suggestivo per solcare fiumi e laghi: la natura rallenta, gli specchi d’acqua diventano silenziosi e le rotte più affollate d’estate si trasformano in scenari quasi intimi. Tuttavia, remare in condizioni di freddo intenso richiede competenze specifiche e un’attenzione molto più alta rispetto ai mesi miti.

                Il fascino (e i rischi) delle acque fredde

                Secondo le principali associazioni di canoa europee, l’incremento di praticanti invernali è costante negli ultimi anni, anche grazie alla diffusione di attrezzature tecniche più avanzate. Ma insieme alla crescita cresce anche la necessità di informazione. L’acqua fredda rappresenta il rischio più sottovalutato: bastano pochi minuti in acqua a temperature inferiori ai 10°C per compromettere i movimenti, e un’esposizione prolungata può portare all’ipotermia.

                Il vento, la neve e i cambiamenti repentini delle condizioni meteo completano un quadro che rende lo sport affascinante ma potenzialmente pericoloso.

                Equipaggiamento: la prima forma di prevenzione

                Allenamento e tecnica non bastano. In inverno, il vestiario è ciò che fa davvero la differenza. Gli istruttori specializzati raccomandano:

                • Muta stagna (drysuit): lo strato più importante, perché evita il contatto diretto con l’acqua.
                • Strati termici traspiranti: preferibilmente in lana merino o materiali tecnici che isolano e asciugano rapidamente.
                • Guanti e copricapo neoprene: per proteggere estremità e testa, le prime parti del corpo a cedere al freddo.
                • Gilet salvagente omologato: indispensabile in ogni stagione.
                • Calzari ad alta tenuta: per prevenire perdita di sensibilità ai piedi.

                Molti esperti, inoltre, consigliano di portare con sé una sacca stagna con ricambio asciutto, una torcia frontale, un telo termico e un telefono protetto da custodia impermeabile.

                Conoscere i limiti e leggere l’ambiente

                Remare d’inverno significa anche imparare a interpretare il paesaggio. I fiumi possono essere più rapidi, le condizioni di ghiaccio possono mutare velocemente e la visibilità può calare all’improvviso. Per questo è buona norma:

                • evitare uscite in solitaria;
                • comunicare sempre il proprio itinerario a qualcuno;
                • studiare le previsioni meteo-marine con attenzione;
                • avere un piano di emergenza.

                Anche la forma fisica gioca un ruolo cruciale: il freddo aumenta il dispendio energetico e la pagaiata diventa più impegnativa, soprattutto con vento contrario.

                Il ruolo della formazione

                Le scuole federali e le associazioni sportive organizzano corsi specifici per la navigazione in acque fredde, compresi test controllati di auto-salvataggio. Imparare a risalire rapidamente sul kayak o a gestire un ribaltamento è essenziale per ridurre i tempi di esposizione all’acqua.

                Kayak d’inverno: libertà, natura e consapevolezza

                Nonostante le precauzioni necessarie, la comunità dei kayaker continua a considerare l’inverno una stagione privilegiata. La luce limpida, il suono ovattato dell’acqua, la sensazione di isolamento dal mondo offrono un’esperienza unica, impossibile da replicare nei mesi estivi.

                Pagaiando tra brina e riflessi argentei, il kayak si conferma uno sport di libertà, ma anche di responsabilità: conoscere l’ambiente, rispettare i propri limiti e adottare l’equipaggiamento giusto permette di vivere l’avventura senza rinunciare alla sicurezza.

                In fondo, l’inverno non è un ostacolo: è un altro volto della stessa passione.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù