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Una playlist da ascoltare… appesi alla cornetta
La nostra nuova playlist riguarda canzoni che hanno a che fare col telefono

Ti telefono o no, ti telefono o no…
ho il morale in cantina
mi telefoni o no, mi telefoni o no…
chissà chi vincerà…
Così cantava Gianna Nannini in Fotoromanza nel 1984, una delle tante citazioni dell’invenzione di Antonio Meucci che ci ha cambiato la vita. La nostra nuova playlist comprende, appunto, tutte canzoni che hanno a che fare col telefono. Per esempio… da Se telefonando, testo scritto da Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo e musica del Maestro Ennio Morricone, portata al successo da Mina… a Buonasera Dottore, qui nella versione originale di Claudia Mori ma anche nella rilettura – a ruoli ribaltati – di Claudio Baglioni con Sabina Ciuffini.
Una telefonata emozionante
Su un brano in particolare voglio spendere qualche parola in più. Si tratta di Martha di Tom Waits, estratta dall’album d’esordio di questo straordinario artista. Nel testo, Tom telefona a Martha, una donna di cui era innamorato in giovane età. Ma lei non è un semplice amore, è l’amore ancora vivo nonostante sia finito da tanti anni. Quella persona indimenticabile, che non potremmo dimenticare neanche a volerlo. Sono passati decenni (“Cause it’s been forty years or more, now Martha please recall”) e Tom allora si domanda se lei si ricorderà di lui, e se riconoscerà la sua voce.
Dal punto di vista di un uomo anziano
É curioso come Tom Waits, ventiquattrenne al momento di Closing Time, uno dei suoi album più intimi, canti questa canzone dal punto di vista di un uomo anziano. Un aspetto che contribuisce a fare di Martha una canzone triste: la consapevolezza dell’età avanzata e la grande distanza tra loro (“And I am calling long distance”) non giocano in favore di Tom. Perché Martha è felice e vive con la sua famiglia. Marito, bambini, forse la vita tranquilla e serena di chi ha tutto quello che serve. Dal tono e dal senso delle parole si intuisce che invece Tom è stato sposato (“You know that I got married too”) ma non lo sia più. É facile immaginarlo da solo, in una stanza di casa sua, con un whisky in mano, affogato nei suoi ricordi.
Tom chiede come stanno il marito e i figli, anche per cercare conferma che il suo cuore sia sempre di un altro uomo; con le parole “Lucky that you found someone to make you feel secure” insinua che lei non ami veramente suo marito, ma resti con lui solo per la sicurezza che riesce a garantirle. Quella sicurezza che Tom, impulsivo e orgoglioso, non riusciva a darle, visto che amava Martha ma, cosa più importante, amava sentirsi un uomo
“And I was always so impulsive, I guess that I still am
And all that really mattered then was that I was a man
I guess that our being together was never meant to be”
Martha è una delle più belle dichiarazioni d’amore che un musicista abbia mai scritto. Vuol dire continuare ad avere nel cuore una persona, sempre e comunque. E avere bisogno di parlarne, di farglielo sapere, semplicemente dirglielo. Per questo credo che, scavando bene, ognuno di noi possa trovare una “Martha” dentro di sé.
Dediche al telefono
Rimanendo in tema, esiste anche una piattaforma digitale innovativa, Canzoni al telefono, ideata il cantautore e artista torinese Didie Caria, che consente agli utenti di inviare canzoni personalizzate eseguite dal vivo ai propri cari, direttamente al telefono e ovunque nel mondo. Un servizio unico che combina la comodità del digitale con il fascino della musica dal vivo, creando esperienze memorabili e cariche di emozione. Unendo tecnologia e arte, viene offerta una modalità di comunicazione nel modo più personale e toccante: attraverso una performance musicale dal vivo al telefono. Che risulta essere, per gli artisti coinvolti, una nuova opportunità di guadagno, permettendo loro di esibirsi dal vivo utilizzando solo il telefono.
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Quando una canzone cerca di cambiare il mondo

Una compilation espressamente dedicata alla rivolta, al “no, non ci sto”, al non girarsi dall’altra parte. Nel 106 l’artista Beyoncé ha detto: «Sta a noi prendere posizione e pretendere che smettano di ucciderci». Quando una delle più grandi pop star al mondo inizia a parlare come un’attivista, ci troviamo senza dubbio di fronte a un cambiamento epocale.
Non solo pop
E in effetti il pop – e in special modo l’R&B e l’hip hop – in questi ultimi anni è stato terreno fertile per le canzoni di protesta. Molti artisti hanno alzato la voce contro – per esempio – la presidenza di Donald Trump e gli omicidi a sfondo razziale della polizia, denunce che sono poi confluite nell’ascesa del movimento Black Lives Matter. Senza dimenticare il soul, il reggae e il punk degli anni ’70, il rap militante degli anni ’80 e il punk femminista delle riot grrrl degli anni ’90.
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Le canzoni che Vasco Rossi ha scritto per altri: la playlist segreta che forse non conosci
Scopri la playlist esclusiva di LaCity Mag con le canzoni scritte da Vasco Rossi per altri artisti. Dai successi dimenticati alle collaborazioni inaspettate, un viaggio nel lato più generoso e nascosto del Blasco. Un modo per festeggiare la partenza del nuovo tour, che toccherà alcuni stadi da nord a sud.

Vasco è molto più di un’icona del rock italiano. La sua voce, il suo stile e i suoi testi hanno segnato intere generazioni. Ma non tutti sanno che, tra un album e l’altro, Vasco ha scritto anche per altri artisti, lasciando la sua impronta su brani che oggi sono piccole gemme da riscoprire. Alcuni di questi pezzi sono stati in seguito “ripresi” dallo stesso Blasco, segno che anche lui si è reso conto di quanto fossero forti. Un viaggio tra titoli dimenticati, grandi successi e aneddoti incredibili. Noi di LaCity Mag abbiamo raccolto alcune di queste canzoni in una playlist unica, ascoltabile in questa sezione Audio.
Parte il tour 2025
Un’occasione anche per festeggiare la fine di una lunga attesa per i suoi fan. Ieri sera presso lo stadio di Bibione si è svolta la “data zero” di uno show che animerà lo stadio Olimpico di Torino, l’Arena Visarno di Firenze, lo stadio Dall’Ara di Bologna, il Diego Armando Maradona di Napoli, il San Filippo di Messina e l’Olimpico di Roma.
Neve nera: il primo passo della Steve Rogers Band
Nel 1981, Vasco scrive per la Steve Rogers Band – formazione composta dai suoi storici musicisti Solieri e Riva – i testi di Neve nera e Prendi e scappa. Due brani duri, con echi punk e messaggi nascosti tra ecologia, dipendenze e microcriminalità. Un primo vagito di una band che presto tornerà sotto l’ala del Blasco.
Sarà migliore per Fiordaliso
Scritto inizialmente per Valentino, Sarà migliore diventa nel 1985 uno dei brani più amati di Fiordaliso. La sua interpretazione intensa e graffiante dà nuova vita a una ballata struggente, tra le più belle love songs scritte da Vasco Rossi.
Più in alto che c’è?!: il Blasco spirituale per Dodi Battaglia
Un brano “angelico”, come lo definisce lo stesso Vasco. Scritto per Dodi Battaglia dei Pooh, Più in alto che c’è?! è un inno all’amore come unica risposta esistenziale. Vasco ne realizza una sua versione nel 2016, confermandone la potenza lirica e melodica.
Pippo: Zucchero e Vasco tra scherzi e hit
Nato per gioco, Pippo è il frutto di una notte di bagordi tra Vasco e Zucchero. Una canzone diretta, divertente, con un retrogusto amaro. Vasco rinuncia alla paternità, ma l’episodio resta una prova di quanto la sua penna sappia creare hit anche per gioco.
Tentazioni: gli Sharks e l’occasione sprecata
Con Tentazioni, Vasco scrive un brano per gli Sharks, band hair metal prodotta da Enrico Ruggeri. Il testo, denso e potente, non trova però una degna interpretazione. Un’occasione mancata che dimostra come, per rendere giustizia a Vasco, serva anche l’intenzione giusta.
Mr. DJ: gli inizi elettronici del Blasco
Mr. DJ è unsingolo del 1977 firmato sotto pseudonimo per Mandrillo. Un esperimento proto-techno-pop dove Vasco compare nascosto dietro una voce distorta. Lontano dal rock, vicino all’avanguardia. Un Vasco che sorprende, per l’ennesima volta.
Ascolta la playlist completa
Tutti questi brani – e altri ancora – sono ascoltabili nella playlist esclusiva curata da LaCity Mag. Un’occasione imperdibile per scoprire (o riscoprire) un Vasco Rossi meno conosciuto, ma non meno autentico. L’autore che ha saputo mettere il suo talento al servizio degli altri, con una generosità rara nell’ambito della musica italiana.
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Note di pace

La musica ha sempre avuto il potere di avvicinare le persone, oltrepassando barriere linguistiche, culturali e politiche. È una lingua che tutti parlano, che emoziona, unisce e ispira. In tempi segnati da conflitti e divisioni, le canzoni si possono trasformare in strumenti di resistenza pacifica, messaggeri di speranza e di unità.
Le nostre scelte
Eccovi una nostra personale selezione di brani che – a giudizio della nostra redazione musicale – hanno saputo interpretare e trasmettere il desiderio di pace dell’umanità, diventando colonna sonora di movimenti, sogni e battaglie nonviolente.
Il valore dell’unione
Una playlist fatta di artisti che hanno spesso scelto di schierarsi, facendo della propria arte un manifesto per la convivenza pacifica. Alcuni brani sono diventati veri e propri simboli per chi lotta contro l’ingiustizia e promuove la riconciliazione. Altri sono semplici ma profondi inviti alla riflessione. Tutti, però, condividono un elemento essenziale: la volontà di superare le differenze e valorizzare ciò che ci unisce. Canzoni che non solo raccontano la pace: la invocano, la costruiscono nota dopo nota. Inni che parlano a ogni generazione, ricordandoci che un mondo più giusto è possibile se impariamo ad ascoltarci.
La musica non salva il mondo da sola, ma ci ricorda che insieme possiamo provare a farlo.
Blowin’ in the Wind – Bob Dylan
Dylan non offre risposte ma domande che restano scolpite nella coscienza. Un invito a non chiudere gli occhi di fronte all’ingiustizia e a cercare la verità.
Pink Floyd – Hey Hey Rise Up (feat. Andriy Khlyvnyuk)
Un nome leggendario, riesumato per questo brano dopo 28 anni di silenzio della band, in favore dei popoli aggrediti dalla Russia. Con il featuring di un artista ucraino.
Peace Train – Cat Stevens
Con un tono gioioso e fiducioso, Cat Stevens ci invita a salire sul “treno della pace”, immaginando un’umanità che avanza unita verso un domani finalmente senza conflitti.
Heal the World – Michael Jackson
Michael Jackson ci esorta a prenderci cura del nostro pianeta e di chi lo abita. Un appello sentito alla compassione, per costruire un mondo più giusto per tutti.
One Love – Bob Marley
Bob Marley fonde spiritualità e attivismo con un messaggio senza tempo: solo attraverso l’amore e la fratellanza si può superare l’odio.
Where Is the Love? – The Black Eyed Peas
In chiave pop contemporanea, il gruppo riflette sullo stato del mondo, tra violenza, discriminazione e perdita di valori. Un richiamo urgente al risveglio collettivo.
Zombie – The Cranberries
Il più grande successo della band irlandese. Una chiara denuncia delle violenze causate dal conflitto in Irlanda del Nord, scritta dalla cantante Dolores O’Riordan all’indomani dell’attentato terroristico organizzato dall’Ira a Warrington.
Volunteers – Jefferson Airplane
Canzone parla della rivoluzione pacifista che nel 1969 era in corso in tutti gli Stati Uniti. Uno dei versi più belli funziona solo in inglese: “One generation got old, one generation got soul”. Una generazione sta invecchiando (quella dei padri, conformista e conservatrice) mentre un’altra generazione sta creando un’anima e una coscienza (quella dei giovani americani dell’estate dell’amore).
Sunday Bloody Sunday – U2
Scritta da Bono e inserita nell’album “War” (1983), la canzone parla della “domenica di sangue” che si verificò il 30 gennaio 1972 nella città nordirlandese di Derry (Londonderry). Quel giorno l’esercito del Regno Unito sparò sui partecipanti ad una manifestazione uccidendo 14 persone disarmate e ferendone altre 14.
Give Peace a Chance – John Lennon
Dopo aver aperto questa playlist come l’inno per eccellenza del pacifismo di Dylan, questo semplice ma incisivo brano, uno slogan per intere generazioni, la chiude. Un coro collettivo che chiede una sola cosa: dare una possibilità alla pace. E, per citare un’altra immortale canzone dell’ex Beatles… Imagine there’s no countries / It isn’t hard to do / Nothing to kill or die for…
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