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Gossip

Diletta Leotta e Loris Karius: amore a distanza, ma con stile. Tra un pranzo chic e un vinile dei Coma Cose

Il portiere vola allo Schalke 04, lei resta a Milano con la piccola Aria. Ma i due si ritagliano attimi romantici tra Porta Nuova e Moscova. Altro che crisi.

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    Altro che separazione, crisi, rotture e drammi da soap opera: Diletta Leotta e Loris Karius sembrano aver trovato la ricetta perfetta per l’amore a distanza, con una spruzzata di romanticismo e una buona dose di organizzazione teutonica. Il portiere, recentemente approdato allo Schalke 04 in Germania, e la conduttrice di DAZN, sempre più divisa tra schermi, microfoni e fasciatoi, sono stati paparazzati insieme a Milano. Un pomeriggio tenero, senza la loro piccola Aria, ma con molti indizi che raccontano una coppia affiatata, nonostante chilometri e chiacchiere.

    Il set è quello chic del centro di Milano. Palazzo Parigi, in zona Moscova, è la location scelta per un pranzo in due. Niente di troppo lungo o festaiolo: alla tedesca, alle 12.30 erano già seduti e alle 13.15 erano fuori dal ristorante, puntuali come un orologio svizzero. Karius, impeccabile come sempre nel suo look casual-calcistico, ha riaccompagnato Diletta a casa, nel suo rifugio di Porta Nuova, e poi è sparito di nuovo nel traffico milanese. Destinazione: aeroporto, probabilmente. O chissà, qualche boutique in centro prima di tornare a volare verso Gelsenkirchen.

    A dispetto delle voci insistenti — e, diciamolo, un po’ insistenti e un po’ speranzose per certi cuori solitari là fuori — la coppia Leotta-Karius regge eccome. Con uno stile tutto loro. Fatti più che parole, e una gestione che più pragmatica non si può: lui vola, lei resta, ma quando si vedono è tutto calibrato, preciso, senza sbavature.

    E c’è un dettaglio che ha fatto sorridere chi li ha visti: nelle mani di Diletta, un vinile dei Coma Cose, il nuovo album Vita Fusa, che le è stato regalato durante una recente intervista radiofonica con il duo milanese. Coincidenza? Forse no. Uno dei brani si chiama proprio “Cuoricini”, e di cuoricini pare ce ne siano ancora tanti nell’aria tra la conduttrice e il portierone tedesco. Altro che gelo: se crisi c’è stata, è stata messa in panchina.

    Il matrimonio? Va avanti, anche se da remoto. A tenerli uniti, oltre alla figlia Aria, ci sono probabilmente anche le agende condivise, le videochiamate notturne e la pazienza di chi sa che, con un po’ di testa e molto cuore, si può fare. Non è la prima volta che Diletta viene vista sola, ma non per questo triste. Anzi, in pubblico appare serena, impegnata, sempre con un sorriso d’ordinanza e lo smartphone a portata di mano. Karius, da parte sua, si divide tra allenamenti e voli intercontinentali, cercando di incastrare il più possibile visite alla moglie e alla figlia.

    Niente drammi social, niente sceneggiate o interviste fiume. Solo qualche paparazzata ben piazzata, una manciata di gesti affettuosi, e una vita a metà tra Milano e la Germania. Non è facile, ma pare che per ora funzioni. E forse, il segreto è proprio lì: nel non darla mai vinta al gossip, ma anche nel saperlo cavalcare con un certo stile.

    Perché diciamolo: se una suona i Cuoricini e l’altro vola a 300 chilometri orari tra una parata e un biberon, forse è davvero amore. Anche senza hashtag.

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      Gossip

      Lory Del Santo e la filosofia da sponda del fiume: tra introspezione social e metafore esistenziali, il nuovo pensiero profondo

      «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Con queste parole Lory Del Santo si lancia in una riflessione spiritual-motivazionale che accende curiosità, ironia e qualche meme. La diva sceglie il pensiero filosofico, il pubblico sceglie l’interpretazione.

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        Nella selva di contenuti social quotidiani, Lory Del Santo ha optato per una deviazione esistenziale. «Stare seduti e aspettare che passi qualcosa di interessante… oppure andare a cercare… io sono sulla sponda del fiume e devo prendere la decisione». Non è una citazione orientale, non è un verso ritrovato: è la sua personale meditazione, condivisa con il tono di chi si affaccia sul mistero dell’esistenza. E nel meraviglioso mondo dei social, il risultato è stato immediato: applausi, perplessità e qualche sorriso trattenuto. Perché in fondo, Lory resta un personaggio capace di sorprenderti quando pensi di aver capito la sua traiettoria.

        Tra zen pop e auto-psicologia
        C’è chi l’ha letta come una chiamata all’azione (“alza-ti-e-vai”), chi come un invito alla contemplazione (“la vita scorre, sii acqua, amico mio”), e chi ha apprezzato lo stile “zen pop” di chi guarda l’orizzonte e parla di fiumi interiori. Del Santo, in questa versione guru post-televisiva, sceglie l’immagine della sponda: né qui né là, sospesa tra passività e coraggio. Un piccolo monologo esistenziale che, volendo, ha pure un suo fascino cinematografico. In alternativa, si può anche leggerlo così: è il ritorno della filosofia casalinga che tutti, almeno una volta, abbiamo pronunciato davanti a un caffè e a un lunedì stanco.

        Il pubblico? Tra cuori e ironia
        Il bello di Lory è che prende la scena senza paura di prendersi sul serio. Il pubblico, come sempre, risponde a modo suo: c’è chi applaude la profondità, chi ne apprezza l’ingenuità poetica e chi esporta la frase in modalità meme motivazionale. Ma è questo il gioco: Lory Del Santo attraversa epoche televisive, stili e piattaforme con un tratto comune — essere sé stessa, al di là di registri e contesti. Un po’ diva, un po’ narratrice interiore, un po’ personaggio consapevole del proprio mito.

        Sul fiume, per ora, resta seduta. Ma intanto ha già fatto muovere le acque della conversazione. E forse, per lei, era quello il punto.

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          Reali

          Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore

          Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.

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            Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.

            Numeri, ricordi e messaggi velati
            Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.

            Tra business e realtà (post-royal)
            Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.

            Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.

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              Gossip

              Katy Perry e Justin Trudeau, coppia (quasi) ufficiale: tra luci rosse e champagne al Crazy Horse

              Katy Perry ha scelto il Crazy Horse di Parigi per festeggiare i 41 anni. Accanto a lei, Justin Trudeau, elegante e rilassato, con cui sembra ormai formare una coppia vera. Un’uscita pubblica che conferma un legame già chiacchierato, vissuto lontano dai flash ma non più negato.

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              Katy Perry e Justin Trudeau

                Quando si dice “fare outing di coppia” nel modo più spettacolare possibile. Katy Perry e Justin Trudeau hanno scelto il Crazy Horse, il più celebre locale di strip-tease parigino, per celebrare i 41 anni della popstar. Tavolo discreto, brindisi riservato e un’atmosfera volutamente ironica: la cantante, in un abito rosso lungo e castigato (per i suoi standard), e l’ex premier canadese, in completo scuro impeccabile, si sono goduti lo spettacolo tra sguardi complici e sorrisi trattenuti. Pochi avventori li hanno riconosciuti, ma la notizia si è diffusa in un lampo: a Parigi, nulla resta segreto troppo a lungo.

                Dalla politica al pop, un legame inatteso
                La voce di un legame tra i due circolava da mesi, ma nessuno aveva ancora assistito a una loro uscita pubblica. Eppure, visti insieme, sembrano perfettamente a loro agio. Lei, reduce dal successo di Play, il residency show di Las Vegas; lui, da poco fuori dalla politica attiva dopo anni alla guida del Canada. Il contesto scelto – un locale che ha fatto della sensualità un’arte e della discrezione un marchio – non è casuale: il Crazy Horse è simbolo di libertà e gioco, di ironia e di eleganza parigina. Un luogo dove perfino un ex capo di governo può concedersi un sorriso fuori protocollo.

                Dalla scena alla coppia, con leggerezza
                Secondo chi era presente, i due si sono comportati come una coppia affiatata ma senza ostentazioni. Nessun bacio rubato, nessuna posa costruita: solo due persone che condividono una serata speciale. Un modo raffinato per dire “sì, ci siamo”, lontano dai set fotografici e dai red carpet. E chissà che Parigi, città dell’amore e delle trasgressioni eleganti, non diventi il punto di partenza di una nuova storia che unisce la pop culture e la diplomazia dismessa.

                Dopo la serata, le luci del Crazy Horse si sono spente, ma la curiosità resta accesa. E se qualcuno ironizza sul contrasto tra popstar e politico, altri già scommettono che questa coppia così improbabile possa diventare la più chiacchierata — e irresistibile — dell’anno.

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