Sport
Le medaglie di Parigi 2024 sono da buttare… e 100 atleti le restituiscono al mittente
Che tristezza vincere una medaglia alle Olimpiadi e vederla arrugginire sotto il propri occhi, soltanto dopo qualche mese dalla premiazione. E’ quello che sta accadendo ai trofei di Parigi 2024, oggetto di polemica restituzione da parte di – per ora – un centinaio di altleti. Ma altri stanno pensando di unirsi alla lista…
Scoppia un vero e proprio intorno alle medaglie di Parigi 2024: arrugginite e scolorite, sono già 100 gli atleti premiati che le hanno riconsegnato. Essendo teminate soltanto da pochi mesi, la delle medaglie deteriorate ha destato grande scalpore nel mondo dello sport. Secondo quanto annunciato dal Corriere della Sera e Sky News, i premi avrebbero subito un rapido processo di usura, tanto da sembrare vecchie di anni nonostante il breve tempo trascorso dalla loro assegnazione ufficiale.

Le cause
Sarebbe diverse, sicuramente – in fase di realizzazione – il divieto di utilizzo di un componente chimico ritenuto essenziale per proteggere i materiali dal deterioramento. Inoltre, la mancanza di tempo sufficiente per effettuare i test di resistenza avrebbe reso il problema ancora più concreto.
Già questa estate qualche atleta aveva fatto suonare l’allarme
Le segnalazioni sono iniziate ad agosto 2024, quando lo skater statunitense Nyjah Huston – vincitore della medaglia di bronzo nella categoria street – ha pubblicato una foto della sua su Instagram, evidenziandone lo stato di ingiustificata usura. Huston in quella occasione scrisse: “Bellissima questa medaglia, ma ha solo una settimana e sembra già vecchia: non è di gran qualità“. Lo skater ha aggiunto che, dopo averla indossata per qualche giorno e averla fatta vedere agli amici, si è accorto che si è “dimostrata di qualità inferiore rispetto a quello che si potrebbe pensare“.
Richieste di spiegazioni ufficiali
A ruota, anche i nuotatori francesi Clément Secchi e Yohann Ndoye-Brouard hanno mostrato sui social le loro medaglie della staffetta 4×100 mista, visibilmente deteriorate. Un gesto che ha innescato una serie di restituzioni e relative, formali richieste di spiegazioni da parte degli atleti e delle rispettive federazioni.
Prodotte in maniera differente rispetto a quelle del passato
Progettate dal noto gioielliere francese Chaumet e prodotte dalla Monnaie de Paris, le medaglie sono state, rispetto al passato, realizzate in modo differente. Le medaglie d’oro, per esempio, contengono una base in argento con un sottile strato di oro. Mentre quelle di bronzo sono costituite da una lega composta da rame, zinco e stagno, che – se non adeguatamente trattata – può subire un veloce processo di ossidazione a contatto con aria e umidità. Gira voce che questa spaicevolissima situazione abbia portato al licenziamento di alcuni dirigenti della Monnaie de Paris, accusata di non aver rispettato gli standard di qualità previsti.
L’impegno da parte degli organizzatori
L’azienda produttrice, in accordo con gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, si è impegnata a ‘‘sostituire sistematicamente” ogni medaglia ”danneggiata”. E’ questo l’annuncio che arriva dopo il polverone alzato dallo skater statunitense Nyjah Huston. Il comitato organizzato ha chiaro di essere ‘‘a conoscenza della testimonianza sui social di un atleta la cui medaglia è risultata danneggiata qualche giorno dopo la sua attribuzione“. Aggiungendo di di essere ”in stretto contatto con la Monnaie de Paris, incaricato della produzione e del controllo qualità delle medaglie, e con il Comitato nazionale olimpico dell’atleta in questione, per valutare le medaglie restituite, comprendendone le circostanze e le cause di questi danni. Le medaglie sono gli oggetti più ambiti dei Giochi nonché i più preziosi per gli atleti. Le medaglie danneggiate verranno sistematicamente sostituite e incise in modo identico“.
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Tennis
Carlos Alcaraz mette a tacere i gossip: “Il mio cuore è libero, libero!”
Carlos Alcaraz chiude il set più chiacchierato fuori dal campo: quello dell’amore. Intervistato alle ATP Finals da Elena Vesnina, il tennista ha risposto senza esitazioni alla domanda sul suo cuore: “Libero, libero!”. Fine delle supposizioni sui presunti flirt estivi.
Nessuna fidanzata segreta, nessuna storia nascosta dietro gli allenamenti o i sorrisi in campo. Carlos Alcaraz, 21 anni, ha messo fine ai gossip che da mesi lo vogliono impegnato sentimentalmente.
Durante un’intervista leggera alle ATP Finals, l’ex tennista russa Elena Vesnina, oggi nelle vesti di giornalista, gli ha chiesto con tono malizioso: “Il tuo cuore è libero?”. Il campione spagnolo, colto di sorpresa ma divertito, ha risposto con decisione: “Libero, libero!”.
Fine dei pettegolezzi
Da settimane il web e i tabloid sportivi spagnoli lo accostavano a varie ragazze, alcune influencer molto note. Ma il numero due del mondo ha preferito chiarire tutto di persona, scegliendo il sorriso e la spontaneità. “Non c’è nessuna fidanzata all’orizzonte – ha ribadito – per ora penso solo al tennis.”
La risposta ha fatto subito il giro dei social: i fan, soprattutto quelli più romantici, hanno commentato la scena con entusiasmo, riempiendo X (ex Twitter) e Instagram di meme e cuoricini.
Un fuoriclasse concentrato solo sul gioco
Alcaraz, che ha già conquistato due titoli del Grande Slam e ha riportato la Spagna al centro del tennis mondiale, sembra non volersi distrarre. “In questo momento della mia carriera voglio dare tutto al tennis”, ha confidato di recente, confermando un approccio maturo nonostante la giovane età.
Il suo sorriso aperto e il carattere solare, però, lo rendono un beniamino anche fuori dal campo. E forse è proprio questo il segreto del suo successo: la capacità di restare sé stesso, anche quando le domande si spostano dal servizio al cuore.
Il fascino del “single più desiderato del tennis”
Con la conferma del suo status sentimentale, Carlos Alcaraz entra ufficialmente nella lista dei campioni più corteggiati del circuito. “Per ora – ha scherzato – mi basta vincere match, non cuori.”
Un colpo da maestro, anche fuori dal campo.
Sport
Federica Pellegrini confessa da Fazio: “Dopo il parto sono stata vicina alla depressione”
Ospite a Che Tempo che Fa, Federica Pellegrini ha raccontato la fatica e la vulnerabilità del suo primo anno da madre. Nel libro scritto a quattro mani con Matteo Giunta, la coppia si mette a nudo tra amore, sport e il delicato equilibrio della genitorialità.
Che strazio da Fazio, verrebbe da dire: divina in vasca, meno disinvolta davanti alle telecamere, Federica Pellegrini ha presentato nel salotto di Che Tempo che Fa il libro In un tempo solo nostro, scritto con il marito Matteo Giunta. Un racconto a due voci che attraversa i successi sportivi, ma soprattutto le sfide private della coppia, dalla vita quotidiana alla recente maternità.
“Dopo il parto ho vissuto momenti difficili”
La campionessa non ha nascosto la fragilità dei primi mesi dopo la nascita della piccola Matilde, venuta al mondo il 3 gennaio 2024. «Dopo il parto sono stata vicino alla depressione – ha confessato –. È stato un periodo molto duro, in cui mi sono sentita persa, stanca e sopraffatta. Poi, grazie a Matteo e alla mia famiglia, ho ritrovato equilibrio».
Un amore nato in corsia
Il libro, pubblicato da La Nave di Teseo, racconta anche l’inizio della loro storia d’amore, sbocciata tra allenamenti e gare. Giunta, suo ex coach, è diventato compagno di vita e padre di sua figlia. «Matteo è la mia roccia – ha detto Federica –. Mi ha insegnato a non avere paura di mostrarmi fragile».
Dalla piscina alla vita vera
In un tempo solo nostro è il diario di due sportivi che imparano a essere genitori, affrontando la quotidianità con la stessa disciplina che li ha resi vincenti. E se davanti a Fazio la Pellegrini è apparsa un po’ impacciata, il messaggio del libro arriva forte e chiaro: anche i campioni, quando diventano genitori, devono imparare a nuotare di nuovo.
Calcio
Momento difficile per Francesco Totti e la figlia Chanel: tra loro c’è tensione (e c’entra la gelosia di Noemi Bocchi)
Secondo il settimanale Oggi, Noemi Bocchi sarebbe “gelosa anche del passato familiare” di Totti. E Ilary risponde con ironia, indossando una maglietta con la scritta “Se lallero”
Non è un periodo sereno per Francesco Totti. Né sul piano familiare né su quello sentimentale. A far discutere, questa volta, non sono gli equilibri con l’ex moglie Ilary Blasi, ma il rapporto con la figlia Chanel, che secondo i rumor starebbe attraversando un momento di tensione.
La causa? Una miscela di scelte professionali, gelosie e vecchie ferite mai del tutto guarite.
La scelta di Chanel e il disappunto del padre
A far scattare la scintilla, racconta Oggi, sarebbe stata la decisione di Chanel Totti di partecipare alla prossima edizione di Pechino Express. Una scelta che avrebbe sorpreso (e in parte contrariato) il padre, che avrebbe voluto per lei un percorso più discreto, lontano dai riflettori.
Ilary, invece, avrebbe appoggiato l’idea con entusiasmo, vedendo nella figlia il suo naturale erede televisivo.
La “gelosia cieca” di Noemi Bocchi
A complicare ulteriormente la situazione sarebbe intervenuta Noemi Bocchi, attuale compagna di Totti, descritta dal settimanale come “gelosa del passato familiare del compagno”.
Secondo la rivista, l’ex calciatore non potrebbe nemmeno “pronunciare il nome di Ilary senza suscitare irritazione”. Un sentimento di possessività che, scrive Oggi, si sarebbe esteso anche alla figlia Chanel, da sempre legatissima alla madre.
Dalla maglietta “6 Unica!” a “Se lallero”
L’episodio più emblematico di questo nuovo gelo familiare riguarda la maglietta “6 Unica!” che Totti mostrò dopo un gol nel derby del 2002. Per vent’anni si è creduto che fosse dedicata a Ilary. Ora, in un’intervista recente, l’ex capitano ha cambiato versione, dicendo che la scritta era per la Curva Sud.
Una rettifica che, secondo molti, sarebbe nata proprio da quella “gelosia cieca” di Noemi.
Ilary, intanto, ha replicato con il suo stile inconfondibile: su Instagram è apparsa con una maglietta ironica, “Se lallero” – espressione romana che significa “sì, come no…”.
Equilibri fragili
In questo clima teso, Chanel si troverebbe nel mezzo, divisa tra il desiderio di seguire la madre nel mondo dello spettacolo e il bisogno di mantenere un legame col padre. Le divergenze, scrive ancora Oggi, sarebbero ormai palpabili.
E se la separazione Totti-Blasi continua a far discutere nelle aule e sui social, a distanza di anni la vera partita sembra ancora aperta: quella per la serenità familiare.
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