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Cucina

La classica torta di mele: un dolce intramontabile per ogni occasione

Con pochi ingredienti semplici, puoi preparare una torta di mele perfetta per la colazione, la merenda o un dolce dopo cena. Ecco la ricetta passo passo, con varianti e valori nutrizionali.

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    La torta di mele è un dolce che sa di casa, un abbraccio soffice e profumato che ci riporta ai ricordi d’infanzia. È la regina delle torte casalinghe, semplice ma capace di conquistare tutti con il suo gusto genuino e la sua consistenza morbida. Perfetta per una colazione dolce, una merenda confortante o un dessert leggero dopo cena, la torta di mele è un classico che non passa mai di moda. Prepararla è un gesto d’amore, e con pochi ingredienti semplici si può portare in tavola un capolavoro di dolcezza. Ecco come realizzarla al meglio, con qualche consiglio per personalizzarla secondo i tuoi gusti!

    Ingredienti

    Per una torta di mele classica (diametro 24 cm):

    • Mele: 3 grandi (preferibilmente Golden o Renette)
    • Farina 00: 250 g
    • Zucchero: 150 g
    • Burro: 100 g (fuso e raffreddato)
    • Latte: 100 ml
    • Uova: 3
    • Lievito per dolci: 1 bustina (16 g)
    • Scorza di limone: grattugiata (non trattato)
    • Cannella: 1 cucchiaino (opzionale)
    • Zucchero a velo: q.b. (per decorare)

    Ricetta passo passo

    1. Preparazione delle mele

    • Lava, sbuccia e taglia le mele a fettine sottili.
    • Metti le fette in una ciotola con il succo di un limone per evitare che anneriscano.

    2. Preparazione dell’impasto

    • In una ciotola capiente, sbatti le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso.
    • Aggiungi il burro fuso, il latte e la scorza di limone. Mescola bene.
    • Setaccia la farina con il lievito e unisci gradualmente al composto liquido, mescolando fino a ottenere un impasto liscio.

    3. Assemblaggio della torta

    • Versa metà dell’impasto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata.
    • Distribuisci metà delle mele a fettine sull’impasto.
    • Copri con l’altra metà dell’impasto e disponi le restanti mele a raggiera sulla superficie.

    4. Cottura

    • Cuoci in forno statico preriscaldato a 180°C per circa 50-55 minuti.
    • Controlla la cottura con uno stecchino: se esce asciutto, la torta è pronta.

    5. Decorazione

    • Lascia raffreddare la torta, poi spolvera con zucchero a velo prima di servire.

    Valori nutrizionali

    Per una fetta (circa 100 g):

    • Calorie: 210 kcal
    • Proteine: 3,5 g
    • Carboidrati: 30 g
    • Grassi: 8 g
    • Fibre: 2 g
    • Zuccheri: 15 g

    Varianti e suggerimenti

    • Versione integrale: Sostituisci metà della farina 00 con farina integrale per un gusto più rustico.
    • Aggiunta di frutta secca: Prova a integrare noci, mandorle o uvetta per un tocco croccante e dolce.
    • Versione senza lattosio: Usa latte vegetale e sostituisci il burro con olio di semi.
    • Profumo extra: Aggiungi vaniglia o una spolverata di noce moscata nell’impasto.
    • Torta light: Riduci lo zucchero a 100 g e usa yogurt magro al posto del burro.

    Questa torta di mele è un dolce semplice ma sempre amato, perfetto per tutte le stagioni. Servila con una pallina di gelato alla vaniglia o una spolverata di cannella per renderla ancora più speciale!

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      Cucina

      Il profumo del Natale: la tradizione dei biscotti di pan di zenzero

      Una ricetta semplice e speziata, accompagnata dalla storia di un dolce che attraversa secoli e Paesi, oggi simbolo irrinunciabile del Natale.

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      gingerbread

        Croccanti, speziati e capaci di trasformare una cucina in un angolo di festa: i biscotti di pan di zenzero, o gingerbread, sono ormai un classico delle celebrazioni natalizie in tutto il mondo. La loro popolarità, però, affonda le radici molto più indietro nel tempo. Le prime preparazioni di pani dolci aromatizzati allo zenzero risalgono al Medioevo europeo, quando la spezia — preziosa e costosa — veniva utilizzata soprattutto in occasioni speciali. Secondo documenti storici, furono i monasteri tedeschi del XIII secolo a iniziare a produrre dolci speziati simili ai gingerbread attuali, spesso decorati con stampi di legno che raffiguravano santi, animali o scene quotidiane.

        Fu però Elisabetta I d’Inghilterra, alla fine del Cinquecento, a contribuire alla loro consacrazione popolare: la regina pare amasse far preparare biscotti allo zenzero modellati a forma di piccoli omini, regalati a dignitari e visitatori illustri. Una tradizione che, secoli dopo, sopravvive nei celebri “gingerbread men”, oggi decorati con glassa colorata e diventati un simbolo iconico delle festività anglosassoni.

        Oggi i biscotti di pan di zenzero sono diffusi in tutta Europa e Nord America, variando per forma e consistenza: più croccanti nella tradizione tedesca e nei Paesi del Nord, più morbidi in alcune versioni americane. Il loro aroma — un mix di zenzero, cannella, chiodi di garofano e noce moscata — li ha resi un pilastro della pasticceria natalizia domestica.

        Ricetta dei biscotti di pan di zenzero

        Ingredienti (per circa 25–30 biscotti)

        • 350 g di farina 00
        • 150 g di burro morbido
        • 150 g di zucchero di canna
        • 150 g di miele o melassa
        • 1 uovo
        • 2 cucchiaini di zenzero in polvere
        • 1 cucchiaino di cannella
        • 1/2 cucchiaino di noce moscata
        • 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano macinati
        • 1 cucchiaino di bicarbonato
        • Un pizzico di sale

        Per la glassa decorativa

        • 150 g di zucchero a velo
        • 1 albume
        • Qualche goccia di succo di limone

        Procedimento

        1. Preparare l’impasto
          In una ciotola mescola farina, spezie, bicarbonato e sale. In un’altra lavorare burro e zucchero fino a ottenere una crema morbida. Aggiungere l’uovo e il miele (o la melassa) continuando a mescolare.
        2. Unire gli ingredienti
          Incorporare gradualmente il mix di farina e spezie al composto di burro. Impastare fino a ottenere una massa uniforme. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigorifero almeno un’ora: il freddo renderà l’impasto più semplice da stendere.
        3. Dare forma ai biscotti
          Stendere l’impasto su un piano infarinato a uno spessore di circa mezzo centimetro. Con gli stampini creare omini, stelle, casette o le classiche forme natalizie.
        4. Cottura
          Disporre i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e cuocerli a 180°C per 10–12 minuti. Devono dorare leggermente ai bordi.
        5. Decorazione
          Montare l’albume con lo zucchero a velo e il limone fino a ottenere una glassa densa. Con una sac à poche decorare i biscotti una volta completamente freddi.

        Profumati e resistenti, i gingerbread sono perfetti da regalare, appendere all’albero o semplicemente gustare accanto a una tazza di tè caldo. Una tradizione semplice ma carica di storia, capace di far entrare il Natale in casa con un solo morso.

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          Cucina

          Polvorones, i biscotti spagnoli che si sciolgono in bocca

          Ecco come preparare i polvorones a casa, tra leggende popolari, ingredienti semplici e un gusto che ricorda il Natale iberico.

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          Polvorones, i biscotti spagnoli

            Friabili, profumati, avvolti da una carta colorata che li rende irresistibili al primo sguardo. I polvorones sono tra i dolci più amati in Spagna, soprattutto nel periodo natalizio, anche se ormai si trovano tutto l’anno nelle pasticcerie. Il loro nome deriva da polvo, cioè “polvere”, in riferimento alla consistenza sabbiosa che si scioglie in un istante tra lingua e palato.

            Un’origine antica, tra storia e cultura

            La nascita dei polvorones viene associata all’Andalusia del XVI secolo, in particolare alle zone di Estepa e Antequera, dove la produzione di mandorle e strutto era floridissima. La leggenda racconta che furono creati come modo per utilizzare l’eccesso di grano e grasso animale delle campagne di Siviglia.

            Con il tempo, questi biscotti sono diventati un simbolo dell’identità gastronomica spagnola, spesso collegati alle celebrazioni cattoliche e allo scambio di doni durante las Navidades. Le fabbriche storiche di Estepa, ancora oggi, producono milioni di pezzi ogni anno e rappresentano una vera economia locale.

            In alcune varianti regionali, i polvorones vengono aromatizzati con cannella, limone o sesame, e in molte case ogni famiglia custodisce la sua ricetta, rigorosamente tramandata.

            La ricetta tradizionale dei Polvorones

            Ingredienti (per circa 20–24 biscotti)

            • 250 g di farina 00
            • 125 g di mandorle tostate e tritate finemente (oppure farina di mandorle)
            • 110 g di zucchero a velo
            • 110 g di strutto (tradizionale)
              In alternativa, burro: la consistenza cambia leggermente
            • 1 cucchiaino di cannella in polvere (facoltativa ma consigliata)
            • Scorza grattugiata di limone non trattato (opzionale)
            • Zucchero a velo extra per la copertura

            Procedimento

            1. Tostare la farina: stendila su una teglia e mettila in forno a 160°C per circa 10–12 minuti, mescolando ogni tanto. Deve seccarsi e prendere un leggero colore ambrato, senza bruciare. Lasciala raffreddare completamente.
            2. In una ciotola, unisci farina tostata, mandorle, zucchero a velo, cannella e scorza di limone.
            3. Aggiungi lo strutto a temperatura ambiente e lavora l’impasto fino a ottenere una pasta omogenea. La consistenza sarà morbida ma non elastica.
            4. Avvolgi l’impasto nella pellicola e fai riposare in frigorifero almeno 30 minuti.
            5. Stendi l’impasto a circa 1,5 cm di spessore e ricava forme rotonde o ovali con un coppapasta.
            6. Disponi i biscotti su una teglia e cuoci a 180°C per 10–12 minuti: devono restare chiari, senza scurire troppo.
            7. Fai raffreddare completamente (saranno molto friabili da caldi!), poi spolvera con zucchero a velo e, se vuoi rispettare la tradizione, avvolgili in carta velina colorata.

            Una tradizione che continua

            Ogni morso di polvorón racconta un pezzo di Spagna: le mandorle del Mediterraneo, la storia contadina dell’Andalusia, le feste natalizie con tavole imbandite e risate in famiglia. Non è un caso che, pur con ricette moderne e varianti più leggere, questi biscotti restino simbolo di identità e convivialità.

            Oggi i polvorones sono amati anche fuori dalla Spagna e sono diventati un dolce perfetto per portare un po’ di atmosfera iberica nelle nostre case. Basta un boccone per capire perché questo piccolo tesoro resista da secoli.

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              Cucina

              Gỏi cuốn, gli involtini vietnamiti freschi: leggerezza, storia e sapori dal Sud-Est asiatico

              Un piatto iconico della cucina vietnamita, diventato simbolo di freschezza e tradizione: gli involtini di carta di riso con gamberi, verdure ed erbe aromatiche.

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              Gỏi cuốn

                I gỏi cuốn, conosciuti in Italia come involtini vietnamiti freschi, sono uno dei piatti più rappresentativi del Vietnam, soprattutto delle regioni del sud come Saigon (oggi Ho Chi Minh City). Molto diversi dagli involtini fritti cinesi o dai celebri nem rán vietnamiti, i gỏi cuốn si presentano come rotoli leggeri e traslucidi, preparati con carta di riso e un ripieno fresco di gamberi, erbe aromatiche, vermicelli di riso e verdure crude.
                Sono consumati tutto l’anno come antipasto o street food, perché freschi, veloci da preparare e perfetti nei climi caldi e umidi del Sud-Est asiatico.

                La loro origine non è attribuita a un periodo preciso, ma la diffusione della carta di riso in Vietnam risale almeno al XVIII secolo, quando diventò un ingrediente chiave nella cucina del Sud del Paese. I gỏi cuốn erano inizialmente un piatto domestico, servito nelle famiglie contadine come pasto leggero. Oggi sono considerati un vero patrimonio culinario, tanto da essere inclusi nelle liste dei migliori piatti al mondo secondo diverse riviste gastronomiche internazionali (come CNN Travel, che li ha più volte inseriti nella sua top 50).

                Ingredienti per circa 10 involtini

                Procedimento

                1. Cuocere i vermicelli di riso.
                  Lessarli per 3–4 minuti in acqua bollente, scolare e raffreddare sotto acqua fredda.
                2. Preparare le verdure.
                  Tagliare carota e cetriolo a julienne sottili. Lavare e asciugare bene lattuga ed erbe aromatiche.
                3. Preparare i gamberi.
                  Se non già cotti, sbollentarli per pochi minuti e tagliarli a metà nel senso della lunghezza: questo trucco permette di avere più gamberi per involtino e un aspetto scenografico.
                4. Ammorbidire la carta di riso.
                  Riempire un piatto fondo con acqua tiepida. Immergere un foglio di carta di riso per 3–4 secondi (non di più: si ammorbidirà da sola mentre la farcite).
                5. Farcire gli involtini.
                  Posizionare il foglio su un tagliere:
                  • mettere prima una foglia di lattuga,
                  • poi un piccolo mazzetto di vermicelli,
                  • carota, cetriolo, erbe,
                  • infine i gamberi con la parte curva rivolta verso l’alto.
                6. Chiudere i gỏi cuốn.
                  Ripiegare i lati verso l’interno, poi arrotolare dal basso verso l’alto tenendo il ripieno compatto.
                  La carta di riso appiccica naturalmente e sigilla perfettamente.
                7. Servire immediatamente.
                  I gỏi cuốn vanno mangiati freschi e accompagnati dalla salsa hoisin–arachidi o dalla nuoc cham.

                Origini e significato culturale

                Il termine gỏi cuốn si traduce approssimativamente con “involtini di insalata”. In alcune zone del Sud del Vietnam sono chiamati anche summer rolls o fresh spring rolls, denominazioni poi adattate nei paesi occidentali.

                Nella tradizione vietnamita, il cibo fresco e ricco di erbe ha un ruolo fondamentale nel bilanciamento dei sapori e nella filosofia culinaria dei “cinque elementi”: fresco, croccante, morbido, dolce e salato.
                I gỏi cuốn rappresentano perfettamente questo equilibrio, ed è per questo che sono apprezzati sia come pasto leggero sia come cibo conviviale da preparare insieme a famiglia e amici.

                Negli ultimi vent’anni, con l’espansione della cucina vietnamita all’estero, questi involtini sono diventati popolari in Europa e negli Stati Uniti grazie alla loro leggerezza e al fatto che non sono fritti, quindi più salutari rispetto ad altri street food asiatici.

                Un’esplosione di freschezza che conquista tutti

                Semplici da fare, belli da vedere e incredibilmente versatili, gli involtini vietnamiti sono la prova che una cucina antica può parlare al gusto contemporaneo.
                Perfetti come antipasto, ideali per un pranzo leggero o una cena d’estate, portano in tavola un pezzo di Vietnam: profumi di menta, croccantezza di verdure, morbidezza dei vermicelli e la dolcezza dei gamberi.

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