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Sport

L’unboxing di Bebe Vio, con una dedica speciale alla sorella Maria Sole

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    Innanzittuo urge una breve spiegazione per chi non è particolarmente avvezzo al linguaggio dei social. Per unboxing – che in italiano può essere tradotto con la parola “spacchettamento” – si intende la pubblicazione online di un video che immortala il momento in cui un cliente apre la scatola contenente il prodotto acquistato online (o ricevuto da un’azienda) e ne mostra il contenuto in favore di telecamera. Una pratica diventata d’uso comune sul web già da diversi anni, in particolare per alcuni determinati prodotti (dal mondo hi-tech ai giocattoli per bambini, passando per i prodotti di beauty) tanto da ridefinire le strategie di marketing di chi vende online.

    Un po’ di leggerezza prima della tensione agonistica

    La nostra super Bebe si cimenta anche lei in questa pratica, poco prima di partire per le gare parigine. facendo una confessione pubblica: “Ho appena passato un paio di giorni stupendi al mare. Me la sono goduta e mi sono proprio rilassata. Ora però sono tornata a casa, mi sto preparando per la partenza per Parigi e sono già di nuovo agitata! Sento la tensione che sale e ho un miscuglio di emozioni dentro che faccio fatica a spiegare”.

    Le aspettative generali su di lei sono molto alte

    Così diceva la Vio ha su Instagram a 24 ore dall’inizio delle Paralampiadi di Parigi. “Innanzitutto sono arrabbiata, perché non mi sento pronta, né fisicamente, né tecnicamente. E poi sono spaventata, perché ho paura di non essere abbastanza. Abbastanza pronta, abbastanza concentrata, abbastanza convinta. É la mia terza Paralimpiade e tutti si aspettano grandi cose da me. Ma non sarà per niente facile riuscire a ripetermi. Però sembra che tutti lo diano per scontato”.

    L’ultima volta sono state due medaglie: oro e argento

    Nella sua ultima partecipazione aii Giochi Paralimpici, la schermitrice veneta aveva vinto due medaglie: un oro nel fioretto individuale e un argento in quello a squadre, migliorando il ruolino di marcia di Rio, dove aveva conquistato il bronzo nella specialità a squadre.

    I calzini a mia sorella

    Ma aspettando le gare, trova il momento giusto – forse anche per scaricare un po’ di tensione – per uno speciale unboxing. Bebe ha ricevuto la valigia con tutto il materiale del Comitato Paralimpico azzurro: asciugamani, magliette e calzini, che mostra sui social. Spiegando, con ironia, che li regalerà alla sorella!

      Sport

      Luna Rossa trionfa: finale in Louis Vuitton Cup dopo un duello infuocato con American Magic

      Partenza da manuale con 4 vittorie consecutive, poi qualche problema tecnico e una squalifica. Alla fine, l’equipaggio azzurro chiude i conti e accede alla finale contro Ineos.

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        Luna Rossa ce l’ha fatta! Dopo una serie di regate al cardiopalma, l’equipaggio italiano ha conquistato l’accesso alla finale della Louis Vuitton Cup, superando gli statunitensi di American Magic con il punteggio finale di 5-3. Sembrava una pratica facile per la barca italiana, che nelle prime quattro regate si era portata a un comodo 4-0. Ma come spesso accade nelle competizioni sportive, le sorprese non mancano mai.

        Un problema tecnico all’imbarcazione e una squalifica hanno permesso al team americano di recuperare terreno, portando il punteggio sul 4-3. Un momento di grande tensione per Luna Rossa, che ha rischiato di vedere sfumare una qualificazione che sembrava ormai in tasca. Ma alla fine, nel match point decisivo, l’equipaggio azzurro ha ritrovato grinta e determinazione, chiudendo i conti e guadagnandosi il posto in finale.

        Ad aspettarli ora c’è la britannica Ineos, che ha eliminato Alinghi con un secco 5-2. Sarà una sfida all’ultimo respiro tra due delle barche più competitive e preparate del circuito, con Luna Rossa che dovrà dare il massimo per portare a casa la vittoria.

        Il cammino non è stato facile, ma l’equipaggio italiano ha dimostrato di saper affrontare e superare le difficoltà con tenacia e spirito di squadra. Un segnale importante in vista della finale, dove non ci sarà spazio per errori.

        I tifosi italiani sono già pronti a fare il tifo per questa squadra che, ancora una volta, ha mostrato di avere il cuore e la forza necessari per affrontare qualsiasi sfida. Che lo spettacolo della finale abbia inizio!

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          Calcio

          Clamoroso: De Rossi esonerato dalla Roma dopo il pareggio col Genoa! Juric nuovo tecnico

          Daniele De Rossi non è più l’allenatore della Roma. Dopo meno di un anno alla guida della squadra, l’esonero è stato ufficializzato dal club. Al suo posto arriverà Ivan Juric, chiuso l’accordo con l’ex tecnico del Torino.

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            Clamoroso colpo di scena in casa Roma: Daniele De Rossi è stato esonerato dalla guida tecnica della squadra. La notizia è stata ufficializzata dal club giallorosso, che ha deciso di sollevare l’allenatore dopo il deludente avvio di stagione. Nonostante il sesto posto raggiunto lo scorso anno e la semifinale di Europa League, i 3 punti raccolti nelle prime 4 giornate di campionato, frutto di pareggi contro Cagliari, Juventus e Genoa, e la sconfitta all’esordio all’Olimpico contro l’Empoli, hanno spinto la dirigenza a prendere questa decisione.

            Il pareggio contro il Genoa è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando i Friedkin, rientrati da Houston, a comunicare l’esonero a De Rossi nella mattinata di mercoledì 18 settembre. L’ormai ex tecnico ha salutato i tifosi fuori dal centro sportivo di Trigoria, firmando autografi e mostrando un grande rispetto per il suo pubblico.

            Al suo posto, la Roma ha scelto Ivan Juric, che ha raggiunto un accordo con il club dopo un incontro con la dirigenza. Il nuovo tecnico avrà subito un compito arduo, con la sfida contro l’Udinese capolista in programma domenica 22 settembre, seguita dall’incontro di Europa League contro l’Athletic Bilbao.

            Un inizio di stagione che, oltre al primo esonero, lascia riflettere su quanto sia difficile mantenere un progetto a lungo termine nel calcio, dove i risultati immediati sono sempre più determinanti.

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              Sport

              Addio a Totò Schillaci, l’eroe delle Notti Magiche ci lascia a 59 anni

              Il mondo del calcio in lutto per la scomparsa dell’indimenticabile attaccante di Italia ’90 Totò Schillaci, simbolo di un’estate che ha fatto sognare l’Italia intera. Si spegne dopo una lunga battaglia contro il tumore

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                Salvatore Schillaci, conosciuto da tutti come Totò, è morto all’età di 59 anni dopo una lunga malattia. L’eroe indimenticabile delle Notti Magiche di Italia ’90, affetto da un tumore al colon, è stato ricoverato nei giorni scorsi all’Ospedale Civile di Palermo, per poi essere trasferito a casa nelle ultime ore. Dopo due operazioni, sembrava che avesse sconfitto la malattia, tanto che l’anno scorso era apparso anche in televisione nel programma Pechino Express. Ma il destino, purtroppo, non è stato clemente.

                Schillaci, che aveva dato l’ultima intervista al Corriere della Sera nel marzo 2023, ha segnato un’epoca con il suo gol decisivo e la sua personalità travolgente, diventando uno dei volti più amati del calcio italiano. È bastata una notte, una “notte magica”, per trasformare Totò in una leggenda, quella del 9 giugno 1990, quando l’Italia ospitava il Mondiale.

                La notte che trasformò Schillaci in una leggenda

                Quante vite servono per diventare un campione? Per Totò Schillaci bastò una notte. Quella notte magica in cui l’Italia intera tenne il fiato sospeso. Il 9 giugno 1990, la partita inaugurale del Mondiale contro l’Austria sembrava non volersi sbloccare: uno zero a zero che iniziava a preoccupare i tifosi all’Olimpico di Roma. La Nazionale di Vicini aveva un solo risultato accettabile: vincere. E quella sera sembrava destinata a concludersi tra i fischi.

                Schillaci, che era partito dalla panchina, non perse l’attimo. Al richiamo del tecnico “Scaldati!”, il giovane attaccante si buttò subito nella mischia con l’entusiasmo di chi ha atteso una vita quel momento. Quattro minuti dopo il suo ingresso, un colpo di testa su un traversone di Vialli lo consacrò: il pallone finalmente rotolò in rete. Il suo sguardo, incredulo e pieno di fuoco agonistico, divenne il simbolo di un intero Mondiale. Schillaci era entrato in una “trance agonistica” che durò quasi un mese, durante il quale segnò gol dopo gol, trascinando l’Italia fino alla semifinale.

                Un Mondiale indimenticabile

                Schillaci non era nemmeno certo di partecipare a quel Mondiale, figuriamoci di giocare un ruolo così decisivo. Ma una volta chiamato, il suo impatto fu devastante. Da attaccante quasi sconosciuto a capocannoniere del torneo, il suo nome è rimasto legato indissolubilmente a quell’Italia del 1990 che fece sognare milioni di tifosi.

                L’Italia forse avrebbe meritato qualcosa in più di una semifinale, ma quella sconfitta contro l’Argentina di Maradona non ha tolto nulla alla grandezza dell’impresa di Totò e dei ragazzi di Vicini. Anzi, ha reso quella cavalcata ancora più umana e leggendaria.

                Il ricordo di un campione senza tempo

                Totò Schillaci non è stato solo un calciatore, ma un simbolo di una generazione. Le sue “Notti Magiche” sono rimaste nell’immaginario collettivo di un’intera nazione. Ci lascia con il ricordo di un sorriso semplice, di una gioia incontenibile dopo ogni gol, e di un calcio che oggi sembra appartenere a un’epoca lontana.

                Il mondo del calcio e tutti coloro che lo hanno amato, dentro e fuori dal campo, oggi si stringono nel dolore. Totò Schillaci non c’è più, ma la sua leggenda vivrà per sempre nei cuori di tutti noi.

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