Connect with us

Moda e modi

Victoria De Angelis incanta con il suo look audace: un debutto solista che fa tendenza

Con un look che lascia il segno, Victoria De Angelis si lancia in una nuova avventura musicale, consolidando il suo ruolo di icona di stile nel panorama rock internazionale.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Victoria De Angelis, conosciuta in tutto il mondo come la carismatica bassista dei Måneskin, continua a stupire i fan non solo con la sua musica, ma anche con il suo inconfondibile stile. In un momento in cui la band italiana è sotto i riflettori a causa di rumors su un possibile scioglimento, Victoria dimostra che la loro unione è più forte che mai, mentre esplora nuove strade artistiche e personali. Il suo recente debutto solista, accompagnato da un look audace e non convenzionale, ha catturato l’attenzione di tutti, confermando la sua posizione come icona di stile e trendsetter.

    Da mesi circolano voci sulla possibilità che i Måneskin possano intraprendere strade separate, ma queste speculazioni sono state prontamente smentite dai fatti. La band, infatti, continua a esibirsi insieme, mantenendo una coesione invidiabile. Tuttavia, ciò non ha impedito ai membri di esplorare progetti individuali. Tra questi, Victoria De Angelis si è distinta per la sua capacità di reinventarsi, facendo il suo debutto solista in modo spettacolare. Questo percorso individuale non solo mette in luce il suo talento musicale, ma anche il suo coraggio nel presentarsi al pubblico con uno stile che sfida le convenzioni.

    Per il suo debutto solista, Victoria ha scelto un look che rappresenta perfettamente la sua identità di artista libera, sfrontata e sicura di sé. La bassista ha condiviso su Instagram un outfit che non è passato inosservato: un reggiseno a fascia tempestato di borchie, che richiama immediatamente l’attenzione e sottolinea la sua audacia. Questo capo si abbina perfettamente a una spessa cintura che incornicia la vita, decorando degli slip neri a vita alta in pelle. Un abbinamento che unisce elementi di provocazione e stile, riflettendo appieno il suo spirito rock.

    Il look è completato da tacchi con fondo doppio color argento, che aggiungono un tocco di glamour al suo stile ribelle. I capelli sciolti, con una frangetta ribelle che incornicia il volto, accentuano ulteriormente la sua immagine di ribellione e libertà. Ma ciò che veramente cattura l’attenzione sono gli auricolari super dark, decorati con spuntoni che conferiscono al look un’aria ancora più aggressiva e dark.

    Victoria, che si dice soddisfatta sia nella sua vita professionale che in quella privata accanto alla fidanzata Luna Passos, non ha mai smesso di esplorare e sperimentare. Il suo debutto come solista rappresenta non solo una nuova fase della sua carriera musicale, ma anche un’opportunità per esprimere appieno la sua personalità attraverso la moda. Il look scelto per questa occasione speciale è un chiaro segnale del suo desiderio di rompere gli schemi e di stabilire nuove tendenze, confermandosi come una figura di spicco non solo nel mondo della musica, ma anche in quello dello stile.

    La scelta di un outfit così audace e provocante non è casuale: Victoria De Angelis ha sempre giocato con i confini della moda, sfidando le aspettative e ridefinendo ciò che significa essere una rockstar nel mondo moderno. Il suo approccio alla moda, così come alla musica, è segnato da una libertà espressiva che affascina e ispira i fan in tutto il mondo. Con questo look, Victoria non solo afferma la sua identità di artista, ma dimostra anche come la moda possa essere un potente mezzo di espressione personale.

    Il debutto solista di Victoria De Angelis non è quindi solo una questione di musica, ma rappresenta un momento chiave nella sua evoluzione come icona culturale. Con il suo look audace e la sua attitudine provocatoria, Victoria continua a rompere gli schemi, spingendo sempre più avanti i limiti della creatività e della libertà individuale.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Moda e modi

      Occhiaie addio? Mettici il cetriolo (ma con stile)

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        È lì nel frigo, silenzioso e sottovalutato, ma quando ti svegli con le borse sotto gli occhi che sembrano bagagli a mano, lui è sempre pronto. Il cetriolo. Verde, fresco, ricco d’acqua e completamente innocente. E, soprattutto, funziona.

        La classica immagine da spa casalinga – due fette di cetriolo sugli occhi e via, relax – non è solo un meme in accappatoio. Il cetriolo è davvero un piccolo elisir contro gonfiore, occhiaie e stanchezza. Merito del suo alto contenuto di vitamina C, potassio e acido caffeico, che aiutano a decongestionare, rassodare e schiarire la zona perioculare.

        Il rimedio express

        Prendi un cetriolo bio, mettilo in frigo per almeno un’ora. Taglia due fettine spesse mezzo centimetro, adagiale sugli occhi chiusi, sdraiati (meglio se al buio o con una musica rilassante) e resta lì dieci minuti. Quando le togli, lo sguardo è più aperto, lo zigomo più definito, il viso meno spento.

        Bonus tip: il succo

        Se vuoi fare le cose in grande, grattugia il cetriolo e filtra il succo. Conservalo in frigo in un boccettino di vetro: al mattino, tampona con un dischetto imbevuto nella zona contorno occhi. Effetto “ghiaccio botanico” garantito, ma senza shock termico.

        Ancora meglio con…

        Un cucchiaio freddo appoggiato prima del cetriolo (per un’azione vasocostrittiva più intensa)
        Un pizzico di gel d’aloe da applicare subito dopo
        Un auto-massaggio con le dita, dall’interno verso l’esterno dell’occhio, per riattivare il microcircolo

        Perché ok la genetica, ok le notti brave, ok la primavera che ci scombina gli ormoni. Ma almeno il cetriolo, lasciacelo.

          Continua a leggere

          Moda e modi

          Dalla camomilla al velo di olio: i segreti della nonna per preparare la pelle al sole (senza sembrare una braciola abbrustolita)

          Altro che spray miracolosi e filtri da astronauta: per preparare la pelle al sole servono pazienza, costanza e quei piccoli gesti tramandati di generazione in generazione. Dal succo di carota al bagno d’avena, passando per scrub allo zucchero e oli lenitivi: i consigli di nonna tornano protagonisti, proprio quando ne abbiamo più bisogno.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            C’è un momento preciso in cui capisci che la primavera ha vinto. Non è la fioritura degli alberi, né il cambio armadio. È quando ti viene voglia di stenderti al sole — magari sul terrazzo, magari ancora con i jeans — e senti la pelle pizzicare come se si stesse svegliando. Ecco, quello è il segnale. Il corpo chiede luce, ma pretende preparazione. E se la crema spf 50 è d’obbligo, prima ancora serve un gesto più antico, più delicato: prendersi cura della pelle con la saggezza di chi il sole lo rispettava, lo temeva, e lo aspettava tutto l’inverno.

            Uno scrub fatto in casa (che funziona davvero)
            Prima regola: mai esporsi se la pelle è ancora in “modalità coperta”. Troppo secca, opaca, ispessita. Per rinnovarla, basta un cucchiaio di zucchero (meglio se di canna), un filo d’olio d’oliva e qualche goccia di limone. Massaggiare con dolcezza sotto la doccia, a pelle umida. Risciacquare senza strofinare. Il risultato? Morbidezza immediata e una sensazione di freschezza che batte qualsiasi esfoliante da profumeria.

            Carota, l’abbronzatura comincia a tavola
            Nonna lo diceva sempre: “Vuoi il colore? Mangia le carote!”. E aveva ragione. Il betacarotene stimola la produzione di melanina e aiuta la pelle a difendersi dai raggi UV. Via libera anche a albicocche, mango, zucca e spinaci. Un’insalata al giorno, e il colorito arriva (senza scottarsi).

            Bagno d’avena per le pelli sensibili
            Se al primo sole la pelle reagisce con rossori e pruriti, niente panico. Un rimedio naturale e antichissimo è il bagno d’avena: basta avvolgere due cucchiai di fiocchi in una garza e lasciarli in infusione nell’acqua tiepida della vasca. Effetto calmante garantito, come una carezza.

            Camomilla e tè verde: tonici low cost
            Dimenticate i tonici al collagene da 60 euro. Dopo la pulizia del viso, un dischetto imbevuto di infuso freddo di camomilla o tè verde fa miracoli: lenisce, rinfresca e prepara la pelle alla crema protettiva. Se aggiungete qualche goccia di aceto di mele, aiutate anche il pH naturale.

            L’olio della sera
            Di giorno protezione, ma la sera? Olio. Non quello per friggere, ovviamente. Un velo d’olio di mandorle dolci o argan sulle gambe, dopo la doccia, è il passaggio finale per nutrire in profondità e rendere la pelle più resistente. Massaggiato bene, tonifica anche.

            Protezione sempre, anche se “è solo aprile”
            Ultimo consiglio, il più importante. Non è mai troppo presto per la protezione solare. Anche con il sole velato, anche in città. Il fattore non deve essere un optional: SPF 30 è il minimo sindacale se si sta fuori più di un’ora. E no, non vale dire “tanto mi scotto solo la prima volta”: la pelle ha memoria, e i danni si sommano.

            Il sole, quando lo rispetti, ti ringrazia
            C’era una generazione che prendeva il sole con l’olio Johnson’s, sì. Ma c’era anche chi metteva cappelli di paglia larghi come ombrelli e preparava decotti di malva per sfiammare le guance arrossate. Oggi abbiamo mille prodotti, mille filtri, mille promesse in tubo. Ma il segreto per convivere bene con il sole è sempre lo stesso: ascoltare il corpo, nutrire la pelle, e cominciare prima che sia troppo tardi.

            Che poi, come diceva nonna: “Il sole è come il vino: buono in piccoli sorsi, ma se esageri ti fa girare la testa”.

              Continua a leggere

              Moda e modi

              Profumo di sudore (e di libertà): la nuova tendenza beauty che riscrive le regole dell’igiene

              n tempo era tabù, oggi è oggetto di studio, marketing e rivendicazione culturale. Il sudore non è più un nemico da combattere con fragranze tropicali: è una firma biologica, un odore da armonizzare, non da cancellare. Il nuovo mantra? Smell like yourself.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Per decenni ci hanno insegnato che il sudore è il male. Che va coperto, mascherato, annientato a colpi di spray, sali d’alluminio e bouquet di fiori inesistenti. Le pubblicità ci hanno bombardato con ascelle fluo, promesse di 72 ore di freschezza e modelli che danzavano in slow motion dopo una passata di roll-on. Ma ora, qualcosa sta cambiando. Lentamente ma inesorabilmente, nel mondo del beauty si fa strada una nuova idea: il sudore non è il problema. Il problema è il nostro rapporto con lui.

                Si chiama skinimalism, è il trend che unisce bellezza e minimalismo, e non riguarda solo il make-up: nel 2025 il concetto si è esteso all’igiene. Sempre più brand stanno proponendo deodoranti “trasparenti”: non solo nel packaging, ma anche nella filosofia. Niente più profumi invadenti, ma formule che lavorano con la pelle e i suoi batteri, non contro di essi. L’obiettivo non è cancellare l’odore, ma armonizzarlo. Perché ogni corpo ha una sua firma olfattiva, e la nuova bellezza parte proprio da lì.

                Dimenticate quindi le ascelle che odorano di cocco e patchouli. Il nuovo oggetto del desiderio è il “non-odore”, o meglio: l’odore di te. Marchi come Corpus, Fussy, Nuud o By Humankind stanno guidando la rivoluzione: packaging minimal, formule naturali, probiotici, zero alluminio. E soprattutto, un marketing che ribalta tutto: “smell like yourself”, “celebrate your scent”, “your sweat, your story”.

                In parallelo, anche la scienza si muove. Alcuni studi indicano che l’odore corporeo ha un ruolo cruciale nell’attrazione, nell’empatia, persino nel riconoscimento affettivo. Cancellarlo del tutto sarebbe come farsi togliere le impronte digitali: comodo forse, ma un po’ inquietante. E infatti, sempre più persone iniziano a considerare la loro scia olfattiva non un difetto, ma un’identità.

                Sulle passerelle, intanto, il concetto dilaga. A Parigi, una maison ha lanciato una fragranza che si mescola volontariamente con il sudore. A Los Angeles, una top model ha confessato in un podcast di non usare più deodoranti: “Ho smesso. Il mio corpo ha imparato a regolarsi da solo. Adesso profumo di me”. Il post è diventato virale.

                Naturalmente, non tutti sono pronti. Le abitudini sono dure a morire, e il panico da ascella ancora popola i vagoni della metropolitana. Ma la direzione è tracciata. Il concetto di “bellezza inodore” inizia a scricchiolare, sotto i colpi di una generazione che preferisce essere vera piuttosto che perfetta. E se il prezzo da pagare è un alone sotto la camicia, pazienza.

                Perché la vera rivoluzione beauty non passa per il profumo che indossi, ma per quello che non ti vergogni più di avere. Odore compreso.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù