Personaggi e interviste
Maurizio Mattioli, simbolo di romanità al cinema e in tv, si risposa (video)
Attore molto amato, interprete di una Roma verace che forse non esiste più… nel privato si sposa per la terza volta con la sua Simonetta, che reputa la donna giusta in questo preciso momento della sua vita.

Un attore che tutti conoscono ed apprezzano come uno dei volti più amati del Bagaglino. Attualmente non vive più in città, preferendo la quiete rurale della campagna, con la sua nuova moglie. All’inizio dell’anno è infatti convolato in terze nozze con la signora Simonetta. Di lei racconta: «Ci siamo rivisti dopo il 2014 quando sono rimasto solo (per la scomparsa della moglie, ndr). Simonetta la conoscevo già da prima ma tra noi non c’era nulla. Poi in quel momento è scoppiato qualcosa di importante, di bello. È la donna giusta in questo momento della mia vita».
La tragicomica maschera dell’attore
Uomo gentile e cordiale, l’avevamo incontrato qualche tempo fa sul set di uno dei suoi tanti film e con lui avevamo parlato di cinema e di grandi attori romani, sul filo di una sottile nostalgia. Parlando dei suoi personali punti di riferimento come l’indimenticabile Gigi Proietti ma anche il regista Carlo Vanzina – per lui è sempre Carletto – e il cantante della “Roma bella” Lando Fiorini: «Avere la certezza di non poterli incontrare più mi destabilizza molto. Mi fa invecchiare con più rapidità… Ma questa è la vita».
La solitudine dell’attore
Franz Kafka una volta disse che “mentre si ride, si pensa che c’è sempre tempo per la serietà”. Molti non se ne accorgono, ma la bellezza e il fascino di un attore comico si nascondono nel fatto che dietro a quel volto e a quelle battute che ci divertono ed emozionano si nasconde quasi sempre un’indole malinconica che in pubblico ci viene nascosta da una metaforica maschera. È la solitudine dell’attore, il riso amaro di chi per professione deve sempre essere qualcun altro, finendo così per trascurare e perdere un po’ se stesso.
Per il momento dai Cesaroni nessun segnale
Mattioli è anche un uomo dai mille progetti, sempre in attività, sul doppio asse cinema e teatro. Ma niente Cesaroni, almeno per il momento: «Non mi hanno cercato, se vogliono sanno dove trovarmi». Il ritorno della serie aveva fatto ben sperare anche in un suo utilizzo, staremo a vedere se accadrà o meno. La sua carriera cinematografica vanta circa 100 film interpretati per il grande schermo, incarnando spesso la figura del romano di periferia, rozzo e cialtrone o quella di cafone arricchito. In teatro con Un paio d’ali nel 1997 e in Rugantino nel 1998.
Pingitore e il Bagaglino, vero e proprio fenomeno di costume
Se si nomina il Bagaglino del maestro Pingitore il suo carattere verace si scalda: «Secondo tanti politici avversi il Bagaglino non era un luogo di cultura e arte. L’hanno voluto far passare per qualcosa di trash come se metà del popolo italiano potesse essere considerato così male… Si sono presi delle responsabilità che non sono mai stati in grado di sostenere fino in fondo. Non mi metto a dire a chi mi riferisco, di destra o di sinistra, ma tanto ci siamo capiti… Avevamo ascolti che oggi fa solo il Festival di Sanremo! Daje su…».
Grandi ascolti
Lasciandosi andare sull’onda dei ricordi: «Rammento, a proposito di ascolti, una volta che facemmo 9 milioni e mezzo anziché i soliti 11-12 milioni, noi attori arrivammo con i musi. E Pingitore: ma che andate cercando? Aggiungendo che avremmo dovuto ringraziare Dio!». E in riferimento alla politica attuale, aspetto che Pingitore ha sempre tenuto in considerazione per prendersi gioco del potere, dice: «Se fossimo ancora al Bagaglino le pare che Ninni Pingitore non mi avrebbe fatto fare Trump? Credo che l’avrebbe proposto a me anche per una somiglianza dal punto di vista fisico. Pensi le risate!».
Dell’ex gruppo di lavoro, Mattioli è rimasto in contatto con Martufello.«Ci frequentiamo tuttora con una certa continuità. Lui vive due montagne dietro di me, più verso il mare a Sezze, dove abbiamo festeggiato i 90 anni di Pingitore».
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Personaggi e interviste
Fiorello dopo il furto nella villa romana: «In Italia stare bene è una colpa, c’era gente che tifava per i ladri.»
Nel dialogo social con Fabrizio Biggio, Fiorello ha mostrato ironia e rabbia: «Hanno rubato a casa mia e qualcuno ha gioito. Io? Vado avanti, a ottobre torno con La Pennicanza».

Rosario Fiorello è tornato a parlare ai suoi fan dopo un’estate movimentata, segnata dal furto subito nella sua villa romana. In una diretta Instagram con Fabrizio Biggio, lo showman ha alternato leggerezza e amarezza, raccontando l’episodio che ha fatto discutere non solo per l’entità del bottino, ma anche per le reazioni di una parte del pubblico.
Il colpo risale ad agosto, quando i ladri hanno approfittato della sua assenza per introdursi in casa e portare via gioielli, orologi e pietre preziose per un valore superiore ai 300 mila euro. A dare l’allarme è stata una collaboratrice domestica, ma all’arrivo dei carabinieri i malviventi erano già spariti con il bottino. Una brutta sorpresa, che Fiorello ha scelto di raccontare non tanto per i beni sottratti, quanto per ciò che è accaduto dopo.
«C’era gente che tifava per i ladri che hanno rubato a casa mia. In Italia stare bene è una colpa», ha detto durante la diretta. Una frase che fotografa bene il sentimento di frustrazione per quei commenti che, invece di esprimere solidarietà, hanno puntato il dito contro il suo benessere. Fiorello, però, ha usato l’arma che meglio lo rappresenta: l’ironia. «Hanno rubato solo cose, non mi hanno rubato l’anima. Hanno pure pulito, dopo», ha aggiunto, strappando una risata nonostante la situazione.
La chiacchierata con Biggio è stata anche l’occasione per aggiornare il pubblico sui prossimi progetti. Confermato il ritorno de La Pennicanza, il programma cult di Rai Radio2 che tornerà in onda a ottobre. «In questo vecchiume che c’è in giro noi siamo una ventata d’aria fresca. I più giovani fanno cose più vecchie di noi che siamo vecchi, dobbiamo tornare», ha commentato, scherzando sulla voglia di riportare un po’ di brio nell’etere.
Non solo radio. All’orizzonte ci sarebbe anche una possibile apparizione agli ATP Finals di Torino a novembre, un’occasione per mescolare sport e spettacolo come solo lui sa fare. Intanto, dopo il furto e le polemiche, Fiorello prova a lasciarsi tutto alle spalle, con il solito mix di ironia e resilienza che da sempre lo accompagna sul palco e nella vita.
Personaggi e interviste
Emma Marrone risponde all’hater che la invita a fare figli “alla vecchia maniera”: “Servono le ovaie che non ho”
Emma Marrone si confessa: la difficoltà di concepire un figlio e il tabù della procreazione medicalmente assistita in Italia. Alle insinuazioni sull’adozione o sul “metodo tradizionale”, la risposta è tagliente e commovente.

Emma Marrone torna a parlare apertamente del suo desiderio di maternità e delle difficoltà che ha incontrato nel realizzarlo. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, la cantante ha raccontato il suo rapporto con un tema delicato, segnato da esperienze personali dolorose: “In Italia devo rinunciare per forza. Dovrei sottopormi alla procreazione medicalmente assistita, ma non ho un compagno e quindi non posso. E per l’adozione, senza un marito, la strada è chiusa”.
Le dichiarazioni hanno suscitato un’ondata di solidarietà, ma anche commenti spiacevoli. Un utente su X, con toni superficiali, ha scritto: “Cara Emma Marrone, ti stimo molto ma, per fare un figlio, c’è anche la ‘vecchia maniera’, eh? Poi, se proprio vuoi diventare genitore, si può pensare anche all’adozione (ma non so se ci sono difficoltà)”.
La risposta di Emma non si è fatta attendere ed è stata tanto tagliente quanto illuminante: “Caro tesoro bello, per la ‘vecchia maniera’ servono le ovaie che non ho. Vabbè dai, ma che te lo spiego a fare. Manco all’asilo”.
Una battaglia personale
Emma non ha mai nascosto il suo passato segnato dalla malattia. Già in un’intervista a Le Iene, aveva raccontato il momento drammatico in cui scoprì di avere un tumore alle ovaie. “Ero andata ad accompagnare una mia amica per una visita ginecologica. Lei mi convinse a fare un controllo, così, per scrupolo. La dottoressa cambiò espressione e da lì è stato un inferno”.
Quella battaglia si è ripetuta più volte, fino all’intervento che le ha salvato la vita ma l’ha privata delle ovaie. “Ho affrontato tutto con coraggio, ma so cosa ho perso. E nonostante questo, trovo ancora persone che si permettono di giudicare o dare consigli non richiesti”.
Un desiderio che resta vivo
Nonostante le difficoltà, Emma non ha mai nascosto il suo desiderio di diventare madre, anche se le opzioni in Italia sembrano limitate. Parlando di fecondazione eterologa, ha ammesso: “Dovrei pagare e non mi sembra corretto verso tutte le donne che sono nella mia stessa situazione e non possono permetterselo. È un tema che andrebbe affrontato con più attenzione e meno giudizi”.
Sull’adozione, la cantante ha sollevato una questione cruciale: “In Italia, se non hai un marito, l’adozione è praticamente impossibile. È una strada che tante donne single vorrebbero percorrere, ma le porte restano chiuse”.
Un tema che divide
La vicenda di Emma Marrone accende ancora una volta i riflettori sulle difficoltà che le donne incontrano quando si tratta di realizzare il proprio desiderio di maternità in Italia. Tra i limiti normativi, i tabù culturali e le esperienze personali dolorose, il percorso spesso si trasforma in una battaglia solitaria e complessa.
Emma, con la sua forza e la sua schiettezza, continua a sensibilizzare l’opinione pubblica, offrendo un punto di vista sincero e toccante su un tema che riguarda tante donne, spesso silenziosamente.
Personaggi e interviste
Veronica Gentili: “Le critiche? Nessuno mi rompe le scatole quanto me stessa. E dopo L’Isola non dico più ‘mai’”
Dall’esordio al cinema con Come te nessuno mai alla tv, dai talk alla politica, fino al reality più discusso: Veronica Gentili rivendica il suo percorso “spurio” e annuncia nuove sfide. Tra fragilità, insicurezze e un desiderio di maternità, ammette: “Non devo più dire ‘questo non lo farò mai’”.

Veronica Gentili torna a vestire la divisa nera delle Iene. Da oggi la giornalista e conduttrice riprende le redini del programma cult di Italia 1, pronta a riabbracciare inchieste e servizi corrosivi dopo l’esperienza da padrona di casa de L’isola dei famosi. Un passaggio che, più di altri, l’ha esposta ai commenti taglienti del pubblico e degli addetti ai lavori.
«Le critiche? Se sei abituata a tormentarti da sola, quello che ti danno gli altri lascia il tempo che trova. Nessuno riesce a rompermi le scatole quanto me stessa», afferma con il sorriso. Un’autocritica feroce, la sua, che spiazza chi la vede sempre sicura e tagliente davanti alle telecamere. «Sono piena di fragilità – confessa –. Quello che mi manca davvero è la spensieratezza: mi faccio mille problemi per tutto e per tutti».
Il bilancio dell’Isola, però, resta per lei positivo: «Ho dato un mio stile distintivo e gli ascolti, considerando il contesto, erano buoni». Non un passo falso, dunque, ma una deviazione nel suo percorso che oggi rivendica. «All’inizio non volevo neanche farlo – ricorda –. Poi ho pensato: non devo dire mai ‘questo non lo farò’. E infatti ho contraddetto me stessa».
La metamorfosi è nel suo dna. Nata come attrice – esordì al cinema in Come te nessuno mai di Muccino – Gentili ha alle spalle un diploma all’Accademia Silvio d’Amico. Ma sul set, racconta, si è accesa un’altra esigenza: «Sentivo che mancava un pezzo. Non bastava recitare, volevo anche dire la mia. E così è arrivata la politica, il giornalismo, la tv di inchiesta».
Un percorso che rivendica come “spurio” e che affonda le radici in una famiglia altrettanto eclettica: «Mio padre avvocato diventato dirigente Rai, mia madre mercante d’arte, mio fratello fisico prestato alla computer science, mia sorella psicologa. Nessuno di noi è nato e morto nello stesso quadrato».
Coraggio o autostima? «Coraggio, che spesso diventa imprudenza. Ma è così che sono cresciuta». Anche nelle scelte private, come ammette, la regola è sempre una: non accontentarsi. Oggi, però, il pensiero corre altrove. «All’ordine del giorno semmai potrebbe esserci un figlio – rivela –. Lo desidero da tempo ma l’ultimo periodo è stato molto doloroso per via della morte di mio padre».
E se un domani fosse la politica a chiamarla? Veronica non si sbilancia: «A oggi non mi interessa. Ma non dirò mai più ‘non lo farò mai’. Ho imparato che la vita sorprende. L’Isola lo ha dimostrato».
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